
Il volume affronta alcuni degli interrogativi che si sono imposti con il Coronavirus, le paure, le relazioni interpersonali trasformate dal distanziamento sociale, le solitudini dell'isolamento domestico fino alla ricerca di senso, la fede e la speranza cristiana. Ma si affrontano anche i temi del rapporto malattia-cura, del valore della vita in ogni suo momento, della capacità o meno del sistema sanitario nazionale di rispondere alla diffusione del male. Ci si occupa poi del sistema scolastico con le lezioni a distanza, dell'informazione, del sistema economico e produttivo e di come scuola, media ed economia potrebbero cambiare in relazione a quanto abbiamo compreso da ciò che è accaduto. Infine, ci si interroga sull'educazione al senso civico e alla cittadinanza, sul ruolo della politica, della giustizia sociale, per giungere a una lettura degli scenari internazionali con un occhio di riguardo alla diffusione del Covid-19 nelle regioni povere del globo.
Una vita nel solco di valori forti, di passione per il giornalismo e per la politica, inseguendo una visione e un sogno: un'Europa «unita, dalla parte dei cittadini e aperta al mondo». Il percorso umano, professionale e politico di David Sassoli diventa, in questo libro di Gianni Borsa, non solo un'occasione per ricordare una figura di grande spessore, ma anche un invito a guardare avanti, con impegno e fiducia, verso un'Europa che sia "democrazia utile", coesa, inclusiva, garante dello stato di diritto. L'impegno politico giovanile, la carriera giornalistica, l'incarico di presidente del Parlamento europeo sono tappe di un'esistenza sostenuta da un pensiero coerente e libero, in grado di fare tesoro degli insegnamenti del passato e di guardare con slancio al futuro. Un futuro da costruire insieme, a partire dalle esigenze di chi ha più bisogno, di chi spesso resta inascoltato. Il volume è arricchito dalle testimonianze di chi lo ha conosciuto nel corso della vita, da interviste e documenti che mettono in evidenza la grande eredità umana, e non solo politica, che David Sassoli ci ha lasciato. «Il Parlamento europeo è l'Istituzione che più di ogni altra ha un legame diretto con i cittadini, che ha il dovere di rappresentarli e difenderli, e di ricordare sempre che la nostra libertà è figlia della giustizia che sapremo conquistare e della solidarietà che sapremo sviluppare.» (David Sassoli)
Il volume propone parte delle «note settimanali» e delle interviste redatte dall'autore inviato dell'agenzia di stampa Sir a Strasburgo e Bruxelles nel periodo giugno 2003-ottobre 2005.
Gianni Borsa ripercorre la genesi dell’integrazione europea, per riscoprire ciò che sta all’origine della costruzione di una “casa comune” capace di garantire ai suoi cittadini una vita dignitosa, libera, solidale e in pace. Una riflessione che giunge sino ai nodi problematici e alle sfide dell’oggi, prendendo spunto dall’icona biblica delle “due case”.
Di fronte alle difficoltà ricorrenti della storia del processo di integrazione, alle crisi che spesso si sono rivelate occasioni di salti di qualità, ci vogliono energie molteplici e plurali. Ma ci vuole soprattutto la coscienza di un'opinione pubblica informata, attiva, consapevole e determinata. Saremo noi cittadini, eventualmente, a forzare la nascita di un’Europa più rispondente alla sua missione. L'Europa, del resto, non è non è mai stata un dato di fatto, un presupposto, una ovvietà, perché il senso dell'integrazione europea è nell’essere un progetto per il futuro, l'immaginazione
di un percorso nuovo.
(dalla Prefazione di Guido Formigoni)
Qualche volta la nostra vita sembra un oscuro sentiero, dove procediamo a tentoni temendo trappole e pericoli ignoti. Solo quando il percorso è conosciuto il passo diventa cadenzato e sicuro, come in una danza. È possibile delineare una mappa della vita? Un modello che derivi dall'esperienza remota del genere umano? Una tale sapienza esiste, ed è quella perennemente vitale delle fiabe. Senza assumere teorie aprioristiche o dissolvere l'incanto poetico della narrazione, l'autrice esamina, attraverso questo fecondo patrimonio tradizionale, le opportunità e i rischi che si presentano all'esistenza femminile. Ci sono ragioni profonde che spingono Biancaneve a cadere nelle insidie della strega, sprofondano Rosaspina nel sonno e destinano Gretel a svelare l'inganno della casetta di marzapane. Le fiabe gettano una luce viva sulle sofferenze delle donne: disturbi alimentari e affettivi, disamore di sé, naufragio delle relazioni e, non meno che in passato, violenza. Chi la subisce senza reagire può rivelare una personalità poco consapevole del proprio valore e incapace di rinnovarsi. Gravata delle qualità dell'archetipo, la donna si vede negare la complessa realtà della sua persona e un ruolo sociale da protagonista, con ripercussioni avvilenti. Le fiabe la aiutano a ricongiungersi con la parte emozionale e sognante della sua anima, a comprendere i drammi con cui si misura ogni giorno, a trovare la strada di una più autentica e intima emancipazione.
Di Paolo Borsellino, del suo esempio e del suo lavoro di contrasto alla mafia, si è sempre parlato molto. Negli ultimi tempi, forse, si parla più della sua morte, dei misteri che la avvolgono, delle trame che si sono consumate prima e dopo di essa. Ma della famiglia Borsellino, dell'uomo anziché del giudice, dei figli e della moglie, non si sa molto. Fin dai primi, terribili giorni dopo l'attentato di via D'Amelio, infatti, la moglie Agnese e i figli Lucia, Manfredi e Fiammetta - allora poco più che adolescenti - hanno mantenuto uno stretto riserbo e sono intervenuti solo raramente nel dibattito mediatico. Per questo la pubblicazione delle memorie di Agnese Borsellino rappresenta un vero e proprio caso editoriale. La signora, che proprio quest'anno si è dovuta arrendere a un male che l'ha perseguitata per anni, ha voluto utilizzare gli ultimi mesi della sua vita per lasciare dietro di sé - ai figli, ai nipoti, alle persone che mantengono vivo il ricordo di Paolo Borsellino e, in definitiva, a tutti gli italiani - i ricordi di una vita accanto a un eroe civile, che era un uomo normale, innamorato della moglie, giocoso con i figli, timido ma anche provocatorio, generoso e indimenticabile.
Di Paolo Borsellino, del suo esempio e del suo lavoro di contrasto alla mafia, si è sempre parlato molto. Negli ultimi tempi, forse, si parla di più della sua morte e dei misteri che la avvolgono. Ma della famiglia Borsellino, dell’uomo anziché del magistrato, non si sa tanto. Fin dai primi, terribili giorni dopo l’attentato di via D’Amelio, infatti, la moglie Agnese e i figli Lucia, Manfredi e Fiammetta – allora poco più che adolescenti – hanno mantenuto uno stretto riserbo e sono intervenuti solo raramente nel dibattito mediatico.
All’inizio di quest’anno, la signora Agnese, che combatteva contro un terribile male, ha voluto raccontare la sua vita a Salvo Palazzolo, per lasciare dietro di sé – ai figli, ai nipoti, alle persone che mantengono vivo il ricordo di Paolo Borsellino e, in definitiva, a tutti gli italiani – i ricordi di un’esistenza segnata dall’amore per un eroe civile che era anche un uomo normale, innamorato della moglie, giocoso con i figli, timido ma provocatorio, generoso e indimenticabile.
Agnese Borsellino se n’è andata il 5 maggio 2013, ma le sue parole sono rimaste impresse in questo libro, un libro carico di amore, di dolore, di indignazione e di speranza per il futuro del nostro paese.
“Cara mamma, ci hai fatto un gran bel regalo, in parte anche inaspettato. […] Neanche noi figli conoscevamo tutti gli aneddoti e le confidenze che – stupendoci – ci hai voluto lasciare in questo racconto, prima che la tua malattia prendesse definitivamente il sopravvento. […] C’è tutto questo e molto altro ancora nelle pagine che ci hai lasciato in dono: non sono una biografia, una raccolta di testimonianze o una ricostruzione storica di eventi più o meno noti. Queste pagine sono molto di più: il tuo ultimo atto d’amore verso papà, anzi sono la vostra storia d’amore.” Manfredi Borsellino
Evitando le minuzie dell'erudizione e dell'esegesi allegorica specialistica, il libro mette in evidenza i dati biografici fondamentali dell'esperienza umana di Dante e collega nelle linee di un racconto critico i temi e i problemi di maggior rilievo relativi a ciascuna opera, dalla "Vita nova" alla "Commedia". Completa il libro un profilo della fortuna dell'opera dantesca nel tempo, e più in particolare nel Novecento. Un'ampia bibliografia aiuta il lettore a orientarsi nella immensa biblioteca degli studi sul nostro maggiore poeta.
Paolo Borsellino è uno dei simboli della lotta alla mafia e dell'impegno civile. Eppure, per la sua dedizione assoluta al lavoro, e per il suo carattere schivo, furono rarissimi i suoi interventi scritti, nonostante l'intensa attività oratoria, e la personalità complessa e umanissima. Per la prima volta sono presentati in volume gli scritti privati e gli appunti di Borsellino, dimenticati per troppo tempo e invece fondamentali per comprenderne il pensiero. Una raccolta di riflessioni che toccano argomenti ancora attuali: carcere duro, riforma della giustizia, divisione delle carriere, lotta alla droga, intercettazioni e pentiti e, soprattutto, la pericolosa convergenza di interessi fra le mafie e alcuni settori dello Stato. Ma anche scritti più personali - come la durissima commemorazione dell'amico Giovanni Falcone - che ci restituiscono tutta la forza, la sensibilità e il coraggio di un grande magistrato. Presentazione di Manfredi Borsellino. Prefazione di Antonio Ingroia.
Paolo Borsellino è uno dei simboli della lotta alla mafia e dell'impegno civile, un esempio di vita che cancella le forme d'indifferenza e di prevaricazione ancora oggi imperanti. Eppure, per la sua dedizione assoluta al lavoro, e per il suo carattere schivo, furono rarissimi i suoi interventi scritti, nonostante l'intensa attività oratoria, e la personalità complessa e umanissima. In questo volume sono presentati gli scritti privati e gli appunti di Borsellino, dimenticati per troppo tempo e invece fondamentali per comprenderne il pensiero. Una raccolta di riflessioni originali, redatte con energia e fiducia, sulle problematiche civili affrontate da Borsellino durante la carriera, contesti ancora oggi di urgente attualità: la sicurezza personale dei cittadini, la rete del traffico di droghe, le implicazioni tra mafia e lavoro, e tra mafia e cultura popolare. Ma anche scritti più personali - come la durissima commemorazione dell'amico Giovanni Falcone - che ci restituiscono finalmente tutta la forza, la sensibilità e il coraggio di un grande magistrato.