
Sempre di piú la questione dell'immigrazione in Italia sembra diventata un'emergenza, ingigantita continuamente da drammatici fatti di cronaca. Sempre di piú si stronca ogni richiamo verso la solidarietà e l'ascolto dell'altro con un malcelato scherno, additandolo come «buonismo» pericoloso, denigrando le «anime belle»che credono nella forza del dialogo e della pace.
Niente di piú sbagliato, secondo padre Enzo Bianchi: bisogna invece riconoscere che «essere straniero» è parte fondamentale dell'esperienza umana, al di là e al di sopra delle contingenze politiche e storiche, e che quando rifiutiamo di accogliere l'altro, stiamo rifiutando di guardare in noi stessi.
Come sempre capace di parlare a laici e credenti insieme, Bianchi propone un lavoro di apertura e ascolto nei confronti del diverso da sé, un lavoro faticoso ma prezioso che ciascuno può compiere nella propria interiorità, ma che dovrebbe essere intrapreso anche dalla società nel suo complesso, per evitare che il confronto tra persone divenga un muro contro muro tra identità violente.
Ciclo di conferenze tenute al Centro Culturale di S. Fedele di Milano
Sabato 17 novembre 2001
L'altro, il diverso, lo straniero nella Scrittura
Sabato 24 novembre 2001
Universalismo e particolarismo nell'Antico Testamento
Sabato 15 dicembre 2001
"Non c'è più né giudeo né greco, ma tutti sono uno in Cristo"
Svidercoschi, decano dei vaticanisti italiani, ci mostra Papa Bergoglio per com’è, per cosa fa e dice. Racconta senza veli un pontificato decisamente controcorrente, ma, anche per questo, controverso; un pontificato volutamente provocatorio, ma, anche per questo, divisivo. Vengono ripercorsi i momenti positivi, il rivoluzionare la figura pontificia, l’affrontare pubblicamente temi scomodi, il riportare alla purezza il messaggio evangelico; e poi, il difendere i poveri della terra, il sostenere le ragioni della pace. Ma – perché ci sono – vengono narrati con estrema franchezza anche i momenti non proprio esaltanti, come certe uscite fuori luogo, l’aprire processi che poi lasciano le riforme a metà, l’ostinazione nel cambiare leggi, tradizioni e pratiche senza consultarsi, senza gradualità, senza pensare alle conseguenze; e poi, la sua visione del mondo così apertamente squilibrata verso il Sud, il voler mantenere a ogni costo un’equidistanza (insostenibile nel caso dell’Ucraina) tra Kiev e Mosca. Sono vicende e situazioni che anche in altre pubblicazioni sono state raccontate, ma come? Com’è stato raccontato Francesco? E, prima ancora, com’è stata raccontata la storia di un Papa che rinuncia, si fa chiamare “emerito” e prende casa in Vaticano? In questo libro l’autore ripercorre il “pontificato rivoluzionario” con obiettività e semplicità, fornendo al lettore le chiavi per avere una propria opinione sulla base di fatti oggettivi.
Prendendo spunto dall'enciclica Laudato si', Franca Giansoldati riflette su alcuni temi di capitale importanza per il nostro futuro: cambiamento climatico, risparmio energetico, rispetto del pianeta e dei suoi abitanti, impegno, sostenibilità, inquinamento, lotta all'indifferenza. Si tratta di argomenti sui quali la posizione di papa Francesco e della Chiesa si dimostra straordinariamente all'avanguardia. L'enciclica - divenuta quasi il manifesto dell'ambientalismo cristiano - diventa, in queste pagine, uno strumento che ci insegna come giocare un ruolo attivo, ancorché piccolo, per la salvezza del nostro pianeta, per lasciare alle future generazioni un'eredità viva e un mondo con meno squilibri e più sano.
"Predicate sempre il Vangelo, e se fosse necessario anche con le parole". Francesco lo ha detto più volte. Allora, per comporre un "alfabeto di papa Bergoglio" bisogna tener conto non solo delle parole che ha pronunciato, ma anche dei gesti, degli atteggiamenti, delle scelte. Dalla A di "affari" alla Z di "zucchetto". Temi importanti, come "famiglia" e "gioia", ma anche curiosi e sorprendenti. E' il caso della lettera B, dove si trova la "borsa" che il Papa porta con sé in aereo, della T, con il "telefono" così amato da Francesco, e della U, dove figurano le "utilitarie" da lui usate per spostarsi. Ne esce un riassunto, scritto con penna arguta e mai banale, degli aspetti più caratteristici di un pontificato che sta segnando in modo indelebile il messaggio e lo stile della Chiesa.
San Girolamo, il grande traduttore della Bibbia dall'ebraico e greco in latino, esortava: «Leggi spesso le divine Scritture; anzi, le tue mani non depongano mai il libro sacro». Ponendosi in ascolto di questo monito, l'Autore propone due percorsi. Nel primo itinerario, all'interno dell'Antico Testamento ebraico, si sono selezionati quei vocaboli che ne sono per importanza la spina dorsale, una sessantina circa. Essi sono proposti nei loro caratteri originari, trascritti per una lettura nel nostro alfabeto e poi ampiamente spiegati, perché esprimono i temi fondamentali del messaggio delle Scritture. Siamo così in sintonia con la voce di Gesù che queste parole le aveva imparate, le conosceva bene e le ripeteva nella liturgia ebraica e nella preghiera personale. Segue poi un altro percorso, all'interno della lingua greca, che ha generato molti nostri vocaboli, anche perché noi siamo eredi di quella cultura, sia nella sua forma classica sia in quella «ellenistica». A quest'ultima appartengono i libri che compongono il Nuovo Testamento. Anche in questo caso si è operata la selezione di una cinquantina dei vocaboli più importanti dal punto di vista del messaggio: una sorta di manuale sintetico della teologia neotestamentaria. Il lettore è condotto per mano a iniziare questa avventura di conoscenza delle lingue originali della Bibbia. Avventura «curiosa», perché la fede è un «prendersi cura» che esige anche un impegno, talora faticoso, di studio e apprendimento. Ma questa gioiosa fatica è propedeutica al dialogo con Dio in Gesù Cristo, sua Parola vivente.
Ecco un'antologia speciale. Molto più di un glossario. Dalla A alla Zeta, le certezze più salde e feconde su cui poggia la profezia di don Tonino Bello, il suo alfabeto esistenziale: le parole centrali da articolare, i verbi fondamentali da coniugare per rinascere alla fede e legarla alla vita. Ad ogni lettera sono associati diversi temi (A: Altro, Amare, Avvento; B: Bambini, Bellezza, Buona notizia; P: Pace, Povertà, Profezia; S: Segni, Speranza, Stupore...) proponendo brevi brani tratti dai testi o dai discorsi di don Tonino (molti sono inediti) e seguiti da una citazione biblica, che ne amplifica il senso. Un vademecum per diventare "contemplattivi", uomini e donne, giovani e adulti di preghiera e di azione; capaci di frequentare il cielo e la terra, la Bibbia e il giornale, gli orizzonti complessivi e i cantieri della cronaca. E' la parola di un vescovo speciale, parola di un uomo a stretto contatto con la parola di Dio. Introduzione di Antonio Riboldi.
Una certa predicazione moralistica del passato ha fatto di tutto per deprecare i vizi, ma ha reso anche poco attraenti le virtù, rendendole pedanti e noiose. Si assiste dunque oggi a una sorta di stravolgimento per cui il vizio perde ogni impronta morale e si traveste in una sorta di moda. Più che vivere in un ambiente dove domina l'immoralità, ci troviamo immersi in un orizzonte in cui è comune l'amoralità, così che tutto è grigio, indifferente e le frontiere tra vizio e virtù sono ormai abbattute o rese molto mobili. Il testo propone un itinerario inedito lungo queste due strade. Si inizierà con quella più larga, comoda, pianeggiante e talora in discesa, tipica del vizio senza controlli morali. Successivamente si cambierà direzione, affrontando una sorta di scalata verso l'altura. Sarà la via della virtù: forse, come diceva il poeta greco Esiodo, la si percorrerà a fatica ma «quando si raggiunge la vetta, diventa agevole ciò che prima era arduo».
"Cari figli, Dio mi manda per aiutarvi e condurvi verso il Paradiso, che è la vostra meta": con queste parole, il 25 settembre 1994, la Madonna ha detto chiaramente quale sia la sua missione in questi ultimi tempi. Dall'inizio delle apparizioni di Medjugorje, il 24 giugno 1981, fino a oggi, in moltissimi messaggi la Regina della Pace ha espresso con amore materno il suo profondo desiderio di salvezza, rivolto a tutta l'umanità. Al tempo stesso, però, non ha mancato di sottolineare la gravita della situazione presente, ammonendo un mondo che, ormai sedotto dagli inganni del demonio, oggi più che mai rifiuta Dio. Esaminando i principali messaggi delle apparizioni di Medjugorje, Padre Livio ripropone i passaggi essenziali degli appelli alla conversione rivolti dalla Madonna all'umanità, mostrando come da essi emerga un chiaro riferimento al destino eterno dell'uomo, chiamato a guardare alla morte come a una realtà drammatica, ma pur sempre di passaggio verso l'eternità. Un'eternità che, conformemente al giudizio individuale di ognuno, vedrà ciascuna anima destinata a godere delle gioie del Paradiso oppure condannata per sempre alla dannazione dell'Inferno. Un appello urgente, che attraverso le testimonianze dei veggenti risuona ancora più drammatico in questi ultimi tempi.
Lettera dopo lettera, papa Francesco ci svela le parole più importanti per diventare grandi.
Un pensiero di Papa Francesco ti accompagnerà ogni giorno dell'Anno Giubilare.
L'abbraccio del Padre è il nuovo volume che arricchisce la collana della Libreria Editrice Vaticana "Le parole di Papa Francesco". Al suo interno vi sono le omelie, gli Angelus, i discorsi pronunciati nel corso delle sue visite a Regina Coeli e durante le udienze generali e giubilari dal Santo Padre in un arco cronologico che va dal 10 febbraio 2016 al 15 maggio 2016.

