
Il manuale Concorso 587 Dirigenti scolatici - La prova orale rappresenta un indispensabile strumento per affrontare la tappa finale di questa complessa procedura concorsuale. In aderenza al bando, il testo presenta, rispettivamente, nella Parte prima domande e nella Parte seconda casi pratici concernenti tutti gli ambiti disciplinari previsti dalla prova scritta, esposti in maniera chiara e sintetica. Nella Parte terza è trattata l'Informatica con esempi di domande ricorrenti in sede di prova orale. Infine, nella Parte quarta, dedicata all'Inglese, si propongono esempi di conversazione e di fraseologia tra i più frequenti, nonché esempi di brani tradotti, nell'intento di simulare il colloquio in lingua della prova orale. Inoltre è possibile ascoltare la lettura di interi brani, seguendo l'icona , per acquisire dimestichezza con la corretta pronuncia dell'inglese. Il manuale è aggiornato alle più recenti novità normative, tra cui: il D.P.C.M. 30-10-2024, n. 185, che modifica l'organizzazione del Ministero dell'Istruzione e del Merito e, in particolare, rivede i compiti degli Uffici scolastici regionali; i nuovi CCNL Area Istruzione e Ricerca 2019-2021, sottoscritto il 7 agosto 2024, e Comparto Istruzione e Ricerca 2019-2021, siglato il 18 gennaio 2024; il D.M. 7-9-2024, n. 183, con le nuove Linee guida per l'insegnamento dell'Educazione civica; la L. 8-8-2024, n. 121, che ha istituito la filiera formativa tecnologico-professionale, a fronte delle nuove necessità socio-economiche.
Mentre il sapere "storico" corrisponde, si potrebbe dire, all'esistenza dell'umanità e mentre la suddivisione tradizionale, per grandi epoche o grandi ma abituali campi di studio, appartiene alla consuetudine, lo studio della politica internazionale è definibile come cronaca dei fatti contingenti, considerati nel momento in cui essi accadono, nelle loro immediate premesse e nelle conseguenze che ne derivano o se ne possono desumere. Questo testo si sviluppa su tre piani diversi: rispettivamente l'evoluzione degli eventi storici, la riflessione teorica svolta in contemporanea sulla natura e le ragioni di tale evoluzione e i temi che questo doppio ordine di elementi ha posto e pone a chi affronta lo studio della materia.
I mutamenti del linguaggio della politica internazionale e l'affiorare di nuove sigle o di nuove definizioni rendono spesso molto complicata la comprensione dei problemi che, nell'età della globalizzazione, sono al centro dell'interesse di studiosi, studenti, giornalisti o comuni lettori. Questo lessico cerca di dare un contributo di semplificazione. Non pretende di chiarire il significato di tutte le parole possibili né vuole essere un piccolo manuale onnicomprensivo. Le espressioni elencate sono il frutto di una scelta che omette nozioni spiegate da qualsiasi buona enciclopedia. Invece l'attenzione è concentrata su termini che solo di recente sono entrati nel lessico comune della politica internazionale o a problemi oggi attuali. Anche se marginalmente e grazie al tentativo di usare meglio parole di consuetudine diversa, il volume si propone di contribuire a comprendere meglio ciò che ha acquistato un peso risolutivo nelle questioni che regolano i rapporti internazionali, oltre a chiarire espressioni del parlare comune tipiche del gergo usato dalla diplomazia.
Una ricostruzione unitaria degli eventi che hanno radicalmente modificato i caratteri del sistema internazionale tra il 1946 e il 1990: nel secondo dopoguerra il sistema occidentale si riorganizza e progredisce grazie al Piano Marshall, mentre quello sovietico si chiude in un isolamento autarchico centralizzato. Si formano due blocchi contrapposti: la competizione bipolare conosce momenti di stasi ma anche giorni di profonde tensioni. Dall'Europa il conflitto si estende ai paesi di recente indipendenza e alla Cina. In una gara sempre più serrata, la tecnologia varata negli Stati Uniti e la capacità di affrontare meglio i problemi della globalizzazione spingono verso la crisi e infine alla dissoluzione dell'Unione Sovietica.
Dopo la dissoluzione dell'Unione Sovietica, gli Stati Uniti sono apparsi come la sola potenza in grado di condizionare il sistema internazionale. Questa ipotesi è stata contraddetta dall'emergere di nuovi soggetti capaci di delimitarne la supremazia: la Cina, l'India e la Russia. In altre parti del mondo hanno avuto luogo mutamenti sostanziali. L'America Latina tende a sottrarsi al controllo statunitense, l'Africa e l'Asia si affacciano a una difficile modernizzazione; nel Medio Oriente le rivoluzioni del 2011 e il consolidarsi del fondamentalismo islamico fanno sorgere nuovi problemi. Uno strumento per comprendere le tappe fondamentali di una fase di transizione, iniziata con il 1989 e non ancora conclusa.
Nel mondo di oggi il disordine internazionale corrisponde a una distribuzione non univoca del potere politico ed economico. Ma come si è formato questo quadro, e quali sviluppi lascia intravvedere? Tecnologia, strutture economico-sociali, norme giuridiche, globalizzazione sono concetti che rientrano nel linguaggio corrente, senza che ne siano chiare le origini e la valenza. Interpretare tali questioni è l'intento di questo volume, che si propone di individuare i modelli che, a partire dalla nascita dello stato moderno e delle rivoluzioni industriali, sono alla base della visione globale dei problemi internazionali. Di Nolfo ripercorre secoli di storia e si sofferma sugli anni della Guerra fredda, con l'affermazione della pax americana nei suoi aspetti politici e finanziari. La fine della Guerra fredda appare come la conferma storica dell'egemonia americana ma ne mostra anche tutti i limiti. L'emergere di altri soggetti, pur non scalzando gli Stati Uniti dalla loro posizione di superpotenza, li obbliga a misurarsi con dinamiche sempre più complesse e ad affrontare la sfida costituita dal pluralismo del mondo contemporaneo. Quali scenari ci aspettano nel futuro?
Le democrazie contemporanee non godono di buona salute. Già minacciate dal progressivo indebolimento della politica prodotto dalla spietata competizione globale, oggi devono fare i conti con un nuovo spettro: diventare la "democrazie del pubblico". Nella società dei nuovi media i cittadini rischiano di trasformarsi in un "pubblico" sempre più passivo, acritico, influenzabile, con scarse possibilità controllare le informazioni, senza occasioni di confronto critico, piuttosto istintivo nei giudizi e quindi con basse difese immunitarie per difendersi dalle tante forme di manipolazione e da populisti e imbonitori sempre in agguato, soprattutto nei momenti di crisi. Contro tale preoccupante degenerazione, questo volume propone una difesa filosofica, storica, sociologica ed economica della democrazia, intesa come "società aperta", fondata sulla discussione critica, che trova le sue origini nella filosofia greca e nella tradizione cristiana. Per far fronte alle sfide del terzo millennio, è questa la tesi degli autori, la democrazia ha bisogno di una articolazione poliarchica, di istituzione inclusive, di uno Stato in grado di regolare i processi economici e di garantire le libertà dai nuovi nemici e i diritti sociali dalle nuove disuguaglianze. Per le sorti della democrazia diventa inoltre decisivo che il cittadino democratico, soprattutto attraverso gli studi umanistici, acquisisca quella capacità critica e quella autonomia di giudizio che rappresentano gli anticorpi necessari affinché il "demos" non sia declassato a "pubblico" e la "democrazia dei cittadini" possa trovare nuovo slancio nel mondo globalizzato.
Nel ciclo di vita il decadimento cognitivo - quando presente - può avvenire in tempi e gradi diversi: il deterioramento lieve (Mild Cognitive Impairment) non comporta gravi perdite di competenze sociali e di adattamento, e solo in una parte delle persone che ne sono affette progredisce ulteriormente; nei casi più gravi si ha la demenza (quella di Alzheimer è la più conosciuta). Nel volume vengono affrontate - oltre alle questioni teoriche di fondo - anche le tematiche metodologiche connesse alla valutazione del deterioramento cognitivo: che cosa decade? Con quali test si valuta? Con quali marker biologici vanno correlate le manifestazioni del deterioramento? Una accurata valutazione è preliminare alla riabilitazione, che spesso deve tendere soprattutto al mantenimento delle funzioni residue, evitandone o contrastandone il decadimento ulteriore. Molteplici sono gli strumenti (psicologici, ma anche farmacologici) utilizzati per valutare e trattare forme differenti di disabilità cognitiva. Il libro si rivolge a psicologi, operatori della riabilitazione, personale specializzato che lavora con gli anziani o con la disabilità intellettiva. Esso fornisce anche utili indicazioni per l'aggiornamento di quanti si occupano di psicologia riabilitativa, di gerontologia e farmacologia.