
L’ottavo volume delle “Omelie del mattino” di Papa Francesco tenute nella Cappella della Domus Sanctae Marthae contiene le riflessioni presentate dal Pontefice dal 6 gennaio fino al 6 dicembre 2016.
"Siate figli della luce, e non figli delle tenebre; custodite la luce che vi è stata data in dono il giorno del battesimo. Lo Spirito Santo ci aiuti a non cadere in queste abitudini brutte che coprono la luce, e ci aiuti a portare avanti la luce ricevuta gratuitamente, quella luce di Dio che fa tanto bene: la luce dell'amicizia, la luce della mitezza, la luce della fede, la luce della speranza, la luce della pazienza, la luce della bontà".
Messa nella Cappella della Domus Sanctae Marthae
Città del Vaticano, 19 settembre 2016
Un gesto storico quello di Papa Francesco a Betlemme il 25 maggio 2014, quando lungo la barriera di cemento che divide i territori palestinesi da quelli israeliani, in un fuori programma, fece fermare l'auto e a capo chino poggiò la mano sulla barriera restando in silenzio per alcuni istanti. Un gesto spontaneo che ricorda alcune sue considerazioni sulla forza della preghiera riportate in questo libro. L'invito "Pregate per me", che egli rivolge a tutti quelli che incontra, quasi un ritornello a cui siamo abituati, è solo uno dei tanti riferimenti alla preghiera fatti in quattro anni di pontificato e non sempre ripresi dai media. Perché? È possibile che la natura, il senso, i modi della preghiera, siano argomenti lontani dagli interessi della gente? A questi e a molti altri interrogativi rispondono le pagine di questo libro, che riporta le conversazioni sulla preghiera effettuate dall'autore, alla Radio Vaticana, con noti esperti, avendo per riferimento stralci di omelie e di discorsi di Francesco, spesso da lui accompagnati da colorite metafore, di cui quella sull'arma è tra le più realistiche in un mondo avvolto da violenze di ogni tipo.
"Sono i santi coloro che cambiano il mondo in meglio, lo trasformano in modo duraturo, immettendo le energie che solo l'amore ispirato dal Vangelo può suscitare. I santi sono i grandi benefattori dell'umanità!"
Benedetto XVI
Un libro testimonianza che ripercorre quarantacinque anni di amicizia e di collaborazione fra l'autore e don Luigi Giussani. I ricordi di una storia comune, in anni decisivi per la Chiesa e la società italiana, si mescolano alla riflessione sull'indirizzo teologico e sul metodo educativo di una delle personalità ecclesiali più significative dei nostri giorni. Così l'amicizia, che per Giussani era la suprema virtù, si rivela un cammino al vero, e il vero appare lo spessore di un rapporto. Sia che rintracci concrete circostanze, sia che esponga e discuta l'una o l'altra linea di un pensiero intenso e ricco, questo profilo è dunque costantemente "dal vivo". E restituisce un padre e un maestro che sapeva ascoltare e nello stesso tempo non rinunciava ad insegnare: sempre aperto all'incontro personale, ogni volta decisivo nel richiamo. Era il temperamento che distingueva anche la personalità teologica di don Giussani, in dialogo con la cultura moderna nella certezza di Cristo e della Chiesa. Lo attesta la lucida prefazione di monsignor Luigi Negri; il quale ha voluto, a sua volta, testimoniare.
In questo volume Francesco Ventolino raccontava la storia del suo incontro con il fondatore di Comunione e Liberazione, e della amicizia fedele che ne era generata. Proponendo ad esso questo libro, come seconda arcata di un portico. egli tenta un passo ulteriore: indagare le coordinate fondamentali del carisma di Comunione e Liberazione, ormai depositato nella Chiesa.
Dalla prefazione dell'autore: "Ancora un libro su don Giussani a testimoniare l’inesauribilità del suo carisma. L’interezza della sua ricchezza spirituale, infatti, non sarà mai adeguatamente espressa da nessuna riflessione teologica o metodologica e tanto meno perfettamente incarnata da nessuno di coloro che abbiamo partecipato del suo carisma. Esso è, infatti, depositato nella Chiesa: tutti vi possono attingere senza esaurirlo. Nessuno può pretendere di esserne il detentore.
È questa la ragione per cui è bene che molti scrivano su di lui, affrontando i molteplici aspetti della sua personalità e la complessità del suo pensiero. Saranno sempre dei “tentativi ironici” – avrebbe detto lui – di approssimazioni mai definitive.
Con questo volume sul tema della carità si chiude la mia riflessione sulle virtù morali e teologali come sono state da lui vissute e proposte. La caratteristica di questa ultima opera rispetto alle altre, che hanno trattato il tema dell’amicizia, della fede e della speranza, è la coralità della testimonianza. Ho chiesto, infatti, ad alcuni di coloro che sono stati educati da lui a quel culmine della carità che è la gratuità di raccontare come l’impronta ricevuta sia fiorita nella loro vocazione familiare o religiosa e in opere sociali. Ne è risultata una sinfonia nella quale si fondono accenti diversi nel riaffermare l’unica verità: Dio è carità e noi siamo fatti per vivere la sua stessa vita. Sfaccettature di un prisma nelle quali si riflette la luce di un unico carisma, quello di don Luigi Giussani.
Pongo alla fine a mo’ di post-fazione la lettera ricevuta dalla mia carissima amica Lucetta Scaraffia che testimonia quanto sia prezioso il dono dello Spirito che abbiamo ricevuto e quanto sia grande la responsabilità che abbiamo nel custodirlo integro nella nostra umanità".
Francesco Ventorino
Il presente volume intende mettere in evidenza quella che può essere considerata una qualità primaria della riflessione di Mons. Luigi Giussani. Il suo è un "pensiero sorgivo", cioè capace di rendere ragione sistematica e critica dell'esperienza elementare dell'umano così come vive in pienezza nella fede in Gesù Cristo. Molti sono gli autori – filosofi, teologi, letterati, poeti... – che nutrono la riflessione del sacerdote milanese, ma questa alla fine ha un carattere originario, non scomponibile. È un numero primo. Ciò gli consente una sorprendente capacità di scavalcare scuole e sistemi, lo inoltra in una sempre fresca attualità e gli assegna un'oggettiva fecondità nell'affascinante agone culturale di oggi.
GLI AUTORI
S.E. Mons. Angelo Scola, Patriarca di Venezia già Rettore della Pontificia Università Lateranense.
Sollecitato da Marco Guzzi, filosofo e poeta, Enzo Bianchi esprime, come in una “collatio” monastica, i suoi pensieri e le sue sollecitudini sull’uomo, sul cristiano, sulla chiesa. Ne esce un colloquio a cuore aperto sul grande fluire della fede cristiana dai primi secoli ai giorni nostri, nell’appassionata ricerca del senso della presenza cristiana nella compagnia degli uomini. Una rilettura pacata e insieme profetica della fedeltà alla terra e al cielo che ogni cristiano è chiamato a vivere nella sequela di Gesù Signore: senza rimpianti né nostalgie, ma con la franchezza e l’audacia di chi tenta di porre se stesso sotto il Primato della Parola di Dio e della sua volontà. Un appello accurato alla conversione delle chiese all’unico Signore, per una rinnovata e credibile testimonianza dell’attesa del Regno che viene e che trasfigura il creato intero.
Il 26 agosto 1983 la quarta edizione del Meeting per l'Amicizia fra i popoli di Rimini ospitò un incontro che è rimasto nella storia della manifestazione riminese. Ad affrontare il tema della "libertà di Dio" erano stati invitati Olivier Clément, teologo ortodosso, docente all'Istituto di Teologia di Parigi, e don Luigi Giussani (1922-2005), docente di Introduzione alla Teologia all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. L'intervento di don Giussani, mai pubblicato, viene qui proposto con un corredo di immagini tratte dal ciclo michelangiolesco della Cappella Sistina. È preceduto da una testimonianza che Olivier Clément ha scritto in occasione della scomparsa del fondatore di Comunione e Liberazione, pubblicata sulla rivista «Tracce», giugno 2005.
GLI AUTORI
Luigi Giussani è il fondatore e presidente della "Fraternità di Comunione e Liberazione". Presso Marietti ha pubblicato: Porta la speranza. Primi scritti (1997), L'uomo e il suo destino. In cammino (1999) e L'io, il potere, le opere. Contributi da un'esperienza (2000). Avvenimento di libertà. Conversazioni con giovani universitari (2002).
Il volume raccoglie per la prima volta le prose che Chesterton ha pubblicato su riviste italiane fra il 1919 e il 1938. Tredici testi comparsi rispettivamente su La Ronda, L'Italia letteraria, Il Frontespizio e L'Illustrazione Toscana. Scritti in anni decisivi per la sua formazione, essi non possiedono solo un valore documentario o storico, ma assolvono anche a quella funzione eminentemente educativa che egli ha sempre riconosciuto alla letteratura.
Il testo contiene quarantotto meditazioni di Hans Urs von Balthasar sulla vitati Gesù che egli scrisse contemplando altrettante immagini tratte da uno dei più antichi cicli pittorici della via di Gesù, il più antico dell'arte tedesca: dal Codice Egbert, dall'Evangeliario di Ottone III e dall'Evangeliario dell'Imperatore Enrico III, opere in miniatura realizzate allo scriptorum dell'Abbazia di Reichenau.
L'autore, mentre contempla le immagini e riflette sulle interpretazioni che gli artisti hanno dato ai vari episodi della vita Gesù, medita su di essi, approfondisce il loro significato e comunica al lettore i suoi sentimenti e le sue intuizioni.
La visione delle origini, di ciò che Gesù ha fatto e insegnato, ci fa intuire chi è Dio, che cosa è il mondo e che cosa Dio fa per il mondo.
Gli eventi originari possiedono una forza superiore che non può essere distrutta. La parola di Gesù, che la Chiesa annuncia, e l'Eucarestia, fonte della vita comunitaria, sono in cammino lungo i secoli.