
Poche opere di Chesterton hanno la felice ispirazione di questo denso e arguto testo sulla cultura medievale e su Geoffrey Chaucer, il "padre della letteratura inglese", che fu uno dei suoi massimi rappresentanti. Chesterton rievoca alla sua maniera - libera, ironica, pungente - questa poliedrica figura di scrittore, poeta, funzionario di corte e diplomatico morto nell'anno 1400, di cui poco si sa, oltre al fatto che scrisse "I racconti di Canterbury" e si mosse da protagonista discreto sullo scenario europeo durante la Guerra dei Cent'Anni. Chaucer ci ha lasciato scritto che era grasso, che era pigro nell'alzarsi dal letto, che prediligeva le circostanze in cui poteva far la figura dello sciocco, che si pensava di lui che schivasse i suoi vicini a causa della sua mania per i libri... sembra l'autoritratto di Chesterton, che si riconosceva profondamente in questo erudito non paludato, spirito indipendente e curioso, razionale e sentimentale, autorevole e giocoso. Ma soprattutto, cattolico. Agli occhi di Chesterton, Chaucer incarna l'universalità della cultura cristiana e la ricchezza del suo umanesimo, elementi fondativi del medioevo e tutt'altro che inutili oggi. Il medioevo raccontato in questo libro è un'epoca straordinaria sul piano dell'arte e della spiritualità, che non può essere ridotta a una sorta di parentesi magari suggestiva, ma in fondo un po' estranea al corso della storia dell'uomo occidentale. Prefazione di Edoardo Rialti.
La costante attualità del teologo Bonhoeffer
La sfida che le sue opere pongono alla teologia contemporanea
Il grande rigore scientifico e le intuizioni dell'opera di Gallas
Una raccolta di dieci saggi di uno dei maggiori studiosi italiani di Dietrich Bonhoeffer per ripercorrere la vita e approfondire le opere del teologo protestante più noto in Italia.
Dalla quarta di copertina:
Questo libro raccoglie dieci saggi in cui Alberto Gallas (1951-2003), profondo conoscitore di Dietrich Bonhoeffer nonché curatore dell'edizione italiana delle sue opere, ripercorre la vita e gli scritti del teologo protestante fatto giustiziare da Hitler.
Frutto di una lunga attività di studio, questi saggi illustrano la costante attualità del pensiero di Bonhoeffer e la sfida che le sue opere continuano a porre alla teologia contemporanea a partire dal conflitto tra cristianesimo e modernità.
Massimo il Confessore (580-662) è il teologo che porta a sintesi e pienezza l'opera dei padri della Chiesa. Dopo un'accurata e brillante carriera a Bisanzio si fece monaco a Crisopoli, l'attuale Scutari. Successivamente si trasferì in Africa, dove contrastò la dottrina dell'unica volontà e dell'unica energia in Cristo, prese parte al Concilio lateranense del 649 che si oppose al monotelismo sostenuto dall'imperatore che fece esiliare papa Martino e arrestare Massimo. Von Balthasar ha scritto quest'opera formulando l'interpretazione più convincente del pensiero di Massimo e comprendendo che egli è il pensatore capace di offire in sintesi il meglio del pensiero patristico, preservando la cristologia di Nicea e Calcedonia.
Un cofanetto con tre volumi.
"Francesco uno di noi": una ricca antologia di citazioni, tratte da discorsi, preghiere, omelie. Per riflettere nel segno dell'accoglienza, della tenerezza e della pace.
"Francesco e Maria": l'amore per la Madonna è una componente centrale della spiritualità di Bergoglio. Le invocazioni e i riferimenti mariani contenuti nelle sue parole sono qui raccolti per imparare anche noi a lasciarci "guidare da lei".
"L'anno della misericordia": i pensieri di Papa Bergoglio per vivere assieme l'Anno Santo del Giubileo, le cui celebrazioni si concluderanno il 30 novembre 2016.
Il testo di Josef Ratzinger condensa delle profonde riflessioni sul senso della morte, inquadrando tale evento entro una cornice teologica con particolare riferimento alla cristologia: "Morire significa essere con Cristo" (Fil 1,34). Se lo studio dell'autore comprende vari ambiti di interesse, sia nell'ordine storico-biblico che escatologico-apocalittico, il punto nevralgico di questa riflessione è l'apprendimento-scoperta del valore e del significato che la morte, intesa come evento umano, rappresenta per il credente. Secondo l'autore ha senso, perciò, progredire nella conoscenza della morte secondo quella che lui stesso definisce "la novità cristiana", oltrepassando così, da un lato, l'antica prospettiva greco-pagana, dove seppur non in maniera totale e definitiva la morte segnava la fine dell'essere uomo nella totalità-coordinamento di tutte le sue funzioni vitali e individuali, destinato ad un ambiguo futuro essere nel non essere, sostanzialmente entro una visione dualistica corpo-anima; dall'altro, nell'AT "tutto ciò che è connesso con la morte è qualificato come impuro, anche il culto dei morti", e perciò la morte segna anche qui uno "smaltimento" (seppur non di tipo dualistico come per i greci) dell'uomo destinato ad un'esistenza d'ombra nello Sheol.
In this uplifting and practical book, written in collaboration with his biographer, Austen Ivereigh, the preeminent spiritual leader explains why we must―and how we can―make the world safer, fairer, and healthier for all people now.
In the COVID crisis, the beloved shepherd of over one billion Catholics saw the cruelty and inequity of our society exposed more vividly than ever before. He also saw, in the resilience, generosity, and creativity of so many people, the means to rescue our society, our economy, and our planet. In direct, powerful prose, Pope Francis urges us not to let the pain be in vain.
He begins Let Us Dream by exploring what this crisis can teach us about how to handle upheaval of any kind in our own lives and the world at large. With unprecedented candor, he reveals how three crises in his own life changed him dramatically for the better. By its very nature, he shows, crisis presents us with a choice: we make a grievous error if we try to return to some pre-crisis state. But if we have the courage to change, we can emerge from the crisis better than before.
Francis then offers a brilliant, scathing critique of the systems and ideologies that conspired to produce the current crisis, from a global economy obsessed with profit and heedless of the people and environment it harms, to politicians who foment their people’s fear and use it to increase their own power at their people’s expense. He reminds us that Christians’ first duty is to serve others, especially the poor and the marginalized, just as Jesus did.
Finally, the Pope offers an inspiring and actionable blueprint for building a better world for all humanity by putting the poor and the planet at the heart of new thinking. For this plan, he draws not only on sacred sources, but on the latest findings from renowned scientists, economists, activists, and other thinkers. Yet rather than simply offer prescriptions, he shows how ordinary people acting together despite their differences can discover unforeseen possibilities.
Along the way, he offers dozens of wise and surprising observations on the value of unconventional thinking, on why we must dramatically increase women’s leadership in the Church and throughout society, on what he learned while scouring the streets of Buenos Aires with garbage-pickers, and much more.
Let Us Dream is an epiphany, a call to arms, and a pleasure to read. It is Pope Francis at his most personal, profound and passionate. With this book and with open hearts, we can change the world.
La beatificazione del cardinale John Henry Newman (1801-1890), celebrata a Birmingham da Benedetto XVI il 19 settembre 2010, ha riportato alla memoria della Chiesa uno dei suoi personaggi più illustri e una delle più grandi figure teologiche del secolo XIX. Dalla lontana Inghilterra, chiusa nei suoi radicati pregiudizi antiromani, egli portò il suo decisivo contributo a una Chiesa bisognosa di un profondo aggiornamento, richiesto dal mutare dei tempi e delle situazioni e dal ristagno in cui la comunità cristiana si trovava dopo l'ormai lontana celebrazione del concilio di Trento e l'estenuante polemica che l'aveva seguito. Quella di Newman è una figura a tutto campo che ha avuto il merito di anticipare in larga misura le intuizioni del concilio Vaticano II e che in ogni settore ha fatto sentire la sua presenza e la sua originalità, dal movimento patristico alla promozione del laicato in una Chiesa clericale e gerarchica. Il volume ripercorre l'opera di Newman a partire dalla conversione dall'anglicanesimo al cattolicesimo e presenta, in particolare, la sua teologia del laicato, l'elaborazione del rapporto tra fede e ragione fino agli sviluppi dell'escatologia.

