
In "Scrittori e popolo" Asor Rosa ricostruiva il quadro storico dello sviluppo del tema populista nella letteratura italiana del Novecento, demistificando alcuni dei "luoghi comuni" di quella cultura, riassumibili nella valorizzazione mitica del "popolo" da un punto di vista piccolo-borghese, una peculiarità dei gruppi intellettuali italiani ereditata dall'Ottocento. Oggi molti aspetti delle vecchie stratificazioni sociali sono andati perduti, le élite intellettuali hanno perso il loro ruolo egemonico e al "popolo" si è sostituita la "massa". Sono di conseguenza cambiate le strutture primarie del sapere, della conoscenza e della creazione artistica e letteraria. L'ampia generazione di scrittori nati dopo il 1960 ha per lo più smesso di dialogare con la tradizione, rinchiudendosi in un atomismo individualistico. A questo paesaggio magmatico, l'autore cerca di dare ordine ed espressione in "Scrittori e massa". Rimanendo fedele a un metodo critico sempre attento all'individuazione di temi, linguaggi e forme, Asor Rosa isola ciò che non c'è più e ciò che è profondamente mutato, rintracciandolo nelle narrazioni di quegli scrittori che ancora vogliono e sanno raccontare il disagio del nostro tempo senza storia e identità.
Generalmente si intende per terrorismo la deliberata volontà di diffondere terrore colpendo la popolazione inerme considerata nemica. Terrorismo, dunque, come creazione di terrore. Francesco Benigno contesta tale approccio ricorrendo alla storia. La produzione di “terrore” non è stata infatti storicamente l’unica dimensione del “terrorismo” e anzi esso può essere meglio compreso come la costruzione di un evento clamoroso, capace di risvegliare le masse dal loro sonno politico, qualcosa che “parla” anzitutto al proprio popolo e che gli anarchici chiamavano “propaganda col fatto”. Allo stesso tempo però la storia ci insegna che il terrorismo è anche una tecnica bellica usata in tempi di pace, la continuazione della politica con mezzi esplosivi. In questo senso esso è quindi uno spazio di opportunità aperto ad una pluralità di attori, statali e non statali, che usano il terrore (e il contro-terrore) come strumento di lotta politica interna e internazionale.
Per la loro natura di diario quotidiano e di ininterrotto colloquio con un destinatario che doveva conoscere tutti gli sforzi e i pensieri dell'altro, queste lettere costituiscono il filo conduttore della straordinaria storia intellettuale di Piero e Ada Gobetti. Inoltre, rispecchiando un'attività che fu intensissima fin dai suoi esordi, esse restituiscono una fitta trama di relazioni, contatti, esperienze, e possono essere considerate un osservatorio privilegiato della vita culturale italiana in anni cruciali della sua storia. Grazie a questo carteggio, l'icona severa del Gobetti intellettuale e antifascista intransigente si arricchisce della dimensione privata, mostrando il processo della sua formazione umana, politica e intellettuale. Allo stesso tempo, l'immagine di Ada consorte e vedova del martire antifascista viene sostituita da quella di una giovane donna combattiva e pensosa, capace di sostenere l'arduo rapporto con Piero e di smussare le rigidezze intellettualistiche di lui. Questa edizione del carteggio, che si aggiorna con nuovi documenti recentemente affiorati, intende avvicinare anche il pubblico non specialista a due straordinarie personalità del Novecento che non hanno mai smesso di parlarci attraverso la loro struggente storia d'amore e il loro inestinguibile ed eroico impegno civile e politico.
Questa biografia di un poeta che, nelle parole di Wilkins, fu grande anche "per la consapevolezza con cui partecipò, sullo sfondo ampio di tutto un continente, al dramma della vita europea allora in atto" intreccia in modo appassionante il resoconto vivace e dettagliato dei viaggi e delle amicizie, delle attività e degli studi di Francesco Petrarca con il racconto della sua evoluzione spirituale. Dalla vastissima produzione petrarchesca emerge la formidabile statura intellettuale di uno dei massimi fondatori dell'identità culturale europea. Nel volume vengono proposti un saggio di Wilkins inedito in Italia, una nuova introduzione e l'aggiornamento dei testi petrarcheschi citati sulle più recenti edizioni critiche.
Combinando considerazioni di natura teorica e geopolitica, questo libro ricostruisce la storia delle telecomunicazioni mondiali, dal telegrafo alla telefonia, dalla radio a onde corte al radar, alla televisione, mostrando gli interessi strategici, militari ed economici che ne hanno inestricabilmente accompagnato lo sviluppo. Il libro interseca vari campi di interesse: storia e geografia politica, teoria dello sviluppo economico e sociologia, storia della tecnologia e delle telecomunicazioni.
A cento anni dalla nascita (1923), don Lorenzo Milani è ancora un interlocutore attuale, lodato, amato, ma anche criticato e semplificato in slogan che ne impoveriscono il portato. L'idea nata da Adele Corradi è stata di riaccostarsi a lui attraverso le pagine dell'epistolario privato, selezionando 200 lettere tra le oltre mille conosciute, ritenute più incisive, per stile e tematiche.
La finanza ormai da tempo non riguarda più soltanto una ristretta cerchia di addetti ai lavori, ma un pubblico sempre più differenziato: studenti e insegnanti, manager e semplici risparmiatori. Per questo l'enciclopedia si prefigge due obiettivi: da una parte la praticità (definizioni brevi e chiare), dall'altra l'analisi approfondita di temi legati all'evoluzione del sistema economico europeo e internazionale. I vari rimandi consentono inoltre di creare collegamenti e percorsi articolati. Come in tutte le altre Garzantine, la materia è organizzata in ordine alfabetico per una consultazione facile e rapida.
L'Analisi Transazionale (A.T.) è un orientamento del più recente pensiero psicologico e al tempo stesso uno strumento terapeutico per lo sviluppo e la correzione dei disturbi della personalità. L'A.T. ci consente di accedere al significato nascosto dei codici che influenzano i diversi stati dell'lo (Genitore - Adulto - Bambino) e di comprendere quindi le dinamiche che guidano le relazioni tra noi e gli altri. Questo manuale espone i criteri dell'A.T. in forma accessibile a tutti con l'aiuto di grafici, schemi esplicativi, test ed esercitazioni pratiche, fornendo una sperimentata guida utile al singolo, alla coppia, alla famiglia, a chi opera nel mondo del lavoro.
Fin dall'epoca di Oliver Cromwell, inglesi e americani sono stati convinti che i loro nemici fossero anche nemici di Dio e della libertà, popoli senza morale e dunque pronti a qualunque bassezza pur di sconfiggerli. Dalla Spagna cattolica al Re Sole, dai nazisti ai comunisti, fino ad al Qaeda, inglesi e americani hanno molto combattuto, perdendo forse alcune battaglie, ma vincendo tutte le guerre. "Dio & dollaro" racconta la nascita e lo sviluppo del mondo moderno, l'affermazione su scala globale del sistema politico ed economico nato con l'impero britannico, e poi sviluppato dagli Stati Uniti. Suoi motori sono stati senz'altro il progresso tecnologico, lo sviluppo finanziario e le strategie militari. Tuttavia, sostiene Walter Russell Mead, l'elemento chiave è stato un altro: l'ideologia individualista, frutto della visione religiosa degli angloamericani. "Dio & dollaro" illustra il rapporto profondo tra questa concezione del mondo e l'esplosione del capitalismo, che ha portato alla prosperità di Gran Bretagna e USA. Proprio da questi presupposti si è sviluppato il sistema liberale e democratico che si è imposto pressoché ovunque. Per comprendere la modernità e la sua crisi è dunque necessario intrecciare storia e letteratura, filosofia e religione.
Lungi dal riguardare la sola sfera economica, la sfida decisiva del nostro tempo - la globalizzazione - investe con forza la politica, le scienze, l'istruzione, la cultura, l'ambiente. E in ciascuno di questi ambiti suscita domande che trascendono i confini nazionali. Se il bisogno di agire si fa globale, occorre ripensare anche la tradizionale struttura dei singoli stati sovrani, dei loro ordinamenti giuridici e istituzionali, che solo parzialmente riescono a far fronte ai mutamenti indotti dalla storia. Gli strumenti stessi della diplomazia classica e del diritto internazionale, l'organizzazione mondiale esistente, le Nazioni Unite si dimostrano insufficienti. Quel che è necessario, secondo Otfried Höffe, è un forte ordinamento istituzionale e giuridico globale, che da un lato si assoggetti alle condizioni della democrazia liberale e che dall'altro, ferma restando la legittimità dei singoli stati nazionali, si limiti ad avere un carattere complementare, vale a dire sussidiario e federale. L'ambiziosa proposta dell'autore non mira a uno stato sovranazionale onnipotente, ma a una repubblica mondiale articolata in senso statale, ispirata al sistema dello stato di diritto e compiutamente democratica.
Il libro tratta delle conseguenze e del trattamento dei traumi nelle relazioni genitore-bambino nella prima infanzia. Sin dal 1986, quando il concetto di "attaccamento disorganizzato" fu introdotto da Mary Main e Judith Solomon (qui curatrice) all'interno delle classificazioni della Teoria dell'attaccamento, tale costrutto ha riscosso un notevole interesse sia all'interno della comunità scientifica sia nel mondo della pratica clinica, per la sua capacità di fornire da un lato una spiegazione teorica dall'altro le linee guida di trattamento dei disturbi dovuti a relazioni traumatiche con le proprie figure di cura. Alla luce pertanto di questa sempre maggiore attenzione, il volume presenta, grazie al contributo dei maggiori studiosi in questo ambito di ricerca, un completo e approfondito quadro sulla natura, l'eziologia e il trattamento dell'attaccamento disorganizzato.