
“La misericordia è la parola chiave per indicare l’agire di Dio verso di noi. Ed è sulla stessa lunghezza d’onda che si deve orientare l’amore misericordioso dei cristiani. Come ama il Padre così amano i figli.” Con queste parole Papa Francesco ha motivato la decisione di indire il giubileo straordinario della misericordia che si apre l’8 dicembre 2015. Non si tratta di una data casuale: l’8 dicembre, infatti, non solo si festeggia l’Immacolata Concezione di Maria, Mater Misericordiae, ma coincide con il 50° anniversario della chiusura del Concilio Vaticano II. Scrive Francesco nella bolla d’indizione del giubileo: “La Chiesa sente il bisogno di mantenere vivo quell’evento. Per lei iniziava un nuovo percorso della sua storia. I Padri radunati nel Concilio avevano percepito forte, come un vero soffio dello Spirito, l’esigenza di parlare di Dio agli uomini del loro tempo in un modo più comprensibile. Abbattute le muraglie che per troppo tempo avevano rinchiuso la Chiesa in una cittadella privilegiata, era giunto il tempo di annunciare il Vangelo in modo nuovo. Una nuova tappa dell’evangelizzazione di sempre”. “E questo, in fondo,” scrive padre Antonio Spadaro nell’introduzione “è anche il significato ultimo del giubileo della misericordia: una nuova tappa dell’evangelizzazione di sempre, che però impone un cambio di paradigma nel senso che non parte dalla deduzione da un livello astratto e ideale di insegnamenti, ma dal basso, dalla storia, dell’esperienza del popolo di Dio che è in cammino nella storia.» Una tappa in cui la Chiesa deve essere “strumento di misericordia” e aprire porte e braccia a tutti coloro che si rivolgono a Dio, senza escludere nessuno. Una sfida per il popolo cristiano a farsi testimone dell’amore del Padre che accarezza, consola e perdona per le strade di un mondo che rischia di smarrirne il volto.
"La misericordia è la parola chiave per indicare l'agire di Dio verso di noi. Ed è sulla stessa lunghezza d'onda che si deve orientare l'amore misericordioso dei cristiani. Come ama il Padre così amano i figli." Con queste parole Papa Francesco ha motivato la decisione di indire il giubileo straordinario della misericordia che si apre l'8 dicembre 2015. Non si tratta di una data casuale: l'8 dicembre, infatti, non solo si festeggia l'Immacolata Concezione di Maria, Mater Misericordiae, ma coincide con il 50° anniversario della chiusura del Concilio Vaticano II. Scrive Francesco nella bolla d'indizione del giubileo: "La Chiesa sente il bisogno di mantenere vivo quell'evento. Per lei iniziava un nuovo percorso della sua storia. I Padri radunati nel Concilio avevano percepito forte, come un vero soffio dello Spirito, l'esigenza di parlare di Dio agli uomini del loro tempo in un modo più comprensibile. Abbattute le muraglie che per troppo tempo avevano rinchiuso la Chiesa in una cittadella privilegiata, era giunto il tempo di annunciare il Vangelo in modo nuovo. Una nuova tappa dell'evangelizzazione di sempre". "E questo, in fondo," scrive padre Antonio Spadaro nell'introduzione "è anche il significato ultimo del giubileo della misericordia: una nuova tappa dell'evangelizzazione di sempre".
Il nostro Dio è un Dio solo dei giusti o anche dei peccatori? Dio attende che i peccatori si convertano e facciano ritorno a lui, oppure va lui stesso a cercarli, nella situazione di peccato in cui si trovano? L’amore di Dio va meritato o è amore gratuito che vuole raggiungere tutti? Queste non sono domande periferiche, perché da esse dipende l’immagine, il volto del nostro Dio. Gesù con la sua vita fatta di azioni, comportamenti, sentimenti, parole ha narrato l’amore folle di Dio per l’umanità. L’amore di Dio è grazia perché è un amore che Dio prova per l’uomo mentre l’uomo è peccatore, mentre è suo nemico, mentre lo nega e lo bestemmia; è un amore scandaloso che Gesù ha rivelato con la sua vita offerta a Dio e spesa per gli uomini, fino all’estremo dono di sé sulla croce.
Ritiro di Quaresima predicato da fr. Enzo Bianchi a Bose il 1 marzo 2015.
Fratel Arturo Paoli, attraverso le conversazioni che vengono qui riportate, dimostra la capacità straordinaria di mettere il lettore davanti ad una scelta di campo: o si è a favore del progetto di Dio, o si è contro. Non esistono alternative più moderate. Si può rispondere soltanto con la decisione di collaborare al progetto di Dio, sentendo nell'intimo - come nella parabola del Samaritano - la sofferenza di quanti sono umiliati e oppressi. L'attualità delle parole di Arturo Paoli, anche di quelle di quasi trent'anni fa, è uno stimolo ad assaporare la saggezza di una persona che ha sempre sentito vicino a sé l'Amico e ne ha ascoltato la voce. Ad ascoltare la testimonianza di tutta una vita in cui l'obbedienza alla Chiesa, mai cieca e passiva, è stata la spinta forte a parlare con parresia ai potenti, e mite nell'essere solidale con gli scarti del mondo, sapendo che sono la perla del Vangelo, nascosta nel campo. L'attualità delle parole di Paoli è uno stimolo ad assaporare la saggezza di chi ha avuto per amico Cristo di cui ne è stato testimone veritiero e credibile. Una fonte di saggezza dalle parole di un Mistico dei nostri tempi.
La Misericordia che salva, prosegue la collana Le parole di Papa Francesco e contiene i discorsi pronunciati in occasione delle udienze generali e dell'Angelus dal 18 maggio 2016 al 23 novembre 2016. Le Omelie del Pontefice sono delle vere e proprie catechesi della misericordia rivolte alla Chiesa, icona della Trinità e a tutti i fedeli. Le sue parole ricordano l'importanza della preghiera, della conversione, delle opere di misericordia, della capacità di ascolto come radice della pace, della famiglia, della comunione, dello Spirito Santo, di tutti gli umili e gli ultimi. Il volume contiene anche l'Angelus pronunciato in occasione del Giubileo degli ammalati e dei disabili (12 giugno 2016); il discorso in occasione dell'udienza generale del Viaggio Apostolico in Georgia e Azerbaigian (5 ottobre 2016) e l'Angelus pronunciato in occasione della chiusura del Giubileo della Misericordia (20 novembre 2016).
Questo volume contiene tutti gli interventi di Papa Francesco dall'Angelus di domenica 6 luglio 2014 all'udienza generale di mercoledì 26 novembre. In totale 38 testi, tra i quali le catechesi delle udienze seguite ai viaggi apostolici in Corea e in Albania, il ciclo di catechesi dedicate alla Chiesa, gli Angelus nella Solennità di Tutti i Santi e nella commemorazione dei fedeli defunti.
"Io non sono che una piccola matita nelle mani di Dio". Tale si riteneva Madre Teresa di Calcutta, l'umile religiosa che con la sua vita di intensa preghiera e instancabile attività ha soccorso i "poveri più poveri" portando loro l'amore di Dio: in loro Madre Teresa scorgeva lo stesso Gesù Cristo sofferente, povero, abbandonato. In questa speciale autobiografia Madre Teresa svela la vita interiore e l'itinerario che hanno caratterizzato il suo spirito e la sua azione. Dalla vocazione alla fondazione delle Missionarie della Carità; dallo spirito di povertà al Premio Nobel per la pace. Con le sue stesse parole semplici e intense, riportate con fedeltà dai curatori, ci viene tramandata la vicenda umana e spirituale di una piccola grande donna.
Il racconto in prima persona della vicenda appassionante di un uomo divenuto papa, dagli anni della formazione fino al soglio pontificio. Racconti, aneddoti, incontri e riflessioni ricchi di passione e di amore per la causa di Dio e dell’uomo, scritti con un singolare senso dell’humour accompagnato da una forte personalità.
“Dalla leggenda di Corbiniano, fondatore della diocesi di Frisinga, ho preso l’immagine dell’orso. Un orso – racconta questa storia – aveva sbranato il cavallo del santo, che stava recandosi a Roma. Corbiniano lo rimproverò aspramente per questo misfatto e, come punizione, gli caricò sulle spalle il fardello che fino a quel momento era stato portato dal cavallo. L’orso dovette trasportare il fardello fino a Roma...
Cosa potrei raccontare di più e di più preciso sui miei anni come vescovo? Di Corbiniano si racconta che a Roma restituì la libertà all’orso. Se questo se ne sia andato in Abruzzo o abbia fatto ritorno sulle Alpi, alla leggenda non interessa. Intanto io ho portato il mio bagaglio a Roma e ormai da diversi anni cammino col mio carico per le strade della Città Eterna. Quando sarò lasciato libero, non lo so, ma so che anche per me vale: “Sono divenuto una bestia da soma, e proprio così io sono vicino a te”.
Così, alla fine degli anni Novanta, il cardinale Ratzinger concludeva la sua autobiografia. Uno scritto semplice, nello stile delle Confessioni o dei Fioretti, a raccontare la propria vita guidata costantemente da Dio. Egli non conosceva ancora gli sviluppi futuri: l’ingresso nel nuovo millennio al fianco di Giovanni Paolo II, l’elezione a pontefice con il nome di Benedetto XVI. I sentimenti del suo cuore, invece, allora come adesso egli li esprime con il salmo 73,23s: “Ma io sono con te sempre: tu mi hai preso per la mano destra. Mi guiderai con il tuo consiglio”.
Il racconto, in prima persona, della vicenda appassionante di un uomo divenuto papa, dagli anni della formazione fino al soglio pontificio. Ricordi, aneddoti, incontri
che vanno dal 1927 al 1977, anno in cui Ratzinger viene nominato arcivescovo di Monaco e Frisinga. Qui il suo racconto autobiografico si interrompe, ma la sincerità confidenziale e la semplicità di scrittura delle sue pagine sono sufficienti a farci capire la sua qualità e la sua tempra di sacerdote e di uomo. Una vita costantemente guidata da Dio, che lo condurrà ad altri inaspettati traguardi: da prefetto della Congregazione per la dottrina della fede all’elezione a sommo pontefice, fino alla rinuncia al ministero di Vescovo
di Roma. A rendere ancora più prezioso questo libro, l’aggiunta di un’appendice che ricostruisce gli anni dal 1978 al 2013, indicando anche le linee-guida del suo magistero e del suo pontificato.
Papa Benedetto XVI (Joseph Ratzinger)
è nato in un paesino della Germania meridionale nel 1927. Ordinato sacerdote nel 1951, per lunghi anni ha insegnato nelle più celebri università del suo Paese ed è stato tra i più giovani esperti invitati al Vaticano II. È autore di numerosi libri di successo. Nel 1977 papa Paolo VI lo nomina arcivescovo di Monaco di Baviera e nel 1981 Giovanni Paolo II lo chiama a Roma come prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede. Con questo incarico diviene uno dei principali collaboratori del pontefice polacco, che lo vuole sempre al suo fianco. Nel 2005, dopo un breve conclave, Joseph Ratzinger viene eletto papa. L’11 febbraio 2013 ha annunciato che, dal 28 febbraio, lascerà l’incarico
Il racconto, in prima persona, della vicenda appassionante di un uomo divenuto papa, dagli anni della formazione fino al soglio pontificio. Ricordi, aneddoti, incontri che vanno dal 1927 al 1977, anno in cui Ratzinger viene nominato arcivescovo di Monaco e Frisinga. Qui il suo racconto autobiografico si interrompe, ma la sincerità confidenziale e la semplicità di scrittura delle sue pagine sono sufficienti a farci capire la sua qualità e la sua tempra di sacerdote e di uomo. Una vita costantemente guidata da Dio, che lo condurrà ad altri inaspettati traguardi: da prefetto della Congregazione per la dottrina della fede all'elezione a sommo pontefice, fino alla rinuncia al ministero di Vescovo di Roma. A rendere ancora più prezioso questo libro, l'aggiunta di un'appendice che ricostruisce gli anni dal 1978 al 2023, indicando anche le linee-guida del suo magistero e del suo pontificato.
In questo volume raccogliamo i più significativi testi di Papa Francesco sull'educazione e la scuola. Li abbiamo raggruppati con un criterio tematico e non meramente cronologico per far meglio emergere una visione globale che appare molto coerente e compatta: da un discernimento di fondo sulla realtà storica al riferimento - cruciale e decisivo - a Gesù Maestro, per poi focalizzare l'attenzione sulle opportunità e le responsabilità del tempo presente e sull'educazione alla fraternità e alla solidarietà. Ecco perché il suo importante magistero educativo - come limpidamente emerge da questi testi - è insieme vivace e fresco, nascendo da una lunga esperienza sul campo e dalla contemporanea riflessione pedagogica sulla stessa: frutto maturo di un sapere pratico e di una ricerca sapienziale.
Le parole che Papa Francesco ha rivolto ai bambini sull’Eucaristia, la Messa, la Prima Comunione, accompagnate e commentate da coloratissimi disegni.
In confezione cartonata da regalo.