La parola di Qohelet è una mano tesa a coloro che si trovano in difficoltà di fronte alla continua riproposizione di concetti teologici e dogmatici in forme e linguaggi ormai estranei alla sensibilità moderna. Abituato a interrogarsi e a indagare, l'uomo dei nostri giorni spesso finisce nella situazione feconda e scomoda del dubbio. Può però trovare nel prezioso libriccino di Qohelet un'ottima e affidabile guida per la sua ricerca personale.
Qohélet è un libro inesauribile perché è il libro che parla dell'uomo e, finché l'uomo vive, ha qualcosa da dire. Qui non si propone una traduzione ma una parafrasi e un'interpretazione del testo riletto dopo tremila anni da chi ha tutto da invidiare alla persona di Qohélet, vale a dire da chi non ha nulla, neppure una vita da vivere. A parlare, qui, non è più il re di Gerusalemme, l'uomo caro a Dio, ma è l'Aborto o, meglio, il suo spirito che aleggia sulla condizione umana. L'Aborto diventa così colui che, al di là della propria identità, ha coscienza di non vivere il proprio destino e, pertanto, di vivere nella condizione di chi è stato abortito. Qohélet resta il libro in cui si trovano tutte le contraddizioni umane, tutte le incoerenze della vita, tutte le incongruenze della realtà. Qohélet, re e saggio, può comprendersi soltanto se entra in dialogo con il proprio Antiqohélet. Questo è il solo confronto possibile perché egli possa spingersi in una ricerca che lo porti al mistero della propria esistenza e a una riconciliazione con se stesso.
Una delle parabole fondamentali dell'umiltà cristiana viene commentata da un frate cappuccino, che sa dare alla sua lettura la connotazione delle piccole cose, di Madonna Povertà. L'esperienza dell'ascolto della Parola può così essere assimilata a quella di stare in una stanza buia, al chiuso, dove vediamo tutto nero, ma con questa differenza: nel momento in cui ci poniamo in ascolto accogliente e cordiale della Parola di Vita, qualche breccia si forma nella parete del nostro cuore e della nostra mente e comincia a entrare la luce, al principio solo da una piccola fessura. Il libro fa parte della Collana editoriale Perle che con ognuno dei suoi 12 volumetti ci parla di una parabola evangelica.
Rilettura di alcune pagine della Bibbia prestando attenzione al tema del vestito, alle dinamiche esistenziali e spirituali che determinano un cambio d'abito.
Tre splendide cartine geografiche in grande formato (cm 70 x 100), raccolte in cartellina. Per aiutare i catechisti a far scoprire e comprendere ai ragazzi la terra di Gesù e i luoghi del primo annuncio cristiano. Le tre cartine: La terra di Gesù: Gerusalemme al tempo di Gesù: I viaggi di San Paolo.
Il volume non pretende di sostituirsi ai molti e pregevoli commenti al Vangelo di Marco, ma piuttosto mira ad aiutare i catechisti e gli operatori pastorali a leggere assieme a catecumeni, cresimandi, persone in ricerca quello che è stato definito il “Vangelo del catecumeno” (card. Carlo Maria Martini).
La struttura in schede propone il testo evangelico nella versione della CEI, affiancato da riquadri di approfondimento biblico o teologico, il messaggio centrale del brano, alcune domande per la riflessione personale e la condivisione, una preghiera conclusiva ispirata al testo in esame.
La sezione conclusiva mette a disposizione dei lettori un sobrio commento, articolato ‘scheda per scheda’ secondo lo schema della prima parte, nonché attività e suggerimenti per ogni incontro.
Sommario
Al lettore. Un inizio originale. Prima sezione (1,1-3,6): Gesù, il regno di Dio tra noi. Seconda sezione (3,7-8,26): Gesù annuncia e guarisce. Terza sezione (8,27-10,52): come seguire Gesù, il Messia. Quarta sezione (11,1-13,37): riconoscere Gesù, il Messia e il Figlio dell’uomo. Quinta sezione (14,1-16,18): Gesù è il Figlio di Dio. Materiali per accompagnatori e catechisti. Premessa. Scheda per scheda. Indice dei riquadri tematici. Bibliografia essenziale.
Note sugli autori
Gli autori sono incaricati, per le diocesi di Milano e di Firenze, del catecumenato e della catechesi per gli adulti. Insieme hanno già pubblicato il volume Vivere la Pasqua dei cristiani. Un sussidio per la mistagogia, Leumann (TO) 2001.
Sia nell'Antico che nel Nuovo Testamento si susseguono le descrizioni degli interventi e delle apparizioni degli angeli che con la loro discrezione svolgono i compiti che Dio affida loro. Dal Cherubino che difende il Paradiso terrestre con la spada fiammeggiante all'angelo che lotta con Giacobbe all'arcangelo Raffaele che assiste Tobia fino all'arcangelo Gabriele che annuncia a Maria la venuta del messia per mezzo di lei. Nella consueta collana a caratteri grandi che facilita la lettura non solo a chi ha problemi di vista una nuova selezione di testi della Bibbia tematizzati alla presenza degli Angeli sempre fedeli collaboratori dell'opera di Dio.
Il dramma dell'epoca digitale è negarsi la possibilità di parlare di Dio. Esaudite le domande per spiegare il mondo, si scoprono ancora inquietudini nel cuore e la consapevolezza di non sapere a chi rivolgersi. Se la scienza ha esaurito le risposte e non esiste un Dio a cui porre le domande, come affrontare le questioni fondamentali dell'esistenza? Se la Scrittura è universale non può non fornire delle risposte. Edoardo Mattei suggerisce che una «teologia del digitale» è realizzabile, offrendone una lettura biblica, che urge in un tempo in cui il digitale è intorno a noi, plasma la nostra vita e condiziona la cultura e l'etica.
Tra i numerosi testi sull'arte cristiana disponibili sul mercato non ce n'è uno che affronti in modo sistematico e analitico gli episodi o i personaggi della Bibbia raffigurati; spesso poi ci troviamo di fronte a opere impegnative anche dal punto di vista economico, più per studiosi del settore che per appassionati dell'arte e della Scrittura. Questo è il settimo di una serie di volumi che offre le chiavi di lettura dell'arte cristiana, vista come "riscrittura per immagini" della Bibbia. Il testo ripercorre i passi dei Vangeli che propongono le parabole di Gesù e analizza con dovizia di particolari il modo con cui esse sono state "messe in scena" da artisti di ogni epoca.
L'episodio della scomparsa e del ritrovamento di Gesù al tempio, presente nel capitolo 2 del Vangelo di Luca, è l'unico testo neotestamentario che narra un fatto dell'infanzia/adolescenza di Gesù, dunque l'unica testimonianza sull'autocoscienza del giovanissimo Gesù ritenuta canonica dalla tradizione ecclesiale. Dall'analisi di questo testo e di molti altri, si approfondisce la vita adolescenziale di Gesù, con la precisa convinzione che nessuno studio è possibile eludendo l'esperienza posteriore della morte e risurrezione. Il testo fornisce una riflessione teologica molto approfondita.
La ricerca neotestamentaria indaga le connessioni che si sviluppano tra le testimonianze relative alla cena di Gesù con i suoi discepoli nell'imminenza del suo arresto e della sua morte. Ne emerge una trama di testimonianze particolari che rendono più efficace il resoconto biblico e più chiaro il fondamento della liturgia cristiana.
Tra Sinottici è l'opera di Luca a dare maggiore rilievo alla questione samaritana. Quattro sono infatti gli episodi, propri dell'evangelista, inerenti ai samaritani (Lc 9,51 -56; 10,25-38; 17,11-19; At 8,4-25), per i quali la presente ricerca si è avvalsa di un approccio sincronico e semantico con aspetti rilevanti di tipo comunicativo e pragmatico. Inoltre dalle suddette pericopi emergono question significative di natura soteriologica, cristologica ed ecclesiologica.
Il progetto lucano concernente la salvezza viene illustrato lungo tutta l'opera con i caratteri dell'universalismo. Al suo interno, i samaritani, considerati dal Gesù lucano membri di Israele a tutti gli effetti nonostante il giudaismo coevo li ritenesse scismatici e assimilabili alle genti, rappresentano un ponte tra giudei gentili nell'ambito della storia della salvezza narrata.
L'aspetto cristologico verte sul rapporto intercorrente tra la profezia presente in Dt 18,15-18, la quale afferma che Dio susciterà di volta in volta un profeta all'interno del suo popolo pari a Mosè, e le caratteristiche profetiche di Gesù, fino ad identificarlo come il profeta escatologico atteso da tutto Israele, samaritani compresi.Nella dimensione ecclesiologica, infine, campeggia il motivo dei samaritani in relazione alla restaurazione escatologica dele dodici tribù di Israele quale preludio necessario all'evangelizzazione de gentili, cosi da costituire una chiesa composta da giudei, samaritani e e gentili.