"Le diverse letture deformanti dell'Apocalisse non hanno reso un buon servizio al popolo cristiano, che di solito preferisce evitare di confrontarsi con questo splendido testo, che è posto come un sigillo a chiudere la Rivelazione; è in genere visto con sospetto o comunque ritenuto troppo difficile per il lettore di oggi. Il contributo di Giulio Barbieri, biblista e al tempo stesso parroco di periferia, giunge dunque quanto mai opportuno. Con semplicità e brevi osservazioni raccoglie e attualizza il succo dell'autentica tradizione ermeneutica della Chiesa, alla luce dei più recenti studi, in particolare quelli di Ugo Vanni, forse tra gli autori più qualificati sul tema. Il lettore viene condotto per mano a scoprire personalmente l'attualità della visione giovannea. Si palesa così la luce potente della Parola di Dio, in grado di dissipare le tenebre del mondo contemporaneo, attraversato da guerre, rivolgimenti e tanta disperazione; una luce in grado di riaccendere tanto le speranze dei popoli oppressi, quanto quelle personali, di ciascuno di noi, il tutto "senza aggiungere e senza togliere nulla dalle parole di questo libroprofetico" (cf. Ap 22,18-19)". (dalla prefazione di Antonio Grappone).
Una delle peculiarità del messaggio biblico sta nel fatto che Dio non si incontra nella staticità della natura ma nel dinamismo della storia. Con questo volume, Romano Penna si interroga sul tempo e sulla storia quali elementi costitutivi dell'identità cristiana a partire dall'evento di Gesù, Verbo di Dio che si fa carne e quindi anche storia. Il credente si trova a vivere già nella pienezza perché in Gesù il tempo si è compiuto. Ciò significa che il tempo storico è gravido di prospettive perché abitato da una pienezza costituita dal dono della presenza del Risuscitato; è colmo di momenti favorevoli, in cui poter vivere secondo il ritmo della speranza che apre al futuro; e quanto si realizza in esso è decisivo per la pienezza ultima, per il futuro assoluto e definitivo. La comparsa di Gesù dischiude per i suoi ascoltatori e discepoli un compimento che riguarda la loro storia personale. È in questo senso che il chrónos diventa kairós, cioè il tempo di tutti diventa il tempo di ciascuno.
Il Nuovo Testamento è molto sobrio nel parlare di Maria e lei stessa è quanto mai essenziale. Nei vangeli di Marco e di Matteo non dice neppure una parola. Nel vangelo di Luca prende la parola quattro volte, e due in quello di Giovanni. Dunque, sei volte in tutto. Davvero essenziale! Ragione in più per dedicare la massima cura alle parole di Maria e lasciarsi interpellare dalle pagine di questa narrazione in cui l'autrice, con leggerezza e originalità, cattura l'attenzione e ci fa sentire straordinariamente vicina l'esperienza di vita e di fede della Madre di Dio. Le sei parole di Maria sono parole vive, che continuano a nutrire la vita della Chiesa, la preghiera liturgica e la vita spirituale dei fedeli. Sono parole che sgorgano dall'Immacolata, dalla piena di grazia e di bellezza, parole che danno voce e carne alla Parola.
Percorrendo il dramma della vita di Gesù e le sue profezie connesse con la sua resurrezione, siamo in cammino, per dir così, per inoltrarci nella "casa" del Padre e nel suo regno, nel quale siamo invitati a giungere. Dopo quella antica con i Padri, ritorna sempre l'assicurazione di "una nuova alleanza", ricordata nella Lettera agli Ebrei. Per chi si trova ad affrontare l'ultimo viaggio verso tale meta è quanto mai importante riflettere su tale obiettivo.
Il Cristo nascente dimora in ogni interiorità umana. Ci sono semi di divinità disseminati ovunque. Gesù di Nazaret venne a svegliarci e da allora sta albeggiando, nonostante il nostro intorpidimento.
Il volume, "Appassionati di Gesù Cristo, dedicati ai giovani" curato dall'Associazione Biblica Salesiana, contiene tredici contributi di Lectio Divina sulla Parola di Dio in chiave salesiana in preparazione al Capitolo Generale 29. Ogni capitolo presenta riflessioni bibliche e salesiane su un tema biblico specifico. Ogni Lectio è articolata in tre nuclei intrinsecamente collegati: la centralità di Cristo nella vita personale; la dimensione comunitaria della nostra vocazione e missione nella corresponsabilità laicale; gli aspetti istituzionali dell'animazione e del governo della congregazione.
L'interrogativo a cui questo saggio intende rispondere è sostanzialmente duplice: come il Dio biblico si è rivelato con parole e azioni per bocca dei profeti? E una volta conclusasi la rivelazione pubblica e definitiva di Dio in Gesù Cristo, come Dio si manifesta nei "segni del tempo" della Chiesa? L'indagine si articola in tre momenti logici: nel primo tenta di focalizzare in che modo, nell'Antico Testamento, il Signore ha comunicato con uomini di fede com'erano i profeti; la seconda tappa dell'indagine mostra in che senso il Vangelo secondo Luca ha attribuito a Gesù il titolo di "profeta" e in che maniera si sono compiute in Lui le profezie dell'Antico Testamento; infine, l'ultima parte è dedicata a scoprire come Dio può "parlare" ancora ai nostri giorni.
Il testo offre una riflessione profonda e ricca di spunti sulla giustizia riparativa, riuscendo a coniugare teologia e pratica pastorale, evidenziando come questa visione si opponga alla giustizia retributiva tradizionale. Attraverso un'analisi di episodi dell'Antico e Nuovo Testamento, come la storia di Caino e Abele e l'insegnamento di Gesù, gli autori sottolineano l'importanza della riconciliazione e del perdono. Viene messo in luce il fallimento delle carceri nel riabilitare i detenuti, proponendo la giustizia riparativa come un'alternativa che mira a riparare le relazioni e a trasformare sia le vittime che i colpevoli. L'esperienza personale di don Franco nel contesto carcerario illustra la necessità di un cambiamento che favorisca il recupero e la dignità umana, andando oltre la mera punizione. Prefazione di Alex Zanotelli.
Per il popolo di Israele l'unico e vero sovrano è JHWH. Nella sua storia, però, sente il bisogno di avere un re prescelto da Dio. Il volume presenta alcune vicende dei primi tre re di Israele: Saul, Davide e Salomone. La scelta dei temi trattati ha una motivazione "pastorale", quella di riflettere, alla luce della Scrittura, sul carisma di governo, sulla sua importanza e sulle difficoltà che si incontrano nell'esercitarlo. Il dilemma in cui si dibattono il profeta Samuele e il popolo è: chi deve regnare su Israele e come avviene la scelta? Il volume è dedicato in particolare alle guide (laiche) che svolgono il loro ministero in vari ambiti della Chiesa: movimenti ecclesiali, associazioni, diocesi, parrocchie, uffici. Una riflessione rivolta a laici impegnati in ruoli di governo per riscoprire, insieme agli altri carismi, anche il carisma di governo, legato al munus regale che ci viene dal Battesimo. «Pascete il gregge di Dio che vi è affidato, sorvegliandolo non perché costretti ma volentieri, come piace a Dio, non per vergognoso interesse, ma con animo generoso, non come padroni delle persone a voi affidate, ma facendovi modelli del gregge» (1Pt 5,2-3).
Nella Galassia del 50 d. C. la chiesa dovette scegliere tra due evangeli, due modi di vivere, pensare, vedere ed essere giusti davanti a Dio. Da un lato c'erano gli insegnamenti che dicevano a questi credenti appena convertiti che le loro opere erano importanti. dovevano sì riporre la propria fiducia in Cristo, ma ciò che contava erano i loro sforzi. Dall'altra parte c'era Paolo che aveva iniziato l'opera in Galazia pochi anni prima. Egli scrisse che l'unica opera che contava era quella di Cristo: la Sua vita, morte e resurrezione. Avvertiva che seguire qualsiasi altro Vangelo significava diventare schiavi. La scelta tra l'Evangelo di Cristo soltanto e il falso vangelo di Cristo e le opere è la scelta che i cristiani devono affrontare ancora oggi. Quello falso è attraente ma mortale, quello vero ci rende liberi, ora ed eternamente.
Il libro dei Salmi costituisce il cuore dell'Antico Testamento, il testo dell'adorazione più vibrante che si possa immaginare. Esso nutre la nostra intelligenza, stimola la nostra immaginazione, accende le nostre emozioni e stimola pensieri e azioni sante. I Salmi sono una testimonianza fondamentale e una lucida anticipazione della persona e dell'opera di Gesù Cristo. Il Commentario di Tremper Longman analizza e interpreta ogni salmo nel suo contesto veterotestamentario, sintetizza il suo messaggio e riflette sul suo significato a partire da una prospettiva neotestamentaria, segnalando ogni citazione e indicando una lettura cristologica. Tremper Longman III, noto e apprezzato studioso dell'Antico Testamento, è professore di Studi biblici presso il Westmont College di Santa Barbara in California.
Nell'ambito del profetismo biblico, Abacuc, sulla scia di Geremia e di Giobbe, in un periodo travagliato della Giudea, si pone quelle domande angoscianti sulle quali ogni essere umano si interroga di fronte al male e al dolore degli innocenti: «Perché, Signore?», «Fino a quando?». Sono domande che attraversano molti testi biblici e giungono fino all'uomo d'oggi. «Perché Dio non interviene contro l'assurdità dei crimini e delle immani ingiustizie, ma appare come uno spettatore smemorato?». Il messaggio è chiaro: la soluzione all'eterno problema del male non può venire da ragionamenti umani, ma unicamente dalla piena fiducia nel Signore, alimentata dalla preghiera.