Quali sono le ragioni per le quali la Chiesa cattolica non ammette le donne al sacerdozio ministeriale? Le autrici propongono una riflessione seria e rara attraverso le testimonianze dirette di 21 donne che si intrecciano con le riflessioni di 21 uomini (teologi, sacerdoti e laici impegnati). Il volume affronta la questione della vocazione al sacerdozio vissuta in prima persona da non poche donne dal punto di vista biblico, teologico e pastorale. Alcune questioni significative vengono sviluppate con approfondita riflessione, come ad esempio: la formula classica "in persona Christi" - cioè l'agire del ministro come rappresentante di Cristo; la Tradizione - come la si deve intendere; la presenza delle donne del gruppo di Gesù; la necessità urgente di una nuova teologia del ministero ordinato; ed altre ancora.
Diadoco di Foticea, V secolo (451-486), appartiene all'era dei grandi padri greci della Chiesa del quinto secolo, fu vescovo di Foticea, nell'antico epiro della Grecia; partecipò al Concilio di Calcedonia nel 451 e probabilmente è morto a Cartagine. È conosciuto per aver traslitterato la filosofia dualistica di Platone nella nuova filosofia, quella cristiana appunto, mantenendo la stessa terminologia platonica. In questo volume, basato sulle opere di san Diadoco di Foticea, emergono i punti salienti di tutto il suo pensiero filosofico-psicologico e mistico-teologico, soprattutto della memoria dell'eros divino. Diadoco di Foticea, da filosofo convertito alla fede cristiana, ha armonizzato le diverse correnti filosofiche dell'antico mondo greco con la nuova filosofia cristiana che può riassumersi nella memoria dell'eros divino, iniziata con i primi padri e continuata con i padri dell'impero romano bizantino. Diadoco è considerato il padre dell'esicasmo e il ponte di comunione tra teologia orientale greca e occidentale latina e successivamente con quella slava. Il suo pensiero ha alimentato la spiritualità di tanti mistici orientali greci e slavi, come Giovanni Climaco, Massimo Il Confessore, Gregorio Palamas, il pellegrino russo ma anche occidentali come Santa Teresa D'Avila, Sant'Ignazio di Loyola ed altri. Prefazione di Pierbattista Pizzaballa.
Un ampio quadro della teologia di Ireneo di Lione, recentemente proclamato dottore della Chiesa per il suo contributo all'unità nella fede, apre la raccolta con l'intento di far conoscere una esemplare sintesi e lezione di metodo teologico. Seguono poi studi su Ambrogio (il paradiso terrestre, la creazione dell'uomo e della donna), Girolamo, Gregorio Magno e Agostino letto dai medievali; completano la raccolta due questioni pastorali: il senso della domenica e l'arte di evangelizzare.
Anna è una ragazzina bella, spigliata, dotata di un'intelligenza pronta ed estremamente pratica, un carattere forte, da leader, con una grande passione: l'equitazione. Ha da poco compiuto quattordici anni quando le viene diagnosticato un tumore maligno. Alcuni giorni dopo il ricovero nel reparto di Oncoematologia Pediatrica del Sant'Orsola di Bologna entra nella sua stanza della rianimazione una dottoressa a lei sconosciuta: l'accarezza, le bagna le labbra secche, le parla. Anna intuisce una diversità che l'attira. Dirà: «Questo incontro è stato molto importante per me». Da quel momento trova un nuovo centro: non la malattia ma un'esperienza di vita che la porterà a dire verso la fine della sua esistenza: «Se prende tutto un nuovo senso, allora non ho più paura di morire». Fin dall'inizio Anna trascina con sé e ne rende partecipi i suoi genitori, i quali scoprono che «nell'essere insieme c'è una possibilità di letizia anche nei momenti più difficili». Nulla in lei e attorno a lei resta come prima, in un inaspettato e sorprendente vortice di bene, di rapporti e di creatività. È quanto documentano queste pagine attraverso il racconto dei fatti accaduti, il diario della madre, le lettere scritte dal padre agli amici, le testimonianze di chi l'ha conosciuta.
La filosofia tomista è una delle filosofie storicamente più dominanti e diffuse. Pertanto, lo studio della storia della filosofia è impensabile senza averne una conoscenza sistematica e dettagliata. La caratteristica fondamentale della filosofia tomista, che l'ha resa così popolare e presente, è il realismo metodico che tematizza filosoficamente l'esperienza del senso comune, mentre la caratteristica che desta attrazione intellettuale permanente si radica nelle intuizioni speculative sulla trascendenza, a cui è diretta la sua metafisica dell'essere. Pertanto, la secolare tradizione della filosofia cristiana ha giustamente conferito alla filosofia tomista il titolo di philosophia perennis-filosofia perenne. Il libro ne contiene una presentazione sistematica delle seguenti tematiche filosofiche: introduzione alla filosofia, filosofia della conoscenza, metafisica, filosofia della natura, antropologia filosofica, filosofia di Dio ed etica.
«Questo libro è la risposta di un uomo di fede non rassegnato a prendere semplicemente atto delle difficoltà ecclesiali e sociali, ma deciso invece a impegnarsi fino in fondo nella buona battaglia per dare a Dio il posto che gli compete in seno all'umanità». (dalla prefazione di Cesare Cavalleri). La grandezza di uno scrittore si misura non solo dalla qualità letteraria dei suoi libri, ma anche dalla sua capacità di essere profeta del proprio tempo. Eugenio Corti ha affiancato la propria testimonianza di romanziere a quella di lucido osservatore degli avvenimenti dei suoi anni. Il fumo nel tempio, qui presentato nella versione a cui l'autore stava lavorando prima della morte, non è solo una raccolta di puntuali interventi su episodi emblematici dal 1970 al 2000: è il controcanto di un uomo libero che dava voce al disagio di tutti quei cattolici che, proprio come suggeriva san Paolo VI, vedevano il «fumo di Satana» entrare nel tempio di Dio.
Ritraducendo il greco del testo neotestamentario nella lingua d'origine, Pinchas Lapide ricostruisce l'ambiente in cui venne pronunciato il più dirompente dei discorsi di Gesù, facendone emergere la pregnanza e l'attualità. Il Gesù del discorso della montagna è il Gesù che chiama a fare: fare la volontà del Padre, fare le parole di Gesù. È un Gesù che prende posizioni politiche, che chiama alla trasformazione radicale di qualsiasi struttura di dominio allo scopo di sostituire i vincoli antichi con una forma assolutamente nuova di comunità umana. Amare il nemico non è solo un tema da predica domenicale: è un principio imposto con urgenza da una strategia dell'equilibrio e della distensione, poiché l'alternativa è semplice: eliminare la guerra o esserne eliminati.