
Negli ultimi anni la Turchia si è trasformata da Stato satellite dell’Occidente a nuova – e pericolosa – potenza mondiale indipendente. Come e perché è avvenuto questo cambiamento, capace di scombinare il delicato equilibrio politico globale? Quali sono le intenzioni e gli obiettivi di Erdoğan per il Paese e le relazioni internazionali? Uno dei più noti e autorevoli studiosi italiani mostra, ancora una volta, come la storia abbia tanto da insegnarci per capire il presente, e soprattutto il futuro.
Notre-Dame, una chiesa, ma anche il cuore di Parigi e un'icona che supera i confini della Francia. A un anno dal rogo che ha distrutto la Cattedrale e commosso il mondo, Franco Cardini ne fa la protagonista del suo nuovo libro: un'interprete solo apparentemente senza voce della storia d'Europa che ha assistito a molti grandi eventi nel corso dei secoli e può quindi raccontarci il Vecchio continente dal Medioevo a oggi. In una cavalcata affascinante l'autore parte dalle sponde della Senna per portarci a esplorare un miracolo della tecnica, un monumento polimorfo distrutto e ricostruito più volte, un'enciclopedia di simboli alchemici, un orologio solare, riscoprendo il romanzo omonimo di Victor Hugo, i grandi passaggi e protagonisti della storia (dalla Rivoluzione Francese a Napoleone e Hitler) ma anche noi stessi. Perché, benché più volte riprodotta e falsificata, Notre-Dame resta un simbolo unico capace di agire ancora nella storia europea.
La storia avventurosa del colonnello Thomas Edward Lawrence, agente segreto al servizio di Sua Maestà britannica e contemporaneamente amico inseparabile dello sceriffo beduino che guidava la rivolta araba contro i turchi. Fu egli un traditore o un eroe della causa per la quale combatteva? E per quale causa in realtà lavorava, quella di re Giorgio V oppure quella dei beduini arabi della cui ribellione era diventato simbolo? Un enigma al quale la storia non trova risposta e che Cardini indaga, tenendo presente che un traditore è sempre un traduttore, colui che si sforza di trovare un ponte di comunicazione tra due visioni e due interessi diversi, e che la causa degli arabi era stato il frutto dell’inventiva dello stesso Lawrence, mancando in quelle aree l’idea propria di nazione. Aveva conosciuto il mondo arabo grazie agli studi di archeologia a Oxford; il suo professore era un agente dell’intelligence britannica per le questioni del Medioriente e dal 1914 Lawrence venne «arruolato» nel servizio segreto. Sognava di creare una grande nazione per tutti gli arabi e benché vittorioso sul campo fu poi sconfitto da quel che progettarono le potenze europee tracciando le varie zone di influenza. Lo visse come un inganno. Al di là della leggenda Lawrence d’Arabia si ritrova al centro di una vicenda storica che ha portato alla nascita di stati come il Libano, l’Iraq, la Siria, la Giordania, nazioni all’origine dell’instabilità del Medioriente che permane sino a oggi.
L'Olimpo occidentale è minacciato. I vecchi dèi - le potenze statali e sovrastatali - non sono più in grado di dominare il mondo. Lo stesso Zeus americano è prigioniero dei Titani che hanno dato l'assalto all'Olimpo, i grandi poteri occulti delle multinazionali che si sono spartiti la terra e la stanno divorando. La loro vittoria coinciderà con la distruzione non solo del mito democratico ma anche dell'ordine giuridico internazionale. Sarebbe (sarà?) la morte di Astrea - la dea della Giustizia - l'avvento del caos, la sparizione della possibilità di controllo dell'esercizio del potere e della partecipazione comunitaria alle decisioni di governo.
L'Olimpo occidentale è minacciato. I vecchi dèi - le potenze statali e sovrastatali - non sono più in grado di dominare il mondo. Lo stesso Zeus americano è prigioniero dei Titani che hanno dato l'assalto all'Olimpo, i grandi poteri occulti delle multinazionali che si sono spartiti la terra e la stanno divorando. La loro vittoria coinciderà con la distruzione non solo del mito democratico ma anche dell'ordine giuridico internazionale. Sarebbe (sarà?) la morte di Astrea - la dea della Giustizia - l'avvento del caos, la sparizione della possibilità di controllo dell'esercizio del potere e della partecipazione comunitaria alle decisioni di governo.
Franco Cardini traccia dell'imperatore franco una biografia radicata nei fatti. Eccellente guerriero e abile politico, Carlo proietta la sua ombra fino ai nostri giorni. Già ai contemporanei, che gli tributarono l'appellativo di Magnus, egli apparve come il degno capo della società occidentale, romano-germanica e cristiana. La sua figura e il suo tempo, stanno in un certo senso proprio sulla soglia di quel Medioevo dal quale l'Europa e la coscienza europea hanno finito a poco a poco con l'emergere.
“Poi fate quel che vi pare, agitatevi finché volete, ma questa è storia e così sono andati i fatti che ci hanno portati all'oggi. Il resto è malafede, propaganda tendenziosa, incitamento all'odio, bugia, sfruttamento dell'ignoranza, circonvenzione di incapaci a pensare e a informarsi."
Crociata, jihad, guerra di religione, scontro di civiltà, sono parole che sembravano appartenere, ormai, ai libri di storia e a epoche spaventose molto lontane dalla nostra. Eppure, nell'escalation di tensione e di allarme mediatico incominciata con l'attentato delle Torri Gemelle di New York l'11 settembre del 2001, e rinfocolata oggi dagli orrori perpetrati in Francia e nel mondo dai terroristi dello Stato Islamico, queste parole sono tornate drammaticamente attuali. Ma esiste davvero un conflitto tra culture e civiltà incompatibili? E, se davvero siamo in guerra, quando è iniziata, chi l'ha dichiarata, e perché? Davvero l'Occidente incarna i valori di democrazia, libertà e tolleranza in cui tutti noie sosteniamo di identificarci?
"Ma davvero abbiamo la memoria tanto corta? Davvero abbiamo dimenticato che fin dagli anni Settanta sono stati gli statunitensi che in Afghanistan, in funzione antisovietica, si sono serviti dei guerrieri-missionari fondamentalisti provenienti dall'Arabia Saudita e dallo Yemen? Davvero ignoriamo che la malapianta del fondamentalismo l'abbiamo innaffiata e coltivata per anni noi occidentali? Sul serio non sappiamo nulla del fatto che ancor oggi il jihadismo - quello di al-Qaeda e quello, rivale e concorrente, dell'Islamic State (IS) del Califfo al-Baghdadi - è sostenuto, e neppure in modo troppo nascosto, da alcuni emirati della penisola arabica che pur sono tra i nostri più sicuri alleati nonché - e soprattutto - partner finanziari e commerciali?". Franco Cardini, con gli strumenti di uno storico di razza, racconta le varie fasi dell'attacco musulmano all'Occidente con una personale chiave interpretativa. Dietro lo scontro di civiltà, usato strumentalmente da minoranze sparute, si nascondono interessi precisi. Al servizio di questo mito cooperano più o meno consapevolmente una diplomazia internazionale traballante e voltagabbana e un universo mediatico allarmista e ricercatore di consensi legittimanti. Con un aggiornamento bibliografico.
Di cosa parliamo quando parliamo di Occidente? Dopo l'elezione di Trump, sembra giunto al termine quel concetto di Occidente tutto geopolitico, dove Europa occidentale e Stati Uniti, difensori di democrazia e libertà, si contrapponevano alla 'barbarie' orientale, russa e cinese. Intanto, Giappone, Cina e India propongono altri Occidenti, portatori di altre 'modernità', contrapposte - o comunque alternative - alla modernità occidentale. Stiamo assistendo al crollo dell'Occidente così come lo abbiamo conosciuto?
"Oriente" e "Occidente" sono costruzioni culturali di lunga durata. Questo libro esplora il modo in cui, fra Medioevo e contemporaneità, l'"Occidente" ha guardato al suo corrispettivo "orientale", all'insegna di quell'esotismo dietro il quale, sino al secolo scorso, si nascondeva, ancora, la consapevolezza d'interazioni profonde. La raccolta di alcuni saggi, in parte inediti e in parte pubblicati in sedi diverse, opportunamente rivisti costituisce un'occasione per tornare a riflettere su questo importante nodo della nostra storia culturale. Prefazione di Antonio Musarra.
Dai rapporti tra le diverse sponde del Mediterraneo a Papa Francesco e la Laudato si', dai temi attuali di una storiografia sempre vista come "cosa viva" fino al giudizio sui recenti attentati dell'Isis a Parigi e sul rischio di un conflitto di civiltà con l'Islam, dal tema dell'immigrazione al problema dell'ineguaglianza sociale. Il titolo è uno sguardo di e un viaggio con un grande intellettuale fuori da tutti gli schemi, spesso imprevedibile, quasi sempre provocatorio. Le riflessioni di Cardini, anche grazie a una scrittura ironica e densa, provocano e aprono nuovi orizzonti.
Questo libro ricorda volentieri un samizdat, una di quelle pubblicazioni clandestine circolanti nell'Unione Sovietica del secondo dopoguerra che si poteva trattenere per breve tempo, magari per una sola notte, passata in bianco immersi nella lettura. Con questo non si vuol certo dire che Franco Cardini abbia subito una qualche forma di censura, meno che mai politica (o forse sì, ma questo è da vedere). Questo libro, in realtà, nasce da una profonda e spassionata riflessione sui meccanismi che nel nostro Paese bloccano la circolazione delle idee e la corretta informazione. "Arianna infida", dunque, è il tentativo di riprendere il bandolo di una matassa che si è persa nelle cento o mille bugie che ci vengono propinate ogni giorno, tanto sulla storia remota o recente, quanto sugli eventi che accadono ai giorni nostri. In queste pagine Franco Cardini denuncia alcuni mali che ci affiggono: del nostro essere europei, in un'Europa che, a dispetto delle proprie radici ebraico-cristiane, appare condizionata da lobbies economico-finanziarie e da teoremi come quello neoconservatore sull'esportazione della democrazia; del nostro essere italiani, in un'Italia assediata da circhi di nani e ballerine, bugie e prevaricazioni tanto culturali quanto politiche; del nostro essere affacciati sul Mediterraneo, crogiolo di culture di cui continuiamo ostinatamente a disinteressarci accontentandoci della vulgata ufficiale.