
La sfera e la croce è un romanzo stupefacente, che affronta con ironia l'eterna dialettica tra fede e razionalismo. Straordinari i protagonisti, a iniziare dal professor Lucifero, che solca veloce i cieli sul suo veliero d'argento, accompagnato dall'eremita Michele, che gli ricorda, con dolore per le sue demoniache orecchie, quanto sia necessario all'uomo il libero arbìtrio. Sulla terra, invece, il duello tra il misticismo e il razionalismo ateo è nelle mani dell'Highlander Evan Mac Jan e del giornalista James Turnbull, che si sfidano tra le pagine del libro a un duello senza fine. Invano i vari personaggi, incontrati nel corso della loro fuga dal potere, tentano di dissuaderli dal portare a compimento lo scontro. Allo stesso scopo Lucifero offrirà loro la vittoria, ma vistosi rifiutare l'offerta li farà rinchiudere in un manicomio insieme a Michele, emblema dell'uomo toccato dalla grazia di Dio. Sarà proprio lui, superando le infernali fiamme di un incendio, a rivelare a Mac Jan e Turnbull il senso stesso del loro duellare, conducendoli ad abbandonare il reciproco fanatismo. Lo scrittore trasforma il romanzo in una lezione di vita, che suggerisce all'uomo di accettare la fede (la croce) al pari della logica (la sfera), perché entrambe consentono di trovare la risposta che rivela la presenza di Dio.
Prefazione Papa Francesco.
Così diventiamo a nostra volta portatori della luce che viene da Betlemme e possiamo pregare fiduciosi: Adveniat regnum tuum. Venga il tuo regno. Venga la tua luce. Venga la tua gioia. (Joseph Ratzinger)
Il servita Davide Maria Turoldo (1916-1992) ha attraversato, spesso da protagonista, numerosi e significativi episodi civili, sociali ed ecclesiali del secolo scorso: la Resistenza a Milano negli anni Quaranta, la scommessa di una società radicalmente rinnovata nel dopoguerra, la rigogliosa «germinazione» della Firenze di Giorgio La Pira, il superamento delle barriere tra Chiesa e mondo promosso dal Concilio Vaticano II, le battaglie civili iniziate nel Settantotto; l'America Latina e la sua teologia della liberazione. In sintesi un'«utopia che porta avanti il mondo». Non gli sono mancati periodi di contrarietà e di esilio forzato. Prendendo in considerazione la straordinaria produzione in prosa e poesia, le opere di teatro e cinema, la presenza in TV e sulla stampa, Bertezzolo scandaglia del sacerdote, conosciuto anche personalmente, l'inquieta «biografia del pensiero», inseguita nel suo percorso a spirale. Emergono così vita, pensiero, sfide, ancora straordinariamente irrompenti, a trent'anni dalla scomparsa di un testimone unico. Presentazione di Mariangela Maraviglia.
"D'altra parte, la ragione che, a sua volta, muove e stimola la vostra operosa e laboriosa presenza nei vari ambiti della vita pubblica non può che essere la volontà di dedicarvi al bene dei cittadini, e quindi una chiara espressione e un evidente segno di amore. Così, la politica è profondamente nobilitata, diventando una elevata forma di carità." (Benedetto XVI Discorso in occasione della visita pastorale all'Arcidiocesi di Milano e del VII incontro mondiale della Famiglia, 13 Giugno 2012)
Il nostro tempo ha negato la tensione di ogni uomo verso qualcosa di più grande, e forse di irraggiungibile, sostituendola con una cultura degradata e ristretta dove i diritti universali sono privi di concretezza e la libertà è intesa come semplice cancellazione di qualsiasi dovere. Ancora più dei diritti, sono invece proprio i doveri, verso se stessi e verso gli altri, ad ancorare l’uomo alla realtà e alla società in cui vive, evitando il rischio di sentirsi sradicati e in balia degli eventi. Secondo Simone Weil, voce inascoltata e profetica del XX secolo, interessarsi davvero del destino dell’uomo significa, quindi, prima di tutto aggrapparsi saldamente e rimanere fedeli alle proprie radici. Potrebbe sembrare un banale richiamo alle tradizioni; invece non è così, perché le radici dell’uomo hanno origine oltre la sfera temporale, nell’eterno e umanissimo desiderio di verità e di bene.
La pace è il grande dono annunciato al mondo dagli Angeli a Betlemme: «Pace in terra agli uomini che egli ama»; la stessa pace è il dono di congedo lasciato da Gesù ai discepoli: «Vi lascio la pace, vi do la mia pace». Per papa Francesco «il tesoro prezioso che ogni cristiano ha il compito di condividere con gli altri non è la banale tranquillità, ma quella pace che fa sorridere il cuore anche nelle prove, anche nelle malattie e nelle tribolazioni più dolorose di ogni esistenza». In un momento tragico della storia d'Europa e del Terzo Millennio, il Pontefice non si stanca di annunciare la pace universale che ripudia la guerra, il sopruso e ogni forma di vendetta. Una riflessione profonda ed esigente, che nella contemplazione del Mistero cristiano sprona ogni uomo e donna di buona volontà a cercare le vie della riconciliazione, della compassione, della ragionevolezza.
Nel corso dell'ultimo anno di vita di Benedetto XVI hanno avuto luogo diversi eventi culturali significativi dedicati all'ecclesiologia di questo grande Papa teologo. Alcuni di essi sono stati realizzati prendendo l'avvio dalla pubblicazione del volume dell'edizione italiana della sua Opera Omnia intitolato Chiesa: segno fra i popoli, il primo fra i due volumi della raccolta dedicati appunto agli scritti di natura ecclesiologica. Il presente volume raccoglie gli interventi tenuti alla Giornata di studio "La Chiesa nell'ecclesiologia di Joseph Ratzinger", che si è svolta il 31 marzo 2022 presso la Pontificia Università della Santa Croce. Esso non vuol essere tanto un omaggio alla memoria del Papa teologo, quanto una testimonianza che noi - suoi discepoli - vogliamo continuare a far fruttare la sua preziosa eredità. Ciò significa anzitutto imparare da lui come continuare a fare teologia al servizio della missione della Chiesa (dalla Presentazione di P. Federico Lombardi).
Un saggio sul pensiero di René Girard (Avignone 1923 ' Stanford USA) intellettuale dalla personalità vasta, complessa, originale e difficile da etichettare. Ha interessi molteplici che spaziano tra varie discipline: critica letteraria, storia, antropologia, etnografia, teologia, storia delle religioni, psicoanalisi. In questo saggio Tugnoli evidenzia la verità di fondo che caratterizza tutto il pensiero di Girard: la dinamica concreta dei rapporti tra gli uomini, dei loro desideri, dei loro conflitti, della violenza sacralizzata che è a fondamento del mito e dei falsi dei. In particolar modo affronta il tema del mito in cui la violenza commessa ai danni di una vittima si manifesta come atto sacrificale. Per i persecutori infatti la vittima va espulsa perché colpevole e proiettano su di essa una violenza che è di tutti. Per questo il mito è la falsificazione della realtà, dell'innocenza della vittima. Affermare questa verità significa opporsi al meccanismo vittimario del mito. Solo nei vangeli si assiste alla confutazione definitiva del meccanismo del capro espiatorio, al suo disvelamento irreversibile.
Destinatari
Questo volume si rivolge a un pubblico di buona preparazione culturale, non necessariamente di credenti, particolarmente interessato a cogliere la presenza (o almeno qualche traccia) del sacro in autori che hanno lasciato un segno nella cultura del nostro tempo. Particolarmente utile risulterà a tutti coloro che desiderano conoscere René Girard, un intellettuale dalle molteplici sfaccettature.
Autore
Claudio Tugnoli è dottore di ricerca in filosofia, titolare della cattedra di Storia e Filosofia presso il Liceo classico «G. Prati» di Trento e contrattista presso l'Università degli studi di Bologna. Ha pubblicato numerosi studi dedicati al tema del tempo in chiave storica ed epistemologica, nonché saggi e articoli su argomenti di filosofia della religione e di filosofia morale. Tra le pubblicazioni più recenti: La dialettica dell'esistenza. L'hegelismo eretico di John McTaggart (Franco Angeli, Milano 2000).