
Nel 1937 Mosca è la sede di grandiosi processi politici in cui le colpe degli accusati, del tutto inventate, vengono comunque minuziosamente analizzate. Al tempo stesso, la città vive uno stato di esaltazione. Il Commissario del popolo alterna la compilazione di liste di migliaia di dirigenti e operai da fucilare alla supervisione dei lavori della nuova metropolitana, le cui stazioni vengono inaugurate una dopo l'altra. Il Bolsoj, la piazza Rossa, le dacie in periferia, le esposizioni, ma anche i luoghi delle esecuzioni e i campi di lavoro nella zona del canale, a nord. E le vacanze estive, le strutture sportive, i cinema, le vetrine dei negozi e le feste danzanti. "Che fossero collaboratori o persino vittime, tutti si ritrovarono risucchiati, in un modo o nell'altro, nel grande movimento in cui si erano impegnati e che giunse alla sua fine solo nel 1938. La città non era altro che un enorme cantiere in continua trasformazione."
Ogni anziano ha una storia da raccontare a chi è disposto ad incontrarlo, ad ascoltarlo. Vi è solo quando essa viene pienamente compresa. Il racconto di sé esprime pensieri e sentimenti di una persona, il suo modo di essere, di intendere la vita, anche quando sembra smarrita. Nella relazione con l'anziano, soprattutto se non autosufficiente, diventa rilevante la comunicazione non verbale. Comunicare, in ambito sanitario, significa fondamentalmente interagire, favorire e costruire un rapporto di cura, con il paziente e i suoi familiari. Per gli anziani in difficoltà, sentirsi rassicurati rende spesso più sereni, facilita l'espressione emotiva e creativa. Anche i curanti devono però ricevere interventi di sostegno per continuare a svolgere in modo efficace e valido la loro attività. Quanto più approfondita è la conoscenza dell'anziano e di chi gli sta intorno tanto più chiara appare la comprensione del problema esistenziale e clinico. Vi è sempre un senso da ricercare nell'interazione con il vecchio, specialmente quando fatica ad esprimere e integrare ciò che vive fuori e dentro di sé. Il volume è stato ideato per studenti, ricercatori, professionisti della salute e per quanti considerano gli strumenti della comunicazione, dell'ascolto e della comprensione come supporti tecnici indispensabili per superare le barriere create nella relazione con e per gli anziani dalle differenze di mentalità, costumi, tradizioni, linguaggi, comportamenti, modelli di pensiero.
L'anoressia, da sempre oggetto di indagini teoriche e cliniche, oggi assume alcune particolari connotazioni che possono essere declinate come "varianti contemporanee". La condizione anoressica, un tempo circoscritta alle ragazze adolescenti, comincia a presentarsi in età precoce e, nella sua variante inversa, in giovani maschi. Non solo: sul piano psichico e relazionale alcuni processi collegati all'uso del virtuale e dei nuovi media, sembrano configurare alcuni scenari che ci costringono a ripensare alla complessità dell'anoressia con tutti i suoi misteri. L'osservazione dei siti e dei blog Pro-Ana - un fenomeno in rapida espansione anche in Italia ma ancora poco conosciuto ed esplorato dalla letteratura scientifica - mostra una nuova e dirompente modalità di condivisione "gruppale" tra adolescenti che aderiscono alla filosofia della Dea Ana promuovendo uno stile di vita anoressico. Il volume parte da alcuni nodi problematici che caratterizzano in chiave psicoanalitica la condizione dell'anoressia (anche come patologia di genere) ravvisando, nella difficoltà di rappresentazione, un aspetto peculiare. Come si declina il disagio anoressico nel teatro del virtuale quando il corpo si annulla, si smaterializza, si decostruisce? In quali aree di confine si possono ricollocare lo psichico e il somatico? Quali elementi caratterizzano l'identità, il Sé, l'alterità, le relazioni? Quali saperi, quali strumenti abbiamo a disposizione per interpretare relazioni, contesti e domande?
La presente pubblicazione si propone di raccogliere contributi sul Sistema Preventivo di don Bosco elaborati all’interno dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice.
Le FMA, sin dagli inizi, si sono dedicate all’educazione delle ragazze e dei bambini con una modalità congeniale al loro modo di essere. Esse si sono rivolte all’educazione della donna secondo la finalità dell’Istituto e la consegna data loro da don Bosco: realizzare per le ragazze quanto i Salesiani facevano per i ragazzi. Tale consegna è stata coniugata con le risorse femminili e con le esigenze dell’educazione della donna e dell’infanzia, mediante un’attiva presenza nell’ambito della scolarizzazione e dell’evangelizzazione. Osservando la loro tradizione educativa a livello mondiale, si costata che esse hanno maturato una loro ermeneutica del Sistema Preventivo che si è andata approfondendo nel tempo, in rapporto alle persone e alle situazioni culturali.
I contributi presentati in questo volume sono articolati in tre parti tra loro strettamente concatenate. Nella prima si mette in luce come lungo le varie fasi della storia dell’Istituto la fedeltà allo "spirito di don Bosco" è stata sempre considerata chiave interpretativa del Sistema Preventivo. Si presentano, poi, due aspetti del metodo educativo di don Bosco: in prospettiva psicologica, si evidenzia il fondamento materno della personalità dell’educatore piemontese e i suoi modelli di identificazione che l’hanno guidato a passare dall’esperienza della perdita del padre ad un progetto di paternità educativa; infine, con un approccio pedagogico, si mostra un aspetto poco noto del sistema educativo salesiano: l’educazione alla riconoscenza e i fattori che la possono favorire.
Nella seconda parte l’attenzione è polarizzata sulla figura di Maria Domenica Mazzarello considerata come educatrice in piena sintonia con il Sistema Preventivo di don Bosco, ma con una sua specifica originalità. La sua, infatti, è un’adesione libera e creativa al progetto educativo salesiano per adeguarlo al mondo femminile.
Nella terza parte si presentano alcuni sviluppi dell’interpretazione del Sistema Preventivo a partire dallo studio dei Capitoli generali dell’Istituto e delle Costituzioni del medesimo. Inoltre, si offrono alcuni contributi di madre Antonia Colombo, Superiora generale dell’Istituto, che documentano un ripensamento del Sistema Preventivo alla luce del modello antropologico della reciprocità.
Il Test del Disegno della Figura Umana, nei suoi tre livelli (grafico, di strutture formali e di contenuto), si rivela un prezioso strumento diagnostico per la conoscenza non solo dei bambini ma anche degli adolescenti e degli adulti.
Oltre che sui risultati di specifiche e numerose ricerche, il presente manuale poggia sull’esperienza clinica derivante sia dall’attività professionale che dalla conduzione del Corso di Tecniche d’indagine della personalità e del Tirocinio di tecniche proiettive che l’Autore svolge nell’ambito del Corso di laurea in Psicologia.
Il volume è destinato agli studenti di psicologia e a tutti coloro che già operano nel campo della psicodiagnosi.
Il libro, frutto di un lavoro di ricerca trentennale, offre una descrizione, organizzata in quattro parti, di quel modello particolare di animazione educativa che è l'animazione culturale e di cui l'autore del libro è un fondatore. La prima parte tenta una definizione dell'animazione. La seconda parte è dedicata ai fondamenti antropologici dell'animazione culturale. La terza parte affronta la descrizione dell'obiettivo generale e degli obiettivi particolari dell'animazione culturale. La quarta e ultima parte presenta una sintesi del metodo dell'animazione che si sviluppa attraverso quattro passi.
"Il segretario di Stato è una specie di meridiana che può indicare l'ora solo se c'è il sole, altrimenti non funziona". Non c'è frase migliore per spiegare quale concezione il cardinale Agostino Casaroli abbia avuto del suo ruolo. Segretario di Stato dal 1979 al 1990 sotto Giovanni Paolo II, Casaroli è stato per lungo tempo il protagonista indiscusso della diplomazia della Santa Sede, essendo il principale artefice dell'Ostpolitik vaticana, etichetta attribuita alla complessa rete di rapporti diplomatici intessuta con i paesi del blocco sovietico a partire dal 1963. Nonostante le critiche, più o meno velate, rivoltegli anche dall'interno della Chiesa, Casaroli, in assoluta comunione di intenti con i pontefici che si sono succeduti ha impostato con coerenza una linea diplomatica che si è rivelata vincente, avendo avuto un ruolo non secondario nella progressiva disgregazione dei regimi comunisti, fino alla decisiva svolta del 1989. Questo contributo si propone di ricostruire con dovizia di particolari e rigore storico quella straordinaria stagione, gettando una luce profonda sull'attività diplomatica di Casaroli e indagando a tutto tondo la personalità di un uomo che è stato tra i maggiori interpreti della storia del secondo Novecento. La straordinaria avventura diplomatica del Card. Casaroli.
Come ideologia politica, il liberalismo rappresenta uno degli emblemi della modernità, per come ha contribuito a definire concetti fondamentali quali libertà, democrazia, Stato e diritti individuali. Prima ancora, però, esso costituisce un ideale di uomo e di società, le cui origini risalgono all'antichità. L'autrice traccia un profilo finalmente completo e puntuale, a tratti provocatorio, del liberalismo in quan to fenomeno storico, profondamente radicato nella varietà dei contesti in cui è sorto e prosperato. Scopriamo così il ruolo che l'etica, la religione, la filosofia e l'economia, oltre che la lotta politica, hanno avuto nel forgiare l'ideale liberale, non senza pregiudizi e "miti" da sfatare. Sono tanti i significati che nel tempo sono stati attribuiti ai termini "liberalismo" e "liberale", e che Rosenblatt analizza e spiega, così da sgombrare il campo da equivoci e luoghi comuni. In un'epoca caratterizzata da populismi e sovranismi, da svolte autoritarie e guerre com merciali, da Brexit e Donald Trump, ha ancora senso parlare di liberalismo e valori liberali? Il dibattito è più acceso che mai e questo libro offre un contributo essenziale per mettere dei punti fermi e fare chiarezza sui temi più controversi. Il volume ha una prefazione di Luciano Canfora.
Un filone di ricerca di grande interesse emerso negli ultimi decenni riguarda la dualità che esiste all'interno di ogni individuo tra l'intelligenza razionale e l'intelligenza emotiva. Una guida teorica e pratica che insegna a riconoscere e quantificare i segni riferibili all'intelligenza razionale e all'intelligenza emotiva, e a verificare se esiste un polo che ha assunto una posizione dominante all'interno dell'Io, o al contrario se la personalità mantiene un equilibrio al suo interno tra queste due voci. Ogni capitolo è completato da schede di valutazione, che consentono una più agevole applicazione dei contenuti proposti, utili a tutti coloro che si trovano a gestire il complesso mondo delle "Human Resources".