
Con una penna affilata e un'intelligenza scintillante, Calvino ha tessuto trame narrative che sfidano i confini della realtà e si inoltrano in mondi fantastici e surreali. Il nucleo centrale del saggio è l'idea che Calvino ha della letteratura, intesa come poetica di confine e "sfida al labirinto", cioè alla complessità del reale. Fasoli analizza quindi le tematiche dell'opera calviniana: Le città di Calvino (quelle biografiche: Torino, Parigi, Roma; quelle letterarie: Le città invisibili). Le ambiguità della storia. L'uomo del Novecento (con i tratti dell'incompiutezza, della fuga dalla realtà, dell'inconsistenza). La crisi della forma romanzo. Il lascito spirituale e letterario.
Il 2 dicembre 1923 nasceva Maria Callas, la "Divina", regina indiscussa e icona immortale della lirica. In occasione del centenario della nascita, il libro si concentra su un aspetto poco esplorato della vita del grande soprano: la sua spiritualità, in particolare la sua fede in Dio. Attingendo a una grande quantità di documenti, lettere, testimonianze, immagini, e soprattutto alla sua conoscenza personale della celebre cantante greca, Renzo Allegri ne disegna un ritratto unico e coinvolgente, ripulito anche dallo strato di dicerie, pettegolezzi e falsità che nel corso degli anni sono stati detti e scritti sulla Callas. Prefazione di Cecilia Gasdia.
La vicenda umana e soprattutto resistenziale di don Giovanni Barbareschi (1 febbraio 1922; 4 ottobre 2018) viene raccontata per la prima volta in modo approfondito e documentato da Giacomo Perego.
Una storia che meritava da tempo di essere proposta al grande pubblico, superando il semplice racconto aneddotico e autobiografico e rivelando l'incredibile storia di don Barbareschi, attraverso una prosa romanzata e intima, ma sempre accompagnata da rigore storico e documentale. Il lettore sarà catturato da un senso di stupore e curiosità seguendo passo dopo passo le ricerche che Perego espone con stile quasi poliziesco, per scoprire documenti inediti, fonti, piste di indagine inesplorate. Quest'opera getta finalmente luce su uno dei personaggi più importanti e allo stesso tempo dimenticati della Resistenza milanese e non solo, offrendo una visione completa di un uomo che ha giocato un ruolo cruciale in un periodo drammatico della storia italiana.
Questo testo ci immerge nel mondo di un gigante del cinema: Bernardo Bertolucci, il il regista che non ha mal dimenticato la sua terra natale, la piccola ma raffinata città di Parma a cui resta profondamente legato affettivamente. Il libro è una ricca miniera di riflessioni e di intuizioni che possono essere rilette e meditate per vedere attraverso il mistero e la bellezza del cinema di un grande artista, la bellezza del mistero dell'essere umano.
Lui solo, di notte, lui e il foglio bianco dove affiorano i suoi tormenti, i suoi personaggi che sono tutti lui, sono tutti K col punto anche quando si chiamano diversamente. Eppure lui avrebbe voluto essere un attore yiddish, essere come loro un "uomo d'aria", i tedeschi li chiamano così. L'aria, certo, c'entra poco con la prosa di Kafka, così materiale, terrigna, ignifuga e lui allora quando li vedeva esibirsi voleva essere così anche lui, sfuggire a tutti i Processi a tutti i Castelli che sono lì acquattati nella sua mente colpevole. E invece solo il gesto libero e non compromesso, solo corpo senza gravità, solo corpo che si solleva, niente pesi, niente di niente, solo l'aria che quegli uomini respirano, come fanno tutti, ma nessuno la fa vedere questa cosa come sanno fare loro. Forse era quella la vera vita che gli era sempre sfuggita? E cos'era allora la sua scrittura? Solo una cosa sua? Solo una rappresentazione sognante di una vita interiore? Una continua interrogazione a un mistero in cui non si crede, ma solo si spera?
Una serie di "passeggiate nella letteratura" alla ricerca della voce leggera dello Spirito di Dio, che soffia anche là dove non te l'aspetti. Don Alliata rilegge così con profondità e al tempo stesso leggerezza i capolavori di Ray Bradbury (Farenheit 451), Oscar Wilde (Il ritratto di Dorian Gray), Dino Buzzati (Il deserto dei tartari), Joseph Conrad (Cuore di tenebra), Primo Levi (Se questo è un uomo), Giuseppe Tomasi di Lampedusa (Il Gattopardo), Jean Giono (L'uomo che piantava gli alberi), Alessandro Baricco (Novecento), chiudendo con una originale presentazione di Dante e del suo universo poetico e religioso.
"Attraverso l'universo" racconta l'avventura umana, la musica e l'arte dei Beatles. L'educazione al femminile, la spiritualità soft, lo sguardo sull'uomo e sul mondo sono grandi temi che con profonda leggerezza il gruppo ha saputo trasformare in meravigliose canzoni senza tempo, riuscendo a toccare gli aspetti più profondi dell'essenza umana fino a creare un'originale punto di contatto con il divino. Quanto prodotto da John Lennon, Paul McCartney, George Harrison e Ringo Starr ha rivoluzionato la società nel nome di un nuovo umanesimo sonoro. È ormai giunto il momento di non parlare più «dei» Beatles ma «di» Beatles, considerando a tutti gli effetti i Fab Four come importante materia di cultura popolare. Ecco l'anima pop dei Beatles, per chi li ha visti e per chi non c'era.
Un saggio coinvolgente ed appassionato sulla scrittura poetica di De André, analizzata con i criteri della critica letteraria, pienamente adeguati all'interpretazione di testi di autentica poesia come sono le canzoni di Faber. Addentrarsi nell'officina segreta di De André consente di indagare le sue modalità creative e delineare una poetica che sarà costante, dalle prime alle ultime canzoni, sulla trasfigurazione della realtà operata dalla memoria e dall'emozione, affidata al linguaggio altro della poesia. Scelto e valorizzato accuratamente da Fabrizio, che è un innamorato della parola, del suo valore autonomo, del suo colore vocalico-figurativo, linguistico-lessicale, fonico-musicale, coagulato in metafore di singolare forza fantastica. Ricollegandosi alla nota definizione di un De André mosaicista e falegname di parole, l'autrice allinea poi il suo modus operandi alle più aggiornate teorie sulla traduzione, non considerata più una copia (fedele o infedele) ma uno strumento dinamico di creatività, aperta e continuamente rinnovabile, come Faber dimostra brillantemente sin dagli esordi. Nello snodarsi del saggio si esplorano, con scelte mirate, le canzoni che rispecchiano un itinerario artistico in costante crescita, scandito da tensioni conoscitive, etiche, civili, spirituali e incalzato da una perenne curiositas e da una volontà di sperimentazione che porta De André alla collaborazione feconda con altri grandi artisti, collaborazione che approda a capolavori come La buona novella, "Creuza de mä" e "Anime salve".
Il libro è un approfondito saggio sull'accompagnamento alla morte, che attinge alla filosofia, alla psicologia, alla spiritualità, alla medicina. L'autore contestualizza l'argomento delineando lo scenario socioculturale e socioistituzionale dello "stare accanto"; affronta il tema della sofferenza psicologica nella malattia cronica e terminale; analizza il concetto di "tempo della malattia", così come vissuto dal malato; si dedica al concetto di "cura" e del "prendersi cura", proponendo spunti di riflessione per chi sta accanto al malato, con l'individuazione di una sorta di decalogo che aiuti a passare dalla "prestazione" alla "relazione".
Quante donne maltrattate incontrano i nostri studenti ogni giorno nelle aule di scuola? Non si parla delle storie di cronaca, di cui giustamente si discute con i docenti, e non vogliamo nemmeno pensare a testimonianze dirette di loro compagne. Diciamo di donne di carta, non di carne, che popolano le pagine su cui studiano tutti: da Ifigenia a Francesca da Rimini, da Ermengarda a Marianna de Leyva, e molte altre ancora. L'autore non propone alcuna epurazione del curriculum scolastico, né tantomeno l'edulcorazione dei testi che alle nuove sensibilità contemporanee possano apparire problematici. Si propone l'esatto contrario: conosciamole meglio queste pagine disturbanti. Preferiamole ad altre, nella libera scelta che ogni docente opera all'interno dei propri piani di lavoro.
Questo tempo globalizzato ci appare complesso, frammentato e povero di gratuità. La cultura dello scarto, le guerre protratte e dimenticate, il gioco cinico della geopolitica, le gravi condizioni in cui versa la nostra casa comune ci interpellano e ci riguardano. L'idea individualistica che l'uomo è un'isola e costruisce il suo io in modo indipendente è un abbaglio, perché la persona umana è parte di una comunità sociale e politica, pur conservando la propria unicità spirituale. Questo libro, nato dall'esperienza in campo umanitario e formativo dell'autrice, è come un "manuale di formazione" per chi opera nel campo della "cura", in tutte le sue accezioni, e al tempo stesso una riflessione e un appello alla società nel suo insieme.
Un libro che si propone di mettere in luce gli aspetti "generativi" del mondo digitale, visto come "mondo della possibilità" e non solo come "mondo della negazione". Quello che si sta cercando è un "cambio di narrazione". Dal "distruttivo" al "generativo" senza ingenue illusioni. Il tema della "generatività" è declinato a partire da alcuni elementi che interessano certamente il periodo dello sviluppo ma in realtà sono comprensivi di tutto l'arco di vita del soggetto, in quella che ormai potremmo definire "condizione di vita post-digitale". In modo particolare si analizzano quei temi che rendono "generativo" il digitale e che rappresentano una possibilità di speranza per il futuro: Comunicazione; Creatività; Condivisione; Partecipazione; Relazione; Trascendenza. Prefazione di Domenico Pompili. Postfazione di Alberto Ravagnani.