Il gesuita Isaac-Joseph Berruyer (1681- 1758) ci ha lasciato un’imponente produzione di parafrasi commentate della Sacra Scrittura che, se hanno ottenuto all’epoca un grande successo, sono state anche attaccate e condannate da Roma. Ricostruendo il dibattito suscitato dalle opere di questo esegeta “paradossale”, senza pretendere di esaurire la figura di Berruyer e della sua ricezione, questo studio si propone di affrontare la storia della sua censura e le modalità di costruzione della stessa.
Grazie alla loro esperienza di pastorale sia in Italia che in territori di missione, gli autori testimoniano in queste pagine di riflessione teologica il travaglio della Chiesa di oggi, che con fatica cerca di uscire da una situazione di stallo, di egoismo e di privilegio, per tornare a mettersi veramente a servizio dell'umanità intera e di tutto il creato. C'è la rassegnazione diffusa, anche all'interno della Chiesa, che l'egoismo sia la legge che impera nel mondo a tutti i livelli. Sembrerebbe che non ci sia più niente da fare. I poveri sono destinati inesorabilmente a continuare a soffrire, mentre altri difendono i loro agi. Spesso, coloro che cercano il senso della vita in Dio lo trasformano nel primo degli egoisti, per poter giustificare il loro egoismo: l'onnipotente al servizio dei potenti cattivi. Il poeta Mu'in Bsisunei suoi Quaderni Palestinesi trascrisse una frase imparata da bambino da un condannato a morte palestinese: «I ricchi hanno Dio e la polizia, i poveri hanno le stelle e i poeti». I poveri non sembrano percepire ancora oggi chiaramente che Dio sta dalla loro parte. L'immagine di un Dio potente e guerriero, simile ai forti del mondo, ha radici profonde difficili da estirpare perché si richiede un cambio di orizzonte nella fede in Dio. Gli autori non pretendono di dire qualcosa di nuovo su Dio, ma cercano di dirlo in modo nuovo, legato al vissuto dell'uomo di oggi, alla sua storia, alle sue domande di senso.
Reato, certamente, ma anche peccato, «la violenza contro le donne è un’offesa a ogni persona che noi riconosciamo creata a immagine e somiglianza di Dio, un gesto contro Dio stesso»: su questa convinzione si fonda il documento Contro la violenza sulle donne. Un Appello alle chiese cristiane in Italia, ratificato a Roma il 9 marzo 2015. La violenza di genere, vi si dice con sofferta chiarezza, «pone un problema alla coscienza cristiana» e nessuno, singolo, comunità o istituzione, può oggi sottrarvisi. Il documento è punto di arrivo di anni di sollecitudine e di pratiche, e insieme appello a un ulteriore e rinvigorito impegno. In questa scia virtuosa nasce anche questo libro, che non nasconde la fiduciosa speranza di contribuire all’alleanza tra lo spirito del pluralismo religioso e la natura dialogica del femminismo. Il volume raccoglie i contributi di donne e uomini impegnati a vari livelli nell’universo del dialogo interreligioso (ebraismo, cristianesimo e islam), ma anche laici, persone sensibili all’afflizione politica, sociale, teologica e pastorale della violenza di genere.
'La lectio magistralis di Paolo D'Achille, tenutasi il 5 settembre del 2018 al Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa della Delizia nell'ambito delle attività della Scuola estiva di Glottologia e Linguistica della Società Italiana di Glottologia, riprende e amplia un saggio dello studioso dal titolo "L'italiano per Pasolini, Pasolini per l'italiano". D'Achille, dopo aver presentato un quadro chiaro ed esaustivo della querelle suscitata da due testi pasoliniani, le "Nuove questioni linguistiche" del 1964 e "Volgar'eloquio" del 1975, espone e discute le tesi linguistiche di Pasolini, evidenziando come in esse fossero contenute brillanti intuizioni su quello che in seguito sarebbe stato lo sviluppo della lingua italiana, e come anche molti degli studiosi che in principio non avevano riconosciuto validità alle idee pasoliniane, successivamente abbiano ripreso, seppur non esplicitamente, alcune di quelle idee. Infine, l'autore mette in luce l'apporto di Pasolini al lessico dell'italiano contemporaneo.
Rendere l'Unione "più forte e più equa". È questo il fine del documento qui pubblicato che Paolo Savona, ministro per gli Affari europei, ha inoltrato alle autorità europee per conto del governo italiano. Una serie di proposte per completare l'architettura istituzionale europea e correggere le politiche attualmente seguite, aprendo un dialogo intraeuropeo nell'ambito di un Gruppo di lavoro ad alto livello composto dai rappresentanti degli Stati membri e della Commissione per offrire ai cittadini europei maggiori opportunità di crescita economica e di benessere sociale che si affianchino alle istanze di stabilità monetarie e finanziaria la cui soddisfazione, contrariamente ai primi due obiettivi, è dotata di buoni strumenti. Tutto ciò in linea con gli impegni presi nei Trattati che si sono susseguiti da quello di Maastricht in poi. Uno dei punti centrali della proposta è che il governo dell'economia e della società europea non può essere affidato a regole meccaniche tipiche dell'organizzazione privata di governance volta in modo prevalente alla gestione efficiente delle risorse, ma a scelte politiche che partano dalle condizioni strutturali e congiunturali mutevoli dei singoli Stati membri e dell'Unione ispirate da una politeia, ossia i modi in cui si organizza il bene comune che abbracci anche il sociale, in particolare le parti più deboli della popolazione. Prefazioni di Giorgio La Malfa e Giulio Sapelli, saggi di Jan A. Kregel e Alberto Heimler.
Parigi, 1855. Giulio, studente con il sogno della scrittura, incontra Edom per strada. All'inizio lo crede pazzo: sta scappando dalla polizia e non fa altro che parlare di un mondo futuro, con oceani vastissimi, guerre infinite, Crononauti e tante altre fantasie. Ma Giulio decide di credere alle sue storie e di aiutarlo a cercare uno strano uovo meccanico che mostra immagini e invia messaggi in Paesi lontani: sarà solo la prima delle tante avventure che vivranno insieme, alla ricerca di altri Crononauti arrivati dal futuro. Tra vulcani in eruzione, mari misteriosi, Paesi remoti e steppe innevate, Giulio vivrà un'estate incredibile all'insegna del coraggio, della fiducia e dell'amicizia. Età di lettura: da 10 anni.
Don Lorenzo è stato un fustigatore verso la Chiesa come verso di noi. Noi l'abbiamo capito subito la Chiesa no! Ha continuato a pungolare e ferire la nostra dignità di ragazzi, finché s'imparasse a reagire, a non subire, a uscire dalla timidezza, per essere domani liberi e sovrani e non benestanti e oppressi. Ci ha insegnato che non serve avere le mani pulite se si tengono in tasca, ad avere la speranza, a organizzarsi perché i sogni non restino illusioni. Con la parola alla gente non si fa nulla, sul piano divino ci vuole la grazia e sul piano umano ci vuole l'esempio.
Quando, nell'Ottocento, William Perkin sfruttò il risultato casuale di un esperimento finito male, inventò il colorante malva e fece nascere la chimica industriale (degli esplosivi, della fotografia, dei profumi). Da allora siamo stati in grado di "sintetizzare", cioè produrre reazioni chimiche, e creare medicine come l'aspirina, colori, diamanti, carne e addirittura la vita. Emerge così una nuova categoria con cui classificare la realtà, il sintetico: qualcosa che non è distinguibile dal naturale, ma che esiste perché prodotto secondo processi che normalmente definiscono l'artificiale. Che significa? Oggi possiamo teoricamente produrre per sintesi un essere umano o la vita aliena per un altro pianeta. Quali domande etiche pone tutto questo? Ciò porterà a sconfiggere tutte le malattie oppure l'uomo, giocando ad essere Dio, trasformerà il futuro in un incubo distopico?
Ogni carta propone 2 domande con 4 risposte. Sul retro è riportata la risposta esatta con un breve approfondimento sull'argomento. Un gioco per sfidare i propri amici e divertirsi imparando! Con 75 carte e 150 domande.
Nel lessico politico e giornalistico attuale l'espressione "guelfi e ghibellini" è utilizzata per indicare una contrapposizione violenta e insanabile tra chi professa idee diverse. Alimentato da una rete di rimandi letterari che comprende la vita di Dante e la tragedia di Romeo e Giulietta, il riferimento dovrebbe essere alle parti che a cominciare dal XIII secolo divisero l'Italia comunale tra fautori della Chiesa e sostenitori dell'Impero e si batterono per la supremazia sulla penisola. Era davvero così? I termini "guelfi" e "ghibellini" rimandavano a due fazioni coerenti, ideologicamente connotate e contrapposte o erano piuttosto casacche da indossare e togliere a seconda delle convenienze del momento? Una serrata indagine sulle fonti dell'epoca fornisce un ritratto dell'Italia politica del Duecento molto diverso da quello tracciato abitualmente.
Torna, per la dodicesima volta il Dizionario dei film: enciclopedico nel rigore e nella quantità di dati, l'opera di Mereghetti è arricchita di oltre 4.000 nuove schede. Il dizionario dei film 2018 è uno strumento per chi segue il cinema e ne ama le curiosità e le sottili storie nascoste nelle vite dei suoi protagonisti, scoprendo percorsi di lettura e di visione straordinari. Oltre 7000 pagine; 35.000 schede; 60 percorsi tematici; indice di titoli originali per 25.000 voci; indice degli attori per 48.000 voci; indice dei registi per 10.00 voci.