
Con l'edizione del 2021 la Fondazione Migrantes arriva alla quinta edizione del rapporto dedicato al mondo dei richiedenti asilo e dei rifugiati. Un lavoro scritto da un'équipe di autrici ed autori che si lasciano "toccare e interrogare" dalle sofferenze e dalle contraddizioni che le persone in fuga nel mondo raccontano o portano scritte nei loro volti e nei loro corpi. Quest'anno più che mai questo sguardo è cruciale per leggere dati, norme, politiche e storie che rappresentano una realtà molto distante dal messaggio di papa Francesco "Verso un noi sempre più grande", che individua nell'abbattimento dei muri e nella capacità di saper costruire ponti uno degli strumenti maggiori per la salvezza umana. Il Diritto d'asilo - Report 2021 ricostruisce il quadro delle guerre e delle altre crisi che portano il numero delle persone in fuga nel mondo al più elevato livello di sempre, benché siano sempre meno i migranti che ottengono protezione in Europa, dove invece ritornano le frontiere interne, con una diffusione impropria dei controlli, e dove la solidarietà sembra declinata solo in chiave difensiva ed escludente, come mostra la più recente proposta di Patto europeo su immigrazione e asilo. La situazione dell'Italia d'altra parte mostra luci ed ombre: se da un lato il sistema di accoglienza è attraversato da fortissime contraddizioni e in particolare nella sua declinazione emancipante, integrata e diffusa non è ancora divenuto il riferimento di una politica nazionale in materia di asilo, dall'altro lato la recente introduzione della protezione speciale lascia intravvedere le potenzialità di una forma di regolarizzazione permanente e il protagonismo dei rifugiati inizia a farsi strada nel dibattito pubblico e scientifico. L'augurio è che questo volume possa anche quest'anno aiutare a costruire un sapere fondato rispetto a chi è in fuga, a chi arriva a chiedere protezione nel nostro continente e nel nostro paese, che ci aiuti a restare o ritornare "umani", capaci di rimuovere - come diciamo nel titolo - gli ostacoli verso un noi sempre più grande.
Il Rapporto Italiani nel Mondo giunge, nel 2021, alla sedicesima edizione. Vi hanno partecipato 75 autori che, dall'Italia e dall'estero, hanno lavorato a 54 saggi articolati in cinque sezioni: Flussi e presenze; Indagini; Riflessioni; Speciale Covid-19 e città del mondo; Allegati socio-statistici. L'edizione di quest'anno si interroga e riflette su come l'epidemia di Covid-19 abbia influenzato la mobilità italiana. Cosa ne è stato dei progetti di chi aveva intenzione di partire? Come hanno vissuto coloro i quali, invece, all'estero già risiedevano? Chi è rientrato? Chi è rimasto all'estero? E cosa è successo ai flussi interni al Paese? Sono questi i principali interrogativi ai quali il Rapporto Italiani nel Mondo 2021 risponde e lo fa con diverse indagini specifiche, molte riflessioni tematiche e con un viaggio in 34 città del mondo dove vivono comunità italiane vivaci e residenti da più o meno tempo. Di queste comunità italiane all'estero vengono raccontate storie, riportati numeri, descritte problematiche, esposti i punti di forza e quelli di debolezza in modo che il lettore possa, alla fine del viaggio, essere a conoscenza di come, in ciascuno dei luoghi considerati, le italiane e gli italiani in mobilità hanno vissuto e stanno vivendo la pandemia globale. Il volume raccoglie le analisi socio-statistiche delle fonti ufficiali, nazionali e internazionali, più accreditate sulla mobilità dall'Italia e si occupa, contestualmente, del movimento migratorio interno al Paese. La trattazione di questi temi procede a livello statistico, di riflessione teorica e di azione empirica attraverso indagini quali-quantitative.
Nel 30° anniversario della pubblicazione, Caritas Italiana e Fondazione Migrantes dedicano il proprio volume di studi sull'immigrazione in Italia al messaggio del Santo Padre per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato 2021. Vi trovano spazio aspetti statistici, qualitativi e pastorali, con ampio risalto alle storie delle persone incamminate "Verso un noi sempre più grande".
Forte della sua missione, da 29 anni la Fondazione Migrantes dedica un volume di studi al tema dell'immigrazione straniera in Italia, dando ampio risalto agli aspetti qualitativi, statistici e pastorali a partire dal messaggio del Santo Padre per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato 2020.
Il Rapporto Italiani nel Mondo giunge nel 2018 alla tredicesima edizione. Vi hanno partecipato 64 autori che, dall’Italia e dall’estero, hanno lavorato a 50 saggi articolati in cinque sezioni: Flussi e presenze; La prospettiva storica; Indagini, riflessioni ed esperienze contemporanee; Speciale Neo-mobilità giovanile italiana e paesi del mondo; Allegati socio-statistici e bibliografici.
«Mobilità – si legge nella Introduzione – come complesso intreccio di percorsi e motivazioni che spingono oggi a muoversi nel mondo convinti che, comunque, la partenza porterà ad incontrare e, mai come nel caso del migrare, il coinvolgimento è di persone. Dalle persone si parte e alle persone si arriva quando si riflette sulla mobilità. Mobilità e migrare sono, quindi, parole che “vanno abitate” e dalle quali “bisogna farsi abitare” perché parlare o scrivere di migrazioni non significa solo comunicare concetti, ma trasmettere gioie e dolori, certezze e paure, guardare l’altro negli occhi e allo specchio se stessi, condividere e dialogare».
Il volume presenta l'analisi annuale sul mondo dei richiedenti asilo, promossa da Fondazione Migrantes. All'interno della cornice dei suoi studi che trattano specificatamente la mobilità umana, la Fondazione Migrantes, all'inizio del 2017, dedica un'analisi specifica al mondo dei richiedenti asilo, partendo da una prospettiva storica che cerca di "afferrare" i tempi e le cause di un fenomeno che accompagna, da sempre, la cosiddetta "era delle migrazioni". Esso, di recente, è ripreso, rendendosi visibile e allarmando, complice sicuramente una consistenza numerica più importante e una informazione volta spesso più a "preoccupare" che a "informare". Se c'è un limite che il testo tenta di superare è il fermarsi ai numeri della questione e alla loro "gestione". Rispondendo all'appello di papa Francesco si cerca di dare un volto alle storie, a cominciare dai minori non accompagnati a cui si dedica una sezione specifica. Le pagine qui presentate restituiscono una storia diversa con protagonisti e tappe di cui poco si parla, ma che diventa imprescindibile conoscere non solo per restituire verità alle situazioni, ma anche per capire una serie di eventi diventati recentemente, e non sempre purtroppo positivamente, cardini imprescindibili per le politiche e le azioni adottate dai diversi Stati europei.
Sono oltre 5 milioni le persone di cittadinanza non italiana presenti in Italia a cui, di recente, si accompagna un crescente numero di giovani richiedenti asilo e rifugiati, in fuga dai loro paesi d'origine. Riconoscere e valorizzare questa presenza è fondamentale per la comprensione dell'attualità e per la storia del domani che vogliamo scrivere dando testimonianza del lavoro di quanti dedicano professionalità e responsabilità al dialogo con l'alterità, sensibilizzando la società civile e creando nuove sintesi che cercano di illuminare un periodo storico segnato dall'incertezza, dall'ineguaglianza, dall'ingiustizia e dalla violenza. La sempre più numerosa presenza di giovani e giovanissimi di origine non italiana ma nati o venuti nel nostro Paese con i genitori o al loro seguito, o arrivati addirittura da soli, chiama la Chiesa a un'attenzione particolare nei loro confronti. "Vulnerabili tra i più vulnerabili", a loro è stata dedicata anche la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato a gennaio 2017 sottolineando quanto sia indispensabile potenziare la ricchezza, umana e culturale, da essi rappresentata in una lungimirante ottica futura.
Con questo volume si conclude la ricerca Chiesa di Bergamo in emigrazione, promossa dall'Ufficio per la Pastorale dei Migranti della Diocesi di Bergamo. Un percorso di sei anni che ha prodotto una nuova e crescente attenzione verso l'emigrazione italiana da parte della Chiesa bergamasca, con uno sguardo particolare, ovviamente, ai suoi sacerdoti impegnati nelle Missioni Cattoliche Italiane in Europa. Attualmente sono nove i sacerdoti della Diocesi di Bergamo impegnati come missionari in Belgio, Svizzera, Liechtenstein, Francia, Regno Unito e Spagna. A loro vanno aggiunti anche diversi religiosi e religiose. È una storia lunga ormai più di un secolo che continua. Le Missioni cambiano modalità (e talvolta località) seguendo le trasformazioni della società stessa, ma intatto rimane il fine pastorale e di assistenza religiosa per gli italiani all'estero. Il testo ripercorre l'intera vicenda, raccontando di come nei primi decenni del Novecento la sezione bergamasca dell'Opera Bonomelli rappresentò il contributo più importante dei cattolici orobici nel campo dell'assistenza agli emigranti.
Il Rapporto Italiani nel Mondo è giunto, nel 2016, alla undicesima edizione. Vi hanno partecipato 60 autori che, dall'Italia e dall'estero, hanno lavorato a 51 diversi saggi articolati in cinque sezioni: Flussi e presenze; La prospettiva storica; Indagini, riflessioni ed esperienze contemporanee; Speciale Città; Allegati socio-statistici e bibliografici. Il volume raccoglie analisi socio statistiche delle fonti ufficiali e più accreditate sulla mobilità dall'Italia. Ai dati nazionali dell'AIRE si uniscono quest'anno quelli del MAECI, dell'ISTAT e dell'INPS oltre che fonti internazionali con focus sulla mobilità verso l'estero e interna per studio, formazione, lavoro o per scopi personali. I giovani e gli anziani sono i protagonisti del volume di quest'anno. L'analisi dei diversi temi procede a livello statistico, di riflessione teorica e di azione empirica attraverso indagini quali-quantitative. Viene riproposto lo Speciale dedicato in questa edizione a 32 diverse città rap- presentative dei cinque continenti. Si tratta di una complessa sezione dove emerge quanto la presenza italiana diventi nei Paesi di emigrazione contributo determinante e manifesto nel caratterizzare i luoghi e i modi di vivere. Il territorio non è della storia ma di chi lo abita, ed è destinato a non essere sempre uguale a se stesso, ma a riportare fedelmente ogni traccia lasciata dagli uomini che lo hanno attraversato. «L'idea da maturare - scrivono in apertura del volume Delfina Licata e mons. Gian Carlo Perego - è il passaggio a una nuova civilizzazione in cui il meticciato non significa tradire la propria origine, ma arricchirsi delle opportunità date dal mondo e dalle innumerevoli culture che lo abitano. Con questo pensiero è possibile sia vivere ovunque restando se stessi e mantenendo la propria identità, sia partecipare alla cittadinanza del mondo, al cosmopolitismo. [...] Una partecipazione che coinvolge e non discrimina, guidata dalla solidarietà e dal rispetto reciproco, dove il dialogo e la interrelazione tra le persone diventa l'unico codice di comprensione al fine di un interesse comune».
Il Rapporto Italiani nel Mondo giunge, nel 2015, alla decima edizione; alla stesura hanno partecipato 53 autori che, dall’Italia e dall’estero, hanno lavorato a 50 diversi saggi articolati in cinque sezioni: Flussi e presenze; La prospettiva storica; Indagini, riflessioni ed esperienze contemporanee; Speciale: Eventi e Mestieri; Allegati socio-statistici e bibliografici.
Il volume si arricchisce quest’anno della riflessione maturata in dieci anni di lavoro sui dati AIRE, alla quale si lega la consueta analisi della comunità di cittadini italiani residenti all’estero e, per il secondo anno consecutivo, un focus sulle partenze dell’ultimo anno. I dati AIRE si completano con i dati Istat sui trasferimenti di residenza all’interno del Paese e su quelli da e per l’estero.
Particolare attenzione si è data alle nuove mobilità, ai giovani, agli spostamenti per studio universitario e liceale, per formazione e per lavoro. L’analisi di questi temi procede a livello statistico, di riflessione teorica e di azione empirica, attraverso indagini quali-quantitative.
Viene riproposto, come per il 2014, lo Speciale suddiviso in due sezioni: Eventi, dove si descrivono gli accadimenti più importanti e le ricorrenze più significative e Mestieri. Questa seconda e complessa parte raccoglie una serie di contributi dedicati ad alcuni dei lavori che caratterizzano, ancora oggi come in passato, le storie dei migranti italiani all’estero.
«Se la storia è davvero maestra di vita – si legge in apertura del volume – […] il vero fine dell’andare avanti nella riflessione sulle migrazioni è riuscire a far sì che ci sia un giorno in cui la decisione di partire per ogni migrante derivi da una scelta e non da un obbligo».