
Dopo la sconfitta del nazismo e del suo credo nella superiorità della razza ariana, nessuno oggi potrebbe definire il razzismo come una dottrina che si fonda sull'affermazione di una gerarchia tra le razze umane. Si tratta, allora, se si vuole combattere un fenomeno così diffuso, di pensare a una sua ridefinizione. E ciò comporta, contemporaneamente, la necessità di una ridefinizione dell'antirazzismo, il quale si trova di fronte alle nuove forme di razzismo dell'epoca postnazista: la persecuzione delle minoranze, la xenofobia anti-immigrati, le manifestazioni e le guerre etnonazionaliste.
I Cigni neri si sono moltiplicati e hanno oscurato il cielo. L'uccello simbolo dell'«evento imprevedibile di grande impatto» teorizzato da Nassim Nicholas Taleb negli anni è stato usato per legittimare i buchi di bilancio lasciati da banchieri premiati con buonuscite milionarie, giustificare i mercati di schiavi nati dalle ceneri degli interventi militari occidentali o autoassolversi di fronte a votazioni dagli esiti clamorosi come il referendum sulla Brexit. Ma davvero tutto questo era - è - inevitabile? E se invece si trattasse solo di una diffusa mancata assunzione di responsabilità? Se l'antidoto al Cigno nero fosse correre sul serio dei rischi? «Non conta ciò che si possiede ma ciò che si rischia di perdere.» Che si tratti di decidere se cambiare lavoro, lasciare il vecchio fidanzato o concorrere per diventare il prossimo presidente degli Stati Uniti, spiega Taleb, avvicinarsi alla fiamma (e rischiare di scottarsi) è sempre più fruttuoso che rimanere immobili (e congelare). E anche più etico. Ogni rischio è infatti una scelta di fronte a un burrone: l'unico modo per andare avanti è saltare, ma se si fallisce non ci sarà nessun altro a pagarne le conseguenze. Con Rischiare grosso Taleb torna a interrogarsi sulle dinamiche della società contemporanea e offre nuove soluzioni radicali ai problemi della vita di tutti i giorni così come alle storture di politica, economia e informazione. Con il suo consueto stile provocatorio, che unisce l'ironia ad argomentazioni sempre pragmatiche e dirette, e attraversando la storia con riletture iconoclaste e innovative - dal codice di Hammurabi a Immanuel Kant, da Annibale a Donald Trump, da Gesù Cristo fino agli estremisti religiosi di oggi -, Taleb riflette sull'asimmetria nascosta tra la decisione di correre un rischio e la reale capacità di affrontarne le conseguenze, risponde agli interrogativi emersi dopo la crisi economica e anticipa gli scenari di domani. "Rischiare grosso" è un'opera spaventosa e illuminante che, come una nuova rivoluzione copernicana, ribalta ogni paradigma nella nostra gestione della quotidianità e degli affari. Che l'obiettivo sia migliorare la nostra vita o evitare la prossima crisi globale, rischiare grosso non è solo un'opzione percorribile: è l'unica strada.
L'opera chiarisce il significato e il senso della Teologia morale, alla luce soprattutto degli insegnamenti di Tommaso d'Aquino. Nel presente volume, l'autore appare come un innovatore della teologia morale del tomismo classico. Egli mette in risalto sia i limiti di una morale che punta tutto sulla volonta, sia l'esasperato razionalismo della scolastica barocca. Il lavoro, costruito sull'analisi profonda di alcune opere di San Tommaso d'Aquino, da un lato, pone l'accento sull'importanza della teoria e della speculazione nell'agire pratico, dall'altro, riconosce il valore conoscitivo all'esperienza mistica dell'amore.
I veicoli a guida autonoma possono contribuire a ridurre il numero di vittime della strada, ma sono già stati coinvolti in gravi incidenti stradali. Le armi autonome possono attaccare obiettivi militari legittimi senza richiedere l'approvazione di un operatore umano, ma potrebbero colpire dei civili estranei al conflitto. Quali decisioni e azioni che incidono sul benessere fisico e sui diritti delle persone possono essere affidate all'autonomia operativa di una macchina? Quali responsabilità devono rimanere in capo agli esseri umani? Che peso dare alle limitazioni che affliggono la nostra capacità di spiegare e prevedere il comportamento di robot che apprendono dall'esperienza e interagiscono con altri sistemi informatici e robotici? Questi gli interrogativi etici affrontati nel libro, insieme ai dilemmi morali e ai problemi di scelta collettiva che da essi scaturiscono.
Vivere è sempre un vivere insieme, convivere: ciò accade in tutti i contesti della vita sociale, dalla famiglia alla scuola, dal condominio al lavoro, dal quartiere allo Stato. A partire da una tesi antica ma quanto mai attuale, secondo cui l'uomo è un animale sociale, Michele Tamponi analizza il concetto di socialità nel contesto in cui viviamo: neppure un'immaginaria campana di vetro potrebbe, insomma, sottrarre l'uomo alle varie forme di convivenza cui è destinato, senza le quali sarebbe condannato alla solitudine, alla noia e a un innaturale isolamento. La riflessione su questo tema, tuttavia, impone di analizzare la natura delle relazioni umane e affettive, non più ancorate ai modelli tradizionali. Le nuove forme di aggregazione familiare, infatti, vanno lette alla luce di una legislazione ampia e in grande fermento: tra omosessualità e famiglia allargata, tra dinamiche di coppia e tutela dei figli, tra genitorialità, adozioni e maternità surrogata, la famiglia è, oggi più che mai, la cartina al tornasole del nostro tempo, che ci dà la misura del cambiamento, delle questioni aperte e delle sfide più importanti.
Da Talete a Derrida passando per Schopenhauer, la storia del pensiero come non l'avete mai vista. 2600 anni di storia del pensiero spiegati per immagini. Oltre 200 concetti cardine della storia del pensiero occidentale tradotti in immagini vivide, concrete e innovative, capaci di trasformare processi mentali di grande complessità e astrazione in un racconto alla portata di tutti.
Di cosa parla questo libro? Nella prima parte, del rapporto tra animali umani e animali non umani. La rigida demarcazione del confine tra "uomo" e "animale" costituisce il fondamento ontologico della nostra cultura antropocentrica, che giustifica ogni forma di sfruttamento, sopraffazione e prevaricazione su tutti gli esseri viventi. Perché si è affermato questo modello? Esiste la possibilità di un rapporto diverso? Il testo prende in esame le radici e l'evoluzione del modello antropocentrico nei diversi ambiti - religioso, filosofico, scientifico, linguistico - mettendo in evidenza le criticità e le contraddizioni, per poi offrire prospettive di pensiero e di azione che se ne distaccano, in un diverso modo di pensare se stessi, il nostro mondo e gli altri animali. Nella seconda parte, il testo esamina alcuni fenomeni propri del regno animale, soffermandosi sulle straordinarie facoltà intellettive di alcune specie animali e sulla loro capacità di provare sentimenti ed emozioni superiori. Infine, uno sguardo sull'alimentazione vegetariana, con un confronto tra le caratteristiche organolettiche delle proteine animali e vegetali.
La filosofia è un'attività naturale. Ci accompagna in ogni nostro gesto e decisione. Se esistesse un contapassi filosofico, ci direbbe che c'è filosofia anche nella scelta di uno spazzolino da denti, di un cibo o di una vacanza, nel tragitto che affrontiamo per raggiungere il posto di lavoro e nella cerchia di amici che decidiamo di frequentare. Il problema dunque non è "se filosofare", bensì "quanto e come filosofare". Ognuno di noi lo fa tutti i giorni, sebbene non consapevolmente e con metodo. Ciascuno ha un identikit filosofico che lascia le sue tracce in ogni circostanza che ci troviamo a vivere: qual è il vostro? Scopritelo grazie alle schede di autovalutazione che l'autrice vi propone. Con esempi tratti dalla realtà, e accompagnati dagli insegnamenti dei grandi maestri del pensiero, emergerà la vostra filosofia di vita dominante, e non potrete più fare a meno di esercitare la mente in senso filosofico e trarne vantaggio. La filosofia infatti è riflessione, consolazione, speranza, perfino gioco. Ci insegna a controllare i nostri impulsi e a calmare le angosce; ci porta a conoscerci meglio, diventare più forti, dominare il nostro orizzonte mentale e affinare le nostre capacità spirituali e intellettuali. Ci guida al rispetto della nostra umanità e di quella degli altri, a saperci adattare ai fatti e agli eventi, e a interpretarli rettamente. E infine ci insegna che tra le tante scelte a nostra disposizione ce n'è sempre una "più giusta".
I contributi raccolti in questo volume indagano tanto il campo degli enti matematici e fisici quanto quello degli oggetti sociali e fittizi, ma ampio spazio è dedicato anche alla prospettiva storica e non manca un'analisi dell'intreccio tra ontologia e politica. Per la rilevanza dei problemi posti e l'originalità delle soluzioni offerte, unitamente al rigore delle argomentazioni utilizzate e all'accuratezza degli apparati bibliografici, esso costituisce un utile strumento per orientarsi in uno dei più rilevanti dibattiti filosofici contemporanei.
Quest'opera di Alfred Edward Taylor resta oggi un documento importante per completezza testuale e rigore filologico nell'ambito degli studi platonici. Lontano dai tentativi dei moderni d'imprigionare il pensiero del filosofo ateniese in un sistema, Taylor rinuncia a discuterne astrattamente le idee, procedendo a un'analisi "seriatim" dei dialoghi, con l'obiettivo di cogliere al vivo lo svolgersi del disegno teorico di Platone, che "non significa un corpo compatto di "risultati" da imparare, ma una vita spesa nella ricerca della verità e del bene".
Tre testi mai pubblicati prima d'ora in Italia (La poetica romantica, Forza e senso, le due dimensioni irriducibili di una scienza dell'uomo e La spiritualità della vita e la sua ombra) e una conversazione, anch'essa inedita, offrono una sorta di bilancio dell'eredità intellettuale del filosofo canadese, tra i maggiori studiosi della società moderna e dei suoi disagi. Alle risposte di Taylor fanno da controcanto undici brevi interventi dei principali interpreti internazionali della sua opera.

