
Guida a un secondo Rinascimento economico e culturale
Dei quindici anni più caldi mai avvertiti sul nostro pianeta quattordici si sono registrati nel XXI secolo. L’inquinamento da carbonio ha portato i gas serra ai livelli del Neolitico. Una crisi finanziaria globale ha lasciato senza parole i cervelli più pagati al mondo. E ancora l’11 settembre, gli attacchi terroristici da Montreal a Manchester, la Brexit, i collassi nucleari, tsunami e uragani: di ragioni per pensare che tutto stia crollando ce ne sono parecchie. Eppure Ian Goldin e Chris Kutarna sono sicuri: questa è la nostra Nuova età dell’oro. Come nel Rinascimento, nella nostra epoca c’è un terreno estremamente fertile per la fioritura del genio, perché in nessun altro momento storico il rapporto tra scienza e tecnologia è stato così stretto. Vincere le sfide del presente e superare lo shock continuo prodotto dalla collisione tra realtà e aspettative significa allora strutturare una strategia che, presupponendo il fattore rischio come elemento imprescindibile della natura del genio, attinga al passato per dirigere il presente e orientare il futuro. Goldin e Kutarna ripercorrono quindi la storia delle scoperte geografiche, delle rivoluzioni scientifiche e artistiche che hanno caratterizzato l’età moderna e le mettono in prospettiva con l’attualità: come Gutenberg e la stampa, Zuckerberg e i social media contribuiscono a diffondere la conoscenza; il crollo del muro di Berlino e la globalizzazione hanno abbattuto barriere e consentito di varcare confini prima invalicabili in misura pari alla scoperta di Cristoforo Colombo; i flussi migratori di oggi, spesso determinati da movimenti geopolitici che alla radice hanno la religione, ricordano quelli provocati in Europa dalla scissione tra Chiesa cattolica e Chiesa riformata. Se è vero che il presente non è una ripetizione di quanto è già accaduto, è pur vero che l’umanità non si reinventa a ogni generazione e che, a dirla con Machiavelli, per prevedere il futuro bisogna consultare il passato. Nuova età dell’oro è lo strumento necessario per conquistare una visuale più ampia, calibrare speranza e determinazione, promuovere un progresso finalmente sostenibile. Perché è tempo che economia e cultura entrino in un secondo Rinascimento.
Cos'è la memoria? Cos'è il passato? Cosa resta delle vite e delle morti di chi abbiamo amato, di chi ci ha preceduto? Riflessioni universali, che diventano lancinanti quando si applicano al passato di un ebreo, polacco e comunista, cresciuto nel dopoguerra in una patria che l'ha poi rinnegato. Wlodek Goldkorn è da molti anni una voce conosciuta della cultura italiana, ha intervistato grandi artisti, scrittori, premi Nobel, e raccontato molte storie, mai la sua personale. Quella di un bambino nato da genitori scampati agli orrori della seconda guerra mondiale, che abitava in una casa abbandonata dai tedeschi in fuga, ancora piena di piatti e mobili provvisti di svastica, che crebbe nel vuoto di una memoria familiare impossibile da raccontare, impossibile da dimenticare, impossibile da vivere. "Poi, capita che nascano i nipotini. E arriva il momento in cui ci si pone la domanda: come dire loro l'indicibile? Come trasmettere la memoria?" Ecco allora un viaggio di ritorno: a Cracovia, a Varsavia, ad Auschwitz, a Sobibór, a Treblinka. E un viaggio nella memoria, da ricostruire, da inventare, da proiettare nel futuro: i genitori, gli amici, gli eroi e le vittime, il ragazzino che gioca con i compagni nel cortile fingendo di essere ad Auschwitz, l'uomo che sceglie Marek Edelman come maestro di vita, il nonno che deve raccontare ai nipoti la storia.
Questo libro racconta in prima persona la vita, per certi versi incredibile e miracolosa, di padre Gereon Goldmann (1916-2003), che da seminarista, allo scoppio della Seconda guerra mondiale, riceve la chiamata alle armi nelle forze armate tedesche. Assegnato suo malgrado a un’unità delle SS, ne viene espulso per incompatibilità ideologica. Ma anche da soldato della Wehrmacht, per tutta la durata della guerra, Goldmann metterà al primo posto il suo impegno al servizio di Dio, arrivando più volte a rischiare la vita per i suoi compagni. Dall’invasione tedesca della Francia alla guerra nel Sud Italia fino alla prigionia nei campi francesi in Marocco, la testimonianza di Goldmann colpisce per la determinazione e la perseveranza che egli dimostra sia sul campo di battaglia sia in prigionia. In lui domina infatti non soltanto il desiderio di confortare i fratelli sofferenti, ma anche la devozione all’Eucaristia unita al costante impegno per l’evangelizzazione e l’attività pastorale, fino alla conclusione della sua vita come missionario in Giappone. Il libro ha riscontrato grande successo nel mondo, con numerose traduzioni nelle principali lingue, compresi giapponese e coreano. Negli Stati Uniti ne è stata realizzata una graphic novel.
Carlo Goldoni con le “Memorie italiane” racconta, in uno splendido “romanzo di formazione”, la sua vita, dal 1707 al 1742, insieme alle «leggiere notizie» sulla riforma della commedia italiana. Le “Memorie, scritte a puntate, come un feuilleton, appaiono nelle singole prefazioni ai diciassette tomi dell’edizione Pasquali, e sono corredate ciascuna da una illustrazione che rappresenta «un qualche pezzo della sua vita». Nasce così - precedendo i futuri “Mémoires”scritti in francese a Parigi - la stringata e briosa autobiografia di un intellettuale borghese nella Venezia del Settecento, corredata anche da una sorta di «disegni animati» che l’accompagnano, come a “muovere”, daccanto, una terza autobiografia per immagini. “Il teatro comico”, commedia scritta e rappresentata nel 1750, non è nient’altro che la riforma della commedia dell’Arte, recitata sul palcoscenico dagli stessi attori, una mattina, durante le prove.
Giornalista e scrittore, Luca Goldoni ripercorre in questo volume la vita di Giuseppe Garibaldi, "l'amante dei Due Mondi". Combattente strenuo contro la tirannia e per la libertà degli oppressi, l'eroe risorgimentale, tra i padri della nostra Patria, fu infatti anche un irresistibile tombeur de femmes. Ed è proprio su questo aspetto, sul quale le biografie generalmente sorvolano, che Goldoni vuole puntare il suo sguardo indiscreto.
Persone da zero a tre anni propone un approccio innovativo rispetto al “gruppo” per i bambini al nido e applica la ricerca e la teoria alla pratica quotidiana. Tutte le idee presenti nel volume sono state sviluppate e verificate nei nidi e nei centri per le famiglie. In questo libro le autrici hanno raccolto le loro vastissime esperienze; ne risulta un’utile proposta che tocca problematiche che vanno dalla gestione di un nido al ruolo della coordinatrice, senza trascurare gli aspetti emotivi di tutti coloro che vivono questa esperienza: bambini e adulti. Viene dato ampio spazio alle modalità per l’uso del Cestino dei tesori e per il gioco euristico, tenendo conto delle esigenze sia dei bambini che delle educatrici. L’aspetto del nido, gli arredi, lo spazio esterno, ogni dettaglio viene considerato in funzione di un’esperienza positiva per tutti.
Tutti perdiamo tempo su Internet, arrivando persino a colpevolizzarci per quanto siamo soliti saltabeccare da un sito all'altro. Ma siamo davvero sicuri che stiamo sprecando del tempo? Per Kenneth Goldsmith non è affatto cosí perché, a differenza dei vecchi media, Internet ci obbliga a un coinvolgimento attivo, facendoci diventare piú sociali, piú inventivi, e persino piú produttivi. Goldsmith sviluppa queste sue provocatorie intuizioni sostenendo che le nostre vite digitali stanno rimodellando l'esperienza umana. Quando stiamo «perdendo tempo», in realtà creiamo una cultura della partecipazione, leggiamo e scriviamo di piú, anche se in modo diverso. E mandiamo a gambe all'aria i concetti di autorità e autenticità. Internet ci fa entrare in uno stato intermedio tra l'estrema attenzione e il naturale fluire del subconscio, la condizione ideale per la creatività. Dove tutto ciò ci condurrà è uno dei segreti del XXI secolo ancora tutto da scoprire.
IL LIBRO
Com’è possibile accrescere la propria capacità di persuasione mettendo il pubblico a disagio? Quale errore comune genera messaggi autodistruttivi? Quando può una richiesta minima aprire una grande prospettiva? Iniziare sottotono o con uno squillo di tromba? Che cosa induce le persone a comprare? Chi è il miglior persuasore? L’avvocato del diavolo o chi dissente apertamente? Qualunque sia il nostro ruolo all’interno di un processo lavorativo, sappiamo fin troppo bene quanto il successo dipenda dalla capacità di portare gli altri a dire «sì» alle nostre richieste. Non sempre, però, siamo a conoscenza dell’enorme quantità di studi condotti sui fattori che influenzano i processi decisionali delle persone. Noah Goldstein, Steve Martin e Robert Cialdini, massimi esperti nell’ambito della persuasione, riuniscono e traducono in questo libro sessant’anni di ricerche scientifiche sull’argomento. Ricco di aneddoti, consigli pratici e vere e proprie tecniche da applicare sia in ambito lavorativo sia nel privato, questo manuale si rivela uno strumento preziosissimo per tutti coloro che vogliono essere persuasivi e avere successo nella vita.
GLI AUTORI
Noah J. Goldstein è membro della Anderson School of Management dell’Università della California. Ha svolto numerose ricerche per conto della Fondazione Nazionale di Scienza e l’Istituito Nazionale di Sanità.
Steve J. Martin è il direttore della società inglese Influence At Work. Ha una formazione nel marketing e nella vendita e tiene numerosi seminari sull’argomento.
Il dottor Robert B. Cialdini è professore di psicologia e marketing all’Università dell’Arizona. È uno degli esperti più citati nell’ambito della persuasione e dell’influenza e ha scritto un testo fondamentale sull’argomento, Le armi della persuasion, che ha venduto oltre 1 milione di copie. Nel 2003 gli è stato riconosciuto il Donald T. Campbell Award per il suo contributo nel campo della psicologia.
Leader carismatico, seduttore privo di scrupoli, stratega lucido e volitivo, Gaio Giulio Cesare è stato al contempo brillante politico e genio militare, protagonista di un'ascesa vertiginosa e di alcune delle più spettacolari vittorie della Storia. Nel corso dei secoli, numerosi sono stati i suoi commentatori e biografi, quasi mai imparziali. In questo libro Adrian Goldsworthy colloca Cesare nel contesto del mondo mediterraneo e della ricca e turbolenta società tardo-repubblicana: dalla difficile esperienza del consolato alla relazione con Cleopatra, dalle campagne in Gallia e Britannia fino all'affermarsi della dittatura. Ricomponendo i pezzi di un grande mosaico, lo storico disegna la figura di un "colosso", un ritratto che ci ricorda perché, dopo più di duemila anni, il nome di Cesare continua a esercitare un fascino assoluto.
Sulla scorta delle scoperte di una nuova disciplina - le neuro-scienze sociali -, l'autore dimostra come le relazioni interpersonali plasmino la mente e influiscano sul corpo. Il cervello è, per sua natura, socievole e le emozioni sono contagiose come un virus. Proprio per questo è importante allenare la propria intelligenza sociale, così da vivere con pienezza le relazioni d'amore, educare i figli alla felicità e costruire attivamente il dialogo con l'altro. Un saggio che analizza le radici delle solitudini dell'uomo di oggi per riscoprire e recuperare i rapporti personali e affettivi.
Perché le persone più intelligenti nel senso tradizionale del termine non sono sempre quelle con cui lavoriamo più volentieri o con cui facciamo amicizia? Perché i bambini dotati ma provenienti da famiglie divise hanno difficoltà a scuola? Perché un ottimo amministratore delegato può riuscire un pessimo venditore? Perché, sostiene Goleman, l'intelligenza non è tutto. A caratterizzare il nostro comportamento e la nostra personalità è una miscela in cui il quoziente intellettivo si fonde con virtù quali l'autocontrollo, la pervicacia, l'empatia e l'attenzione agli altri: in breve, l'intelligenza emotiva.
Non ci sono più i leader di una volta. Pessima notizia? No, forse è meglio così. Ora che il concetto di intelligenza emotiva è entrato a pieno diritto nella nostra società, anche la vecchia e logora concezione della leadership basata sul potere e sull'autorità è stata definitivamente scalzata. Perché non bastano più l'attitudine al comando e le competenze tecniche per ottenere risultati, far quadrare i bilanci aziendali, salvare imprese e organizzazioni dalla bancarotta. Occorre essere in grado di mobilitare le energie migliori del proprio gruppo di lavoro, sapere giocare sulle motivazioni profonde di ognuno e allo stesso tempo analizzare lucidamente le proprie, esercitare la difficile arte dell'autocontrollo e della critica senza rinunciare all'empatia. In questo libro, Daniel Goleman ci spiega come essere capi migliori, più efficienti e più amati. Con un'ammonizione: adottare un unico stile di comando non è più sufficiente. La leadership del futuro è fluida: a seconda delle circostanze, dovremmo assumere le caratteristiche del capo visionario, di quello "allenatore", del federatore, del democratico, dell'incalzante e dell'autoritario. Perché sapere governare e gestire gli stati d'animo di chi lavora con noi è la chiave dell'armonia e del talento creativo che soli possono garantire lo sviluppo economico e culturale, nelle piccole comunità aziendali come nell'intera società.