
"Ho una laurea in ingegneria presa più di sessant'anni fa, ma da allora ho tenuto gli occhi aperti e ho appreso diverse cose. È più di un hobby. Se impari a costruire oggetti oppure a fare lavori elettrici o meccanici, dopo un po' ti annoi. Invece, prova a ragionare sull'economia, l'industria, l'agricoltura, la letteratura, la ricerca, la scienza. Sono argomenti di cui radio, tv e giornali parlano poco e male. Studia qualche testo elementare e poi guarda i numeri. Ragionaci sopra. Vedrai che i discorsi astratti che non riesci a capire sui giornali o alla radio diventeranno chiari, oppure ti accorgerai che molti di essi sono inutili. Il mondo ti comincia ad apparire diverso: non dico scontato e prevedibile, ma più trasparente, quasi comprensibile. Gli hobby fatti di attività semplici sono cose da ragazzi. Il super-hobby da adulti (e anche da anziani) che illustro in questo libro non ti potrà mai annoiare. Infatti l'universo delle cose da scoprire, da capire, da seguire man mano che se ne trovano e se ne inventano di nuove, è senza fine. Se riesci a cascarci dentro, non hai più problemi su come riempire i tuoi giorni e le tue ore. Non è necessario occuparsi di scienza, socioeconomia o tecnologia. Puoi anche dedicarti alle letterature di varie epoche e nazioni, alle storie politiche e civili, o a quelle che raccontano le follie che gli uomini hanno inventato, disseminato o imposto. Il tempo non ti vola più via fra le mani; anzi, non ti basta mai se ti dedichi a guardare bene dentro...
Oggi, in un mondo in velocissima trasformazione, subiamo una crescente incertezza. Ci sentiamo minacciati da guerre, pandemie vecchie e nuove, inquinamento, cambiamenti climatici, penurie alimentari, crisi energetiche, terrorismi, contrasti religiosi, crac economici...
La qualità della vita è certamente migliorata rispetto al passato, e tuttavia questo progresso ha un prezzo: un moltiplicarsi di sistemi sempre più complessi, e dunque sempre più vulnerabili. Così sono in molti ad annunciare, per il secondo decennio del nuovo secolo, catastrofi vere o presunte, o addirittura il collasso del pianeta.
Con la sua abituale lucidità e competenza, Roberto Vacca ci offre una diagnosi aggiornata e sintetica. Distrugge molti vecchi miti e vari pregiudizi che continuano ad alimentare timori ingiustificati. E cerca di cogliere i punti più fragili di un «sistema mondo» sempre più interconnesso e articolato, con taglio realista e scientificamente aggiornato.
Ne esce un quadro che ha diverse ombre, ma che offre anche straordinarie opportunità.
Per Salvare il prossimo decennio sarà dunque necessario concentrare gli sforzi sui settori davvero vitali, prendere una serie di misure concrete (e corrette) ma soprattutto immaginare un mondo più giusto, basato su reti solidali e collaborative: ci sono numerose esperienze del genere, ora si tratta solo di prenderle a modello e moltiplicarle.
Quale è il ruolo della tecnologia all'interno del Disegno divino sul mondo? È possibile associare le parole "Dio" e "tecnologia" in un qualche tipo di proposizione significante? E se la teologia è incapace di elaborare questo nesso non rischia di lasciare la tecnologia orfana di ogni paternità spirituale e in balìa delle sole ideologie? Dopo un esordio sulla filosofia novecentesca e sulle interpretazioni cristiane del mito di Prometeo, la riflessione proposta dall'autore si inserisce in un percorso teologico più tradizionale, con un'analisi minuziosa dei testi del concilio Vaticano II e di altri più recenti documenti del magistero, recuperando le acquisizioni delle cosiddette "teologia delle realtà terrestri" e "teologia della storia". Un capitolo è dedicato al confronto con alcune figure della cultura filosofica e teologica contemporanea particolarmente impegnate nella comprensione del fenomeno tecnologico, da Tanzella-Nitti a Barrajon, da Severino a Galimberti, da Cole-Turner a Kelly.
Le riflessioni e le testimonianze qui raccolte disegnano la mappa immaginaria di un vasto arcipelago resistente - dagli Indignados spagnoli agli hacker globali di Anonymous, dai movimenti Occupy alle rivolte sulle sponde del Mediterraneo - che sfugge alle consuete categorie politiche. Nonostante le diversità di contesto, di motivi scatenanti, di aree interessate e di modalità espressive, risultano evidenti tratti comuni che idealmente concatenano le varie rivolte: niente leader e partiti, ma azione dal basso e democrazia diretta. È in atto una carica ultra-democratica basata sulla partecipazione e la condivisione deliberativa che sfugge alla regola aurea dei regimi democratici, ossia al principio di maggioranza, mettendo in crisi il principio stesso di rappresentanza. Un insieme di pratiche che rimanda alla tradizione anarchica, ma che si sta reinventando nel calore delle piazze, 'meticciandosi' con pratiche e culture diverse.
Il taglio sapienziale e critico-politico del presente saggio, attento alla dimensione dell'esperienza (senza misconoscere le ragioni della filologia) e della liberazione, è un invito al viaggio nella Commedia, nella sua arte eccelsa, come nel suo simbolismo interiore, e soprattutto nella vita, nella realtà (storica e non solo). Per iniziarci a esse, il Poeta scrisse. L'«attualità» di Dante sta qui: non è solo cronologica, ma dell'uomo, delle sue aspirazioni più profonde, e quindi sempre presente. Il viaggio dell'uomo dantesco è attraversamento degli abissi oscuri (Inferno), trasformazione (Purgatorio) e integrazione (Paradiso). La pienezza dell'umano, come anche del divino e del cosmico, per dirla con Raimon Panikkar, così centrale in questo saggio, vi risplende, qui e ora, non solo nell'aldilà, senza per altro superficiali ottimismi. Il cristianesimo di Dante è ancora "un inedito" (nella storia), per audacia di aperture e compimenti. Per altro "l'esperienza dantesca" parla ancora oggi, laicamente, all'uomo secolare e alla ricerca di sé stesso. Il saggio, dantescamente strutturato in 9 capitoli, si sofferma su argomenti-chiave del poema: il viaggio mistico-iniziatico; il mistero di Beatrice; la presenza del Cristo; la figura di Virgilio; la visione trinitaria o cosmoteandrica del Poeta, la liberazione mistico-critico-politico-poetica, etc. L'approccio simbolico e insieme attualizzante vuole interessare non solo lo specialista, ma ogni persona attenta e in ricerca.
Proseguire sulla strada dell'unione? Come? Quella che abbiamo oggi è una unione economica solo in minima parte: troppo ancora contano le decisioni dei governi, nazionali e locali, e le tante corporazioni di ogni paese. Né si può parlare di unione monetaria finché non si realizza l'unione bancaria. Allora che cosa fa difetto alla nostra "unione molto incompleta"? È mancata soprattutto - come sottolinea questo saggio - la volontà di realizzare un destino comune. Ogni unione presuppone infatti il desiderio di realizzare un bene che ci accomuna, cioè quanto si fa "per" gli altri e non solo "con" gli altri. Di qui l'importanza della solidarietà e della cooperazione, valori senza i quali il sogno europeo di venticinque anni fa rischia di svanire.
Tutte le lingue hanno la loro bellezza: la bellezza della lingua italiana sta nella sua ricchezza di parole, nella mobilità della sua sintassi, nella particolarità della sua storia. Con garbo, ironia e precisione scientifica Mariangela Galatea Vaglio ci guida a conoscerne le avventure nel corso dei secoli, dalle oscure origini all'esplosione dantesca, dal dominio culturale nell'Europa rinascimentale e barocca fino alla modernità e all'attuale lotta per adeguarsi senza snaturarsi a un mondo popolato da inspirational manager, babysitter e personal trainer. Completa il libro un sintetico e divertito "ripasso" dei fondamenti di ortografia e grammatica: tanto per non dimenticare che tra i messaggini, le chiacchiere in chat e il congiuntivo non deve esserci guerra, ma positiva alleanza. Se è vero che viviamo nell'era della comunicazione, è importante essere capaci di una scrittura non solo brillante ed efficace ma anche corretta e dignitosa. Con i "Suggerimenti di lettura" di Giulio Mozzi.
La cooperazione industriale nel settore della difesa rappresenta un interessante campo di studio per l’analisi della costruzione di una politica estera complessa. Questo è particolarmente vero nel caso dell’Italia all’indomani del secondo conflitto mondiale, quando la scelta di campo occidentale e la conseguente adesione all’Alleanza Atlantica si mescolavano con esigenze legate alla ripresa produttiva e alla salvaguardia di industrie ritenute strategiche. Il presente volume si propone di indagare il rapporto tra politica estera italiana e industria degli armamenti attraverso una descrizione generale della questione relativa al periodo 1949-1953, seguita da una serie di approfondimenti specifici, che si spingono fino agli anni Sessanta. Vengono affrontati diversi aspetti del rapporto tra industria della Difesa e scelte politico-strategiche della Repubblica italiana durante la Guerra Fredda, quali gli offshore procurement, la profondità strategica e il ruolo della missilistica, l’assistenza militare alla Somalia, i rapporti con la Jugoslavia, il Sudafrica e le Nazioni Unite.
Il volume viene pubblicato nel settantesimo della morte di Romualdo Chiesa (Roma, 1 settembre 1922 - Roma, 24 marzo 1944), partigiano del Movimento dei Cattolici Comunisti, ucciso a 22 anni alle Fosse Ardeatine (medaglia d'oro al valor militare alla memoria). Di Romualdo Chiesa restano solo le parole delle numerose lettere ai familiari inviate dal carcere di Regina Coeli nei mesi di detenzione, dal 1 settembre 1941 al 24 gennaio 1942. Tutto il resto è affidato alle testimonianze degli amici che l'hanno conosciuto, apprezzato, amato (Franco e Marisa Rodano, Adriano Ossicini, Silvia Cìarroni, Paolo Maruzzi, Vittorio Tranquilli ... ), ai ricordi delle sorelle maggiori, Enrichetta
e Margherita, del fratello Adolfo e alla memoria di lui tuttora viva nel cuore degli altri fratelli e sorelle.
Chi era veramente Rita Levi-Montalcini? Una visionaria dotata di ferrea volontà per affrontare il presente sognando il futuro, oppure una tessitrice di rapporti che per sbarazzarsi dei condizionamenti ambientali era disposta a trascurare chiunque si frapponesse tra lei e suoi obiettivi? Per capirla occorreranno forse decenni. Rita nacque in un periodo senza telefoni, televisione, aerei, computer, sanità pubblica, voto alle donne, pensione. Morì quando tutto quanto citato era stato raggiunto. Ma lei in 103 anni di vita conquistò il Premio Nobel per la Medicina, divenne senatrice a vita, incontrò papi, presidenti degli Stati Uniti e della Repubblica Italiana, re, regine, capi di governo di mezzo mondo. Una scienziata tenace, ma pure una donna, capace di tenerezze ripetute come raccontano molti episodi di questo libro.

