
Di John Henry Newman Roderick Strange ricostruisce in queste pagine la biografia spirituale. Non manca il racconto circostanziato della vita di un uomo coraggioso, sempre in cerca di risposte alle domande suggeritegli dalla fede, capace di compiere scelte difficili e di preferire l’onestà e la coerenza alla facile inerzia di chi si adagia sulle certezze rassicuranti del proprio tempo. Tuttavia l’attenzione dell’autore è specialmente rivolta alla ricostruzione di un percorso intellettuale e interiore che ha portato Newman ad affrontare alcuni temi fondamentali, precorrendo questioni che soltanto il Concilio Vaticano II metterà del tutto in luce.
Il lavoro di Strange – competente e appassionato – merita dunque l’interesse sia di chi vuole misurarsi con un uomo che ha «usato» bene la propria vita, non derogando, nonostante difficoltà e delusioni, dal proprio ideale di integrità, sia di chi vuole conoscere e approfondire gli esiti di una ricerca teologica, filosofica e morale di particolare intensità e valore.
John Henry Newman (1801-1890): figura di spicco della Chiesa d’Inghilterra prima e della Chiesa cattolica poi, scrittore versatile, pensatore profondo e originale, personalità affascinante. In lui la Chiesa riconosce le virtù di un santo.
Illustrato il profilo bio-bibliografico di Newman (L. F. Tuninetti), i saggi che seguono mettono in luce diversi aspetti di questa figura ricca e complessa: l’attività apologetica (B. Gallo), il pensiero filosofico (L. Obertello), le riflessioni sull’educazione (A. Campodonico), la presenza nella vita della Chiesa (G. Velocci). L’obiettivo è di consentire, a chi non conosce Newman, di scoprirlo e incontrarlo, e a chi già lo conosce, di ripensare alcuni aspetti della sua opera non sempre adeguatamente considerati; di qui una breve bibliografia commentata.
Il ritratto che emerge è quello di un cristiano che, certo della verità della fede, non rifiuta la modernità e neppure l’accetta in quelle che sembrano essere le sue acquisizioni irreversibili (individualismo, razionalismo, secolarismo). Piuttosto, interrogandola, la fa riflettere.
Morales Marin Juan John Henry Newman
La vita di John Henry Newman, pensatore e teologo di genio, poeta, predicatore, educatore e modello di santità, attraversa tutto l’Ottocento (dal 1801 al 1890), imprimendo in esso il sigillo di una personalità eccezionale, trasfusa in opere della mente, dell’arte e della carità che hanno esercitato e continuano a esercitare un influsso potente non solo sul mondo anglosassone. La sua riflessione ampia e pacata, ma nello stesso tempo appassionata e penetrante sul cristianesimo – sulle sue caratteristiche interne e sulle vicende della sua incarnazione storica – e la sua acuta capacità di giudizio critico, storico e spirituale lo orientarono a una scelta decisiva di verità in favore della Tradizione cattolica: una scelta che fu anche simbolo di un mutamento epocale nei rapporti tra cattolici e protestanti. All’interno del cattolicesimo la poliedrica attività di Newman fu sprone costante (non sempre adeguatamente ascoltato e compreso) a un rinnovamento interiore aperto a ogni valore autentico e alieno solo da ogni settarismo e da ogni angustia di spirito: basti pensare alla sua opera di pioniere in favore di una scuola cattolica autenticamente formativa, fino all’Università, e alla sua valutazione positiva del ruolo del laicato nella Chiesa. L’eredità di Newman è vastissima e affascinante. Molte delle sue visioni iniziarono ad essere comprese più esattamente molto tempo dopo la sua morte, e dopo periodi di oscuramento e fraintendimenti tendenziosi. Oggi il suo pensiero teologico e filosofico, in particolare, esprime una forza ispiratrice del tutto straordinaria, e la sua ardente spiritualità lo rende maestro amabile e persuasivo di vita cristiana.
Andrea Tornielli, vaticanista del quotidiano Il Giornale e noto scrittore, con Andrea Gianelli, dedica questo libro al Cardinale John Henry Newman (18081-1890) in occasione della sua beatificazione a settembre nell'Arcidiocesi di Birmingham, in Inghilterra, dove lavorò per più di quarant'anni.
La decisione di Papa Benedetto XVI di beatificare personalmente Newman, che si convertì alla fede cattolica nel 1845, ha dato un grande contributo alla comprensione della profondità e del significato della sua vita e del suo operato.
Le riflessioni formulate da John Henry Newman durante la sua permanenza a Dublino (1851-1859) sono qui considerate per la prima volta nella loro totalità e nel loro pieno significato, nel tentativo di dimostrare come la loro unità non sia solo meramente cronologica ma anche concettuale.
L ºanalisi dei volumi, degli articoli e dei sermoni, oltre a ricostruire lo sfondo storico e le ragioni che portarono alla decisione di erigere una Universit√† cattolica in Irlanda, consente un ºoriginale comparazione del pensiero di Newman con quello di tre autorevoli figure discusse negli Scritti Dublinesi:
Aristotele, Cicerone e Locke; l ºinfluenza del primo viene presentata in una nuova luce e accostata alla retorica ciceroniana e all ºutilitarismo di Locke e dei suoi seguaci.
Vengono inoltre analizzate le differenti dimensioni della persona umana che si evincono dagli Scritti, il concetto di unit√† della conoscenza e di abito mentale filosofico, offrendo cos√¨ un ºampia considerazione critica sulla relazione tra moralit√† e sapere, sulla difesa della conoscenza liberale, sulla dimensione artistica e morale dell ºessere umano, in opposizione a tendenze dell ºetica moderna quali l ºutilitarismo, il deontologismo e il sentimentalismo. Non manca un ºinteressante riflessione sull ºattualit√† delle questioni sollevate dagli Scritti Dublinesi con riferimento all ºinquieto evolversi del mondo universitario e ad alcuni grandi autori del pensiero contemporaneo.
Angelo Bottone insegna Filosofia presso lo University College Dublin e la Dublin Business School. Ha conseguito un PhD in Filosofia con una tesi su John Henry Newman presso lo University College Dublin. Fondatore della Societ√† Newmaniana Italiana, ha tradotto in italiano L ºIdea di Universit√† (Edizioni Studium, Roma 2005) e altre opere di filosofia. Tra i numerosi contributi su Newman, Ricoeur e Wittgenstein si segnala Newman e Wittgenstein sulla certezza (Napoli 1998).
Un breve profilo biografico di John Henry Newman, che mette in luce l'influsso della sua appartenenza all'Oratorio di san Filippo Neri. "Il pensiero e la grandezza di John Henry Newman nascono e si sviluppano in un autentico cammino di esperienza cristiana, nel quale ha un posto di rilievo l'adesione al patrimonio spirituale dell'Oratorio di san Filippo Neri. È il motivo per cui, in questo breve profilo del Beato, si è dedicato un certo spazio alla vocazione oratoriana di Newman e al suo cammino sulla "via dell'Oratorio", dove risuona orientatore il monito di Padre Filippo: "Non è superbia desiderare di passare in santità qualsivoglia santo: perché il desiderare d'esser santo è desiderio di voler amare ed onorare Dio sopra tutte le cose".
John Henry Newman (1801-1890) è uno dei più grandi pensatori cristiani. A 44 anni si converte al cattolicesimo, diventando segno di contraddizione per la sua epoca, che come la nostra sembra rifiutare Dio. Benedetto XVI lo dichiara beato. La vita di Newman fu interamente spesa nella ricerca della verità. Il suo pellegrinaggio intellettuale e spirituale, raccontato e documentato in questo libro, fu la risposta sempre più appassionata ad una luce interiore di cui egli sembrava sempre consapevole, la luce che la coscienza proietta su tutti gli aspetti della vita. Newman è un limpido testimone della fede, e può essere una guida certa al cammino di ogni persona in ricerca.
Un ritratto vivo, completo e coinvolgente del grande convertito dall’anglicanesimo al cattolicesimo, del modo in cui sono maturate le sue idee – dando spesso la parola allo stesso protagonista attraverso ampie citazioni sia dei suoi trattati sia del suo epistolario – e di come queste siano divenute degli atti concreti in sintonia con quanto ha sempre sostenuto, e cioè che «la vita è per l’azione». Quello che risulta particolarmente toccante nella vicenda umana di Newman – che Fidel González Fernández, Consultore nel processo per la sua beatificazione e canonizzazione, nella circostanziata Prefazione definisce «uno dei maggiori e più significativi teologi cristiani moderni dal tempo della Riforma e dal Concilio di Trento – è proprio come il sentimento di sé sia alimentato da quella tensione verso Dio che lo ha portato a fare scelte difficili e scomode. Prima di abbandonare la Chiesa d’Inghilterra egli può ambire a una carriera di grande soddisfazione; nel momento in cui ha la certezza che questa non sia la vera Chiesa e che sia in gioco la salvezza della sua anima – «Sarei salvo se morissi questa notte?» è l’interrogativo che lo angoscia – si spoglia di ogni onore e ricomincia un percorso di fede nella vera Chiesa. Chi leggerà questa biografia comprenderà che per Newman non ci saranno scorciatoie; il cammino riprenderà dall’inizio e Newman si troverà a fianco di altri giovani novizi a lavare i pavimenti del monastero di Santa Croce. Egli, però, non ha paura di cambiare perché – come sostiene nel Saggio sullo Sviluppo – «vivere è mutare; ed essere perfetti è avere molto spesso mutato!».
Niemals zuvor hat ein Papst so tiefen Einblick gegeben in die Fragen, die ihn in seinem persönlichen Glauben bewegen. Er schreibt nicht als Papst, sondern als gläubiger Christ. Sein Anliegen ist, zu zeigen, dass die Botschaft der Evangelien verlässlich ist, weil sie tatsächlich Gottes bejahendes Wort zu den Menschen vermitteln.
Nach dem ersten Teil über die Zeit des öffentlichen Wirkens Jesu und dem zweiten Teil über Passion und Auferstehung schließt nun der dritte Band über die Kindheitsgeschichten, dessen Inhalt den beiden anderen chronologisch vorangeht, als Prolog dieses großartige Werk des Papstes ab.
Mit dem ersten Band seines Jesus-Buchs hat Papst Benedikt XVI. die Grundsatzfragen gestellt: Ist die Darstellung Jesu in der Bibel wahr? Ist Jesus Gottes Sohn? Ist der Glaube vernünftig? Im lange erwarteten zweiten Band geht es nun um das Herzstück des Christentums: Warum musste Jesus sterben? Was heißt Auferstehung? Und was heißt das für uns? In beeindruckender Weise lässt der Papst Anteil nehmen an seiner ganz persönlichen »Suche nach dem Angesicht des Herrn« – nachdenklich, klug, spirituell, ungemein anregend für die eigene Auseinandersetzung mit den existentiellen Fragen des Glaubens.
What happened during the final week of Jesus of Nazareth's earthly life? How did the man whom many hailed as the Messiah on Palm Sunday come to be rejected by the leaders of his own people just a few days later? Was he a political revolutionary? Who was respon­sible for his death — the Romans or the Jewish authorities ... or both? How did Jesus view his suffering and death? How should we? And most importantly, did Jesus really rise from the dead? In Jesus of Nazareth: Holy Week – From the Entrance Into Jerusalem to the Resurrection, Pope Benedict XVI takes up these and other crucial questions. He dares readers to grapple with the meaning of Jesus' life, teaching, death, and resurrection. READ MORE OR ORDER
Cardinal Joseph Ratzinger, Pope Benedict XVI, was born at Marktl am Inn, Diocese of Passau (Germany), on Holy Saturday, April 16, 1927. He was baptized on the same day. He received his priestly ordination on June 29, 1951. He became Archbishop of Munich and Freising in 1977, and Pope Paul VI made him a cardinal in June of that same year. The Venerable Pope John Paul II approved Cardinal Ratzinger's election as Dean of the College of Cardinals in 2002. As such, he presided over John Paul II's funeral ceremonies in 2005, and convened the conclave to elect his successor 10 days later. The College of Cardinals elected him the 265th Pope of the Roman Catholic Church on April 19, 2005. READ MORE
L'Enfance de Jésus est le dernier volet, très accessible, qui complète l'oeuvre maîtresse de Joseph Ratzinger-Benoît Xvi, Jésus de Nazareth.
« Il ne s'agit pas d'un troisième volume, mais d'une sorte de petite "antichambre" à mes deux précédents volumes consacrés à la figure et au message de Jésus de Nazareth.
Cette fois, j'ai cherché à interpréter, en dialoguant avec des exégètes d'hier et d'aujourd'hui, ce que Matthieu et Luc racontent au début de leurs Évangiles sur l'enfance de Jésus.
Une interprétation juste, selon moi, demande deux choses.
D'une part, il faut se demander ce que voulaient dire par ces textes leurs auteurs respectifs, à l'époque – c'est la composante historique de l'exégèse.
[D'autre part] , la deuxième question doit être : Ce qui est dit est-il vrai ? Cela me concerne-t-il ? Et si cela me concerne, de quelle façon ? »