
Il drammatico racconto in prima persona di come un medico del bergamasco si sia trovato a fronteggiare la pandemia di Covid-19.
Il Covid-19 nella sua prima ondata ha colpito più che in ogni altra parte del mondo il territorio bergamasco e simbolo di questa tragedia sono state le colonne di mezzi militari che portavano fuori provincia le salme dei defunti. Proprio a Bergamo opera l’Autore di questo libro, medico di famiglia attivo tra la gente di paese. Non si tratta di una denuncia degli errori commessi, della sottovalutazione e della cattiva gestione della pandemia, ma del racconto di una dura prova affrontata operando in condizioni critiche, senza direttive precise, senza protezione e senza la formazione necessaria di fronte a un virus nuovo e sconosciuto. Ma sono proprio gli avvenimenti più duri e dolorosi a rivelare chi siamo, di cosa siamo capaci e, soprattutto, chi amiamo.
Aleksandr Blok (1880-1921) uno dei maggiori poeti russi, ha vissuto il radicale cambiamento della società russa sancito dal passaggio dal mondo tradizionale a uno nuovo, portatore di nuove utopie. Quale membro dell'"intelighentia" e dell'aristocrazia terriera, Blok modificò profondamente la sua visione, fino a diventare, da distaccato osservatore, un fervente promotore della rivoluzione. Nel ricostruire la vita del poeta, l'autrice restituisce un variegato ritratto umano in cui, alla passione per l'arte si alternano le vicende amorose, ma soprattutto il complesso universo del ceto intellettuale russo, le illusioni e le disillusioni di fronte alla rivoluzione.
Situazioni offensive, atteggiamenti sgarbati e pretese eccessive: ognuno di noi li conosce bene. Li viviamo ogni giorno e spesso li richiamiamo alla mente più e più volte ingigantendoli. Purtroppo è quasi impossibile stare alla larga da quanto ci disturba. In quei casi tornerebbe estremamente utile possedere una solida corazza, una sorta di airbag che ci permetta di mantenere la calma quando non resta altro da fare, se non accettare le cose come stanno e affrontarle al meglio. Come dotarsi, però, di questa preziosa protezione? Barbara Berckhan ce lo spiega, dandoci tutte le indicazioni necessarie per valorizzare le nostre energie ed esprimere le nostre risorse interiori che ci possono rendere più forti e, in qualche modo, invulnerabili. Dall'autrice di "Piccolo manuale di autodifesa verbale" una nuova guida pratica per gestire con sicurezza e tranquillità situazioni e persone irritanti. Vi prendete a cuore qualsiasi problema? Faticate a mantenere la calma se qualcosa o qualcuno non si comporta come vorreste? Siete facilmente irritabili o ipercritici nei confronti di voi stessi e degli altri? Barbara Berckhan presenta tecniche facili ed efficaci di cui armarci per affrontare le situazioni quotidiane sgradevoli e trasformare la nostra vulnerabilità in forza ed equilibrio.
Capita a tutti di rimanere senza parole quando qualcuno si rivolge in modo villano. I commenti personali e le osservazioni arroganti possono provocare ferite profonde che spesso restano inespresse, e quindi fanno ancora più male, oppure, al contrario, possono scatenare reazioni rabbiose, alla fine altrettanto dannose. Barbara Berckhan, autrice molto nota in Germania per i suoi numerosi libri dedicati alla comunicazione interpersonale, spiega come agire in queste situazioni, illustrando tecniche di autodifesa verbale che permettono di mettere al tappeto qualsiasi avversario in modo elegante e inoffensivo. L'autrice suggerisce metodi pratici per controbattere agli attacchi verbali (aggressioni, insulti, osservazioni assurde, prese in giro), traendo ispirazione dalle arti marziali.
Criticare ed essere criticati, un destino che pare inesorabile, quanto sgradevole. Nella vita di tutti i giorni ci ritroviamo a volte a lamentarci o a sparlare alle spalle altrui, anziché rivolgerci all'interlocutore in modo aperto e obiettivo. Oppure esplodiamo e ci lasciamo andare a modi e parole bruschi, maleducati o rabbiosi. Qualcuno preferisce ingoiare sempre il rospo, rinunciando a rivelare ciò che lo irrita pur di evitare tensioni, o di trovarsi a borbottare in continuazione come la classica pentola di fagioli. E quando poi arriva il nostro turno di essere criticati? La prendiamo sul personale, lasciandoci colpire profondamente dalle critiche che ci vengono rivolte, incapaci di coglierne i lati costruttivi. In un modo o nell'altro una cosa è certa: questi approcci alla critica non portano a nessun risultato. In questo piccolo manuale, Barbara Berckhan, la "Signora della comunicazione" e autrice di "Piccolo manuale di autodifesa verbale", vi insegna a comunicare all'altro, anche ai più suscettibili, cosa vi disturba o non funziona. Contemporaneamente, vi aiuta ad accettare ed elaborare, a vostra volta, le critiche che vi verranno rivolte. Comprovate strategie preparano, passo per passo, ad affrontare in futuro situazioni problematiche, senza che degenerino in un litigio, stimolandovi a trovare lo stile personale più adatto a voi.
Situazioni offensive, atteggiamenti sgarbati e pretese eccessive: ognuno di noi li conosce bene. Li viviamo ogni giorno e spesso li richiamiamo alla mente più e più volte ingigantendoli. Purtroppo è quasi impossibile stare alla larga da quanto ci disturba. In quei casi tornerebbe estremamente utile possedere una solida corazza, una sorta di airbag che ci permetta di mantenere la calma quando non resta altro da fare, se non accettare le cose come stanno e affrontarle al meglio. Come dotarsi, però, di questa preziosa protezione? Barbara Berckhan ce lo spiega, dandoci tutte le indicazioni necessarie per valorizzare le nostre energie ed esprimere le nostre risorse interiori che ci possono rendere più forti e, in qualche modo, invulnerabili. Dall'autrice di "Piccolo manuale di autodifesa verbale" una nuova guida pratica per gestire con sicurezza e tranquillità situazioni e persone irritanti. Vi prendete a cuore qualsiasi problema? Faticate a mantenere la calma se qualcosa o qualcuno non si comporta come vorreste? Siete facilmente irritabili o ipercritici nei confronti di voi stessi e degli altri? Barbara Berckhan presenta tecniche facili ed efficaci di cui armarci per affrontare le situazioni quotidiane sgradevoli e trasformare la nostra vulnerabilità in forza ed equilibrio.
Capita a tutti di rimanere senza parole quando qualcuno si rivolge in modo villano. I commenti personali e le osservazioni arroganti possono provocare ferite profonde che spesso restano inespresse, e quindi fanno ancora più male, oppure, al contrario, possono scatenare reazioni rabbiose, alla fine altrettanto dannose. Barbara Berckhan, autrice molto nota in Germania per i suoi numerosi libri dedicati alla comunicazione interpersonale, spiega come agire in queste situazioni, illustrando tecniche di autodifesa verbale che permettono di mettere al tappeto qualsiasi avversario in modo elegante e inoffensivo. L'autrice suggerisce metodi pratici per controbattere agli attacchi verbali (aggressioni, insulti, osservazioni assurde, prese in giro), traendo ispirazione dalle arti marziali.
Niente sgomitate o urla: far volere le proprie ragioni e non essere messi all'angolo è un'arte, e Barbara Berckhan ne è la maestra. Il suo metodo "dolce", che prevede tuttavia una certa fermezza, permette di mostrarsi fieri, riuscire a dire di no, rimanere coerenti con le proprie idee, non farsi ignorare, avanzare chiaramente le proprie richieste, trovare ascolto. Tutto questo condito con un pizzico di humor e senza forzare l'indole di ciascuno. Ogni capitolo infatti affronta una delle cinque tecniche suggerite e fornisce numerosi consigli pratici su come adottarla; ma si tratta di spunti, non di regole, che ognuno può riadattare al proprio stile personale con semplicità ed efficacia. Così facendo, il modo per farsi valere non risulterà artificioso o dettato dall'esterno, ma diventerà parte della personalità di ciascuno. Un vero Coaching individuale per acquisire sicurezza ed esprimere se stessi e le proprie opinioni in modo efficace.
Nel 1985, pochi mesi prima dell’approvazione della famosa legge Galasso sulla tutela del paesaggio italiano, il Parlamento approva la prima legge di condono edilizio proposta da uno degli ultimi governi di centrosinistra. Si disse che sarebbe stato il primo e l’ultimo. Dopo nove anni, nel 1994, il primo governo Berlusconi porta in approvazione il secondo condono edilizio. Anche allora si disse che sarebbe stato l’ultimo. Nel 2003 un altro condono proposto dalla stessa maggioranza. Finora sono tre le leggi di condono edilizio approvate dal Parlamento, e per quanto possa sembrare strano non è stato fornito all’opinione pubblica nessun rendiconto su quante domande siano state presentate, quanti edifici siano stati condonati, quanti ettari di terreno agricolo siano stati divorati dalle costruzioni, quale sia il bilancio economico delle tre leggi. Siamo un paese in cui lo Stato non ha la forza e l’autorità per far rispettare le leggi, a partire dai piani urbanistici, e cioè le regole che disegnano il futuro delle città. E la china rovinosa dell’Italia pare non arrestarsi: sembra che la cultura dell’abusivismo stia permeando le amministrazioni pubbliche. Dal primitivo abusivismo di «necessità», quello cioè di un paese povero che faticava a diventare moderno, siamo infatti passati all’iniziativa dello Stato stesso per cancellare ogni regola. Nel 2009 il governo Berlusconi annuncia il «piano casa» con cui si possono aumentare i volumi degli edifici a prescindere da qualsiasi regola urbanistica. Nello stesso periodo, per la preparazione Dei mondiali di nuoto e delG8 alla Maddalena, si sperimenta il modello di deroga persino rispetto alle regole paesaggistiche e di tutela dei corsi d’acqua. Fenomeni di questo tipo sono impensabili e sconosciuti in tutti gli altri paesi europei. Ed è urgente chiedersi quale sia il male oscuro che non permette all’Italia di divenire un paese in cui le regole sono rispettate.
Pubblicato per la prima volta nel 1993, il libro propone la ricostruzione storica della vita e del pensiero di Ipazia di Alessandria sullo sfondo dei conflitti politici e religiosi che caratterizzarono la sua epoca (IV-V sec. d.C). Filosofa e politica di prestigio, Ipazia fu una dei più importanti protagonisti di un movimento di rinascita politica e culturale che si ispirava ai valori della tradizione classica e si contrapponeva alla politica della chiesa gerarchica degli episcopi. Da alcuni suoi contemporanei fu riconosciuta come la terza grande caposcuola del platonismo dopo Platone e Plotino. Fu l'ultima grande astronoma dell'antica scuola matematica di Alessandria. Morì assassinata sulle strade della sua città natale nel marzo del 415.