Accompagnare Gesù sulla Via della Croce, la Via Crucis, e fermarsi a meditare, contemplare e rivivere i passaggi di questo cammino che porta al Calvario, passo dopo passo, incontro dopo incontro, evento dopo evento, sempre con negli occhi e sul cuore il volto di Gesù, "l'uomo dei dolori che ben conosce il patire" (Is. 53,3), è condividere con Lui il mistero della sofferenza e della morte per giungere alla verità di luce, di pace, di gioia infinita della Risurrezione.
«Sembra non reggere quando i legionari gli caricano il legno sulle spalle, vacilla, lascia il cortile del palazzo e barcollante esce sulla strada per compiere il suo ultimo tratto lungo le vie della Città Santa». Secondo un'antica tradizione, dopo l'Ascensione del Signore, sua Madre tornò quotidianamente alle stazioni della Passione rivivendo nel proprio cuore ciò che Cristo patì per noi e l'amore immenso con cui ci amò. Sull'esempio di Maria, si è sviluppata nella Chiesa la devozione della Via Crucis. Da secoli i cristiani ripercorrono nel cuore il Calvario del loro Signore e cercano di stargli vicino. Tuttavia, non possiamo, come la Madonna, attingere alla memoria di un vissuto e facciamo fatica a immaginare concretamente le circostanze della crocifissione, a noi tanto estranea. Le brevi, ma dense e toccanti meditazioni di Georg Gänswein sulle singole stazioni della Passione, seguendo i passi del Vangelo che le illustrano, permettono di superare i limiti di spazio e tempo in forza della nostra fede di incontrare Gesù, il Dio fattosi uomo, morto e risorto per amore. Contemplando la sua Croce ciascuno può imparare a portare la propria.
L’autore, dopo aver contratto il Covid19 ha vissuto settimane molto difficili con una malattia che lo ha provato fisicamente, mentalmente e spiritualmente. In questo contesto, nascono le riflessioni (profonde e drammatiche di questa Via Crucis) dove la Passione di Gesù Cristo viene rivissuta attraverso un momento di sofferenza personale dell’autore.
Prefazione di mons. Michele Pennisi, Arcivescovo di Monreale
Questa Via Crucis, scandita dalla Parola di Dio e dalle meditazioni di Papa Francesco, può aiutare i giovani ad incontrare Gesù nella preghiera, riconoscendo in Lui non solo il Signore e il Maestro ma anche il compagno di viaggio della propria vita. Può essere di conforto e sostegno per gli ammalati perché attraverso il dolore si riconoscano in Gesù ed entrino in comunione con Lui attraverso la preghiera, affrontino la sofferenza con coraggio abbracciando la croce quotidiana. Infine può essere utile agli educatori, ai catechisti chiamati ad aiutare i ragazzi a loro affidati a vivere con Gesù nel cuore, ponendo una base solida alla loro formazione umana e cristiana.
Una via Crucis per vivere in famiglia il cammino quaresimale e per accompagnare le famiglie all'incontro con Cristo.
Via Crucis con Maria.
P. Elias Vella
E' nato e vive a Malta. Dell'Ordine dei Frati Minori Conventuali di cui è stato Provinciale dal 1974 al 1986. Ha insegnato Teologia Dogmatica e Pastorale presso un istituto di formazione per religiosi a Malta. Già esorcista ufficiale della sua diocesi, è attualmente conferenziere apprezzato a livello mondiale. Con le Edizioni Amen ha pubblicato: Via Afflictionis, 2018; Sarete battezzati in Spirito Santo, 2019.
Dopo la Via Crucis vista con gli occhi di alcuni personaggi del Vangelo, le Edizioni Amen hanno chiesto a don Mauro una focalizzazione più approfondita su Maria, la Madre di Gesù. Ne è nato questo libro, piccolo ma prezioso, in cui l’Autore conduce il lettore, con la forza della preghiera e la precisone della poesia, a stare sulla Via Dolorosa del Figlio Incarnato attraverso gli occhi di Maria, Madre di Dio e Madre nostra.
Don Mauro Leonardi, dell’Opus Dei, ordinato sacerdote da San Giovanni Paolo II nel 1988 a San Pietro, vive nella periferia romana di Casal Bruciato. Collabora regolarmente con quotidiani e riviste a grande diffusione. Ha presenze di rilievo sui social. Ha pubblicato diversi saggi e romanzi. Come Gesù è il suo blog.
Il Vangelo ci parla di diverse persone che incontrano Gesù lungo la sua Via Dolorosa. Don Mauro Leonardi, con il desiderio di chi prega e la precisione del poeta, immagina quegli incontri aggiungendo quelli di altri personaggi del Vangelo.
Don Mauro Leonardi, dell’Opus Dei, ordinato sacerdote da San Giovanni Paolo II nel 1988 a San Pietro, vive nella periferia romana di Casal Bruciato. Collabora regolarmente con quotidiani e riviste a grande diffusione. Ha presenze di rilievo sui social. Ha pubblicato diversi saggi e romanzi. Come Gesù è il suo blog.
In questa Via Lucis vogliamo contemplare la presenza gloriosa e visibile di Gesù Risorto tra i suoi fino alla Pentecoste. Il Risorto ha promesso: «lo sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo». La grazia del Risorto diventi per noi un cammino di risurrezione e di vita. Ci facciamo aiutare, oltre che dalla Parola di Dio, dalle riflessioni di San Cesare De Bus, tratte dalle sue Omelie.
Questa Via crucis è un'opera "doppia", in cui alla perdita di sé che caratterizza il cammino di Cristo verso il Calvario fa da contraltare il cammino dell'uomo moderno, il tipico businessman, verso la piena realizzazione di sé. Chi è il vincitore? Qual è l'"Ora" della vera rivelazione dell'umano? Quella del crocifisso o quella del padrone del mondo? In fondo: a Dio o a Satana - ci dice Mencarelli -, a chi vogliamo guardare come nostro salvatore? Nessuno dei due ha una strada facile, nessuno dei due si può seguire senza ferirsi, ma (per dirla con un riferimento all'ultimo romanzo di questo poeta dell'oggi) a chi "chiedere salvezza-, poiché tutti la chiediamo? Un'opera per entrare, laicamente, nel mistero delle domande sul credere e sulla vera umanità dell'uomo.
"Una Via Crucis tra arte e quotidianità per riflettere sulla nostra vita. Scorrendo le immagini della Via Crucis di Franco Morelli (1925-2004), mi sovvengono le parole che padre Turoldo disse in uno dei suoi ultimi interventi: «Non esiste un'arte religiosa e un'arte laica: esiste l'arte, oppure no». Forse proprio questa Via Crucis, un cammino così poco religioso e così poco laico a un tempo, è osservatorio privilegiato sulle possibilità date all'uomo di rinvenire un senso: un cammino fino al definitivo "tutto è compiuto", dove ognuno partecipa senza accorgersene al riscatto del proprio senso". (don Saverio Finotti) "Il Gesù di Morelli è forte e composto, sobrio. Ispira sicurezza anche quando sta per cadere. Quando cade, lo fa quasi con leggerezza, per non spaventarci. È intimamente convinto di star facendo l'unica cosa giusta: per amare gli uomini deve morire da uomo. La croce è il vertice della misericordia divina. Proprio perché sembra inutile. Il commento di don Saverio Finotti è attento e profondo" (monsignor Vincenzo Paglia).