
La Teoria della mente studia la capacità tipicamente umana di spiegare e prevedere il comportamento proprio e altrui mediante l'attribuzione di stati mentali. È un ambito di ricerca interdisciplinare cui contribuiscono principalmente la psicologia e la psicopatologia dello sviluppo. Il volume è una mappa per orientarsi nella ormai imponente letteratura sulla Teoria della mente: dopo un'introduzione che delinea lo stato dell'arte nel settore, presenta i contributi che possono essere considerati veri e propri classici, fino ai più recenti orizzonti della ricerca.
Un manuale che si rivolge tanto agli studenti che frequentano i corsi di osservazione e valutazione del comportamento infantile, quanto agli operatori impegnati nell'attività clinica, agli educatori e agli insegnanti che osservano quotidianamente i bambini affidati alle loro cure. Nella prima parte del testo si illustrano i diversi tipi di osservazione - etologica, partecipante e controllata - mostrando come vengono utilizzati negli ambiti della formazione, dell'educazione e dell'attività clinica. La seconda parte è dedicata agli strumenti di valutazione del comportamento infantile nei principali domini dello sviluppo: cognitivo, comunicativo e linguistico, sociale e interpersonale.
Questo manuale fornisce un quadro completo della psicologia dello sviluppo. Dopo una descrizione delle principali teorie dello sviluppo - da quelle classiche a quelle più recenti - sono presentati i metodi di indagine più comunemente utilizzati per studiare lo sviluppo e sono trattati i diversi domini in cui l'individuo concretamente si sviluppa: fisico, motorio, percettivo e cognitivo. Sono poi illustrati i processi di acquisizione del linguaggio e del comportamento comunicativo, lo sviluppo sociale, affettivo, emotivo e morale. Questa nuova edizione contiene numerosi aggiornamenti relativi a temi che hanno acquisito rilevanza nella ricerca recente.
Questo manuale fornisce un quadro completo della psicologia dello sviluppo. Dopo una descrizione delle principali teorie dello sviluppo - da quelle classiche a quelle più recenti - sono presentati i metodi di indagine più comunemente utilizzati per studiare lo sviluppo e sono trattati i diversi domini in cui l'individuo concretamente si sviluppa: fisico, motorio, percettivo e cognitivo. Sono poi illustrati i processi di acquisizione del linguaggio e del comportamento comunicativo, lo sviluppo sociale, affettivo, emotivo e morale. Disponibile nella sua versione digitale sulla piattaforma Pandoracampus.
A stretto contatto con alcune delle figure centrali della nostra storia contemporanea, da Tambroni a Craxi, da Berlusconi a Ratzinger, don Gianni Baget Bozzo è stato un autentico profeta dello scandalo. Un profeta "posseduto" da Dio, un intellettuale eretico che ha attraversato da interlocutore e ispiratore privilegiato del potere la Prima e la Seconda Repubblica servendo Cristo e la Chiesa in ciò che gli riusciva meglio: pensare. Dal 1994 fino alla sua recente scomparsa, Baget Bozzo ha svolto il ruolo di precettore dei giovani del centro destra, coloro i quali egli stesso aveva identificato come Berlusconi Generation. Dagli scontri di Genova del '60 alla battaglia contro il compromesso storico tra democratici cristiani e comunisti, dal travaglio della Chiesa tra Pio xii e Giovanni xxiii fino al grande Pontefice polacco e al suo successore tedesco, don Gianni ha accompagnato le stagioni più difficili e importanti della recente storia d'Italia. L'incontro con Bettino Craxi, l'uomo del Concordato del 1984 capace di ingaggiare nel nome della libertà una battaglia a viso aperto con i comunisti, fu centrale nella vita di questo sacerdote consacrato alla politica. Convinto del valore dell'azione politica craxiana, sfidò la Chiesa candidandosi nelle file del Psi e subendo così una decennale sospensione a divinis. Tenace oppositore dell'unità politica dei cattolici attorno alla Democrazia Cristiana, a 69 anni scese nuovamente nell'agone politico, questa volta al fianco di Silvio Berlusconi, di cui fu per sedici anni ascoltato e autorevole consigliere.
Prima di tutto, questa è la storia di una passione totalizzante; poi, è la storia di una disciplina in cui si uniscono amore, sfida, rischio, resistenza, tecnica e avventura. L'alpinismo - lo dice il nome - è nato e cresciuto sulle Alpi, dove si sono sperimentati per due secoli i materiali, le visioni e le tecniche della scalata. Sono state le Alpi il laboratorio mondiale della vertigine, il posto in cui crescevano i maestri e maturavano le idee poi esportate in Himalaya e sulle grandi montagne del pianeta. Nessun'altra catena montuosa ha prodotto tanta ricchezza di talenti, di progetti, di imprese, e non solo perché tutto è cominciato sul Monte Bianco nel 1786 ma soprattutto perché le Alpi sono diventate un crocevia internazionale di scuole e stili a confronto, generando una successione straordinaria di sogni, tentativi e conquiste. I 12 capitoli di questo libro ripercorrono i 12 gradi di difficoltà delle vie di arrampicata e il superamento dei grandi 'problemi' - dal Cervino alla parete nord dell'Eiger, fino alle grandi libere in Marmolada. Racconta questa storia di sfide e di tenacia Enrico Camanni e alterna la sua voce a quella dei numerosi protagonisti - da Petrarca a Quintino Sella, da Whymper a Preuss, da Comici a Messner, fino a 'Manolo', Steck e Destivelle - che hanno legato il proprio nome e spesso il proprio destino ai giganti di roccia e ghiaccio.
«Dietro il sogno si sale, senza sogni si cade»: questo il principio guida di Giusto Gervasutti. Seguendo questa stella polare, la vita di Giusto è un continuo viaggio verso ovest: dall'Austria all'Italia, dal Friuli al Piemonte, dalle Dolomiti al Monte Bianco. Nato a Cervignano del Friuli nel 1909, scopre le Alpi occidentali durante il servizio militare e se ne innamora perdutamente. A ventidue anni si trasferisce a Torino, portando con sé la tecnica e la mentalità del sesto grado. In poco tempo diventa il campione indiscusso dell'alpinismo italiano, insieme a Emilio Comici e Riccardo Cassin. Lo chiamano 'il Fortissimo'. Fa i conti con la dittatura fascista, il mito della montagna e la fabbrica degli eroi. Partecipa alle competizioni internazionali per la conquista delle pareti nord dell'Eiger e delle Grandes Jorasses, perdendole entrambe, ma si riscatta con imprese più estreme e visionarie. E l'alpinista più moderno della sua epoca, ma è anche un uomo colto ed elegante, incompatibile con la grezza retorica del regime. Il signore di Cervignano frequenta i salotti torinesi, i teatri e gli ippodromi, legge London, Conrad e Melville. È un cavaliere all'antica che anticipa il futuro. Muore sognando il Fitz Roy della Patagonia
Apparentemente algido e senza vita, il ghiaccio è un mondo a sé. Un mondo meravigliosamente vario, misteriosamente fuggevole e drammaticamente fragile che gli uomini hanno imparato a temere e ammirare nel corso dei millenni. Una esplorazione ancor più appassionante e necessaria nel tempo del riscaldamento climatico.
Le montagne esistono perché noi possiamo scalarle, possiamo camminarci, possiamo sciarci? Ha senso, in un ecosistema così fragile, perseguire un modello di sviluppo fondato sulla crescita, sull'aumento anno dopo anno di turisti e di impianti? Perché altre culture, dall'Himalaya alle Ande, hanno immaginato l'esistenza di montagne sacre, luoghi da cui l'uomo dovesse restare lontano? Cosa ci insegna questa idea di limite? Se sulle carte geografiche non esistono più spazi bianchi e inesplorati, in montagna non esistono più vette inviolate, in particolare sulle Alpi. Ogni anno, di pari passo con la scomparsa della neve, aumentano gli impianti di risalita a quote assurde e non si arrestano i disegni speculativi - dalla spinosa questione delle Cime Bianche sotto il Cervino ai progetti invasivi sul Sassolungo, nel cuore delle Dolomiti, agli impianti per le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026. Anche la cultura alpinistica, un tempo attenta a definire dei limiti per garantire il proprio futuro, sta accettando una sempre maggiore spettacolarizzazione e una competizione senza più vincoli. No limits. Contro questa deriva è nata, nel 2022, una proposta che ha scosso tutta la comunità alpinistica italiana: scegliere una cima - il Monveso di Forzo, tra la Val Soana e la Val di Cogne - e dichiararla 'sacra', impegnandosi a non salirla. Non calpestarne più la vetta. Una proposta che ha acceso un grande dibattito, dividendo il mondo degli ambientalisti e dei frequentatori della montagna. E non solo. Ma una cima non sottomessa ai capricci dell'uomo, sull'esempio di quanto avviene da secoli in Himalaya e sulle Ande, è la strada giusta per ritrovare il senso del limite che abbiamo perso? È così che la montagna può tornare a essere una maestra di vita?
La vita del politico e dell'uomo che sfido' la mafia: Pio La Torre. Con una lettera di Giorgio Napolitano.
In breve
Cosa significa prendersi cura di sé e quale influenza ha questa pratica nel percorso di crescita di un individuo: Franco Cambi esplora un tema complesso, intrecciando il piano pedagogico con la categoria della ‘cura’ in generale, concetto chiave della vita sociale e individuale. Un manuale che prefigura un iter formativo perché l’individuo si faccia guida di se stesso, coltivi la propria interiorità e riesca a divenire sempre più ‘persona’.
Indice
Prefazione- Parte primaRiflessioni sulla cura - 1. Aver cura della «cura» - 2. La cura in pedagogia: struttura, statuto, funzione - 3. L’aver «cura di sé»: un compito «lifelong» - Parte secondaLe vie maestre della «cura sui» - 1. La funzione formativa della narrazione - 2. Leggere per formarsi: un’avventura tra costruzione di sé e conoscenza del mondo - 3. La scrittura come «cura di sé» e come piacere... formativo - 4. L’autobiografia come cura di sé - Parte terzaAltre frontiere degli «esercizi spirituali» - 1. Attraversare spazi per formarsi - 2. Farsi «flâneur» - 3. Praticare l’ironia come «forma mentis» - 4. Dialogare con l’arte - 5. Poesia e cura di sé - 6. Classici e «cura di sé» - 7. Et alia... - Parte quartaQuasi un epilogo - 1. La cura di sé: categoria-chiave del presente - 2. La filosofia «diffusa» oggi: percorsi e funzione - Postfazione Tra adultità e scuola -Indice dei nomi