Un viaggio straordinario nel gesto più semplice e profondo del sentire umano, la carezza. Esplorando il suo significato antropologico, e poi la prospettiva teologica con le preziose piste che ci sono state lasciate dall’Antico Testamento e dal Vangelo, fino alle carezze racchiuse nei sacramenti, don Carlo Rocchetta mostra la straordinaria portata trasformativa del linguaggio delle carezze. Un'esperienza dl continuo rinnovamento dell'amore coniugale, ma anche nuova grammatica delle relazioni umane, antidoto a una cultura di odio e di morte per un modello di relazionalità fondato sul rispetto e l'apprezzamento, la reciprocità paritaria, l'affetto, la gentilezza.
«La vita morale è un viaggio spesso gioioso, a volte doloroso, sempre più o meno tumultuoso, durante il quale l'uomo è condotto a prendere atto della sua irriducibile solitudine. Una solitudine che non è isolamento, ma un'esperienza spesso sconvolgente dell'umile compagnia di un Salvatore che cammina con il suo popolo». Il volume raccoglie una serie di articoli scritti tra il 1983 e il 1991 e pubblicati per la prima volta in francese nel 1992, riguardanti questioni di morale fondamentale, riflessioni sull'etica della pratica educativa e, infine, orientamenti etici in alcuni campi della vita spirituale. «L'esistenza morale è, di fatto, un combattimento spesso aspro con l'assurdo e il peccato. Tanto che l'uomo peccatore a volte ha il sentimento che Dio si batta con lui, cioè contro di lui. Se invece accetta di lasciarsi condurre a poco a poco dallo Spirito, cioè di combattere la buona battaglia, scoprirà velocemente che in realtà Dio è dalla sua parte, che lotta con lui nella e con la fede, la speranza e l'amore, contro tutte le potenze che lo opprimono».
Uno strumento per genitori, insegnanti e sacerdoti sullo sviluppo sano e armonioso della persona.
«Sono grato a Steffens non solo perché ha trattato l’argomento, ma per come l’ha trattato. La sua scelta non è caduta sull’anatema magisteriale o sull’analisi psicologica bensì sulla magistrale lettura del desiderio vero celato dietro ai desideri falsati espressi (o, meglio, repressi) dalla pornografia» dalla prefazione di Robert Cheaib.
«L’essere umano non è fatto per amare: è fatto per morire d’amore». E si tratta di una vocazione così eccedente che contiene in sé ogni impazienza, ogni smarrimento.
La pornografia, in sé e per sé, fa la caricatura dell’amore, mimando il desiderio umano di donarsi senza riserve. Difatti l’amore vero è l’amore nel suo significato forte. L’amore assolutamente donato e assolutamente ricevuto. L’amore come dono di sé senza contraccambio. L’amore come cuore che si dilata. L’amore come ferita per la quale vigilare perché non si rimargini mai, dalla quale non guarire mai.
Questo amore, un tempo detto “carità”, ci fa sostare pazientemente, come una preghiera, alla soglia dell’altro. Senza possederlo, senza consumarlo, ma anzi espropriandosi.
Una lettura coraggiosa e non scontata della pornografia, considerata come una emergenza reale.
La tradizione cristiana ha identificato sette virtù, che il cristiano è chiamato ad accogliere nella sua vita: le virtù teologali, che dispongono l’uomo a vivere in relazione con Dio e sono infuse: la fede, la speranza e la carità. Seguono le virtù cardinali che svolgono il ruolo di sostegno dell’agire umano: la prudenza, la giustizia, la fortezza e la temperanza. Si acquisiscono mediante l’educazione, atti deliberati e una perseveranza sempre rinnovata nello sforzo. In che cosa e come la tradizione cristiana può contribuire alla vita dell’uomo moderno? A questa e ad altre domande risponde il ciclo di “prediche” che, per il settimo anno consecutivo, il Festival dei 2 Mondi di Spoleto ha proposto nell’edizione 2018, invitando sette vescovi a presentare e commentare ognuna delle virtù cristiane.
Autore
Renato BOCCARDO (1952) dal 2009 è arcivescovo di Spoleto-Norcia. Nella veste di responsabile della Sezione giovani del Pontificio Consiglio per i laici (nomina del 1992) ha coordinato l’organizzazione e la celebrazione delle Giornate Mondiali della Gioventù di Denver (1993), Manila (1995), Parigi (1997) e Roma (2000), nonché il Pellegrinaggio dei Giovani d’Europa a Loreto (1995). Il 18 settembre 2017 è stato eletto presidente della Conferenza Episcopale Umbra ed è membro di diritto del Consiglio Permanente della Conferenza episcopale Italiana.
Sembra antiquato parlare di senso di colpa oggi, in un contesto culturale come quello occidentale sempre più centrato sull'individualismo, che ha relegato l'esperienza della colpevolezza a una dimensione soggettiva, considerandola, non poche volte, un nocivo fardello emotivo di cui sbarazzarsi. Da qui la necessità di ritornare su questo delicato tema proponendo una riflessione cristiana che, partendo dall’esperienza antropologica e psicologica della colpa, approdi a quella teologico-morale, in cui sentimento di colpevolezza, coscienza di peccato e perdono risanante di Dio Padre buono risultano momenti inscindibili nel cammino di conversione.
Il libro affronta tre temi "classici" in profonda trasformazione nell'attuale società: amore, sesso, libertà. L'autore, con la competenza e la chiarezza che gli derivano dai suoi studi e dalla docenza universitaria, approfondisce il tema del cambiamento delle relazioni di intimità e le esperienze dell'amore favorite dall'attuale "società aperta". Coglie, inoltre, il disagio della modernità (Charles Taylor) che si traduce nella distinzione tra "società dell'onore", di tipo "ottocentesco" (in cui la libertà era "controllata" dalle autorità e l'amore era condizionato dal controllo sociale) e a "società della dignità" (che si fonda sulla eguaglianza).
Il card. Carlo Caffarra (1938-2017) è stato uno dei teologi moralisti italiani più importanti dopo il concilio Vaticano II. In questo volume l'autore approfondisce le tesi di Caffarra sui temi del matrimonio, della famiglia e della procreazione responsabile individuandone i fondamenti teologici, antropologici ed etici. Analizzando in modo critico i temi centrali del pensiero di Caffarra, li mette a confronto con le posizioni di alcuni autori autorevoli nel dibattito teologico-morale degli ultimi sessant'anni come B. Häring, J. Fuchs, K. Demmer e B. Petrà e con quelle di papa Francesco nell'Amoris laetitia, per arrivare alle conclusioni prospettiche per una morale sessuale cattolica nell'inscindibilità della dottrina dalla pastorale. L'autore cerca di compiere un itinerario della coscienza per una nuova evangelizzazione nella riscoperta della verità e della fecondità della metafisica del dono inscritte nella persona.
Il libro nasce dall'ultimo lavoro dell'autore legato al dottorato in teologia morale, che purtroppo non è riuscito a terminare. Il tema affrontato è quello dell'omosessualità da un punto di vista psicologico, antropologico e teologico. Il testo è arricchito dal contributo di altri significativi autori, come il moralista Giuseppe Trentin e lo psicologo Stefano Guarinelli che scrivono altrettante Postfazioni, e con la ricca Introduzione dell'attuale vescovo di Chioggia, Mons. Giampaolo Dianin, allora relatore della tesi. Il libro vuole essere un contributo alla riflessione sull'omosessualità, ma anche uno stimolo per la Chiesa per affrontare tale tematica.
Le neuroscienze stanno rivoluzionando il nostro modo di guardare al mistero dell’uomo, presentandolo come nient’altro che un groviglio inestricabile di impulsi e sensazioni, mosso per lo più inconsciamente da una serie di processi a livello cellulare e molecolare. Cos’ha da dire la teologia a riguardo? Il libro di Andrea Pizzichini tenta di rispondere a questa domanda attraverso un percorso di indagine che rilegge l’oggettività scientifica dalle sue basi e la integra nella riflessione teologica, andando oltre il semplice dialogo tra “metodo empirico” e “metodo ermeneutico”. In questo modo, anche le neuroscienze possono essere collocate «entro lo spazio di Luce e di Vita offerto dalla Sapienza che promana dalla Rivelazione di Dio» (Francesco, Veritatis gaudium).
Informazioni sull'autore
Andrea Pizzichini (1984), presbitero dal 2017, dopo gli studi universitari in Ingegneria ha conseguito la Licenza e il Dottorato in Teologia morale all’Accademia Alfonsiana, dove è attualmente docente, occupandosi principalmente del rapporto tra antropologia teologica e visione scientifica del mondo.
Lungo il fiume della vita, dove ogni coppia si esprime e si realizza, particolare attenzione riveste nel counseling l'esperienza sessuale, intesa come danza dei cuori. Operando sempre nella sua inscindibile totalità di conoscenze, abilità e convinzioni etiche, il counselor che sa armonizzare la competenza sessuologica e la prospettiva etica, più precisamente sul terreno comune e armonioso costituito dalla positiva visione cristiana della sessualità e dalla Gestalt Therapy, offrirà un aiuto decisivo per riportare la perla preziosa della sessualità alla sua luce naturale, per farla nuovamente brillare della sua lucente bellezza.
Il cambiamento d'epoca che attraversiamo, coinvolge pienamente il vissuto e il pensiero morale, in primis ecclesiale, sia per le persistenti sfide che l'insorgenza di nuovi problemi e connessi orizzonti pone, sia per l'acuta urgenza di nuove forme riflessive anche teologico-morali. Un momento delicato di questa transizione è l'intenso e decisivo dialogo intercorso nel postconcilio tra il Magistero e la teologia morale, che qui si cerca di seguire nel rispetto puntuale delle differenziate valenze e nel marcato sviluppo delle rispettive posizioni. È questo un locus per le prospettive identitarie future sia della disciplina teologica come dell'autentico insegnamento ecclesiale, oltre che per la presenza coerente e locutoria nella contemporaneità della fede cristiana. Il testo cerca di delineare una fruttuosa visitazione di questa complessità, senza fallaci semplificazioni, per muovere da un'impasse improduttiva, ben oltre una sommaria teologia del Magistero.