Maria Montessori è universalmente nota per il metodo educativo da lei ideato, che sfidava le rigide convenzioni dell'epoca e che oggi è adottato in oltre 60mila scuole in tutto il mondo. In questa raccolta, Simone Lanza riunisce finalmente alcune rare lettere pubbliche e private della straordinaria scienziata che ha contribuito all'emancipazione femminile e alla formazione di migliaia di bambini e bambine. Una testimonianza lucida e di grande ispirazione.
Che cosa può esserci di inaspettato in un mare che conosciamo da sempre. Davvero il Mediterraneo ha ancora segreti da svelare a chi vive sulle sue coste, si nutre dei suoi prodotti o vi si tuffa ogni estate? Ebbene sì, perché ciò che pochi conoscono è la sua storia più antica, sono gli eventi che hanno portato alla sua formazione, le vicissitudini che ha attraversato nei millenni, prima della comparsa di noi sapiens, e le straordinarie trasformazioni che ha subito nel corso della sua evoluzione. Adottando un originalissimo punto di vista, Mario Tozzi racconta l'ante-storia del nostro mare attraverso la voce delle specie che lo abitano e dei loro antenati - pesci, cetacei, elefanti e scimmie - che vi hanno vissuto quando ancora era il grande oceano Tetide e si sono dovuti adattare ai cambiamenti che ne hanno mutato il volto. Solo Antea, una femmina di tonno rosso, può ricordare come vivessero i suoi predecessori centinaia di milioni di anni fa, quando nuotavano nella sterminata Pantalassa prima che la deriva dei continenti la suddividesse in tanti oceani e mari. Solo la delfina Flippie può spiegare perché i suoi simili, i mammiferi marini, siano tornati nell'acqua dopo che alcuni pesci ne erano usciti per evolvere in anfibi o rettili e infine diventare mammiferi. E, dalla terraferma, solo Elly l'elefantessa può descrivere quale fu lo stupore dei suoi antenati quando videro il Mediterraneo quasi disseccarsi a causa del cambiamento climatico verificatosi sei milioni di anni fa. Le belle pagine di Tozzi narrano la stupefacente armonia cui questo mare splendido, fondendosi con la storia della Terra, ha dato vita. Ma soprattutto esprimono la preoccupazione davanti allo scempio di cui è quotidianamente vittima per mano dell'uomo, l'unica specie che, credendo di poter dominare i sistemi naturali, è stata in grado di dilapidare un autentico patrimonio, rubandolo alle generazioni future.
Il testo descrive le apparizioni della Madonna ad una madre di famiglia, vedova e madre di tre figli, in alcune delle quali era presente lo stesso autore, avvenute tra il 1959 e, per quanto consta, in coincidenza con le feste mariane, fino all’anno 1988. La Madonna non è un essere astratto che arriva dalle nuvole: è una Madre viva e non c’è bisogno di vederla con gli occhi, ma poterla vedere con gli occhi è un grande dono e una grazia che hanno i veggenti. La Vergine è talmente “Madre”, talmente premurosa per la nostra sorte, che non può fare a meno di apparire e di esortarci alla preghiera, al sacrificio e alla penitenza: ciò accadeva nei secoli passati e accade con la stessa cura anche oggi, in varie parti del mondo. La veggente di cui si parla in questo scritto è una modesta ma forte figura di donna, Laura Mignanti, nata nei dintorni di Roma (Tolfa) nel 1908 e deceduta nel 1994. Fin da bambina riceve visite e apparizioni di Gesù. Riceve anche numerose apparizioni della Vergine. La presenza di Maria nel luogo delle apparizioni (e non solo) si manifesta attraverso un ineffabile profumo che inonda la stanza ed emana da visibili goccioline che trasudano dalla tela del quadro che la raffigura.
Note sull'autore
Mario D’Antino è un giurista, presidente onorario della Corte dei Conti. Ha ricoperto nella sua carriera di magistrato numerosi incarichi istituzionali, professionali e di diretta collaborazione con ministri ed è stato insignito di prestigiose onorificenze. È stato professore a contratto in varie università e presidente di importanti commissioni. È autore di moltissime pubblicazioni in materie giuridiche, etiche e religiose.
Jheronymus Bosch ('s-Hertogenbosch 1453-1516) è uno dei più noti protagonisti di una stagione speciale della pittura del Nord Europa: il momento del passaggio fra Quattro e Cinquecento. In questo contesto Bosch rappresenta perfettamente un periodo critico, in cui il Medioevo cedeva il passo al Rinascimento. Le sue vaste e complesse composizioni simbolico-religiose presentano un immaginario fantastico, a volte spaventoso, estremamente realistico nei dettagli ma del tutto surreale nelle atmosfere: visioni di un mondo a parte, parallelo, popolato di mostri, oggetti bizzarri e animali antropomorfi, inferni infestati di diavoli, città in fiamme, geniali invenzioni di uno spirito creativo fuori dal comune.
«Chi ha visto le interminabili sfilate in parata delle camicie nere, dei giovani, dei contadini, degli operai, degli atleti, dei preti, delle monache, delle madri prolifiche, chi ha assistito alle cerimonie nelle quali le più alte cariche dello Stato facevano atto di devozione al regime, ed alle dimostrazioni oceaniche nelle maggiori piazze d'Italia, alle folle deliranti per il duce, può intendere quali sentimenti dovesse vincere chi continuava la lotta anche dopo superata la crisi per l'assassinio Matteotti: aveva veramente l'impressione di muovere all'assalto del Monte Bianco armato solo di uno stuzzicadenti» Ernesto Rossi Stretti nella morsa fra repressione e consenso, i reduci dei partiti messi al bando e gli oppositori militanti del fascismo, ma anche coloro che erano semplicemente scettici, poco allineati o scontenti furono emarginati, incarcerati, inviati al confino, costretti all'emigrazione e sottoposti al controllo occhiuto della famigerata Ovra. Gli spazi per esprimere dissenso - con scioperi, proteste o in forme non organizzate e in ambito privato - erano limitati ed era rischiosissimo lasciarsi sfuggire anche solo una battuta di spirito, a causa delle spie e delle delazioni. A partire dai rapporti delle prefetture, delle questure e dei carabinieri, le relazioni della censura, del Pnf e dell'Ovra, i giornali, i diari e le lettere dell'epoca, gli autori ricostruiscono le storie di una minoranza di italiani che, all'indomani del delitto Matteotti e fino alla caduta del regime, continuò a esercitare il dissenso.
Un manuale agile, ricco di schede da completare per la Lettura Popolare della Bibbia. "Siamo Popolo nella fede in Gesù il Cristo di 13 in 13 lune. Un tempo speciale perché significato e sorretto, nella nostra semplice fede che si fa azione misericordiosa quotidiana, da questo respiro a cui papa Francesco ci invita: LA SINODALITA'. Papa Francesco ed io veniamo dalla "fine del mondo", da quel pezzo di terra afroamerindia che spesso viene chiamata America Latina. Tra quel Popolo amato abbiamo vissuto e compreso alcuni valori semplici ed essenziali della Vita, avremo modo di condividerli ed ascoltare il vostro respiro di Vita." dall'introduzione dell'autrice
Io, gli altri, la famiglia, il creato: tutto parla della Bellezza! Siamo umanamente portati a sottolineare lo straordinario nelle nostre vite, quegli eventi che accadono ogni tanto. E nel frattempo? La vita, quella vera, quella di ogni santo giorno, cos'è? La sala d'attesa in cui ci accomodiamo fino al prossimo evento importante? E poi, cosa e chi definisce l'importanza di un evento? I giorni "normali" hanno lo straordinario in sé, anche solo per il fatto di essere unici, sono ogni volta un'opportunità in più per dire Grazie. Da questa prospettiva, tutto sembra meno scontato ed anche il gesto più insignificante assume il suo valore.
«In un tempo di fatica esistenziale per tutti, per il crescere dell'ansia, a seguito della interminabile pandemia, occorre uno stile nell'esercizio dei ruoli di responsabilità che assicuri e rassicuri, che protegga e promuova, che offra orizzonti di speranza, anticipando, nella fermezza e nella gentilezza, il senso promettente e sorprendente della vita, con un agire non tanto e non solo solidale ma sinceramente fraterno». Spesso chi ha responsabilità si trova di fronte «il singolo individuo, incline a pensare solo a sé e a ritenersi il centro dell'universo, secondo un individualismo troppo diffuso e troppo approvato, ritenga che i suoi desideri, bisogni, pretese, tutto sia legittimo e urgente». La priorità irrinunciabile è innanzitutto la famiglia, a partire dalla «promozione delle condizioni che rendano desiderabile e possibile la formazione delle famiglie». Una stabilità del nucleo familiare avviene se «trova nella società condizioni di vita serene, sane, per la disponibilità di case accessibili, per occasioni di lavoro propizie, per il sostegno necessario alla paternità e alla maternità responsabili, per alleanze educative». Altra priorità sono i giovani. «L'emergenza educativa deve richiamare l'attenzione di tutti non solo nello sconcerto di episodi di cronaca impressionanti per aggressività, degrado, depressione. La stagione indefinita del Covid-19 ha diffuso, soprattutto negli adolescenti e nei giovani, svariate forme depressive, con un aumento considerevole dei disturbi alimentari sino alle forme estreme della bulimia, dell'anoressia, del buttar via la vita nei rischi estremi e nel suicidio». La riconoscenza e la gratitudine vanno a tantissime persone impegnate sui vari fronti: sindaci, amministratori, forze dell'ordine, insegnanti, personale sanitario, sindacati, volontari, professionisti. «Ringrazio tutti coloro che vivono con onestà, impegno, fiducia i rapporti ordinari e che contribuiscono a dare della nostra città e del nostro territorio l'immagine di una società in cui è possibile una vita buona». «È mio desiderio incoraggiare tutti nella pratica della lungimiranza, fieri della nostra identità ambrosiana e proprio per questo forti nel resistere a ogni illegalità, tentazione divisiva, mancanza di speranza, certi che la potenza d'amore dello Spirito continua ad abitare anche la nostra Milano facendo germogliare infiniti semi di bene».
Con una penna affilata e un'intelligenza scintillante, Calvino ha tessuto trame narrative che sfidano i confini della realtà e si inoltrano in mondi fantastici e surreali. Il nucleo centrale del saggio è l'idea che Calvino ha della letteratura, intesa come poetica di confine e "sfida al labirinto", cioè alla complessità del reale. Fasoli analizza quindi le tematiche dell'opera calviniana: Le città di Calvino (quelle biografiche: Torino, Parigi, Roma; quelle letterarie: Le città invisibili). Le ambiguità della storia. L'uomo del Novecento (con i tratti dell'incompiutezza, della fuga dalla realtà, dell'inconsistenza). La crisi della forma romanzo. Il lascito spirituale e letterario.
In "andare oltre il male banale", l'autrice ci conduce in un viaggio intraprendente nell'oscurità dell'animo umano. Attraverso una prosa acuta e riflessiva, l'opera evidenzia in modo impavido come il male si nasconde dietro le facciate ordinarie della vita quotidiana. Questo libro è un'invocazione alla consapevolezza, una chiamata alla riflessione sulle nostre azioni e sulle conseguenze dei nostri comportamenti. L'autrice ci sfida a esplorare il buio interiore e a cercare la luce della comprensione e della redenzione. Ci conduce in una lettura intensamente profonda e penetrante, che ci ricorda che il male è una parte intrinseca della condizione umana, ma che possiamo scegliere di affrontarlo con coraggio e compassione. È un invito a scrutare l'abisso interiore con occhi aperti, pronti a superare il male banale e a scoprire la bellezza che può emergere dalla sua ombra.
Nei campi nazisti ci si uccideva per un pezzo di pane. Ecco quello che il tuo Dio ha lasciato fare, ecco a cosa ci ha ridotti. Se vuoi, puoi andare a vivere con lui. Io non lo perdonerò mai!». L'autore non ha mai dimenticato queste parole e ha scritto questo testo per coloro che non riescono a dimenticare il problema del male nel mondo.
Questo volume si propone di riconsiderare il nepotismo - tema cruciale nella storia del papato moderno - esaminando le relazioni tra i sessi all'interno della famiglia papale e in particolare il ruolo delle donne: figlie, nuore, cognate, nipoti e sorelle. Di queste donne, da Lucrezia Borgia a Olimpia Maidalchini - inserite in una fitta trama di rapporti nella famiglia, nella città, nella corte - si ricostruiscono i vivaci comportamenti economici, la non trascurabile attività diplomatica informale, il continuo esercizio dell'intercessione come politica di creazione di consenso. Le fonti, numerose e variegate, ci restituiscono i loro gusti estetici e artistici, le loro letture, ci rivelano i loro affetti e il loro modo di viverli, ci parlano della loro religiosità e dei modi in cui la espressero. Alla realtà storica si è sovrapposto lo spessore delle rappresentazioni che i contemporanei e la storiografia ha nel tempo elaborato intorno a loro. Nonostante la loro importanza, molte di esse sono ancora oggi misconosciute; altre, aureolate da mala fama, sono assurte a simbolo e causa dei difetti del potere papale.