
Questo numero tratta i problemi delle famiglie, in psicoterapia.
Un testo incentrato sull'autismo nel bambino. Il bambino autistico è al centro di questo libro. Vi si racconta, con tanti esempi, in che modo un'équipe cerca di risvegliarlo alla vita e all'Altro. L'insegnamento di Lacan è stata la stella polare di questa esperienza. Non già con l'intento di far funzionare il setting della psicoanalisi, ma per cercare di mettere in opera un dispositivo in cui tutti i componenti dell'équipe cercano di creare uno spazio consono al bambino perchè osi dispiegare nel suo desiderio la sua soggettività congelata."
La presente pubblicazione è stata promossa dall'Istituto Itaiano di Psicoanalisi di Gruppo (IIPG), raccoglie contributi importanti riguardanti il lavoro teorico clinico con gruppi di bambini e adolescenti ed è dedicata alla memoria di Lucilla Ruberti. Il modello di lavoro si riferisce ai principi terapeutici della psicoanalisi infantile negli insegnamenti principalmente di Melanie Klein e Donald Winnicott nel contesto del gruppo per come Bion e Corrao lo hanno inteso.
Storie cliniche, applicazioni e ricerche di psicoterapia infantile.
Quarantatré esperti, di ventuno università italiane, hanno contribuito alla stesura di questo Dizionario di pedagogia speciale, opera unica nel suo genere in Italia, che propone i punti fermi di un sapere scientifico dalle profonde ricadute sul piano educativo e didattico e offre un supporto epistemologico al duro lavoro quotidiano di educatori, insegnanti, dirigenti, genitori. L’inclusione delle persone con disabilità e con problemi e le azioni per garantire a tutti una qualità di vita ottimale si basano su una condivisione di idee, di concetti, di metodologie, di esperienze, di procedure valide e consolidate. Il lettore, accostandosi alle voci di questo Dizionario, ha la possibilità di confrontarsi con pensieri e definizioni da tradurre, concretamente, in un rapporto educativo che assicuri crescita e benessere alle persone, soprattutto a quelle che presentano necessità particolari, complesse e, appunto, “speciali”.
Questo ventiduesimo Rapporto del Centro Studi per la Scuola Cattolica affronta un tema cruciale: il ruolo chiave degli insegnanti come mediatori di un particolare progetto educativo e, in particolare, i processi formativi con cui essi acquisiscono gli strumenti che dovrebbero metterli in grado di farsi interpreti autorevoli e credibili di una proposta culturale. Il Rapporto è infatti in gran parte dedicato alla formazione iniziale e permanente degli insegnanti di scuola cattolica e al nodo delicato del loro reclutamento. Il volume si articola, come di consueto, in tre parti. Nella prima viene impostato il problema nei suoi termini teorici e nella sua dimensione empirica, con uno sguardo alla storia della scuola italiana, alla specificità del docente di scuola cattolica e al contesto europeo; la seconda parte espone i risultati di una ricerca sugli insegnanti delle scuole cattoliche italiane; la terza esplora le categorie che emergono dalla ricerca (la vocazione educativa, le caratteristiche delle insegnanti di scuola dell'infanzia; le proposte che potrebbero rendere più efficace la formazione dei docenti). L'appendice statistica aggiorna all'anno scolastico 2019-20 i principali parametri che descrivono lo stato delle scuole cattoliche in Italia.
Tutto il mondo della scuola, anche in Italia, è stato investito dall'emergenza sanitaria, che ha coinvolto ogni fascia d'età, dai bambini delle scuole dell'infanzia (e addirittura degli asili nido) agli studenti universitari. Il Rapporto annuale del Centro Studi per la Scuola Cattolica, articolato in tre parti, intende offrire spunti importanti per riorientare il nostro futuro e per dare un senso a tutto ciò che abbiamo vissuto. La prima parte esamina il quadro complessivo della situazione e affronta i problemi organizzativi e le prospettive per un rinnovamento effettivo del sistema scolastico nel suo insieme, facendo tesoro di questa esperienza per rilanciare alcuni aspetti essenziali dell'essere scuola. La seconda parte presenta i risultati di una ricerca sul campo, condotta fra i coordinatori educativi e didattici delle scuole cattoliche per descrivere attraverso la loro diretta testimonianza e valutazione come è stata vissuta la pandemia e quale futuro si prospetta per un settore da tempo in crisi. La terza parte raccoglie una serie di buone pratiche offerte a scuole distribuite su tutto il territorio nazionale. Sono la testimonianza concreta di ciò che si è fatto e dello spirito costruttivo con cui tanti insegnanti hanno saputo reinventare la propria professionalità, in nome del servizio educativo agli alunni. I dati statistici che chiudono il volume documentano, in maniera tempestiva, le principali dinamiche delle scuole cattoliche italiane in questo difficile anno scolastico.
Nella diversità crescente dei modelli di vita e nell'irreperibilità di valori assoluti si è spesso indotti a sottoscrivere un relativismo culturale dove tutto e il suo contrario sono possibili. È un errore. Modelli di vita, principi e valori possono portare un'intera società a fiorire e svilupparsi oppure, all'opposto, a degradarsi culturalmente ed esistenzialmente. Al soggetto incombe tanto più la responsabilità di fare delle scelte quanto più le ideologie sono tramontate, i portali delle chiese sembrano chiusi e i padri tacere. La sociologia dei processi culturali, dialogando con i classici della disciplina (Tocqueville, Durkheim, Weber, Troeltsch, Boudon), ricostruisce il lavoro incessante degli individui nel decidere costantemente, non senza illusioni ed errori, il percorso da seguire per una vita dignitosa e felice. Scopo di questo testo è proprio quello di recuperare i passi ragionevoli che scandiscono oggi questo cammino.
La pedagogia moderna ha inizio grazie all'Illuminismo e al Romanticismo che danno il via a una rivoluzione nel mondo dell'educazione e generano nuovi stimoli svincolandosi dalle tradizioni precedenti. Si sviluppano così due posizioni contrapposte fra chi sostiene la centralità dell'educatore e chi assegna invece un'importanza primaria all' allievo; correnti di pensiero che, ponendo l'attenzione sull'educazione come un processo unitario di natura etica, hanno dato vita a ricerche che ancora oggi danno a pensare. Questa Nuova storia della pedagogia, che giunge ai giorni nostri, prende in esame le teorie e le figure principali della pedagogia europea e americana: tra gli altri, Rousseau, Kant, Pestalozzi, Herbart, Fröbel, Durkheim, Laberthonnière, Freud, Makarenko, Gentile, Dewey, Montessori, Milani, Maritain, Piaget, Freire, Illich, Bruner, Malaguzzi, Meier, bell hooks. Una pluralità di prospettive che dimostra come la vera ricchezza della disciplina sia la diversità che caratterizza maestri, allievi, famiglie, momenti storici e mondi culturali, ciascuno con le proprie peculiarità, capaci di ispirare riflessioni ed esperienze educative: F. De Giorgi, Come studiare la Storia della Pedagogia; G. Tognon, Jean-Jacques Rousseau; A. Criscenti, Claude-Adrien Helvétius; A. Scotto di Luzio, Immanuel Kant; G. Sola, Johann Heinrich Pestalozzi; E. Scaglia, Albertine Adrienne Necker de Saussure; M.A. D'Arcangeli, Johann Friedrich Herbart; C. Sindoni, Friedrich Fröbel; F. Bellelli, Antonio Rosmini; T. Pironi, Herbert Spencer; T. Pironi, Émile Durkheim; L. Pazzaglia, Lucien Laberthonnière; F. Pruneri, Antonio Gramsci; F. Sani, Sigmund Freud; D. Caroli, Anton Semënovic Makarenko; G. Tognon, Giovanni Gentile; A. Mariuzzo, John Dewey; F. De Giorgi, Maria Montessori; A. Dessardo, Adolphe Ferrière; D. Gabusi, Lorenzo Milani; G. Zago, Jacques Maritain; M. Morandi, Jean Piaget; L. Romano, Françoise Dolto; L. Salvarani, Burrhus Frederic Skinner; P.V. Pignataro, Loris Malaguzzi; V. Schirripa, Paulo Freire; A. Gaudio, Ivan Illich; N. Barbieri, Jerome S. Bruner; L. Bianchi, bell hooks; P. Bonafede, Edgar Morin; S. Salustri, Deborah Meier.
Questo primo Dizionario di Pedagogia generale e sociale nasce dal lavoro di quarantasette docenti e ricercatori di ventuno diversi Atenei italiani. Ciascuno di loro mette a disposizione dei lettori - studenti, educatori, pedagogisti, insegnanti - il frutto più avanzato delle proprie ricerche. È il contributo di esperti autorevoli, appartenenti a scuole di pensiero diverse tra loro, ma accomunati dal rigore e dalla passione scientifica. Ne emerge un quadro ricco e articolato, un lessico che permette di "dire", ma ancora prima di "pensare", le questioni educative sotto un profilo pedagogico. Il lettore attento potrà incontrare, nell'approfondimento di ogni lemma, la testimonianza di una ricerca sull'educazione in grado di aprire nuove prospettive di pensiero al servizio dell'azione educativa, anche alla luce della Legge n. 55/2024 che istituisce l'Ordine delle professioni pedagogiche ed educative.
Esasperato dalla noiosa vita di Riga, dalle continue dispute al vetriolo con gli ortodossi e dalle irritanti faide letterarie, nel 1769 il giovane pastore Johann Gottfried Herder decide di tagliare i ponti con tutto e prende il largo alla volta della Francia. Durante quel viaggio, gli vengono idee che non fanno spiccare il volo soltanto a lui, ma mettono le ali a un’intera generazione. Quella leggendaria traversata, infatti, segna l’inizio di un movimento letterario che avrebbe marchiato a fuoco un’epoca e lasciato un’impronta indelebile nella storia della cultura: il Romanticismo. Un periodo memorabile che, com’è ovvio, a un certo punto – con Eichendorff ed E.T.A. Hoffmann – si conclude, ma lo spirito romantico sopravvive.
Nato come un’«ossessione tedesca», si diffonde per mezza Europa contaminando la filosofia, la musica, la politica e persino la quotidianità della gente comune. E qui comincia la seconda storia, quella dei romanticismi, dei risvolti politici teorizzati da Heinrich Heine e Karl Marx, di quelli dionisiaci – in Wagner e Nietzsche – e del loro possibile ruolo nella tragedia nazionalsocialista e nel movimento del ’68. Avvincente e affascinante come poche altre, quella dello spirito romantico è una storia che non si è ancora conclusa e che continua a ispirare la vita di ognuno di noi.
"La miglior definizione del romanticismo è sempre ancora quella di Novalis: «Nel dare a ciò che è comune un senso elevato, al consueto un aspetto misterioso, al noto la dignità dell’ignoto, al finito un’apparenza infinita, io li rendo romantici».
Da questa formulazione ci si accorge che il romanticismo ha un sotterraneo rapporto con la religione. Fa parte anch’esso di quei movimenti di ricerca che da due secoli non cessano di voler contrapporre qualcosa al mondo disincantato della secolarizzazione. Il romanticismo, in aggiunta alle tante altre cose, è anche una continuazione della religione con mezzi estetici. E proprio questo che gli ha conferito la forza di innalzare l’immaginario fino a vette senza precedenti: il romanticismo che trionfa sul principio di realtà. Il che può essere un bene per la poesia, ma è sicuramente un male quando il romanticismo tende a smarrirsi nella politica."