
Il compito di comunicare il Vangelo efficacemente risulta essere particolarmente urgente nel nostro tempo. Iuvenescit Ecclesia, è la lettera ai Vescovi della Chiesa Cattolica sulla relazione tra doni gerarchici e carismatici per la vita e la missione della Chiesa. La Congregazione per la Dottrina della Fede, con il presente documento, intende richiamare alla luce della relazione tra doni gerarchici e carismatici, quegli elementi teologici ed ecclesiologici la cui comprensione può favorire una feconda ed ordinata partecipazione delle nuove aggregazioni alla comunione ed alla missione della Chiesa. A tal proposito vengono presentati alcuni elementi chiave sia della dottrina sui carismi esposta nel Nuovo Testamento che della riflessione magisteriale su queste nuove realtà. Successivamente, partendo da alcuni principi di ordine teologico sistematico, si offrono elementi identitari dei doni gerarchici e carismatici, insieme ad alcuni criteri per il discernimento delle nuove aggregazioni ecclesiali.
Il vescovo-teologo più noto d’Italia propone ai laici tre incontri in cattedrale per mettere ordine nella propria vita.
Le tappe sono quelle classiche della tradizione spirituale: la via purificativa, la via illuminativa, la via unitiva, però ripensate per l’oggi con notevole attenzione al messaggio biblico e alla cultura del nostro tempo.
Il simbolo della via purificativa è il profeta Elia, il simbolo della via illuminativa è l’apostolo Giovanni, il simbolo della via unitiva sono le donne del Vangelo di Luca.
Il testo si conclude con alcune piste concrete per l’esame di coscienza e il discernimento della vita.
Bruno Forte, nato a Napoli nel 1949, sacerdote nel ’73, dottore in teologia nel ’74 e in filosofia nel ’77, è stato a lungo titolare della cattedra di teologia dogmatica nella Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale. Ha trascorso lunghi periodi di ricerca a Tubinga e a Parigi. Ha tenuto lezioni e conferenze in molte università europee e americane, e corsi di aggiornamento e di esercizi spirituali nei vari continenti. Delle sue opere (molte delle quali tradotte nelle più importanti lingue del mondo) la principale è la Simbolica Ecclesiale, pubblicata dalle Edizioni San Paolo in otto volumi tra il 1981 e il 1996.
Il 26 giugno 2004 il Santo Padre lo ha nominato arcivescovo metropolita di Chieti-Vasto.
"Siamo venuti per adorarlo" (Mt 2,2):
i Magi rappresentano tutti i cercatori della verità, pronti a vivere l'esistenza come esodo, in cammino verso l'incontro con la luce che viene dall'alto.
Questo piccolo libro contiene le due catechesi tenute a Colonia in occasione della XX Giornata Mondiale della Gioventù, ispirata alla vicenda dei Magi, dal teologo Bruno Forte, oggi arcivescovo di Chieti-Vasto.
Le due riflessioni intendono trasmettere un fondamentale messaggio: Vivere è cercare Dio; Vivere veramente è incontrare Dio!
Bruno Forte, nato a Napoli nel 1949, sacerdote nel '73, dottore in teologia nel '74 e in filosofia nel '77, è stato a lungo titolare della cattedra di teologia dogmatica nella Pontificia Facoltà Teologica dell'Italia Meridionale. Ha trascorso lunghi periodi di ricerca a Tubinga e a Parigi. Ha tenuto lezioni e conferenze in molte università europee e americane, e corsi di aggiornamento e di esercizi spirituali nei vari continenti. Delle sue opere (molte delle quali tradotte nelle più importanti lingue del mondo) la principale è la Simbolica Ecclesiale, pubblicata dalle Edizioni San Paolo in otto volumi tra il 1981 e il 1996.
Il 26 giugno 2004 il papa Giovanni Paolo II lo ha nominato arcivescovo metropolita di Chieti-Vasto. Nel 2005 è stato eletto Presidente della Commissione Episcopale per la Dottrina della Fede, l'Annuncio e la Catechesi della Conferenza Episcopale Italiana.
Bruno Forte offre due meditazioni fatte davanti al Presepe: la prima intende leggere il mondo interiore e i sentimenti dei protagonisti, per farne partecipi in qualche modo gli spettatori; la seconda guarda all’insieme, a quella coralità propria del “presepe barocco”, in cui l’umano e il divino si incontrano per la gloria di Dio e la gioia delle creature. Una perfetta meditazione per i giorni di Natale.
Bruno Forte, nato a Napoli nel 1949, sacerdote nel ’73, dottore in teologia nel ’74 e in filosofia nel ’77, è stato a lungo titolare della cattedra di teologia dogmatica nella Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale. Ha trascorso lunghi periodi di ricerca a Tubinga e a Parigi. Ha tenuto lezioni e conferenze in molte università europee e americane, e corsi di aggiornamento e di esercizi spirituali nei vari continenti. Delle sue opere (molte delle quali tradotte nelle più importanti lingue del mondo) la principale è la Simbolica Ecclesiale, pubblicata dalle Edizioni San Paolo in otto volumi tra il 1981 e il 1996.
Il 26 giugno 2004 il Santo Padre lo ha nominato arcivescovo metropolita di Chieti-Vasto. È Presidente della Commissione Episcopale per la Dottrina della Fede, l’Annuncio e la Catechesi.
Novena dell'Immacolata incentrata sull'ascolto della Parola di Dio e sugli scritti di san Massimiliano Maria Kolbe, fondatore della Milizia dell'Immacolata. Due segni accompagnano i nove giorni: l'accensione di una candela davanti all'icona di Maria e l'incensazione della stessa durante la recita del Magnificat. Segni che stanno a indicare l'impegno a mantenere sempre accesa la fiamma della fede e a contemplare, con Maria, la grandezza dell'onnipotente. Ogni giorno, come preghiera conclusiva, una preghiera di papa Francesco dedicata alla Vergine.
Una raccolta di pensieri dedicati a Maria pensata per il mese di maggio, tradizionalmente dedicato alla Madonna, tratti dalle parole di papa Francesco contenute nelle sue Omelie e nei suoi documenti Magisteriali. Uno strumento di meditazione e preghiera che giorno per giorno guida l’anima del fedele nel cammino dietro la Madre. La Prefazione è a firma del cardinale Angelo Comastri; un focus su questi semplici e profondi pensieri del Papa che sua eminenza definisce: «una segnaletica sicura, che ci porterà tra le braccia di Gesù pronunciando con Maria il nostro sì: il sì di una ringiovanita fedeltà a Gesù nella Sua Chiesa».
Il libro è un'antologia di pensieri, su alcuni temi importanti come la santità, l'unione con Dio, il servizio ai poveri, la sofferenza, la consacrazione, l'umiltà? Pensieri, pur se brevi e semplici, che esprimono tutta l'essenza del percorso spirituale e apostolico di Madre Teresa e non lasciano indifferenti. Il testo nasce dal desiderio di far conoscere il pensiero di Madre Teresa particolarmente in occasione della sua beatificazione. La scelta di proporlo in briciole è per facilitare la comprensione e per stimolare il lettore a ulteriori approfondimenti.
In questa mini raccolta di suoi pensieri, espressioni, comunicazioni, si riversa in sintesi la vita di un profeta solitario sotto certi aspetti, pur essendo vissuto nella stagione dei profeti.
A volte dal piglio di fuoco, Turoldo ha fatto della sua vita una provocazione costante.
I temi toccati specificamente suoi sono: il dolore dell’umanità nella società moderna, di ciascuna persona, la disperazione dei poveri, la cupidigia dei ricchi, l’avidità dei potenti, il silenzio di Dio e della Chiesa, la scienza potente impotente.
Questi temi egli li ha vissuti sulla propria pelle e per essi si è battuto per tutta la vita, pur sapendo quanto gli sarebbero costati. Le sue parole di fuoco, le sue minacce «apocalittiche» contengono sempre anche la speranza di «cieli nuovi e terre nuove», ove il male e il dolore, l’ingiustizia e ogni sopruso saranno esclusi. L’ultima parola pubblica che ha pronunziato prima di morire è: «Cantare ... portando il Cristo fra le braccia».
Punti Forti
A vent’anni dalla morte, avvenuta il 6 febbraio 1992.
Tutta la sua vita è stata una provocazione profetica del Vangelo.
Destinatari
Giovani e adulti. Un messaggio essenziale, soprattutto per coloro che non l’hanno conosciuto.
Autore
David Maria Turoldo. Nato a Coderno nel Friuli nel 1916, diventa sacerdote e frate dei Servi di Maria.Si laurea in filosofia alla Università Cattolica di Milano con il filosofo G. Bontadini.
Per quindici anni vive a Milano nel convento di San Carlo. Partecipa alla Resistenza fondando un giornale clandestino, L’uomo. Con padre C. De Piaz, dà vita al Centro culturale «Corsia dei Servi» a Milano.
Le sue omelie tenute dal 1943 al 1953 nel Duomo di Milano, lo rendono famoso. Vive da protagonista la vita culturale ed ecclesiale degli anni del concilio Vaticano II°, in particolare con L. Milani, E. Balducci, Z. Saltini, G. Dossetti, G. La Pira, G. Lazzati. Dal 1964 si ritira nel convento di Sant’Egidio a Sotto il Monte (BG), da dove ha diretto fino alla morte, avvenuta a Milano il 6 febbraio del 1992, il Centro Studi Ecumenici Giovanni XXIII.
Scrive di poesia, di teatro, di saggistica e di riflessione biblico-teologica.
La raccolta, qui fatta, di pensieri sparsi e disseminati in tanti testi del cardinale Carlo Maria Martini (1927-2012), ha l’intento di focalizzare in sintesi questo uomo di Dio unificato dalla Parola e profondamente dedito a condurre «la gente tutta» all’incontro con Gesù di Nazaret, rivelazione del Dio vivente, che è Padre e ha cura di ogni persona.
Personalità di grande spessore, dedito allo studio della Sacra Scrittura, da pastore l’ha spezzata come pane a tutti e in ogni evento. Ha fatto del suo ministero un impegno per il dialogo: umano, ecumenico, interreligioso. Avendo sempre di mira la «Gerusalemme celeste» a cui tutta l’umanità è invitata.
Autore
Carlo Maria Martini, nato a Torino nel 1927, entra nella Compagnia di Gesù nel 1944. Si laurea in teologia alla Pontifica alla Università Gregoriana e, successivamente, in Sacra Scrittura al Pontificio Istituto Biblico. Nel 1969 viene nominato rettore del Pontificio Istituto Biblico e vi rimarrà in carica fino al 1978. Poi il 18 luglio 1978 viene nominato da Paolo VI magnifico rettore della Pontifica Università Gregoriana. Ma il 29 dicembre 1979 Giovanni Paolo II lo nomina arcivescovo di Milano e il 6 gennaio successivo gli conferisce l’ordinazione episcopale nella basilica di San Pietro. Divenuto Presidente del Consiglio delle Conferenze dei vescovi d’Europa nel 1986 lo rimarrà fino al 1993. Come pastore tutto dedito alla cura della Chiesa di Milano ha svolto una intensa attività pastorale con a fondamento la Parola, per condurre uomini e donne a Cristo Gesù, il Dio vivente. Nel 2002 vengono accettate le sue dimissioni e si trasferisce per lunghi periodi a Gerusalemme continuando lo studio della Sacra Scrittura. Nel 2008, però, è costretto a rientrare definitivamente, perché malato di Parkinson. Ma continua a comunicare attraverso interviste, articoli e volumi impregnati di Parola e di profezia. Muore il 31 agosto del 2012. Molti sono i suoi scritti.
Papa Francesco esorta tutti i cristiani del mondo a riscoprire la bellezza della preghiera mariana: «Recitando l'Ave Maria, noi siamo condotti a contemplare i misteri di Gesù, a riflettere sui momenti centrali della sua vita, perché, come per Maria e Giuseppe, egli sia il centro dei nostri pensieri, delle nostre attenzioni e delle nostre azioni». E rivolgendosi particolarmente ai giovani afferma: «Questa preghiera mariana sia per voi, cari giovani, occasione per penetrare più a fondo il mistero di Cristo operante nella vostra vita»; agli ammalati dice: «Amate il Rosario, perché dia consolazione e senso alle vostre sofferenze»; agli sposi novelli lascia un augurio: «Il Rosario diventi occasione privilegiata per sperimentare quella intimità spirituale con Dio che fonda una nuova famiglia». Il Rosario con papa Francesco è un agile sussidio, una perla di spiritualità, che dà valore ai nostri passi quotidiani.

