Raccolta di 55 Lettere che il beato Giordano scrive alla beata Diana tra il 1222 e il 1236. Da esse emergono un affascinante spaccato della vita quotidiana del XIII secolo, l'entusiasmo e la gioia di vivere in comune gli ideali proposti da Gesù ai suoi discepoli, e soprattutto la relazione tra santità e amicizia. Queste Lettere mettono in luce che l'amicizia è fusione di anime, di cuori, di ideali che bramano essere uniti nell'amore di carità verso Dio. È Dio la sorgente di ogni autentica amicizia.
Tutti i giorni si ricomincia, e non sai mai quello che t'aspetta. Mentre le lancette scorrono, qualcuno finisce in debito d'ossigeno: tocca farsi forza per ritrovare una ragione per vivere. In questo ebook sono recuperate parole scritte per caso, da parte di un prete che non ha molti consigli da elargire. Sono la testimonianza che anche a lui capita ogni tanto di discutere con Dio, perchè non sempre capisce il senso di tutto ciò che fa capolino. Ma sono dialoghi che gli fanno bene: alla fine l'imputato risponde. Dio fa compagnia come un fuoco che crepita nel camino di casa: arde e brucia, e se fa freddo ci pensa lui a scaldare il cuore.
Questo “Quaderno di Spello” prosegue la condivisione della ricerca promossa dall’Azione cattolica italiana, sulla vita spirituale dei laici. L’approfondimento di alcuni strumenti (il taccuino, il discernimento, la regola di vita, l’accompagnamento) aiuterà il lettore a riconoscere le tracce del Mistero di Dio, presente nella vita di ciascuno, per assecondarlo con libertà e gioia.
Che cosa ha da dire il monachesimo all’uomo di oggi la cui esistenza è spesso in frantumi?
In questa conversazione Madre Geltrude, alla luce di una lunga esperienza, ci guida a comprendere il senso di una vita rivolta a Dio per accogliere e donare speranza a chi desidera ritrovare sé stesso.
Dio infatti si china sulle ferite degli uomini per prendersene cura e rendere la vita di ciascuno unica, irripetibile e preziosa.
«Siamo amati non perché amabili,
ma perché Dio è amore».
Madre Geltrude
Maria, oggi come ieri, è una stella che precede Cristo “sole di giustizia”, è la sorgente nascosta di ogni rinnovamento della Chiesa. Maria ci ricorda, senza sosta, la nostra felicità di essere figli di Dio, scelti, amati, salvati da lui. Questo libro, scritto con una lingua semplice e accessibile, è un invito a guardare a Maria come modello per arrivare a Gesù. Nella convinzione che più amiamo Maria più ci lasciamo educare da lei, le permettiamo, cioè, di realizzare l’opera dello Spirito Santo in noi. Marie-Dominique Philippe tenta, attraverso questo libro, di accostarsi al mistero di Maria, di seguirla nelle sfide imposte dalla nostra epoca, di approfondire alcuni aspetti del suo pellegrinaggio, in particolare il mistero della Croce e l’Assunzione.
I contadini alla fine dell'inverno spargevano cenere sul terreno per offrire nuovo vigore alla terra. La vita, non di rado, cosparge sulla propria storia la cenere della ferita, della sconfitta e dei muti silenzi, ma inaspettatamente nuove energie esplodono, nuovi cammini iniziano.
Queste pagine sono un invito a mettersi in ascolto di alcuni brani giovannei, assumendo come filo rosso il “paradigma del vedere”: in ciascuno dei racconti considerati compaiono personaggi che incontrano Gesù e, nella relazione con lui, imparano a “vederlo”, e a riconoscerlo. Per ciascun brano analizzato si offre una lettura esegetica essenziale, corredata poi da qualche commento di natura teologico-spirituale utili a favorire la meditazione della Parola. L’itinerario si svolge in più tappe ed è delimitato, da un lato, dalla richiesta entusiasta che alcuni greci, desiderosi d’incontrare il Maestro, rivolgono all’apostolo Filippo nell’imminenza della Pasqua – «Vogliamo vedere Gesù» (Gv 12,21) – e, dall’altro, dall’esternazione piena di gioia dei discepoli davanti al Risorto: «Abbiamo visto il Signore!» (Gv 20,25). Questa, in definitiva, è la méta dell’itinerario proposto da Lorenzo Rossi: che i nostri occhi, purificati dalla parola di Dio, giunga- no a vedere Gesù sempre più nitidamente.
La gioia e il sorriso sembrano oggi aver abbandonato il volto di molti cristiani; essi appaiono tristi come se la loro non fosse affatto una fede che è sorgente di felicità, «sembrano avere uno stile di quaresima senza Pasqua», dice papa Francesco. Eppure le cose stanno proprio al contrario.
L’umorismo, il buonumore, la capacità di ridere di se stessi sono requisiti fondamentali per trasmettere la “buona notizia”. Lo rivelano le storie dei santi, in questo strabiliante viaggio guidato da Anghelao, “l’angelo che ride” dall’alto della cattedrale di Reims.
"Una legge mediata dalla profezia" (P. De Benedetti), questo è il filo rosso seguito dal nostro autore nel rileggere l'ultimo libro della Torà, parola non vuota ma che anzi è parola di vita. Il Deuteronomio ripropone al popolo dell'esodo il patto con Dio, lo riattualizza spiegandone il senso, esortando anche a noi a stare sulla soglia della terra promessa in ascolto della parola di Dio. Il commento, arricchito da una nuova traduzione integrale del testo e dall'apporto di riferimenti alla tradizione ebraica, riporta alla luce le numerose perle racchiuse in questo libro antico e sempre rivolto all'"oggi" dell'essere umano.
Amore, carità, misericordia, tenerezza... i nomi della prossimità di Dio verso di noi e quelli della nostra prossimità vicendevole sono infiniti, poiché infinite sono le sfumature della passione che ci accomuna nell'incontro con l'Altro e con gli altri. In Papa Francesco, questi nomi sono tutti riscontrabili e ricorrenti, quasi come un refrain della sua predicazione. Come altre parole-chiave del suo pontificato (perdono, gioia, cammino, vita...), anche queste rimangono fondamentali per incontrarne la profonda spiritualità, radicata nel Vangelo e nella tradizione della Chiesa.
Tre cose servono: l'amore per Cristo, l'amore fraterno, l'amore per gli altri.
Dalla lettera del 30 giugno 2005
La Scrittura, oltre a dirci l’importanza del cuore, ritorna spesso su quanto sia difficile governarlo e curarlo. Contrariamente a quanto la nostra mentalità occidentale possa ritenere, il cuore nella Bibbia non ha nulla a che fare con la dimensione del sentimento. La via del cuore indica, piuttosto, la centralità dell'essere, la realtà da cui dipendono le scelte, la volontà o meno di portarle avanti. Tutto parte dal cuore: un libretto di testi, disegni, racconti e preghiere per scoprirlo, o riscoprirlo.