
Il test SIB è un questionario di autovalutazione del comportamento interpersonale e assertivo, concepito per un'ampissima fascia d'età, dall'adolescenza all'età adulta. Già largamente utilizzato in Europa e nei Paesi anglosassoni, è stato validato e standardizzato in Italia su un ampio campione, e può essere utilizzato con diverse finalità, ad esempio individuare precoci difficoltà relazionali negli adolescenti, facilitare la valutazione delle competenze e del potenziale del personale in ambito lavorativo, mettere a punto e verificare l'efficacia di interventi psicoeducativi per il potenziamento dell'assertività o per valutare le abilità sociali in pazienti psichiatrici.
La K-SADS-PL è un'intervista diagnostica per la valutazione dei disturbi psicopatologici (passati e attuali) in bambini e adolescenti secondo i criteri del DSM-III-R e del DSM-IV. Viene somministrato da psicologi o neuropsichiatri infantili sia ai ragazzi che ai loro genitori, e consente di ottenere un punteggio complessivo che tiene conto di tutti i dati raccolti dalle varie fonti disponibili (familiari, bambini, insegnanti, pediatri, ecc.). In particolare se utilizzata all'interno di una valutazione psichiatrica e psicodiagnostica completa e articolata, la K-SADS-PL si dimostra uno strumento fondamentale poiché permette di effettuare un corretto bilancioa prognostico, indispensabile per programmare un adeguato intervento terapeutico.
Che ne è della coppia; che significati assume oggi l'essere genitori e il desiderio di "avere un figlio"; come diventare famiglia e a quali condizioni essere davvero felici? Sono le domande da cui muove questo libro, dove i contributi autorevoli di un biblista del calibro del cardinal Martini, di una psicologa, un medico bioeticista e un sociologo aiutano a disegnare le nuove coordinate di una società in vorticoso cambiamento, che pone interrogativi importanti circa il modello di famiglia cui siamo abituati. Sullo sfondo, la ricerca stessa della Chiesa, sollecitata da papa Francesco con la convocazione del Sinodo, di nuove parole capaci di dire agli uomini d'oggi i valori di sempre e riscoprire i veri "talenti" racchiusi nell'essere famiglia.
Questo volume è dedicato ad una figura di primo piano della Storia italiana e valdostana della prima metà del Novecento: Franz Elter.
Il libro raccoglie gli atti del convegno su "Ragione, fiction e fede" ragionando su relazione fra ragione, arte e fede; il senso del male; la violenza e il grottesco; l'uso dell'umorismo nell'arte; la visione morale nella narrativa; i diversi modi in cui la fede cristiana illumina e si riflette nella letteratura, nel cinema, nella musica, nella scultura e nella pittura. A fare da contorno, l'opera della scrittrice statunitense Flannery O'Connor (1925-1964), che si distingue per la sua ricca combinazione di intelligenza, arte e fede. I suoi racconti e romanzi offrono una profonda comprensione della condizione umana, una visione morale integra e una eccelsa padronanza artistico-letteraria.
La fiction e il male morale che viene dalla televisione. Analisi contenutistica e morale degli script televisivi e cinematografici.
L'università nasce tra l'XI e il XII secolo nel seno della Christianitas, grazie anche all'iniziativa delle autorità ecclesiastiche dell'epoca. Già molti secoli prima erano presenti istituti d'insegnamento superiore e centri di aggregazione intellettuale nella Chiesa. In età antica, essi nacquero da scuole catechetiche, come ad esempio quella di Alessandria d'Egitto; oppure per iniziativa dei singoli, come nel caso del Vivarium di Cassiodoro. Nell'alto Medioevo questa funzione d'insegnamento fu svolta dai monasteri, in un ambiente feudale e rurale, generalmente poco alfabetizzato. La ripresa economica, politica e culturale del secolo XI, nonché la rinascita delle città, favorì il sorgere delle prime università, che nei secoli successivi si diffusero in vari centri d'Europa: Oxford, Coimbra, Salamanca, Parigi, Lovanio, Tubinga, Bologna, Praga, Cracovia, Pecs, ecc. Con la scoperta e la colonizzazione del nuovo mondo, le università si diffusero anche nel continente americano, a iniziare da Lima e Città del Messico. In tutti questi centri si sviluppò un'intensa, vivace e interessante vita accademica da cui nacquero scuole di pensiero, spesso in contrasto tra loro ma sempre portatrici di nuove idee e di fecondi sviluppi culturali. Fino al XVII secolo la teologia fu sempre un elemento centrale degli studi universitari. Le correnti illuministiche del Settecento, la Rivoluzione francese e le politiche culturali degli stati liberali dell'Ottocento emarginarono - se non espulsero - la teologia e lo stesso cristianesimo dalle aule universitarie. La reazione della Chiesa fu la fondazione di università cattoliche nei secoli XIX e XX. Il Concilio Vaticano II aprì un nuovo scenario di dialogo tra fede e cultura. Questo testo raccoglie gli Atti del Convegno "L'insegnamento superiore nella storia della Chiesa: scuole, maestri e metodi", organizzato dal Dipartimento di Storia della Chiesa della Facoltà di Teologia della Pontificia Università della Santa Croce, il 9-10 marzo 2016. I vari contributi presentati ripercorrono questo itinerario, nel quale l'incontro tra il cristianesimo e la cultura è stato foriero di sviluppo intellettuale, culturale, politico e sociale.