
In questo libro Anselm Grün invita con grande semplicità e sapienza a sperimentare in modo nuovo la parola, il silenzio, l'ascolto, per giungere finalmente a "essere dialogo".
Coltivare la spiritualità e restituirla nell'azione sono le due dimensioni inscindibili dell'essere cristiani. Sono due note che si modulano indefinitamente nel mondo della famiglia, del lavoro, della chiesa: nei circa settanta interventi pubblici che compongono il diario di bordo 1996 del cardinale ci sono parole di chiarificazione e ispirazione biblica illuminanti per tutti.
Gibran è punto di incontro tra culture, religioni e spiritualità diverse. Ha donato a generazioni di lettori una sapienza moderna che abbraccia i grandi temi della laicità e le più profonde immagini di una fede universale.
Con un commento a Il Profeta che ne affianca gli ampi estratti e i temi affrontati con preghiere insolite e con brani biblici, l’Autore propone un gioco di rimandi per scoprire un testo attraverso l’altro.
«Se Khalil Gibran è un autore-ponte tra Oriente e Occidente, tra spiritualità e poesia, tra fedi e culture diverse, lo stesso Profeta è un libro-ponte, una sorta di Bibbia laica che abbraccia i temi universali della vita umana come li racconterebbero, e vi rifletterebbero, un cristiano, un musulmano, un buddhista e persino un laico agnostico. Tra preghiera, meditazione e poesia, Il Profeta, al cui interno non è difficile scovare tracce bibliche, parla la lingua di un’umanità che nella sua parte più profonda, consapevolmente o meno, pensa, medita e prega al di là dei confini geografici e politici, che appartiene a tutte le religioni e a nessuna, a tutte le culture e a nessuna».
«La Sezione prima degli Opera omnia di Henri de Lubac si sostanzia di quattro scritti che, sotto il titolo lluomo davanti a Dio, sono ricondotti dallo stesso Autore a questo ordine: 1. Sulle vie di Dio; 2. Il dramma dell'umanesimo ateo; 3. Proudhon e il cristianesimo; 4. Paradossi e Nuovi paradossi. L'intento non è stato quello di una proposizione cronologica, ma dell'articolazione dei nuclei tematici del lavoro e della riflessione teologici e storico-teologici dell'Autore. [...] Dovessimo trovare, per quanto ci è dato osservare, un centro, non sistematico ma genetico, a questo plesso di opere, attorno a cui far gravitare l'impegno circoscritto da questa produzione letteraria, lo vedremmo in quel dialogo "disarmato" tra due ventenni, un gesuita o meglio aspirante gesuita e un neo-insegnante non credente, nelle trincee della Grande Guerra. Ci pare che il fatto, insistentemente ricordato dal teologo, conferisca intensità al titolo stesso scelto per la sezione e alla sua problematicità. E ci pare che esso sia ciò che concretamente segna il fuoco o l'anima dell'impegno intellettuale di de Lubac, almeno per questa sezione. [...] Se la pubblicazione del Proudhon fu intensamente voluta da Mounier, quella dei Paradoxes lo fu dal letterato e critico d'arte Stanislas Fumet, figura di punta del cattolicesimo sociale ed anche editore, ma per de Lubac "l'uomo meno commerciale" da lui conosciuto. "Egli - ebbe a scrivere - mi strappò i Paradoxes, la maggior parte dei quali scritti prima della guerra; fu questo, credo, il primo della serie dei suoi Cailloux blancs. Ma la sua casa editrice fallì e il libro restò pressoché invenduto. I Paradoxes "strappati" da Fumet, così come i Nouveaux paradoxes che seguirono sono, secondo lo stesso Autore, "riflessioni di ordine spirituale".» (Dall'Introduzione di Costante Marabelli alla Sezione prima dell'Opera Omnia)
Un imponente lavoro in cui si spiega in cosa consiste la proverbiale e nota vocazione dei gesuiti alla conoscenza e alla istruzione. Quando si parla della Compagnia di Gesù e dei Gesuiti si pensa sempre a persone iperistruite plurilaurete e sapienti; in parte è vero e in parte è un luogo comune. Il fondatore Ignazio di Loyola ha più l'aspetto di un vagabondo che di un uomo colto e raffinato. Ignazio tuttavia nel tempo si convince che sia necessario lo strumento della cultura: l'aiuto apostolico offerto esige preparazione non solo spirituale, ma anche intellettuale. Da qui nasce la pedagogia ignaziana che è prima di tutto la stessa esperienza di questo uomo generoso, capace di mobilitare tutte le sue energie alla ricerca di una eccellenza umana, accademica, relazionale, convinto che il Regno di Dio meritasse il meglio.
Su tematiche come la gratuità, il ruolo del volontariato, il rapporto tra carità e giustizia, il legame tra annuncio e testimonianza, i poveri come maestri di vita': dove non può spingersi la puntigliosa analisi esegetica, arriva invece il racconto «per parabole». Proprio al modo dei Vangeli; proprio come richiede e forse esige la civiltà contemporanea, basata sulle immagini. Le parabole chiariscono un'idea senza alterarla, spiegano una verità senza banalizzarla, evocano un'icona biblica per attualizzarla. Sono come «sentieri minori», che però portano dritto al cuore di Cristo.
Destinatari
Tutti.
Autore
Mons. Antonio Bello (1935-1993) con la sua testimonianza di vita prima di tutto, ma anche con i suoi scritti ha tracciato e suggerito un itinerario di rinnovamento personale interiore. Spesso, come Gesù nel vangelo, per spiegare e far comprendere la verità, si è servito di parabole.
CONTENUTO DEL CD
1. Introduzione. Perché Gesù parla in parabole
2. Le parabole del Regno. La parabola del Seminatore (Mc 4,1-9)
3. Ascolto e predicazione della Parola (Mc 4,10-34)
4. La parabola della zizzania: il male e il giudizio (Mt 13,24-30.36-43)
5. La parabola del banchetto nuziale: dono e responsabilità (Mt 22,1-14)
La parabola del lievito nascosto (Mt 13,33-35)
6. Il tesoro, la perla preziosa, la rete gettata in mare (Mt 13,44-50)
7. Le parabole della misericordia. Il servo spietato (Mt 18,21-35)
Gli operai dell’ultima ora (Mt 20,1-16)
8. Le parabole della vigilanza (Mt 25,1-46)
Sessanta vignette per sorridere con dolcezza sul pontificato di Papa Francesco, dalla penna di uno dei maggiori vignettisti tedeschi.
Nell'epoca di Trump e di grandi sconvolgimenti geopolitici, il conclave ha scelto per la prima volta un Papa statunitense. Ma non sbaglia chi vede in Robert Francis Prevost l'altra faccia dell'America. Agostiniano con un lungo passato missionario e poi da vescovo in Perù, Leone XIV è asceso al soglio pontificio nel segno della continuità con Francesco, a cui lo accomunano la sensibilità per le periferie del mondo, la stella polare della Pace, una concezione comunitaria della vita cristiana e un moderato progressismo. Leone XIV, forte anche del suo riconosciuto rigore dottrinario, si propone come una figura di equilibrio in un mondo polarizzato e in una Chiesa attraversata sottotraccia da non poche tensioni interne. Carlo Marroni, grazie a una lunga esperienza di vaticanista e a una conoscenza profonda delle dinamiche curiali ed ecclesiastiche, esamina le sfide che il Papa si troverà ad affrontare, e gli strumenti - teologici ma anche politici - con cui si appresta a continuare il lavoro di Francesco. In che modo Leone XIV raccoglierà l'eredità pastorale di Francesco? Come affronterà le turbolenze globali della nostra epoca? Quali saranno i punti fermi del suo pontificato? L'elezione di Robert Francis Prevost al soglio di Pietro ha sorpreso tutti: ecco tutto quello che c'è da sapere sul nuovo Papa.