
C’è una domanda che, prima o poi, bussa silenziosa al cuore di ogni essere umano: chi sono davvero quando non recito un ruolo? Quando non inseguo ciò che gli altri si aspettano? Abbiamo imparato a vendere il nostro tempo, a sacrificare sogni, passioni, intuizioni, per avere in cambio l’impressione di sicurezza, approvazione, stabilità, successo e riconoscimento. Ma qual è il prezzo che stiamo inconsapevolmente pagando? Nella millenaria tradizione indovedica lo svadharma rappresenta la vera natura di sé, la propria legge naturale. Corrisponde all’unicità che ci contraddistingue, all’eresia di ciascuno, alla natura essenziale che la vita manifesta attraverso ognuno di noi. Quando non viene soffocata, può dirigere le proprie attitudini sociali, professionali, artistiche, tecniche, spirituali. E da essa dipendono la nostra felicità e il nostro benessere. Daniel Lumera affronta nel suo nuovo libro il tema profondo della vocazione, del proposito e del significato della propria vita facendo incontrare e interagire l’intuizione, l’ispirazione e la prospettiva spirituale, la spiegazione razionale e quella scientifica, il racconto di storie esemplari e l’esercizio pratico. Il suo è un invito a riconoscere e scegliere la vita che ci appartiene realmente. Un viaggio che intreccia scienza, psicologia e antica saggezza, parola scritta e silenzio interiore. Con l’intento di dare spazio alla nostra voce più autentica. Quella voce che, se ascoltata, ci ricorda che siamo nati per fiorire.
Era un ragazzo. Piero Gobetti a ventiquattro anni aveva fondato tre riviste, scritto di politica, di teatro, di letteratura, d’arte, aperto la casa editrice che ha pubblicato "Ossi di seppia" di Montale. Già prima del delitto Matteotti, aveva denunciato la minacciosa demagogia del fascismo, l’uso politico della violenza. E si era opposto frontalmente a Mussolini, che impartì al prefetto di Torino l’ordine di «rendere la vita impossibile» al giovane oppositore. Una battaglia inesausta vissuta a fianco di Ada, la ragazza speciale divenuta sua moglie e destinata a sopravvivergli portando avanti le stesse cause: la resistenza, l’istruzione, la cultura. Piero, infatti, è eternato in una prodigiosa giovinezza, perché non ha mai compiuto venticinque anni. È morto a Parigi nel 1926, solo, stanco, ma con la testa piena di progetti e una visione culturale davvero europea. Paolo Di Paolo ripercorre questa esistenza luminosa in modo personalissimo e con la lente di una prossimità che oggi si avverte con più forza: quella di Piero non è affatto una parentesi chiusa nella storia, nella pagina di una vecchia rivista. Al contrario, la voce del ragazzo con gli occhiali a stanghetta e i capelli arruffati risuona di nuovo nel deserto del nostro cinismo. Ricaricando di senso una grande lezione morale, invitandoci a «restare politici nel tramonto della politica», a non arrenderci mai al pessimismo e alla rassegnazione.
Non si può comprendere l’Italia di oggi senza conoscerne il passato e indagare gli snodi storici che hanno costruito, nei secoli, la sua identità. È con questa convinzione che Ernesto Galli della Loggia e Paolo Mieli tracciano in queste pagine un articolato disegno della storia italiana ed europea degli ultimi duecento anni, in una sintesi essenziale quanto rigorosa. Qual è stato il ruolo di Cavour nel processo di unificazione nazionale? Come si è affermato il comunismo in Russia durante la Prima guerra mondiale? Quali condizioni hanno favorito l’ascesa di Mussolini e Hitler? Come si è potuta compiere la tragedia della Shoah e perché la Guerra fredda ha dominato il secondo Dopoguerra? Queste Brevi lezioni partono dai moti carbonari e dalle guerre d’indipendenza contro l’Impero austriaco per arrivare alla Seconda Repubblica, attraversando le grandi cesure del Novecento: le ideologie dominanti, i conflitti mondiali. Fino al secolo americano, alle sfide della globalizzazione e alla crescita del ruolo internazionale cinese. Il frutto di questa cavalcata è un racconto dei grandi eventi, dei personaggi centrali e delle tensioni irrisolte tra le aspirazioni dell’età moderna e le sue inevitabili contraddizioni. Con l’intento di offrire una chiave di lettura del passato, utile per orientarsi tra le incertezze del nostro presente.
Spesso tendiamo a reprimere le nostre emozioni, considerandole un intralcio piuttosto che una risorsa. Cosa sono le emozioni? Qual è la loro funzione? Possiamo davvero nasconderle o dovremmo imparare a utilizzarle come "trampolini" piuttosto che come "trappole"? Le emozioni ci caratterizzano e ci trasmettono delle preziose informazioni su noi stessi e sul nostro vissuto. Imparare ad affrontare quelle negative e condividere o amplificare la gioia è un impegno quotidiano per il nostro benessere e quello di chi ci sta accanto. Le autrici ci parlano di emozioni privilegiando quelle dei bambini e il punto di vista e le esigenze infantili; nel farlo attingono dalla propria esperienza umana e professionale attraverso esempi concreti e pratici.
Tutti i giorni viviamo un numero variabile di conflitti: di alcuni non ci accorgiamo neppure, altri invece lasciano il segno e possono cambiare la vita intera. Comunque tendiamo a sfuggirli, e a considerarli problemi da cui è meglio tenersi alla larga. Eppure i conflitti possono essere incredibili occasioni di apprendimento su noi stessi e sugli altri, possono aiutarci a incrementare le competenze relazionali e sociali e a migliorare la qualità della nostra vita. Ecco la prospettiva inedita che offre questa grammatica: dai conflitti è possibile imparare. Daniele Novara, pedagogista e formatore di lunga esperienza, individua le componenti fondamentali delle situazioni conflittuali e offre alcuni strumenti per provare a leggerle, decodificarle, capirle, ma soprattutto per viverle nell'ottica dell'apprendista. Chi impara dai conflitti vuole riuscire a superare modalità relazionali consolidate ma inefficaci per garantirsi relazioni più stabili e creative; da questa fondamentale, sistematica e anche difficile esperienza della vita vuole ricavare il meglio. Una lettura indispensabile per acquisire competenze personali interiori e durature, per essere in grado non solo di conoscere ciò che serve in teoria ma anche di riuscire a metterlo in pratica; una grammatica per attuare una nuova alfabetizzazione relazionale, per raggiungere e superare nuove frontiere di apprendimento, di conoscenza di sé e degli altri.
Quando ci sentiamo malati o debilitati, quando subiamo l'assalto di virus o batteri, la prima cosa da fare è ascoltare il nostro corpo e lasciarlo libero di esprimersi: la malattia stessa è la manifestazione di un conflitto interiore, e ci rivela importanti problemi di cui non siamo consapevoli. Accettare ed elaborare i nostri malesseri ci permetterà di "dialogare" con il medico per trovare insieme un percorso di guarigione, nonché di prevenire eventuali ricadute. Questo dizionario unico nel suo genere ci aiuta a comprendere l'origine mentale ed emozionale di oltre 1.000 malattie e malesseri dalla A alla Z. Con semplicità e chiarezza l'autore, psicoterapeuta dall'esperienza più che ventennale, ci illustra i sintomi e ci spiega quali messaggi sulla nostra salute psicofisica ci stanno trasmettendo, indicandoci come accettarli nella nostra vita per guarire e rimanere in salute.
Questo libro racconta, prima ancora degli orrori del nazionalsocialismo, la storia toccante di una ragazza. Una giovane vita piena di aspettative e opportunità, destinata a un tragico destino. Anne Frank (1929-1945) è diventata celebre grazie al suo diario, che ha commosso e continua a commuovere lettori di tutte le età. Mirjam Pressler ne fa un ritratto biografico a tutto tondo, soffermandosi sulle contraddizioni e facendo emergere i talenti e le aspirazioni di questa giovane ebrea nata in Germania. La storia sconvolgente di una ragazzina che è diventata donna nel periodo più cupo della storia dell'umanità e che Mirjam Pressler ha avuto il coraggio di trasformare in un romanzo avvincente. Età di lettura: da 13 anni.
II Triangolo delle Bermude, le teste di Modigliani, lo yeti; e ancora le catene di Sant'Antonio, i coccodrilli nelle fogne ... Sono tutte «bufale», storie, leggende, miti, creati e tramandati per ingannarci. Valutare queste informazioni non è facile: perché «Me le ha raccontate un amico» e «Se tutti le conoscono, non possono essere false!». Invece lo sono e saperle smascherare è fondamentale, perché non sono mai innocue Siete pronti a intraprendere un viaggio nel tempo e nello spazio? Ce ne sono di storiche, artistiche, linguistiche, mediatiche, geografiche, letterarie, perfino «paranormali». Nella prima parte del libro, le autrici esaminano le più note e curiose: come sono nate e diffuse, perché sono fasulle. Nella seconda, invitano insegnanti e ragazzi a scendere in campo e a diventare veri cacciatori di bufale, fornendo tutti gli strumenti e le spiegazioni per riconoscere le più famose e ricrearle con gli amici e i compagni di classe in esperimenti divertentissimi, a casa e a scuola: dai cerchi nel grano alle uova mummificate, dalle fate ritoccate alle predizioni astrologiche.
Per quasi cinque secoli si sono accumulate scoperte scientifiche che hanno suggerito che fosse possibile spiegare l'Universo senza la necessità di un Dio creatore. Inaspettatamente, il pendolo della scienza ha oscillato nella direzione opposta. Dopo aver definito cosa sia una prova nella scienza e le implicazioni delle due tesi opposte dell'esistenza o meno di un Dio creatore, il libro affronta le scoperte scientifiche degli ultimi 150 anni, che hanno portato a una vera rivoluzione concettuale. Solo 100 anni fa tutti gli scienziati pensavano che l'Universo fosse eterno e stabile, mentre oggi sappiamo che ha avuto un inizio, avrà una fine, è in espansione e proviene da un Big Bang. Questo punto solleva la questione di un Dio creatore. La scoperta della regolazione fine dell'Universo, che rende possibile l'esistenza degli atomi, delle stelle e della vita complessa, è un secondo punto chiave che solleva anche la questione della sua origine. In un linguaggio accessibile a tutti, gli autori offrono un'affascinante panoramica delle prove scientifiche dell'esistenza di Dio. Vengono così portate alla luce evidenze razionali convergenti, in campi indipendenti, che gettano una luce nuova sulla questione, forse, decisiva. Con i commenti finali di Vincenzo Balzani, Noemi Di Segni, Roberto Giovanni Timossi, John C. Lennox, Andrew Briggs, Denis Alexander, Luc Jaeger, Cardinale Robert Sarah, e Monsignor André Léonard.
24 settembre 2000: Vincent Humbert, diciannove anni, ha un terribile incidente stradale che, dopo nove mesi di coma, lo lascia tetraplegico, muto e quasi cieco, ma drammaticamente lucido. Novembre 2002: in preda a continue, indicibile sofferenze, Vincent detta a un'infermiera una lettera aperta per Chirac, in cui manifesta pubblicamente la volontà di morire. Ma Chirac non può aiutarlo, anzi, lo incita a vivere. 24 settembre 2003: nel terzo anniversario dell'incidente, Marie, la madre di Vincent, gli inietta una dose letale di barbiturici, come avevano precedentemente concordato. Non viene arrestata, ma resta in attesa di giudizio. 26 settembre 2003: alle 12 e trenta Vincent muore, dopo due giorni di coma.
Dopo "Le donne di Alessandro Magno" e "Donne di piacere", l'autrice tratteggia venti ritratti di donne che, pur di affermarsi, hanno superato ogni limite di crudeltà. Un saggio che descrive personalità forti e affascinanti, offre interpretazioni, sfatando errori e pregiudizi della storiografia, e spazia nel tempo e nelle più importanti civiltà del mondo, dalla remota antichità al Novecento.
L'invecchiamento è un processo naturale. Per l'autore nulla può fermarlo, tanto meno la chirurgia estetica o i cosmetici "miracolosi". Tuttavia, se non è possibile evitare la graduale senescenza, si può - e si deve - arrivare all'età avanzata lucidi nella mente e vigorosi nel fisico, e riuscire a contrastare il decadimento. Attingendo alle ultime conquiste della scienza e, insieme, ai segreti di popolazioni longeve come quella caucasica, Weill fornisce una serie di consigli, che vanno da un'alimentazione antinfiammatoria a un equilibrato esercizio fisico a un corretto uso di integratori, senza dimenticare l'importanza di stimolare la mente e di coltivare la vita affettiva.

