
Studi Teologici sull’Essenza del Cristianesimo in Romano Guardini.
Nel 1841 fu pubblicato il libro di Ludwig Feuerbach, L'essenza del Cristianesimo, nel 1907 quello di Adolf von Harnack con lo stesso titolo. I due celebri scritti, che tante controversie accesero nel mondo cristiano e fuori di esso, appaiono, il primo, distruttivo e, il secondo, riduttivo di ciò di cui intendevano precisare l'essenza: né certo la religione "umanistica" feuerbachiana, né l'orientamento "liberale" harnackiano con la limitazione drastica del kérygma evangelico alla sola proclamazione del Regno, sono adeguati all'oggetto della loro indagine. Con quest'opera, che in brevi ma incisive pagine affronta il medesimo sgomentante tema, Romano Guardini propone alcune idee fondamentali sull'essenza di quella realtà che ha inserito nella storia del mondo l'esigenza tormentosa e beatificante della scelta: il messaggio di vita divina, l'annuncio di salvezza, la rivelazione della verità trascendente nel Cristo. Quest'essenza, messa a confronto con la sostanza di altre predicazioni "religiose" come quella buddhistica, l'eleva da esse nella sua assoluta eterogeneità: non è un discorso di consolazione, non è un metodo etico, non è un'elaborazione teoretica dell'esistenza umana e del mondo.
Nel 1841 fu pubblicato il libro di Ludwig Feuerbach, L'essenza del Cristianesimo, nel 1907 quello di Adolf von Harnack con lo stesso titolo. I due celebri scritti, che tante controversie accesero nel mondo cristiano e fuori di esso, appaiono, il primo, distruttivo e, il secondo, riduttivo di ciò di cui intendevano precisare l'essenza: né certo la religione "umanistica" feuerbachiana, né l'orientamento "liberale" harnackiano con la limitazione drastica del kérygma evangelico alla sola proclamazione del Regno, sono adeguati all'oggetto della loro indagine. Con quest'opera, che in brevi ma incisive pagine affronta il medesimo sgomentante tema, Romano Guardini propone alcune idee fondamentali sull'essenza di quella realtà che ha inserito nella storia del mondo l'esigenza tormentosa e beatificante della scelta: il messaggio di vita divina, l'annuncio di salvezza, la rivelazione della verità trascendente nel Cristo. Quest'essenza, messa a confronto con la sostanza di altre predicazioni "religiose" come quella buddhistica, l'eleva da esse nella sua assoluta eterogeneità: non è un discorso di consolazione, non è un metodo etico, non è un'elaborazione teoretica dell'esistenza umana e del mondo.
Il cristianesimo non è innanzitutto dottrina, morale, esecuzione di riti, ma incontro con la persona concreta e reale che è stato l’uomo Gesù Cristo, incontro che riempie di gioia il cuore e la vita del discepolo. Nell’Evangelii gaudium, “La gioia del Vangelo”, papa Francesco auspica per la chiesa una “conversione pastorale” che significa: “uscire”, per andare verso gli altri, raggiungerli là dove sono, senza giudicare le loro qualità di fede o morali; non voler stare al centro o al di sopra degli altri, ma chinarsi umilmente ai loro piedi per lavarli, averne cura, servirli.
Il documento mette a fuoco il cammino che la comunità cristiana deve fare per incontrare con coraggio la società di oggi, e ha chiaramente i tratti di una provocazione: vuole scuotere e generare un mutamento del vivere della chiesa e dei cristiani in mezzo all’umanità.
L'individuazione della pista epistemologica che orienta l'escatologia di Hans Urs von Balthasar è lo scopo prioritario dell'opera, nel tentativo di individuare anche le piste dialogiche privilegiate dal noto teologo intorno ai più significativi modelli della produzione escatologica post-conciliare. L'opera approfondisce e prova a chiarire soprattutto la questione controversa circa il tema dell'inferno vuoto, la cui concettualizzazione teologica ha procurato a von Balthasar l'etichetta di teologo ai limiti dell'ortodossia. Un'occasione per comprendere cosa intendeva von Balthasar, in coerenza con la scansione estetica della Trilogia: Gloria, Teodrammatica, Teologica.
L'amore umano come dramma è al centro dell'opera di Paul Claudel. La sua attrattiva spalanca le porte al desiderio di pienezza e di compimento della persona, che si realizza solo nell'apertura dell'io al tu che promette di colmare un bisogno inesauribile. Ma la comunione dell'io e del tu è sempre segnata dal limite: l'altro non basta mai, rimanda a una attesa ancora più profonda, totale, che sta al di là di ogni nostro possesso e di ogni nostra misura. La ricerca non si può fermare: spalanca al respiro di un Assoluto che ci oltrepassa, a una risposta ultima e definitiva che ci introduce nel vortice di una salvezza dilatata fino ai confini estremi del cosmo. Hans Urs von Balthasar ha inserito questi temi nella sua visione appassionata dell'eterno intreccio dei rapporti tra Dio e la storia dell'uomo: si è lasciato affascinare dall'arte di Claudel, lo ha tradotto e studiato fin dagli anni della giovinezza, indicandolo come un maestro da seguire. Ora si offrono per la prima volta tradotti in lingua italiana gli scritti a lui dedicati.
Cosa è davvero accaduto a Medjugorje fra il 1981 e il 1984? Un'indagine del direttore di Radio Maria svela i frutti di pace, guarigione e conversione di uno dei luoghi di pellegrinaggio più visitati al mondo. Cosa è davvero accaduto a Medjugorje fra il 1981 e il 1984? Cosa significarono i primi tempi delle apparizioni nel contesto di un paese comunista che mise a dura prova i veggenti? Aneddoti, testimonianze e curiosità si intrecciano, nel racconto di padre Livio, ai messaggi più significativi della Madonna nei primi tre anni: quelli sulla conversione, sul demonio, sul digiuno, sulla penitenza e la preghiera... messaggi che la "commissione Ruini" sembra aver riconosciuto nella loro autenticità. Dopo oltre 36 anni, la Regina della Pace continua ad apparire a Medjugorje. O, almeno, così asseriscono i sei veggenti che, dal 1981, hanno visto la Madonna decine di migliaia di volte e che, nel frattempo, sono cresciuti, si sono sposati, sono diventati genitori... Per esprimersi sul fenomeno nel suo complesso, padre Livio invita a guardare ai frutti e al seme di quest'albero miracoloso, che ormai ha esteso i suoi rami fino ai confini del mondo. E, per guardare al seme, occorre andare alle origini, individuando un periodo iniziale che possa essere oggetto di indagine approfondita. Se tale inchiesta condurrà a un esito positivo, vorrà dire che, oltre ai buoni frutti, anche il seme da cui quest'albero è sorto è in sé buono, e ciò permetterà, forse, di potersi ragionevolmente esprimere in maniera positiva sulla credibilità delle apparizioni di Medjugorje nel loro complesso.
Bruno Forte, in poche pagine, traccia le line fondamentali dell'eredità spirituale di Benedetto XVI, condividendo anche una lettera, intima e personale, che il Papa teologo gli aveva scritto per spiegargli le motivazioni che lo avevano portato a lasciare il ministero petrino e a ritirarsi nella meditazione e nella preghiera.
L'Autore consegna ai lettori un intenso profilo di Benedetto XVI che riprende il suo percorso teologico e il messaggio delle encicliche. Propone, poi, gli elementi fondamentali che lo caratterizzavano, lo stile, la fede e l'umanità, come le chiavi per coglierne il pensiero nel grande valore che conserva come eredità preziosa per la Chiesa e per la famiglia umana. Il testo si chiude con la bellissima preghiera che il Papa scrisse a un anno dalla Sua visita al Santuario del Volto Santo di Manoppello.
Saverio Gaeta ricostruisce uno dei casi più interessanti della vita di padre Amorth: la consacrazione dell'Italia al Cuore Immacolato di Maria. Padre Amorth - che al tempo dirigeva la rivista Madre di Dio - rispondendo alla richiesta della Madonna a Fatima di consacrare l'Europa intera a Maria, si impegnò affinché l'Italia fosse posta sotto la protezione della Vergine. Fu un percorso a ostacoli quello che Amorth si trovò ad affrontare, osteggiato da molti. Nonostante tutto, la cerimonia di consacrazione si tenne, infine, a Catania, 13 settembre 1959. In questo libro, attingendo a documenti originali e a testimonianze ancora inedite, Gaeta ricostruisce non solo la vicenda della consacrazione, ma alcuni degli eventi più significativi della storia italiana alla luce della protezione mariana.
Un volume inedito e straordinario scritto da uno degli allievi della scuola di Barbiana. Paolo Landi è stato a scuola da un "fustigatore di coscienze", così come definisce don Milani. Mettere a fuoco la pedagogia dell'educatore don Milani descrivendone il personaggio, la scuola, i metodi usati nel fare scuola, nonché il come deve essere l'insegnante per volare alto nel fare scuola, quello che don Lorenzo definiva: il come bisogna essere. Molti si soffermano sulla cronologia della vita di don Lorenzo, Paolo Landi invece testimonia e riporta il cuore di questo prete e l'anima del suo insegnamento.
Nel decimo anniversario dell'inizio del pontificato di Papa Francesco, l'autore ripercorre, nella forma di dialogo-intervista, il cammino straordinario e complesso del Santo Padre, attraverso l'analisi dei suoi più significativi documenti, cercando di coglierne l'essenza lasciataci come prezioso patrimonio. "Il dopo di noi, l'utilità di quello che facciamo, quello che resta con noi, è ciò che conta, proprio perché, nonostante la nostra tentazione di possesso, lo doniamo: insomma è eredità. Ecco perché affrontiamo seriamente la domanda dell'eredità di Papa Francesco, perché non solo ci insegna a vivere quello che ci ha affidato in questi anni, ma anche a capirne il valore, la prospettiva, l'opportunità da non perdere. Papa Francesco non si stanca con il suo magistero e il suo esempio di indicare il tempo come l'orizzonte nel quale pensare le nostre scelte di oggi, liberandole dall'utilitarismo e dal protagonismo che tanto le condizionano" (dalla Prefazione del Card. Matteo Zuppi).
Benedetto XVI lascia al suo successore Francesco un magistero che tratta in modo sistematico tutti i grandi temi della vita cristiana. Dall'interpretazione del Concilio Ecumenico Vaticano II come "riforma nella continuità" discende anzitutto un'intransigente difesa della libertà religiosa, una nozione che Benedetto XVI fonda e spiega contro ogni relativismo. Alla denuncia della "dittatura del relativismo" corrisponde un grande rilancio della dottrina sociale della Chiesa intorno ai "princìpi non negoziabili", vita, famiglia, libertà di educazione, a sua volta radicato in un ritorno alla teologia della storia che mostra le tappe di un processo di scristianizzazione dal Rinascimento all'Illuminismo, dalle tragiche ideologie del secolo XX a quelle non meno insidiose dell'era postmoderna. Come antidoto a questa grande crisi, papa Ratzinger propone il ritorno alla fede. Per tanti cattolici italiani è stata quella di Massimo Introvigne la voce che quotidianamente ha presentato e spiegato il magistero di Benedetto XVI. Con questo libro Introvigne propone una sintesi degli insegnamenti degli ultimi anni di papa Ratzinger: un'eredità preziosa per il nuovo pontificato che si apre.