
Se Dio esiste non può essere ostaggio della cultura o dell'erudizione, deve essere comprensibile nella sua esistenza anche per chi non ha familiarità con dotte argomentazioni di carattere strettamente filosofico e scientifico. Attraverso le storie concrete delle persone, queste pagine fanno emergere come Dio sia inscritto nell'interiorità di ogni uomo e come e perché oggi non se ne trovi più traccia. Cos'è il male? Perché il dolore? Perché l'amare? Dove trovare il senso di ogni nascere per capire ogni morire? Dov'è Dio in questa "oscura selva" dell'umanità? L'uomo è in "sé stesso" prova dell'esistenza di Dio, molto più di tutto ciò che lo circonda, perché "egli stesso" è la via a Dio.
Arrivata nel 1979 alla procura di Milano, Ilda Boccassini capisce subito che la vita non sarà facile. Raccogliendo il palese malumore dell'allora procuratore, il "Corriere della Sera" commenta il giorno stesso che "il lavoro inquirente poco si adatta alle donne: maternità e preoccupazioni famigliari male si conciliano con un lavoro duro, stressante e anche pericoloso". Inizia così per "Ilda la rossa" un corpo a corpo dentro e fuori la procura, che durerà fino al giorno della pensione, nel dicembre 2019. Il lavoro è duro, certo, ma entusiasmante già dal primo periodo, a partire dai successi ottenuti insieme a Giovanni Falcone nell'indagine "Duomo connection", che svela la presenza di Cosa nostra a Milano. Fino al giorno in cui tutto finisce e tutto comincia: il 23 maggio 1992, lo squarcio sull'autostrada, la strage di Capaci. Si parte allora per la Sicilia, bisogna indagare su quelle morti, sconsigliata da tutti, perseguitata dal senso di colpa per i figli lasciati a Milano. Ma è necessario capire, dare giustizia. Il ritorno in procura, nella stessa stanza numero 30, è già Seconda repubblica e sarà segnato dai processi Imi-Sir, Lodo Mondadori, "Toghe sporche", che la portano ad affrontare anche Silvio Berlusconi, fino agli anni duemila con il caso Ruby. E con quei processi, l'inizio di una campagna d'odio che dura da decenni. Queste pagine ripercorrono gli avvenimenti da uno straordinario punto di vista: quello di una donna libera, sotto la toga e nella vita che ha scelto, con la forza di pochi e la fragilità di tutti.
A soli 35 anni Luigi Di Maio è oggi uno dei principali protagonisti della politica italiana: è stato il vicepresidente del Consiglio e della Camera più giovane d'Italia, ha guidato tre importanti ministeri e ha contribuito in prima persona alla formazione degli ultimi tre governi italiani, inoltre è stato anche il capo politico del Movimento 5 Stelle nel periodo di maggiore trasformazione. Quello che si legge nelle pagine di questo libro è un Luigi Di Maio inedito, capace di tenere insieme il saggio politico e il racconto autobiografico: i valori di riferimento, i dubbi maturati, le paure più recondite, le vittorie e le sconfitte più eclatanti, la voglia di rivincita di un ragazzo del sud, gli errori che non ripeterebbe. E poi, i retroscena dei due governi Conte e del governo Draghi, il suo rapporto con Grillo, Casaleggio e Conte; il futuro del Movimento. E ancora: il padre, la madre, gli insegnamenti del professore di liceo che lo ha reso ligio e preparato; le pesanti accuse fatte dai suoi avversari. "Un amore chiamato politica" è il ritratto veritiero e a cuore aperto di un giovane leader, ma anche quello di un uomo alle prese con un mestiere bello e difficile, pieno di insidie, dove il successo si mischia all'invidia e le gelosie alla rivalsa.
La cultura e il pensiero di Internet come insegnamento teologico: prospettiva esperienziale. Rispetto alle consolidate discipline strutturanti il ciclo di studi teologici, il digitale ha una storia molto recente, ma i suoi effetti incisivi sono visibili a tutti e ciascuno ne avverte effetti e difetti. Le conseguenze che derivano dalla pervasività del digitale nella persona non solo sono evidenti, ma richiedono di essere prese in carico non tanto come una problematica da risolvere, ma come una inedita teologia che si sta strutturando nell’abitare la Rete di Internet 7/24 e nelle relazioni che in essa maturano. La teologia è il luogo per abitare il digitale come possibilità necessaria per evitare che la stessa teologia finisca per parlare solo a se stessa. Una teologia digitale che accompagni le mutazioni e le sappia valorizzare.
Sono oltre cinque milioni i bambini nel mondo che, ad oggi, hanno ottenuto la registrazione allo stato civile grazie all'impegno della Comunità di Sant'Egidio: alunni che non potevano finire la scuola, bambini di strada, minori detenuti, ex bambini-soldato, piccoli malati di AIDS, ragazzi dei villaggi, senza famiglia, malnutriti... Vivono negli slums delle grandi città, in campi profughi, colpiti da emergenze umanitarie, nelle vaste aree rurali e in tante altre situazioni di povertà. Questo impegno ha radici lontane: l'attenzione per coloro che in modi diversi sono scartati e spesso resi "invisibili" caratterizza Sant'Egidio fin dai suoi inizi. Nasce da una convinzione profonda: tutti i bambini devono avere un nome e un'identità e non si può accettare che si venga al mondo privi dei diritti fondamentali, che si cresca come cittadini di seconda classe nel proprio paese e si finisca per diventare preda dei nuovi mercanti di schiavi. Questo libro vuole raccontare storie, buone pratiche, difficoltà e successi della battaglia intrapresa da Sant'Egidio in tante parti del mondo per dare un'identità legale a milioni di bambini e liberarli dalla tratta o da altre forme di sfruttamento, perché purtroppo ancora, per esistere, nascere non basta.
Nel 30° anniversario della pubblicazione, Caritas Italiana e Fondazione Migrantes dedicano il proprio volume di studi sull'immigrazione in Italia al messaggio del Santo Padre per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato 2021. Vi trovano spazio aspetti statistici, qualitativi e pastorali, con ampio risalto alle storie delle persone incamminate "Verso un noi sempre più grande".
"Per me, avere questa sorte non è dolore; ma se il figlio di mia madre, morto, avessi lasciato insepolto cadavere, di quello avrei sofferto: di questo invece non soffro. E se sembra che io ora agisca da folle, questa follia la devo, forse, ad un folle. Non sono nata per condividere l'odio, ma l'amore". È saggezza o follia quella di Antigone, che seguendo le leggi non scritte degli dei si ribella alle leggi scritte della città e per questo è condannata a una morte atroce? Una tragedia intessuta di angoscia, percorsa da una fortissima tensione emozionale, costellata di snodi terribili e febbrili che oggi può ancora parlare alla coscienza di ciascuno di noi. I temi della solitudine e della morte, della disperazione e del lutto, della violenza e della condanna, della potenza della parola e del silenzio, del dissidio tra la legge e la coscienza, sono anche i drammi brucianti della vita di oggi. Un interprete sensibilissimo della nostra psiche discende negli abissi più remoti dell'interiorità, faccia a faccia con i suoi spettri e le sue ombre, per dare voce ancora una volta alla sofferenza di ogni essere umano.
Perché la «questione della verità» è tornata così prepotentemente proprio nell'epoca della massima disponibilità delle informazioni? E perché servono nuove regole sul rapporto tra disinformazione e democrazia o, se si vuole, tra libertà e verità? Il dramma della pandemia e le elezioni americane del 2020 ci hanno consegnato il trionfo della disinformazione. Notizie false, distorte, emozionali si presentano a noi in modo sempre più credibile. Non siamo dunque immersi in un libero e aperto «mercato delle idee», dove la concorrenza tra le informazioni genera nuove possibilità di conoscenza e di scelta, ma precipitiamo in un paradossale «mercato delle verità», dove compriamo e vendiamo fatti verosimili, spinti da una manipolazione fondata sulle nostre preferenze. Questo libro ci propone un'analisi provocatoria e pungente, da cui emerge con urgenza il bisogno di nuove regole per riconciliare libertà d'espressione e buon funzionamento della democrazia.
Se la mattina del 21 aprile 753 a.C. qualcuno si fosse trovato sulla cima del Palatino, terra di greggi e di pastori a un passo dal guado del Tevere, avrebbe assistito a una scena decisamente singolare: in un silenzio irreale, rotto solo dai versi degli uccelli, un uomo aveva impugnato il timone di un aratro, si era coperto il capo con un lembo della toga e aveva iniziato a tracciare un solco circolare sulla superficie vergine del colle. Di lì a poco, l'ipotetico osservatore lo avrebbe sentito proclamare con voce solenne, davanti a un pugno di seguaci, il nome scelto per la città di cui aveva appena disegnato il perimetro: Roma. Il libro racconta la storia e la leggenda di quell'uomo, che i suoi discendenti chiamarono Romolo: le sue origini, che lo riconducevano a un eroe venuto dall'altra parte del mare, le peripezie che lo avevano condotto sino a quel giorno e le gesta da lui compiute nei lunghi anni che lo videro alla testa della sua fondazione, destinate a cambiare per sempre la storia del mondo.
Sono raccolti in questo volume (che esce purtroppo postumo per l'improvvisa scomparsa dell'Autore, il quale lo aveva comunque corretto e licenziato) alcuni recenti suoi studi danteschi, di cui tre inediti. Con uno stile che riesce magistralmente a corretto e licenziato) alcuni recenti suoi studi danteschi, di cui tre inediti. Con uno stile che riesce magistralmente a coniugare un'esposizione piana e accattivante con la complessità dei temi trattati, Manlio Pastore Stocchi si avvicina sia ad ardui temi teologici, come il problema della salvezza in extremis, della dannazione inconsapevole, ecc., sia a sofisticate questioni astrologiche e biografiche, tese ad esempio a stabilire il giorno natale di Dante o la data precisa del suo viaggio nell'aldilà. Sono pagine di grande finezza, che rendono più dolorosa la perdita di uno studioso di alta levatura e profonda dottrina.
Se la devozione a santa Rita, la santa delle cause impossibili, ha raggiunto distanze infinite, lo si deve alla beata Maria Teresa Fasce: una donna di slanci e ideali, eppure prudente, con uno spiccato senso della giustizia divina, prima che umana. Forte, temperante, innamorata di Cristo. Una beata che ha trascorso la propria esistenza a imitazione di una Madre. Cascia com'è oggi - con il santuario, le opere di carità, la spiritualità senza rughe - non sarebbe esistita senza Maria Teresa Fasce. Il perché lo scoprirete immergendovi nella lettura di un testo agevole, affidabile per l'approfondita ricerca storica, anche inedita. Il volume è diviso in due parti: nella prima si descrive la vita della Beata; nella seconda si approfondiscono gli aspetti principali della sua spiritualità anche attraverso testimonianze di chi l'ha conosciuta e brani tratti dalle sue lettere.
La creazione artistica, e più in generale ogni impegno estetico del linguaggio e dell'immaginazione umana, è per Tolkien un dono e un compito (divino) per recuperare un atteggiamento di meraviglia di fronte al "dato" della creazione. Al cuore dell'opera di Tolkien c'è la scoperta che ogni uomo è chiamato a collaborare, con i propri particolari desideri e pensieri, a un disegno più grande, a contribuire con il proprio "io" alla grande polifonia della creazione, e così innestare la propria storia nel grande, unico "Tree of tales".