
Il teologo Karl Barth rende omaggio al genio di Salisburgo con parole di stima, affetto e riconoscenza. Gli angeli quando devono rendere omaggio a Dio suonano Bach, ma quando sono tra di loro suonano Mozart, e anche Dio se ne compiace". "
Il libro introduce nel dibattito italiano il tema finora poco conosciuto dell'ecofemminismo.
“Cenerentola” è la storia di tutti i bambini costretti a crescere indesiderati in situazioni apparentemente ordinate. Come essi possano conservare malgrado tutto il loro desiderio d’amore o la loro speranza nella felicità è il segreto che incontreremo in questa fiaba. Una fiaba che vuole donare agli uomini il coraggio di restare fedeli alle proprie aspettative più audaci, nonostante tutte le umiliazioni, e di credere nel regno che è nascosto in ogni persona. Ed è per questo che gode di tanta popolarità e diffusione.
L'autore propone di tornare all'essenziale: cioe alla Bibbia. E' alla luce dei vangeli che le false rivelazioni de 'Il Codice da Vinci' vengono esaminate una per una.
Dell'abuso sessuale sui minori - crimine scandaloso, fra i più odiosi che si possano commettere - si parla oggi apertamente nelle nostre società: e già aver tolto il velo dell'ipocrisia è una dato positivo. Sappiamo poi che il rischio di abuso esiste ovunque vi siano dei bambini, e in primo luogo in famiglia: sicché la posta in gioco è enorme. Se le conseguenze di abusi sessuali perpetrati ai danni di un minore sono oggi abbastanza note e si sa come farvi fronte al meglio, non altrettanto si può dire del modo di "trattare" e di "recuperare" gli autori di aggressioni sessuali. Ecco allora l'obiettivo di quest'opera: capire il percorso mentale degli autori di abusi sessuali - siano essi preti, educatori, padri di famiglia -, ma anche conoscere le terapie di cui è stata testata l'efficacia. L'autore, Stéphane Joulain, adotta un approccio olistico e non tralascia né le valutazioni morali dell'abuso né la necessità di farsi carico della dimensione spirituale della vita degli autori di abuso, quando si tratta di religiosi o di persone credenti. Il tutto, però, naturalmente, mettendo sempre la vittima al centro dell'attenzione. Prevenzione degli abusi: un tema scottante, trattato in base a esperienze e competenze maturate dall'autore a livello internazionale. «Quest'opera contribuirà a sviluppare ciò che di meglio abbiamo da offrire nella lotta contro gli abusi sessuali. Per il bene di tutti e, in primo luogo, dei più vulnerabili: i bambini».
Il tema delle periferie urbane continua a rappresentare uno scoglio sociale su cui si infrangono numerose politiche pubbliche. La loro perenne attualità nei fatti di cronaca non è solo segno di un limite politico. C’è una sconfitta che avviene più a Monte e che riguarda il modo in cui queste sono spesso state mal comprese, fraintese e di conseguenza mal pubblicizzate. In questo complesso scenario, il paziente sforzo dell’autore consiste nel ricostruire il profilo umano di chi abita le periferie – le quali, oltre a essere viste come un luogo (terra di Mezzo: né centro città, né aperta campagna), divengono un’esperienza, quella dell’essere messi a distanza e privati di una relazione fondamentale. Iula disegna così l’ontologia sociale dell’essere periferico. E, alla fine del percorso, rende visibile il contributo che viene dalla teoria generativa: lì dove i dati acquisiti in precedenza beneficiano di quella rottura epistemologica che trasforma la separazione in un possibile radicamento, prima, e in memoria della svolta, poi.
La pedagogia religiosa nel suo statuto epistemologico e nei suoi rapporti con la teologia e con la Chiesa.
I robot fanno parte della nostra vita quotidiana: pensiamo ai robot industriali applicati a catene di montaggio, magazzini e logistica, ai robot con funzioni antincendio, ai robot di servizio usati in ambito medicale, ma anche ai robot militari... Alcune di queste strutture sono "pilotate" dall'intelligenza artificiale e stanno diventando sempre più capaci di apprendimento. Questo libro si propone di mostrare, con l'aiuto di esempi, come e perché questi robot evoluti sollevino numerose questioni logiche, epistemologiche, giuridiche, etiche e antropologiche, alle quali occorre rispondere evitando sia una pericolosa tecnofobia sia una entusiastica tecnolatria. Affidare potere o capacità decisionali a sistemi qualificati come "intelligenti" o a macchine definite "autonome" non è accettabile senza aver prima risposto a una domanda fondamentale: quella sulla differenza tra umano e umanoide. O, meglio, la domanda di fondo a cui rimanda la questione della tecnica rimane quella di sempre: che cos'è l'uomo?
A che cosa pensa un insegnante prima di entrare in classe? Rispondere a questa domanda significa adoperarsi per cogliere lo spirito che sta alla base dell'educazione e che trascende tutti i contenuti specifici che l'insegnamento ha la vocazione di trasmettere. Un'educazione degna di questo nome deve infatti fornire ai suoi destinatari un orientamento di fondo, il cui scopo prioritario è quello di aiutarli a vivere e ad affrontare l'esistenza con fiducia. Non è forse da questo spirito dell'educazione che sono nate le nostre istituzioni educative e la nostra stessa civiltà? Basandosi su oltre quarant'anni di esperienza di insegnamento in diverse lingue e in molti Paesi, un docente appassionato come Jean Grondin - quasi a voler tratteggiare un bilancio - riflette sui presupposti della sua pratica educativa e ne trae alcune lezioni da affidare alla giovane generazione, quella dei maestri di domani.
a partire dalle vicende attuali, l autore tocca i nodi del rapporto tra etica e politica; non e`in gioco soltanto la moralita personale dei politici, ma il progetto politico stesso e con esso la centralita della persona umana. Il tema dei rapporti tra etica e politica si e`fatto incandescente nel momento in cui la magistratura, con l'appoggio d ei mass media e dell'opinione pubblica, ha messo a nudo gli intrecci tra politica e fenomeni imperanti di corruzione nella pubblica amministrazione, nell'economia, nella finanza. Sono emersi financo legami tra politici di rilievo e criminalita organizzata. A partire da queste vicende l'arrupe toc ca i nodi del rapporto tra etica e politica; non e`in gioco soltanto, come sembrerebbe a prima vista, la moralita personale dei politici, ma il progetto politico stesso e con esso la centralita della persona umana. Tre linee di rifl essione si intrecciano e si illuminano a vicenda. Gli eventi attuali della politica italiana e dei suoi attori, le soluzione proposte nel corso della storia al nodo dei rapporti tra etica e politica, la dignita della persona umana quale metro e canone della politica. Si tratta della dignita di tutti e singoli i cittadini: il rispetto di essa esige che la politica garantisca a tutti i diritti di liberta, i quali diventano effettivi solo quando sono coniugati indissolubilmente con i diritti sociali e con i diritti delle minoranze. Dalla riflessione si passa alla valutazione delle proposte politiche sul tappeto, perche`esse rispondano alla centralita della persona umana, di ogni uomo/donna, soprattutto degli emarginati.
Un’opera fondamentale del fondatore della logoterapia, in una edizione e traduzione rinnovata. Una interpretazione memorabile del soffrire umano.
Dalla quarta di copertina:
L'opera di Viktor Frankl affronta in maniera affascinante e profondamente umana il tema della libertà in stretto collegamento con la realtà tragica, ma pur sempre intimamente vissuta, della sofferenza. Una sofferenza autentica, però, è sempre "per amore di" qualcuno. Ed ecco il passaggio, dopo l'esame critico di varie scuole psicologiche e sociologiche, a Dio come interlocutore silenzioso ma presente, muto ma attivo, dell'uomo che, non fermandosi al contingente, al limitato, al condizionato, si proietta fondamentalmente al di là di se stesso, con un atteggiamento "autotrascendente" che gli consente di superare il facile rischio dell'antropocentrismo narcisistico e infantile.
Solitudine, malessere psichico, ossessione per il lavoro, sessualità in crisi, perdita del senso della vita... sono manifestazioni di profondo disagio che contribuiscono alla sofferenza della nostra anima. Ora, psicoterapia e farmacologia sono di certo risorse preziose, ma non permettono di guarirla. Perché tutti questi disturbi hanno la loro origine nel nostro intimo, oltre la nostra biologia e la nostra mente: rinviano a delle tensioni interiori che le più grandi tradizioni spirituali dell'umanità hanno identificato ed esplorato. Poterle curare dipende non tanto da una terapia, quanto da una sapienza di vita. Jean-Guilhem Xerri attinge alla farmacia dell'anima degli antichi Padri del deserto, veri medici dell'interiorità, per trasmetterci l'arte di vivere meglio, per rendere feconde le nostre vite in un modo che sia solido e incarnato. Lasciandoci guidare da questi terapeuti, in effetti, ci prenderemo cura della nostra anima e coltiveremo la nostra ecologia interiore come mai prima d'ora.