Don Mazzi ha spesso diviso l’opinione pubblica e i molti suoi interventi hanno fatto storcere il naso ai “benpensanti”. Il 30 novembre Don Antonio compie 90 anni, e queste pagine sono il bilancio di una vita “contro”. Meglio dunque lasciare a lui la presentazione del libro: «Da più di 50 anni vivo con i ragazzi problematici che ho accolto. Nel libro ho raccolto tante storie (ogni storia sarebbe molto più avvincente dei gialli in commercio): sono tutte autentiche, molte scritte proprio da chi le ha compiute. Non solo storie di “cattivi”, ma anche storie “esemplari” e affascinanti. E vi sfido a capire quali sono le prime e quali le seconde, perché, quando un cattivo cambia, non sa accontentarsi di diventare buono, ma vuole compensare i suoi errori, e diventa ottimo. Come al solito, direte che il don se l’è detta e cantata alla sua maniera, a cominciare dal titolo. Invece è vero, non è provocatorio, e tanto meno ecclesiastico. E arrivo a dirvi che non ho voluto mettermi al posto di teologi, psicologi ed educatori – personaggi ben più bravi e credibili di me – ma che questa volta, in queste storie, è il Padreterno a darmi ragione».
Con prosa poetica, Marco Campedelli, per Alda Merini «don Chiodo», racconta la poetessa tra le memorie di un’amicizia interrotta dalla morte e il sogno, mai concluso, della sua utopia poetica. Seguendola nei suoi incontri e scontri con il divino, osservandola nel viaggio tra le pagine della Bibbia e nel suo amore evangelico per Gesù, ma anche in compagnia di poeti quali Garcia Lorca, Neruda, Pasolini e Turoldo.
«Un libro per rileggere, nelle insurrezioni e risurrezioni di Alda Merini, anche la nostra testarda voglia di rinascere. “Non dimentichiamoci”, scriveva Alda, “che la farfalla all’inizio è solo un bruco strisciante... io ho avuto questa gloriosa metamorfosi e ho messo finalmente le ali”».
Marco Campedelli
«Raccontare Alda Merini in presa diretta. Immaginare nei suoi versi il teatro poetico della sua vita. Salire sulla zattera del suo corpo narrante, che attraversa il mare della storia altra, quella dei folli e dei perduti. Accompagnarne il viaggio tra le metafore bibliche e nel suo innamoramento evangelico per quel Gesù, poeta, dal cuore di donna. Sentire il suo cuore innamorato da Maddalena e la sua indignazione nel cacciare i mercanti del tempio. Osservarla in compagnia del corteo che seguiva Gesù a Gerusalemme, sulla via della croce o tra le donne e i bambini, nelle osterie in cui Gesù spezzava il pane e ballava la vita. Così come in compagnia di Garcia Lorca, Neruda, Pasolini e Turoldo».
Marco Campedelli
L'ospitalità arricchisce chi la pratica. Il ministero dell'accoglienza dello straniero. Con questo titolo, che riassume il senso delle considerazioni di Giovanni Crisostomo sull'episodio di Abramo alle querce di Mamre, viene pubblicata, per la prima volta in italiano, la sezione centrale dell'Omelia 41 sulla genesi. In un'epoca segnata da profonde trasformazioni di ordine politico e sociale, quale è la seconda metà del IV secolo, di fronte alla progressiva intensificazione del fenomeno delle migrazioni dei popoli, Giovanni Crisostomo esorta i propri uditori al superamento della paura dello straniero, richiamando il modello della sollecitudine riservata da Abramo ai tre sconosciuti viandanti. L'omelia, condotta secondo il metodo esegetico dell'interpretazione letterale, offre un tipico esempio delle parentesi moraleggianti del Crisostomo, presentando al contempo le principali linee-guida per l'edificazione di una "spiritualità dell'accoglienza".
Qui troverete i messaggi del "ti amo" di Gesù che esprimono il suo amore infinito per l'uomo e come Egli desidera essere ricambiato da noi; tali messaggi sono stati ricavati dai 36 Libri di Cielo scritti da Luisa Piccarreta. All'interno del libro sono raccolte anche le preghiere d'amore a Gesù.
"Figlia mia benedetta, tu devi sapere che il nostro Essere Divino non è altro che una sostanza tutta d'amore, sicché come conseguenza [è] che tutto, dentro e fuori di Noi, tutto è amore. Quindi, il nostro respiro è amore e l'aria che respiriamo è amore; il nostro palpito è amore e, mentre palpitiamo amore, forma la circolazione di puro amore nel nostro Essere Divino, con una corsa che non si ferma mai; e questa circolazione mentre conserva la nostra vita nel puro e perfetto equilibrio d'amore, dà amore a tutti e vorrebbe amore da tutti; e tutto ciò che non è amore non entra in Noi, né può entrare, né troverà il posto dove mettersi: la pienezza del nostro amore brucerebbe tutto ciò che non fosse puro e santo amore".
(Gesù a Luisa Piccarreta, Libro di Cielo 32, 2 aprile 1933)
«Abbiate coraggio!», dice il papa argentino. È uno stimolo che non manca mai nelle omelie e nei discorsi di papa Francesco. In questa chiave si può sintetizzare una parte della predicazione del Santo Padre, come un incoraggiamento continuo ad affrontare la vita a testa alta e con il sorriso. Ma dove trovare la fonte di questo coraggio? Francesco ha dato in questi anni precise indicazioni e stimoli per riscoprire la forza di vivere pienamente in tempi difficili. Incarna il suo ruolo di guida spirituale, di maestro dei percorsi delle anime, e sprona ciascuno a costruire il proprio destino, in un impegno fecondo per sé e per gli altri. Libera gli slanci ideali, arriva a proporre di «sognare sfacciatamente, senza vergogna», di buttarsi a capofitto al di là di ogni ostacolo, perché «la rassegnazione non è una virtù cristiana. Come non è da cristiani alzare le spalle o piegare la testa davanti a un destino che ci sembra ineluttabile».
"Ogni battezzato è chiamato, dall'essenza stessa della sua vocazione e della sua fede, a diventare offerta viva, oblazione pura come Gesù: offrirsi come Gesù offerto e immolato al Padre, in adorazione, espiazione, lode, impetrazione di salvezza. Maria di Gesù ha vissuto con singolare pienezza questa oblazione con Cristo sino a farne la sua stessa vita. Gli ampi estratti del diario - bellissimo e ancora in gran parte inesplorato - stanno a testimoniare tutto questo. Per questo, ne presentiamo in traduzione ampi stralci per vivere anche noi, come lei, la vita come oblazione con Cristo, certi di compiere un piccolo grande servizio ai nostri fratelli, in questo nostro tempo che facendo dell'uomo un dio per se stesso, rifiuta l'adorazione e l'offerta, ritrovandosi però infelice e colpevole, nel rischio di una disgregazione di tutto quale mai si era vista." (Dal diario di Maria di Gesù Deluil-Martiny).
Il nuovo testo di meditazione di Mons. Luigi Mistò, Il desiderio è sempre di te, è teso ad aiutare ciascuno, illuminato dalla parola viva di Dio e dal magistero materno della Chiesa, a contemplare e abbracciare il proprio orizzonte nuovo e decisivo. Si tratta di tre "medaglioni" che vanno, ancora una volta, al cuore dell'esperienza di fede per infondere luce smagliante e sicura per il nostro cammino e informare in modo vitale tutte le esperienze e gli incontri.
Le perle di Igino Giordani raccolgono un gran numero di brevi e folgoranti frasi di uno scrittore, giornalista e politico italiano, direttore della Biblioteca Apostolica Vaticana e cofondatore del Movimento dei Focolari con Chiara Lubich.
Le brevissime frasi, disposte pagina per pagina, compongono un canto sereno e gioioso della persona che, giunta alla pienezza della maturità, guarda – o contempla – con gratitudine il proprio passato, vive intensamente il presente, lasciandosi permeare dalla luminosità del tramonto. La vita è sempre il dono più bello che abbiamo, vale la pena viverla intensamente, tutta, fino all’ultimo istante, ma nel segno della benedizione.
Due interi millenni di spiritualità cristiana ricondotti all’idea unificante di “sequela”.
Descrizione
La sequela di Gesù è il filo rosso di questo libro. Seguire le orme di Cristo, che è opera dello Spirito per eccellenza, si concretizza in ogni epoca e in ogni ambiente in forme diverse, caratteristiche, peculiari.
Qui Christoph Benke passa allora in rassegna i principali momenti dello sviluppo della spiritualità cristiana: dalla Bibbia ad oggi. L’autore, nella sua esposizione, mette a fuoco le figure più significative della fede di una data fase storica e, in più, consente di accedere alle fonti e ai testi originali della tradizione spirituale, non senza giungere a una sintesi per ciascuna delle varie epoche individuate. Di questa vasta rassegna, nel bilancio finale si tirano le fila in prospettiva sistematica, mentre gli indici conclusivi permettono al lettore di reperire velocemente tutti i temi trattati.
Avere dinanzi agli occhi le diverse forme di sequela è di grande aiuto quando si tratta di vivere oggi una forma convincente di spiritualità cristiana.
Un vero e proprio diario spirituale che riporta le emozioni suscitate e i passaggi di vita suggeriti dall'ascolto della Parola di Dio nel corso di un anno. Appaiono vivide le suggestioni smosse nel profondo dalla Parola, le interpretazioni, la lettura della voce di Dio calata nel proprio presente per rileggere il passato e guardare il futuro con occhi nuovi.
La ricerca del volto di Dio è il caso serio di ogni credente. Ma il volto non connota soltanto Dio e la sua ricerca: il volto è anche metafora dell'uomo nella sua più alta espressione. Si dice comunemente che l'uomo "ha un volto", ma sarebbe più giusto dire che l'uomo "è un volto". Il volto infatti concerne l'identità della persona, la definisce, la rivela, la mette in relazione: il volto, epifania dell'identità, è anche il luogo della suprema alterità, del faccia a faccia e della responsabilità che comporta lo stare di fronte. Ci viene qui proposto un percorso in cui l'"io" incontra il "tu" che gli sta di fronte, per plasmare un "noi", che non è fusione o affastellamento, ma accoglienza e compimento.