Dal testo:
"Cari fratelli e sorelle, lo Spirito Santo ci animi in questa Quaresima nell’ascesa con Gesù, per fare esperienza del suo splendore divino e così, rafforzati nella fede, proseguire insieme il cammino con Lui, gloria del suo popolo e luce delle genti".
Questo XX volume della collana Catechesi in immagini, insieme al XXI, approfondisce il significato delle singole parti della Celebrazione Eucaristica. Mons. Raffaello Martinelli guida il lettore alla scoperta di ogni momento della Messa, sottolineando come ciascun rito illumini l'intera Celebrazione e, al tempo stesso, ne tragga luce, proprio come i tasselli di un mosaico. Attraverso un innovativo approccio che combina testo e immagini con il supporto di slides in PowerPoint, l'opera offre un'introduzione generale alla Santa Messa, per poi soffermarsi sui Riti introduttivi e sulla Liturgia della Parola, consentendoci di comprendere l'importanza di ogni singolo momento della Messa e di gustarlo pienamente.
In questo volume, Mons. Raffaello Martinelli esplora il significato dei segni, simboli, immagini e gesti che caratterizzano le celebrazioni liturgiche. Attraverso un innovativo approccio che combina testo e immagini con il supporto di slides in PowerPoint, l'Autore guida il lettore alla scoperta della profondità della liturgia, soffermandosi sul suo valore, la sua finalità e il senso profondo dei suoi elementi simbolici.
Vivendo in una società sempre più distaccata dal senso del peccato e di conseguenza non pienamente cosciente del dono della redenzione e della propria dignità di persona, la riscoperta del dono della salvezza da parte di Dio conduce verso un ottimismo antropologico. Il recupero della storia della salvezza nel rapporto Adamo-Cristo, oggi in modo preminente, può condurre sia a una coscienza maggiore dei propri limiti creaturali derivanti dal nostro legame al primo uomo, sia alla bellezza di essere nuovi e ricreati ad immagine e somiglianza di Dio dal secondo uomo. In un percorso che trova le sue radici nella Sacra Scrittura e nei Padri della Chiesa, Agostino d'Ippona di fronte alle sfide pelagiane rilancia così la fiducia ontologica fondandola nell'Adamo risorto, Gesù di Nazaret, il Figlio di Dio, per giungere finalmente alla piena comunione con il Padre.
In occasione del 13° centenario del Primo Concilio di Nicea, un libro accessibile anche ai neofiti che racconta la storia dei concili ecumenici che hanno definito la dottrina cristiana e risolto controversie teologiche. Dal Concilio di Nicea I (325) alla definizione della divinità di Cristo, fino a quelli successivi come Costantinopoli I, Efeso, Calcedonia, Trento, Vaticano I e Vaticano II, il libro di Alberto Guasco esplora come la Chiesa abbia adattato la fede al contesto storico, mostrando il percorso che ha portato alla cristianità odierna.
Nel XX secolo, dopo tante guerre e tante distruzioni, la vecchia Europa può rinascere. Può farlo nella forma embrionale di un nuovo ordine che alcuni grandi uomini seppero generare al tempo opportuno, al tempo delle alleanze. Tra questi uomini chiamati ad una paternità politica continentale si può menzionare con sicurezza Alcide De Gasperi (1881-1954). Nel 1925 era succeduto a don Luigi Sturzo, andato in esilio, alla segreteria del Partito Popolare Italiano; dopo il suo scioglimento, ad opera del regime fascista, nel 1926, De Gasperi era stato condannato per antifascismo e incarcerato per sedici mesi. All'indomani dell'armistizio De Gasperi fu eletto segretario politico del nuovo partito della Democrazia Cristiana. Dopo aver ricoperto importanti incarichi nei governi italiani provvisori, dopo il conflitto, il 10 dicembre 1945, diventò Presidente del Consiglio dei Ministri, carica che conserverà per otto governi successivi, sino al 1953. In questo periodo De Gasperi si adopererà intensivamente per realizzare l'idea dell'integrazione europea.
Un numero sempre maggiore di persone avverte il bisogno di riscoprire il senso spirituale del proprio lavoro e delle proprie attività ordinarie. Già oltre mezzo secolo fa il Concilio Vaticano II, guardando al mistero dell’Incarnazione, ricordava che l’attività umana deve essere svolta nella consapevolezza che la missione originaria del cristiano è amare e trasformare il mondo. Questo saggio propone il recupero della "teologia delle realtà terrene", una prospettiva teologica presente nella Costituzione pastorale Gaudium et spes che ha misteriosamente ricevuto poca attenzione negli anni successivi al Concilio. L’indagine dell’attività umana alla luce del mistero di Cristo viene articolata in due parti. La prima, fondamenti, inquadra l’attività umana a partire dal rapporto tra Cristo e la creazione, introduce i concetti principali della teologia delle realtà terrene, ne offre una panoramica storica e ne discute le principali questioni metodologiche; la seconda, prospettive, dialoga con il pensiero di una selezione di teologi contemporanei affrontando lo studio di alcuni snodi tematici: l’attività umana in quanto collaborazione creativa con Dio, il progresso umano, la missione del cristiano nel mondo, il rapporto tra lavoro, tecnica e spiritualità, gli aspetti umanistici del lavoro.
Dobbiamo affrontare un vero paradosso: l'affermazione dei diritti trova il suo valore etico e politico se si innesta nella scoperta del dovere nei confronti dell'altro, verso cui siamo tenuti alla responsabilità e alla solidarietà. Non meraviglia, pertanto, che nel testo biblico il dovere si profili come norma intersoggettiva, comunitaria, sociale, che va dal non ledere i diritti dei più deboli (cf. Dt 24,17-22) alla cura, responsabilità e accoglienza degli altri (cf. Mt 25). Il realismo evangelico smonta una morale che evoca l'altro senza un coinvolgimento che annodi relazioni e attivi reciprocità nella pratica dell'uguaglianza. Tornare a Gesù è invece determinante, in quanto offre una prospettiva sul mondo, sulla storia, sul quotidiano lottare per non arrendersi alla fatalità delle cose e dei fatti.
Il volume ricostruisce l'atteggiamento della Chiesa valdese verso il riformismo religioso cattolico nel primo Novecento, principalmente attraverso l'esame delle riviste valdesi. Ne emergono l'importanza che la questione del modernismo rivestì nell'ambiente valdese e per l'intero evangelismo italiano e la polarizzazione della maggioranza dei protagonisti intorno a due opzioni divergenti: il sostegno ai tentativi dei modernisti di riformare la Chiesa cattolica dall'interno; e la sollecitazione rivolta ai modernisti ad abbandonare la Chiesa di Roma, considerata irriformabile dopo la condanna del modernismo da parte di Pio X, e a aderire a una delle Chiese evangeliche. Spicca tra l'altro l'identificazione dell'autore di un articolo pseudonimo sui rapporti tra protestanti e modernisti, fino a oggi infondatamente attribuito al celebre modernista Ernesto Buonaiuti, che ora induce a ridatare i rapporti tra lo stesso Buonaiuti e gli ambienti evangelici. Nell'insieme il volume offre un apporto alla comprensione della storia religiosa contemporanea e delle relazioni tra le Chiese cristiane, che, anche grazie all'esperienza del modernismo, in quegli anni si andavano faticosamente aprendo alla prospettiva dell'ecumenismo.
Si entra nella sfera pubblica ogni qualvolta usciamo di casa, a piedi, o in auto o con i mezzi pubblici, per raggiungere il luogo di lavoro o di incontro con amici e conoscenti, sedi di istituzioni politiche, amministrative, culturali, di volontariato, comunità di fede religiosa. Entriamo nella sfera pubblica, in maniera del tutto diversa, anche ogni qualvolta usiamo il nostro smartphone o computer per navigare o essere presenti sui social. Tutte queste azioni pubbliche pongono tanti questioni e dubbi etici. Questo saggio cerca di rispondere ad alcuni di essi, delineando un percorso di etica pubblica, ossia una riflessione su come ci comportiamo nelle reti di relazioni che frequentiamo e quali principi etici ci aiutano a risolvere piccoli e grandi dilemmi. Si tratta di scoprire se l'etica pubblica stanca, annoia o infastidisce; oppure se l'etica pubblica si è "stancata" di essere trascurata o maltrattata.