Sette racconti ispiratori ci conducono attraverso la vita di santi che hanno consumato la loro esistenza donando amore, speranza e servizio al prossimo. Attraverso le storie di figure come San Charbel e San Massimiliano Kolbe, viene messo in luce come ogni gesto, grande o piccolo, possa creare legami profondi e arricchire l'anima. In un mondo che spesso dimentica il valore della gratuità, queste pagine invitano a riscoprire la bellezza di vivere la vita come dono per gli altri, spronandoci a renderla un atto di amore e generosità. Un'opera che ispira e trasmette un messaggio di gratitudine e di connessione umana. Ogni racconto è preceduto da esperienze personali dell'autore e seguito da una scheda di approfondimento (biografie, scritti, filmati, ecc).
Oggi si parla molto di Intelligenza artificiale: è una grande opportunità, ma anche una sfida. Dall'ontologia dell'Intelligenza artificiale alla "salvezza tecnologica", dalla "provvidenzialità" nel disegno divino ai pericoli del "pragmatismo fatale", questo volume esplora con audacia e profondità le sfide e le opportunità dell'Intelligenza artificiale. I vari contributi di questo volume, in un affascinante intreccio di filosofia, teologia e scienze, smascherano il mito dell'imparzialità dell'Intelligenza artificiale e illuminano il rapporto tra intelligenza naturale e artificiale, tra identità umana e "incantamento del mondo". Un'opera imperdibile che apre orizzonti inesplorati e invita a una riflessione critica e consapevole sul futuro dell'umanità nell'era dell'Intelligenza artificiale.
La Bibbia è uno dei punti di riferimento della cultura universale e per ebrei e cristiani una radice essenziale della loro fede. Nella nostra epoca l'attenzione ai testi biblici è in fase di evidente incremento anche se in molti ambienti delle Chiese e delle società civili ancora non si è compresa la straordinaria portata umanizzante che può avere un confronto serio ed appassionato con la Bibbia e i valori etici ed estetici che vi vengono proposti. Il saggio che qui viene prospettato vuole essere una riflessione ecumenica ed interreligiosa, radicata nella storia della cultura occidentale senza chiusure verso altre contesti geografici, di genere altamente divulgativo. Questo libro ha lo scopo di aiutare un novero ampio di persone, molto eterogenee, a iniziare o sviluppare un rapporto stimolante e suggestivo con le Scritture della Bibbia ebraica, Primo Testamento e del Nuovo Testamento, cercando di evitare forzature culturali, arroccamenti ideologici e moralismi senza futuro. Tutto questo sarà perseguito tramite un confronto sintetico con tante questioni di ordine storico e di valore contemporaneo, nella consapevolezza, comune a tutte e tutti coloro che collaborano al volume, che i testi biblici possono dire cose importanti anche alla vita delle donne e degli uomini di oggi.
Un libro che raccoglie le storie delle sante più amate della tradizione, vissute in un tempo che va dall'epoca in cui è nato Gesù fino ai giorni nostri. Le loro vite sono raccontate con semplicità e tenerezza e sono adatte a un pubblico di primi lettori. Età di lettura: da 7 anni.
Il volume raccoglie i contributi che Giovanni Moioli scrisse, oltre ai manuali, tra il 1964 e il 1983 su alcuni grandi temi della teologia cristiana: l’Eucaristia, il Quarto sacramento, l’Unzione dei malati e l’Escatologico cristiano. Essi documentano come nei vent’anni dell’immediato post concilio don Moioli svolse la propria riflessione con il rigore e la passione che, anche grazie alla pubblicazione dell’Opera omnia, stiamo riscoprendo e imparando ad apprezzare. Una riflessione che non perde mai di vista la stretta relazione tra l’esperienza e la teologia, tra un’intelligente ricerca dell’autenticità umana e un altrettanto intelligente ascolto di ciò che Gesù rivela di sé e del suo singolare rapporto con il Padre. È uno dei motivi per i quali anche questi contributi meritano di non essere dimenticati, ma raccolti e, con la stessa sensibilità e intelligenza con la quale furono scritti, riletti.
Per conoscere da vicino l'evento che ha diviso la storia e ha cambiato il destino dell'intera umanità. Tutto ciò che è accaduto dal Getsemani alla sepoltura di Gesù. Un libro rigoroso sul piano scientifico, storico, esegetico, ma al tempo stesso di alta divulgazione, da poter leggere con piacere per conoscere meglio "cosa è realmente successo". Un'indagine condotta con gli strumenti propri dell'investigazione. Inevitabilmente nel far questo si fa riferimento alla Sindone, anche se questo non è un libro sulla Sindone e tale reperto è qui utilizzato solo per il suo valore testimoniale. L'indagine si ferma alla soglia del sepolcro perché è questo l'obiettivo specifico che si è proposto l'Autore. Il volume, allora, affronta sia da un punto di vista medico-scientifico sia da quello teologico la passione e la crocifissione, dei suoi effetti sul corpo e sulla morte del condannato, degli strumenti e delle fasi della passione, nonché di alcune ipotesi su alcuni "reperti", oggetto di questa indagine.
Se il Concilio Vaticano II non è l'unica spiegazione della crisi senza precedenti che attraversa oggi la Chiesa, è innegabile che esso sia all'origine di un terremoto teologico, liturgico e pastorale che ha avuto conseguenze disastrose sulla fede cattolica. Sessant'anni dopo, questo libro si concentra sulla storia della presa del potere dottrinale da parte dei sostenitori del modernismo e della nuova teologia: grazie a reticenze e ambiguità, oltre che a un'impostazione adogmatica, l'assemblea conciliare ha messo al centro la libertà religiosa, l'ecumenismo e il dialogo con le religioni non cristiane, spianando la strada al relativismo moderno. Resta dunque aperta una domanda: è lecito pensare che la fede cattolica scompaia dal mondo?
E quando volgiamo lo sguardo alla Croce dove Gesù è stato inchiodato, contempliamo il segno dell'amore, dell'amore infinito di Dio per ciascuno di noi e la radice della nostra salvezza. (Papa
Francesco, Angelus 14 Settembre 2014).
Chi si ricorda, oggi, che cos'era la Russia di Gorbaciov? Quando la glasnost, la trasparenza, dava improvvisamente voce al dissenso, quando si aprivano gli archivi e affiorava la memoria sepolta delle tragedie del passato, quando esisteva ancora l'Unione Sovietica e nell'immenso paese convivevano, senza sforzo apparente, russi e ucraini, azeri e armeni, e sotto la facciata del comunismo ortodosso ribolliva di tutto, dall'affarismo mafioso all'integralismo islamico. In quella Russia in bilico fra ingenue speranze e oscuri presentimenti si muovono la giovane storica Tanja, impegnata in una tesi su un argomento fino a poco tempo prima proibito; il giudice Nazar, che cerca di non perdere la sua umanità mentre indaga su crimini efferati; e l'attore Mark, ossessionato dal romanzo che sta scrivendo sullo sterminio degli ebrei di Odessa. Tre trame in apparenza separate che finiranno tutte per riunirsi, come in un intrigo di le Carré, svelando verità nascoste e lasciando intuire i torbidi che avanzano. Alessandro Barbero racconta questa storia con un ritmo e un modo di rivolgersi al lettore che ricorda volutamente i grandi russi, come Gogol' e Bulgakov. La firma del Barbero narratore di Storia e inventore di storie si legge nell'immersione dei fatti nel tessuto fitto dei tempi in cui sono ambientati. Con lo straordinario risultato di mostrare un'epoca attraverso il vissuto più quotidiano, i personaggi più svariati, i pensieri e le memorie, così consueti e diversi; attraverso lo spessore delle lenzuola dei letti, l'umidità delle pareti, le strategie amorose, il pigiarsi della folla in metropolitana, la congestione della novità delle riunioni aperte, gli sguardi scambiati nei giardini pubblici. Così Romanzo russo racconta l'ultimo ambiguo decennio dell'Unione Sovietica: dove alla conclusione delle storie di Tanja, del giudice Nazar Kallistratovic e di Mark Kaufman sarà inevitabile fiutare, come ammonisce un verso del poeta Mandel'stam, vittima di Stalin, «i futuri supplizi».
Scriveva anni addietro l'allora cardinale teologo Ratzinger: «Chi oggi tenti di parlare della fede cristiana, di fronte a persone che per professione o per convenzione non hanno familiarità col pensiero e col linguaggio ecclesiale, avvertirà ben presto quanto sia ostica e sconcertante tale impresa» . La nostra Italia da un bel pezzo è diventata un paese di missione. L'ateismo pratico, il relativismo etico, la crisi educativa, l'assenteismo dalla vita parrocchiale e l'indifferentismo religioso, il debolismo della ragione, il deficit di speranza, tante difficoltà e stanchezze trasformano le nostre chiese in muri del pianto. La parabola della vicenda cristiana sta vivendo l'effetto di una certa amnesia culturale. In questa prospettiva, diventa urgente ripensare teologicamente la rilevanza della fede nella logica dell'esistenza quotidiana. Bisogna organizzare un vasto e puntuale programma di educazione delle coscienze. Ecco la priorità del testo: educare alla fede cogliendo gli snodi culturali sempre nuovi, emergenti in ogni epoca ed insieme intercettare quei desideri profondi e immutabili che contraddistinguono ogni uomo e gli permettono di capire, di conoscere e amare Cristo, attraverso la proposta catechetica.
Pur con i suoi elementi tipici della fiaba, Lo Hobbit è ormai diventato un classico della narrativa fantastica, e non solo per l'infanzia. È la storia di un viaggio che presenta uno stregone, dei nani, un tesoro conteso da recuperare, fughe rocambolesche, episodi di metamorfosi, foreste piene di pericoli e animali parlanti. Ma soprattutto un protagonista unico nel suo genere, Bilbo Baggins, che è in tutto e per tutto un uomo moderno che getta un ponte tra le antiche storie e il lettore di oggi. La sua avventura si configura come l'archetipo letterario del viaggio dell'Eroe che torna con degli oggetti magici e una consapevolezza nuova, capace di andare al di là del limitato orizzonte del proprio giardino e del fiumiciattolo dietro casa.