
L’Accordo provvisorio del 22 settembre 2018 tra Santa Sede e Repubblica popolare cinese, dopo settant’anni di aspro conflitto, è uno degli eventi più importanti del pontificato di Papa Francesco, sotto il profilo sia ecclesiale sia geopolitico. I saggi di questo volume illuminano il suo significato nella storia del cattolicesimo contemporaneo (A. Riccardi); il percorso religioso, culturale e politico-diplomatico attraverso cui è stato raggiunto (A. Giovagnoli); il suo contenuto giuridico alla luce della dottrina cattolica (B. F. Pighin); il contesto politico cinese in cui si colloca (E. Giunipero); i problemi storici, culturali e politici della Chiesa cinese che si propone di affrontare (Wang Meixiu, Zhu Xiaohong, Liu Guopeg, Ren Yanli); le premesse storiche, giuridiche ed ecclesiali (R. Regoli, J. I. Arrieta, G. Valente, G. La Bella); i problemi rimasti aperti, come la riconciliazione tra “clandestini” e “patriottici” e una nuova evangelizzazione in una Cina sempre più urbanizzata e secolarizzata (Chan Kim-kwong, Zhang Shijiang e V. Martano).
Questo Accordo, con il quale Francesco è riuscito a superare le pesanti eredità storiche del colonialismo europeo e della guerra fredda, mostra quanto lontano – sotto il profilo geografico, politico, culturale, antropologico ecc. – può giungere la “Chiesa in uscita” perseguita da questo Papa e proietta l’intera Chiesa cattolica verso una nuova collocazione nel mondo del XXI secolo.
Il manuale di psicologia di Silvestro Paluzzi ha il merito di presentare i principali temi della scienza psicologica, nella costante preoccupazione di evidenziare sia un corretto impianto epistemologico che un'interessante riflessione critica nell'ottica del paradigma della complessità, e apporta un contributo al dibattito scientifico in corso, senza tralasciare risvolti applicativi degli argomenti trattati. L'opera si sviluppa in due parti: nella prima parte, "generale" vengono illustrate sia le condizioni che hanno consentito la nascita e lo sviluppo della psicologia scientifica moderna, sia le principali tematiche della scienza psicologica; nella seconda parte, "clinica", vengono passati in rassegna alcuni argomenti principali della psicologia clinica, quali il colloquio psicologico, la malattia mentale, i test come strumenti di valutazione della personalità. Infine si affronta il problema dell'evolversi dei rapporti tra scienza psicologica e Chiesa dal Concilio Vaticano II ad oggi e tra lo psicologo fedele laico e la missione della Chiesa nel mondo culturale e scientifico. Il manuale mette in evidenza l'importanza che assume l'epistemologia, la concezione del mondo dei valori dello psicologo, inteso come soggetto della conoscenza, nel guidare l'osservazione e la ricerca, contribuendo egli stesso a costruire l'identità della scienza psicologica e, più in generale, la realtà dell'uomo che egli descrive.
Il volume presenta lo stato attuale della teoria e della prassi del metodo multisetting applicato al contesto formativo ecclesiale. Nella prima parte, in una visione sistemica e complessa, vengono messi in relazione i diversi poli di un progetto formativo multisetting: il formatore esterno esperto con competenze psicologiche specialistiche, il committente (vescovo o superiore), i destinatari (seminaristi, clero, religiosi), le esigenze istituzionali della formazione (magistero e ratio formationis), i bisogni e le aspettative dei destinatari, gli obiettivi formativi. Nella seconda parte del volume vengono illustrati alcuni progetti formativi multisetting realizzati, nella loro articolazione metodologica. Il testo invita a prendere atto della necessaria competenza professionale che deve possedere il formatore esterno esperto quando viene invitato a svolgere un ruolo fondamentale nel percorso di formazione ecclesiale.
Da sempre il Mediterraneo è stato teatro e crocevia di popoli, di culture, di tradizioni e di religioni diverse. Sulle sponde del Mare Nostrum sono sorte alcune tra le più grandi civiltà del passato che hanno indelebilmente segnato il corso della storia. I contributi qui raccolti - presentati in occasione dell'Atto Accademico dello Scalabrini International Migration Institute (SIMI) tenutosi il 28 novembre 2011 - rappresentano un'occasione per approfondire alcune delle problematiche legate all'interrelazione tra i diversi popoli che oggi abitano il Mediterraneo, tanto dal punto di vista storico, quanto da quello socio-culturale, come da quello più strettamente teologico-pastorale. Particolare attenzione è stata riservata agli avvenimenti più recenti che hanno con forza messo in luce vecchie e nuove sfide pastorali cui la Chiesa di oggi, esperta in umanità, è chiamata a rispondere con coraggio e generosità.
Che ne sarebbe di una famiglia se a reggerne le redini fossero i figli, anziché i genitori? Cosa accadrebbe se fossero loro i responsabili del menage domestico e di decidere ciò che i genitori devono fare? Quali regole adeguerebbero a proprio piacimento? E quanto si dimostrerebbero coerenti i genitori costretti al ruolo di figli? Ecco un libro che racconta di frigoriferi vuoti, pance che brontolano e auto rimaste a secco; ma anche di libertà, responsabilità e fiducia. Jochen Metzger, assieme a moglie e figli, si avventura in un singolare esperimento in prima persona. Per un mese il comando della sua famiglia passa nelle mani della figlia Lara, 13 anni, e del figlio Jonny, 10. Spetta a loro gestire la cassa di famiglia, decidere cosa si mangia a pranzo, quando i genitori possono guardare la tv e a che ora devono andare a letto. Papà Jochen e mamma Helga non possono né imporre loro divieti o regole, né ribellarsi. Persino marinare la scuola è permesso. L'autore e la moglie non sono né hippy, né sostenitori di sistemi antiautoritari, tantomeno convinti che i bambini debbano essere i detentori del potere in famiglia. Si mettono alla prova, e mettono alla prova i loro figli. Giorno dopo giorno, viene raccontata ogni esperienza e ogni reazione ai vari problemi via via incontrati. L'obiettivo è di capovolgere l'idea che spesso i figli hanno dei genitori, facendo loro capire che anche gli adulti si trovano ad affrontare difficoltà e insicurezze, che gestire una famiglia è un compito arduo...
Quando c'è una depressione in corso, a soffrirne non è solo il diretto interessato, ma anche i familiari ne risentono notevolmente e spesso rischiano di crollare di fronte all'enorme stress psichico cui sono sottoposti. Ulrike Borst, esperta terapeuta familiare e di coppia, ci spiega la malattia, presenta le varie tipologie di cura e, soprattutto, fornisce ai familiari di persone depresse utili consigli per tutelare la propria salute psicofisica e per fornire, al contempo, il miglior sostegno possibile al partner nel corso della guarigione. L'autrice illustra i segnali rivelatori della malattia, nei suoi vari stadi di gravità, svela le modalità di pensiero e le emozioni della persona depressa, l'influsso che egli esercita sulle persone che gli stanno accanto. Poi affronta ogni aspetto della convivenza con una persona depressa: dall'atteggiamento più consono da adottare nei suoi confronti, a come dialogare con lui e come organizzare le giornate. Attenzione non secondaria è dedicata a come proteggere i figli dalle ricadute che la malattia può avere su di loro e a come riprendere una vita di coppia, inevitabilmente minata dalla depressione. Infatti, muovendosi in bilico tra il ruolo di "sostenitore/sostenitrice della terapia" e quello di partner con personali bisogni ed esigenze, chi vive accanto a una persona depressa sperimenta a sua volta sentimenti contrastanti, che meritano considerazione e devono essere riconosciuti.
La predisposizione innata a percepire gli stimoli in modo più differenziato e intenso rispetto alla media è spesso un vantaggio, ma di frequente è vissuto con disagio. Anche perché non sempre questo dono viene apprezzato dagli altri e, nonostante l'ipersensibile tenda a rinunciare a se stesso adeguandosi alle esigenze degli altri, non mancano i rimproveri: "Devi sempre essere così emotivo?" Molti, così, soffrono per questo loro aspetto caratteriale: sono più vulnerabili, più soggetti allo stress e spesso insicuri. L'autore affronta qui questo problema, ancora ampiamente ignorato e poco trattato, aiutando gli ipersensibili a capire il motivo del loro "sentirsi diversi". Invita e guida i lettori verso l'adozione di un nuovo atteggiamento che permetta loro di contenere gli effetti più negativi dell'ipersensibilità, insegna a smettere di acconsentire a richieste eccessive o di risentire dei troppi stimoli esterni, imparando a porre confini più netti tra sé e il mondo. Permette di valorizzare la capacità di empatia, senza esserne sopraffatti. Gli spunti di riflessione, i numerosi suggerimenti sono utili a chi vuole imparare a gestire da solo e in modo costruttivo la propria sensibilità, sia nella vita privata sia professionale, e a proteggersi in modo più efficace a livello mentale ed energetico, così che l'ipersensibilità possa tornare a essere quello che realmente è: un'incomparabile risorsa interiore.
La crescita di un individuo non è tanto riconducibile al suo cambiamento; la crescita di un individuo consiste semmai nel suo progressivo allineamento con la sua più intima identità. Solo ricercando noi stessi possiamo quindi esprimerci davvero e partecipare con gioia al mondo. Per fare ciò è necessario superare l'idea che sviluppo personale consista nel migliorare le proprie carenze, passa piuttosto attraverso la ricerca dei talenti che si celano in ogni parte di sé. Non serve dunque adottare questo o quel modello di successo, anzi è proprio nel distacco dai ruoli e dai comportamenti stereotipati che germoglia l'autenticità, quell'autenticità limpida che ci fa superare la retorica del "dire ciò che si pensa" e ci mette in contatto con un atteggiamento ben più sfidante e autentico: "pensare ciò che si dice". Nello stesso modo, si farà evidente che non esistono persone di talento e persone prive di talento: chiunque possiede almeno un talento. Solo questa consapevolezza ci consente di superare la tentazione dei facili giudizi e scegliere invece di metterci alla ricerca del talento in ciascuno, a partire dal proprio, consapevoli che ogni persona è molto più di ciò che fa e delle etichette che ne possono conseguire. discrimine fra gli individui non è dunque fra chi ha talento e chi no; neppure fra chi è consapevole del proprio talento e chi no. Il vero discrimine è fra chi sceglie di mettersi alla ricerca delle proprie possibilità e chi ne ha invece paura.
Un buon riposo notturno può essere difficile da ottenere e, a volte, la mattina ci alziamo ancora più stanchi della sera precedente. Perché? Non si tratta poi solo di sentirci privi di energie. I disturbi del sonno infatti spesso vanno di pari passo con il cattivo umore - dalla semplice svogliatezza alla depressione vera e propria - determinando un circolo vizioso per uscire dal quale gli psicofarmaci sembrano rappresentare la soluzione più semplice e a portata di mano. Oggi però la cronobiologia, cioè lo studio dei ritmi circadiani e della loro regolazione in base alla luce e all'oscurità, ha chiarito che questi problemi si basano sul funzionamento dell'orologio interno del cervello. Basato su decenni di ricerca medica, questo libro divulgativo spiega con grande semplicità le complesse dinamiche che regolano i nostri ritmi di sonno e veglia e mostra come si possa riequilibrarli con alcuni semplici rimedi, tra i quali un uso calibrato della fototerapia, l'esposizione controllata alla luce, la simulazione in interni dell'alba e del crepuscolo, l'assunzione di integratori alimentari naturali e la pianificazione del sonno. Con l'aiuto di questa preziosa guida, impareremo a ridare alla nostra vita nuova energia e vigore, ritrovando buona salute e serenità lungo tutte le sue fasi, dai primi anni alla vecchiaia. E scopriremo come ottenere esattamente il tipo di sonno di cui il nostro corpo ha bisogno.
Come consideriamo i nostri bambini? Come li educhiamo? Come coltiviamo le doti che possiedono da sempre, fin da quando sono neonati? Sappiamo riconoscerle, o lasciamo che siano le nostre personali ambizioni a determinare ciò su cui vale la pena "investire"? Forse, noi stessi non siamo minimamente diventati quello che volevamo diventare. E, allo stesso modo, presi dalla frenesia e dall'ansia da prestazione che caratterizza la nostra società, rischiamo di non vedere e non rispettare i talenti presenti nei nostri bambini, o di "fraintenderli", fuorviati da un'idea sbagliata di talento e intelligenza. Sulla base di questa riflessione, i due autori invitano a superare modelli educativi obsoleti e criteri di selezione che tendono a confondere le predisposizioni e i talenti con i voti alti in pagella. Oggi, fatichiamo, imbrigliati come siamo in schemi educativi vetusti e in un'idea di successo superficiale, ad apprezzare l'iniziativa e il carattere individuale del bambino. Ci limitiamo a esprimere un giudizio di valore in base a come svolge i compiti affidatigli o le informazioni che immagazzina, senza riconoscere e valorizzare il suo reale potenziale. Tuttavia, anche la ricerca neuroscientifica oggi conferma che il bambino, ogni bambino, è già competente, è "dotato", fin dalla nascita. Pertanto la questione non è come educarlo, bensì scoprire, e portarlo a scoprire, i suoi "tesori nascosti".
Tra interrogazioni, compiti in classe, piani ministeriali che dettano l'agenda scolastica come se fosse la tabella di produzione di una catena di montaggio, disinteresse, svogliatezza o eccessiva esuberanza, pianti, urla, frustrazioni e disillusioni, la scuola sembra talvolta distribuire più sofferenza di conoscenza. Perché? E come uscirne vivi, prima che un'esperienza scolastica negativa marchi indelebilmente il percorso di apprendimento e di formazione, e quindi di vita, dei nostri ragazzi, fino a indurli alla sfiducia, magari all'abbandono scolastico e, con esso talvolta, alla rinuncia ai loro sogni per il futuro? L'autore propone un singolare viaggio alla scoperta dei motivi reali che si celano dietro tante difficoltà e alla ricerca di una scuola di qualità, rigorosa, accogliente e da vivere con passione e tanta curiosità. Un obiettivo che si delinea attraverso il racconto delle storie, dei desideri, delle preoccupazioni che caratterizzano l'esperienza quotidiana degli adolescenti, dei genitori e degli insegnanti. Un obiettivo che si realizza in una scuola, quasi, alla rovescia: la scuola di Lucignolo.