
La piccola Naja viene sospinta dalle steppe dell'Uzbekistan alla Germania del dopoguerra come da un vento fatale. Suo padre, Ul'an, l'ha affidata all'ufficiale tedesco Gunter Berger con il quale ha combattuto, insieme a molti altri nomadi convinti di avere uno stesso nemico, la Russia di Stalin. Naja deve integrarsi in una nuova famiglia e in una nuova società. La memoria del suo popolo la difende, la protegge ma, quando la vita la incalza, è capace di lottare, di cambiare, di crescere. Alla voce narrante di Naja è affidato il racconto delle sue peripezie di bambina e di donna alla ricerca di un posto nel mondo, ma anche del mitico passato dei tunciàn, nonché la memorabile ricostruzione corale della disfatta tedesca in Russia.
La legge del bene e del male è scritta fin dalla nascita in ciascun individuo? Oppure sono la cultura, l'educazione, le buone maniere a impedire all'uomo di prevaricare, di delinquere, di uccidere? Stefano Lorenzetto ha girato il Belpaese alla ricerca degli italiani che fanno il bene per il bene, indipendentemente dalla professione, dallo stato sociale dal credo religioso. Ne sono uscite venticinque storie esemplari: dall'imprenditore di Varese che assume solo dipendenti down alla mamma di Torino che realizza i desideri impossibili dei bambini gravemente malati; dallo scienziato di Siena che ha perso l'unico figlio e ora fa il padre ai ragazzi senza famiglia al medico di Parma che cura gli hanseniani nel lebbrosario genovese.
Il libro raccoglie la summa della prosa non narrativa di Sandro Veronesi. Racconti in forma di reportage, storie di cronaca apparentemente inverosimili, incursioni in territori dove la realtà sfiora l'assurdo. Dalle Madonne piangenti in campagna elettorale alla frenesia del "gratta e vinci", dal Giubileo alla festa dell'orgoglio gay, da un esame di maturità in cui si discute con cognizione di causa sul suino pesante, fino alla tragedia delle Twin Towers: una guida alla scoperta dell'assurdo nel mondo.
Chi legge questo libro parte con l'autore alla ricerca delle foci del Po, seguendo le molte braccia del fiume in direzione del mare. Gianni Celati ama gli orizzonti, la soglia che porta altrove, ma anche la frontiera, il luogo delle foce, la meta del viaggiatore, è difficle da trovare e difficile persino da riconoscere: ci sono le valli d'acqua e le lagune, i terreni vaghi e le acque morte, e non si sa dove finisce il fiume e dove comincia il mare.
Gli astronomi che aspettano la cometa, gli scacchisti che ogni sera sfidano l'eterno nemico, il paradiso di una libreria antiquaria e l'inferno della metropoli: sono questi i temi dei saggi qui raccolti. "Appunti di viaggio", divagazioni e perlustrazioni nell'universo di grandi scrittori del Novecento.
Vigàta, 21 marzo 1890: il ragioniere Antonio Patò, direttore della locale sede della "Banca di Trinacria", funzionario irreprensibile, marito integerrimo e padre amoroso, è scomparso nel nulla durante la sacra rappresentazione del Venerdì Santo, nella quale interpretava il ruolo di Giuda. Che fine ha fatto? E' morto? O si è voluto nascondere? E soprattutto, perché è scomparso? Scritto in forma di dossier, a metà tra la commedia di costume e il giallo.
Ermanno Rea conduce un'indagine in forma di diario sulla scomparsa, avvenuta in una Napoli ferita dalla guerra fredda, di Francesca, giornalista dell' "Unità". Il suo è un dolente tentativo di ristabilire la verità sulla morte di una donna che aveva il fascino romantico e fragile di chi vuole essere libero e sogna la redenzione del mondo. Davanti a lui, e a noi lettori, sfilano giornalisti e politici, che dipingono il quadro di una Napoli spaccata fra gli americani padroni assoluti del porto e un Pci arroccato su posizioni staliniste.
"Oggi, rileggendo questi diari, mi sembra di riascoltare ancora una volta la voce, aspra di Alberto, mi sembra di coglierne la segreta dolcezza. Sono sicura che anche per chi non ha mai sentito la sua voce, questo diario ha oggi un suono e parla all'orecchio con la seduzione di un canto dalla melodia distesa, in cui i ritmi di una intelligenza leonina si perdono nei deserti della memoria." (Dall'introduzione di Dacia Maraini)
Sei single? Ma ne sei così sicuro? Ammettilo: non hai mai sospettato che il perfetto single è colui/colei che è single senza sapere di esserlo e soprattutto senza il desiderio di non esserlo più. Dunque tu, che sentendoti alla moda ti dichiari perfettamente single e non perdi occasione per lamentarti di esserlo, non lo sei ancora. Certo, non avere nessuno con cui condividere spese condominiali, bollette del gas e speranze d'amore è un buon inizio, ma molte sono le tappe da percorrere sulla strada che porta, ovviamente in salita, alla perfetta solitarietà.