
Di san Giuseppe i Vangeli sono così scarni di parole che diventa molto difficile comprendere la grandezza della sua missione e santità. Nei Vangeli si dice di san Giuseppe che era un uomo giusto, il che equivale a dire che era un uomo santo. Se san Giuseppe è un così grande santo, lo si deve innanzitutto alla missione che Dio gli ha affidato, cioè quella di essere padre putativo di Gesù. Ed è per questa sua speciale prerogativa che anche noi ci affidiamo alla sua protezione.
Note sull'autore
Marcello Stanzione è nato a Salerno il 20 marzo 1963 ed è stato ordinato sacerdote nel 1990. Nel 2002 ha rifondato l’Associazione Cattolica Milizia di San Michele Arcangelo (www.miliziadisanmichelearcangelo.org) per la retta diffusione della devozione cattolica ai santi angeli. Ha scritto oltre 300 libri sugli angeli e su tematiche affini di spiritualità cattolica per 30 diverse case editrici europee e americane, sia cattoliche sia laiche. I suoi libri sono stati tradotti in polacco, tedesco, sloveno, portoghese, francese, spagnolo e inglese. Don Stanzione è disponibile a tenere conferenze su temi di angelologia, mariologia e agiografia
Comprendere Francesco è mettere in luce la forza della sua azione rinnovatrice, che in pochi anni ha impresso una svolta epocale all’operare della Chiesa, ma anche non nasconderne le difficoltà, i punti di debolezza, le criticità attraverso uno sguardo che percorre l’intera sua attività: la teologia, l’etica, l’ecumenismo, il rapporto con la società, la politica contemporanea e le altre fedi religiose. Essenziale è, allora, la sua idea di popolo e ciò che lega il popolo alla sua guida: Francesco è populista? Pier Francesco Stagi risponde a questo interrogativo indagando le pieghe semantiche della sua teologia e facendo ricorso alle ricerche dell’etica contemporanea, per scoprire in che modo il sentire del popolo diventa normativo per l’azione della Chiesa. La comprensione di questo nesso permette di superare la contrapposizione tra destra/ sinistra, conservatori/progressisti, per introdursi a un nuovo modo di pensare la Chiesa e la sua azione nella società contemporanea.
Il breve periodo di pontificato di Papa Benedetto XVI è stato contrassegnato da un momento molto positivo: il miglioramento dei rapporti tra la Chiesa cattolica romana e quella ortodossa russa. A volte capita che i ricercatori, studiando eventi importanti nella vita della chiesa, stiano cercando i loro prerequisiti in ogni fattore esterno: politico, sociale o puramente umano, psicologico. In questo caso, il ruolo decisivo è stato svolto dal fattore umano. Non psicologico però, ma spirituale. Ortodossi e cattolici hanno cercato di guardarsi l'un l'altro secondo la tradizione della Chiesa antica, a cui l'attenzione di Papa Benedetto XVI è così focalizzata come teologo. Il rispetto reciproco, nonostante le differenze, possa diventare anche una buona tradizione. E che questo libro sia una prova scritta di ciò.
Tra i grandi teologi del XX secolo, Henri de Lubac è senza ombra di dubbio quello che più si contraddistingue per i molti aspetti sapienziali della sua teologia. Questo perché le sue vicende personali hanno avuto un influsso molto diretto sulla sua teologia. Le note vicende della sua vita, infatti, l'hanno obbligato a vivere con molta intensità la sua appartenenza alla Chiesa e la sua condizione di uomo di Chiesa. Questo è il motivo per cui, come ben dimostra il presente saggio di M. Sprizzi, De Lubac ha dedicato la maggior parte della sua opera al "vir ecclesiasticus", cioè all'identità ecclesiale del credente. Oltre all'alta qualità teologica dei suoi scritti, il loro carattere, in molti casi, di testimonianza e di confessione, fa sì che questo tema diventi vivo e non soltanto accademico. L'identità ecclesiale del cristiano è definita da tre caratteristiche essenziali: fortis in fide: il tema della fede, il credo Ecclesiam, la Chiesa come oggetto di fede, come paradosso e mistero; firmus in traditione: il radicamento cristologico-pneumatologico della Chiesa e della sua cattolicità; fidelis in caritate: la carità e la maternità della Chiesa. Si tratta indubbiamente di un saggio che, inserendosi dignitosamente tra gli studi scientifici sulla figura e l'opera del Cardinale francese, ne rilancia autorevolmente l'interesse. Presentazione al volume di Mons. Rino Fisichella.
Thomas Merton rappresenta una voce nuova sotto vari aspetti, che vengono a concentrarsi nei suoi scritti e nella sua stessa vita, e lo rendono sensibilissimo interprete delle aspirazioni e necessità del nostro spirito, insegnandoci ad ascoltare la Parola di Dio. Il Merton non si fa maestro di altri, ma si espone, si compromette in prima persona. Egli ci aiuta a riscoprire e ad amare Dio, che è stato escluso dagli spazi ufficiali della cultura contemporanea. Il libro che presentiamo focalizza e segue una traiettoria per far capire gli sviluppi del suo ambito di pensiero e di testimonianza. Lo scrittore monaco è universalista e può essere esplorato da molteplici angolazioni: la ricchezza del suo spirito e dei suoi scritti sta alimentando l'interesse di vasti settori della cultura umanistica mondiale.
Dal V secolo dell’era cristiana in poi, i fedeli hanno sempre ascoltato e tramandato i racconti e i Detti dei Padri del deserto. Di più: ogni momento di rinnovamento nella storia della Chiesa è coinciso, singolarmente, con una riscoperta di quei magistrali insegnamenti. Non ha fatto eccezione il francescanesimo, sia ai suoi primordi, sia in ogni momento di rinvigorimento durante la sua storia lunga, ormai, otto travagliati secoli. Questo lavoro è frutto di una esplorazione condotta da un gruppo di studenti dell’Istituto teologico di Assisi che ha cercato di accostare i Detti dei Padri con i testi di alcune tra le più antiche Fonti francescane del XIII secolo fino alle Prime Costituzioni dei Cappuccini del XVI secolo, scoprendo la vita di una sapienza comune e la sapienza di una vita secondo Dio.
Destinatari
Studenti di storia e studiosi di francescanesimo.
Autore
GUGLIELMO SPIRITO, francescano italo-argentino, ha ottenuto la Licenza all’Istituto di Teologia Pastorale al “Camillianum” di Roma e il Dottorato in Teologia all’Istituto francescano di Spiritualità “Antonianum”. È docente all’Istituto Teologico di Assisi dove ricopre l’incarico di vicepreside, ma insegna anche alla Facoltà Teologica San Bonaventura. Ha tenuto corsi in Croazia, Romania e Russia ed è coinvolto con varie realtà monastiche di Egitto e Armenia. Ha all’attivo numerose pubblicazioni.
"Sono stata al fianco di Madre Teresa in molte occasioni diverse, in India, in Inghilterra, in Francia, a Roma, in una baraccopoli nera nei sobborghi di Città del Capo: sono alcuni dei luoghi scelti dalla Madre nella sua peculiare geografia della misericordia. Sono stata testimone non solo dell'amore e del suo luminoso sorriso, ma anche delle sue abilità pratiche, del modo in cui amava riassettare il mobilio nelle case delle Sorelle della Carità, nell'assenza di sentimentalismo e con una immensa perspicacia, senza essere distolta da una incessante preghiera. Persino una corsa in furgone per le strade di Calcutta diventava una esperienza trasformatrice: le sue mani forti continuavano a sgranare silenziosamente il rosario." (Kathryn Spink)
L'idea del libro nasce dall'incontro ideale dei bambini con Papa Francesco, un personaggio destinato a colpire la loro fantasia, qualcosa a metà tra il padre e il nonno buono, tra l'amico di famiglia e il super eroe. I bambini che parlano del Papa sono gli alunni del Circolo didattico don Lorenzo Milani di Randazzo un paesino alle pendici dell'Etna, di un'età che va dai sei ai dieci anni. Il loro pensiero riflette una realtà sociale difficile, ma ricca di umanità, lontana dal consumismo dilagante. E in tal modo ci offrono lo spaccato di un universo trascurato o addirittura ignorato dagli gli adulti, sempre indaffarati nelle beghe quotidiane. Ai loro occhi il Papa è un punto di riferimento irrinunciabile, col quale condividono i loro sogni e che, non a caso, viene definito un "incoraggiatore": un termine emblematico del ruolo che dovrebbero avere gli adulti nei confronti dei figli, evitando di trasmettere loro ansie e pessimismo. In questo piccolo libro, grande per i suoi contenuti umani e poetici, i bambini toccano ogni argomento, dal terrorismo, alla povertà, dal problema dell'immigrazione, a quelli connessi alla famiglia, sempre filtrati dall'innocenza infantile. E senza mai perdere di vista il gusto del gioco. In un clima di serenità, nella consapevolezza di aver trovato nel Papa un interlocutore, attento, sensibile e autorevole. Quindi, "Meno male che c'è Francesco"...
Un anno di pensieri e parole del papa più amato della storia
a cura di Santino Spartà
In pochissimo tempo – dal 13 marzo del 2013, giorno dell’elezione al soglio di Pietro – papa Bergoglio è entrato nel cuore dei fedeli della Chiesa di Roma, suscitando grande ammirazione e ampi consensi anche tra i non credenti.
Il primo pontefice gesuita – quel papa che, per usare le sue stesse parole, «sono andati a prendere quasi alla fine del mondo» – ha davvero conquistato tutti. In questo libro vogliamo ricordare le frasi che lo hanno reso celebre e amato in ogni parte del mondo. Un viaggio di 365 giorni in cui ripercorreremo le tappe del suo cammino di fede e potremo conoscere i suoi semplici insegnamenti – imperniati sull’amore per il prossimo e, in particolare, per i più deboli – che in poco tempo sono diventati il nuovo verbo della Chiesa cattolica, fatto di parole chiave quali misericordia, tenerezza, gioia, speranza.
Le più belle frasi del papa che sta cambiando la storia
Jorge Mario Bergoglio è stato eletto il 13 marzo del 2013 266mo Vescovo di Roma e papa della Chiesa Cattolica
Il presente lavoro vuol essere un aiuto per coloro che incontrano delle difficolta nella pratica di questo esercizio spirituale che e l'esame di coscienza, come viene proposto da S. Ignazio di Loyola.