
Il volume presenta la figura di Padre David M. Turoldo (1916-1992): poeta, teologo, voce profetica nella Chiesa italiana, a servizio dell'attuazione del Concilio, del cammino ecumenico, dell'impegno per la pace, la giustizia, la difesa e liberazione di poveri e oppressi.
L'antologia propone sia scritti di esplicita finalità formativa sia testi che illustrano i temi costituenti per Turolodo il fondamento, l'orizzonte e i contenuti dell'educazione umana e cristiana di giovani e adulti, finalizzata alla formazione di coscienze libere e responsabili. A ciò corrisponde lo stile educativo proposto e praticato, improntato al colloquio, all'accompagnamento rispettoso, alla franchezza, nella condivisione della comune umanità e nell'amicizia.
Il contenuto di queste pagine, scritte nel 1949, si può considerare un contributo preveggente alla questione riguardante l'inizio vita, oggi tanto dibattuta. Guardini vi ribadisce alcuni principi di fondo che ritiene irrinunciabili, quali anzitutto la natura di "essere personale" del nascituro: una natura che non è di tipo biologico o psicologico, ma «esistenziale» (existentiell) e che è per lui alla base della dignità di ogni essere umano. Una dignità che non può essere messa a disposizione di alcuna considerazione utilitaristica, sia essa fatta valere da un singolo, dalla società o dallo Stato. Ciò porterebbe a considerare e a trattare l'essere umano come "mera cosa" di cui altri possono disporre liberamente.
Nel 1841 fu pubblicato il libro di Ludwig Feuerbach, L'essenza del Cristianesimo, nel 1907 quello di Adolf von Harnack con lo stesso titolo. I due celebri scritti, che tante controversie accesero nel mondo cristiano e fuori di esso, appaiono, il primo, distruttivo e, il secondo, riduttivo di ciò di cui intendevano precisare l'essenza: né certo la religione "umanistica" feuerbachiana, né l'orientamento "liberale" harnackiano con la limitazione drastica del kérygma evangelico alla sola proclamazione del Regno, sono adeguati all'oggetto della loro indagine. Con quest'opera, che in brevi ma incisive pagine affronta il medesimo sgomentante tema, Romano Guardini propone alcune idee fondamentali sull'essenza di quella realtà che ha inserito nella storia del mondo l'esigenza tormentosa e beatificante della scelta: il messaggio di vita divina, l'annuncio di salvezza, la rivelazione della verità trascendente nel Cristo. Quest'essenza, messa a confronto con la sostanza di altre predicazioni "religiose" come quella buddhistica, l'eleva da esse nella sua assoluta eterogeneità: non è un discorso di consolazione, non è un metodo etico, non è un'elaborazione teoretica dell'esistenza umana e del mondo.
«Il mistero del Natale, come annotava Hannah Arendt, allieva di Romano Guardini per un semestre a Berlino, si incrocia come il tema dell'"inizio": proprio "la nascita di Gesù è stata posta come un nuovo, costitutivo inizio, che è originariamente cristiano: un bambino è nato per noi". Egualmente il Capodanno rappresenta un "nuovo inizio". Certo esiste un inizio che subito svanisce, una volta attuato; è quello che i Latini chiamano initium, il punto di partenza nel tempo. Ma Guardini rivolge lo sguardo a un inizio più importante, quello che si mantiene e che i Latini chiamano principium, l'inizio che domina tutto ciò che verrà. Gustare il dono dell'"inizio" sia in quella nascita a Betlemme che richiama anche tutte le nascite, sia in quel nuovo anno. A ciò, in modo sapiente, ci introduce in questi bellissimi testi Romano Guardini.» (Silvano Zucal)
"Ho fatto circa 2.000 chilometri fra terra e mare sulle tracce di una donna. È una donna di 'una bellezza indescrivibile', assicura chi l'ha incontrata." Così Antonio Socci racconta il suo primo viaggio a Medjugorje, sui luoghi dove, il 24 giugno 1981, alcuni adolescenti videro su una collinetta, nei pressi del villaggio bosniaco, una giovane ragazza, splendida, dolce, che si sarebbe presentata come la "Beata Vergine Maria" e che tuttora appare loro quotidianamente. A oltre vent'anni di distanza, oggi che Medjugorje è diventata meta di milioni e milioni di pellegrini, Socci ricostruisce la storia e il mistero di questi fatti: visita i luoghi, incontra i protagonisti, ascolta sacerdoti, teologi, scienziati.
Un libro che offre impulsi veramente nuovi per un autentico ministero creativo nella Chiesa e per il rinnovamento in profondita dell'azione pastorale.
Una introduzione alla vita e al pensiero di Thomas Merton. Un contributo alla comprensione del suo impegno e della sua testimonianza.
«Quello che voglio dire è che "Tu sei l'Amato", e quello che spero è che tu possa ascoltare queste parole come fossero dette a te con tutta la tenerezza e la forza che l'amore può avere. Il mio unico desiderio è che queste parole possano risuonare in ogni parte del tuo essere - "Tu sei l'Amato"». Questa testimonianza personale a un Dio, che ci chiama 'gli amati' e che ci fa sentire amati, è il frutto di una lunga amicizia tra lo scrittore-giornalista Fred Bratman e Henri Nouwen. Henri cerca di spiegare a Fred come si possa vivere la vita spirituale in un mondo secolare. Un aspetto interessante del libro è che mentre l'autore scrive ad un suo caro amico, egli trova un linguaggio chiaro e persuasivo per tutti coloro che sono alla ricerca dello Spirito di Dio nel mondo. Un libro che è un dono: ci fa sentire amati da Dio e ci insegna a gustare la vita di chi si sente amato. Ci rivela così le meraviglie del viaggio spirituale e riaccende il fuoco della fede.
Usando il calice come metafora, Nouwen riflette su tre momenti-chiave: prendere il calice, innalzarlo, berlo fino in fondo; interpretandolo cosi come bere la coppa della vita, del dolore e della gioia. Dall'introduzione: in questo libro voglio raccontare la storia del calice, non solo come la mia vita, ma come la storia della vita. Qua ndo gesu`chiede ai suoi amici giacomo e giovanni, figli di zebedeo, potete bere il calice che sto per bere?", egli pone la domanda che va dritta al cuore del mio sacerdozio e della mia vita di essere umano. Anni fa quando tenevo in mano il calice donatomi in occasione del mio sacerdozio non sembrava difficile rispondere a quella domanda. Per me, prete appena ordinato, pieno di idee e di ideali, la vita appariva rica di promesse. Ero ansiosi di bere di calice! Nel cors o degli anni di sacerdozio me la sono riproposta: posso io, possiamo noi bere il calice che gesu`ha bevuto? Sapevo che dovevo cominciare a vivere con essa. Questo libro e`il risult"
Un libro che indica il cammino verso la profondita dell'anima.
Una pagina aperta del Nuovo Testamento, che rivela l'esperienza spirituale di s. Paolo, conquistato dal Cristo.