
Mentre non accennano a sbiadire, nella memoria di chi lo ha amato, le immagini di Tiziano Terzani vestito di bianco che parla della pace, della vita e della morte, più lontana si fa nel tempo la sua figura di reporter, di grande protagonista di una stagione irripetibile del giornalismo. Questo libro ce la riporta davanti agli occhi con magnifica evidenza, quella figura, con la sua vitalità dirompente, il suo rigore professionale, la sua curiosità fenomenale, la sua travolgente risata. Ognuno degli amici e dei colleghi che da tutto il mondo hanno risposto generosamente all’invito di Angela Terzani contribuisce qui – con un flash, con un ricordo più meditato, con qualche prezioso documento, anche inedito – a comporre il ritratto irresistibile di un instancabile cacciatore di storie e di verità. E sono sufficienti soltanto alcuni dei titoli delle testimonianze raccolte in questo volume per capire l’atmosfera che vi si respira: Monsieur Moustache, Viaggiare per il mondo alla ricerca della verità, Da dove arriva, questo?, Partito senza lasciare indirizzo, Il gigante, Con i piedi più che mai piantati nella vita, L’approvato dal cielo…
Nel raccontare con sincerità e commozione i primi quarant'anni di due vite inestricabilmente intrecciate agli eventi che hanno segnato il Novecento, Angela Terzani Staude ci affida in questo libro la sua trascinante storia d'amore con il marito Tiziano: una coppia che matura e si consolida affrontando sia le difficoltà personali e sentimentali, sia i problemi di una generazione e di una società alla strenua ricerca di identità e di valori. Tutto inizia a Firenze in un caldo pomeriggio di fine estate del 1957, quando Angela diciottenne incontra a casa di un'amica un giovane della sua stessa età che senza alcuna esitazione comincia a raccontarle di un suo viaggio in autostop e della volta in cui ha lavorato in un albergo di Losanna per pagarsi un soggiorno a Parigi, mostrandole così tutta la sua voglia di scoprire il mondo. Coraggiosi e ribelli, e animati dalla passione per la politica, dopo pochissimo tempo Angela e Tiziano iniziano la loro vita insieme, prima in Italia, poi in un continuo viaggiare per lavoro, dall'Europa agli Stati Uniti fino all'agognata Asia. Ed è nel corso di questi anni che in Tiziano Terzani si chiariscono le mete e i valori che orienteranno per sempre il suo modo di essere giornalista e il suo impegno etico e politico. In tempi in cui basta poco per definire «straordinaria» una vita, ben più che straordinaria ci appare quella vissuta da Angela e Tiziano: una vita libera e pienissima, trascorsa a viaggiare per il mondo sull'onda delle domande e delle passioni del loro tempo e inseguendo i grandi avvenimenti della Storia.
"Cosa fa della vita che abbiamo un'avventura felice?" si chiede Tiziano Terzani in questa opera, che racconta con la consueta potenza riflessiva l'esistenza di un uomo che non ha mai smesso di dialogare con il mondo e con la coscienza di ciascuno di noi. In un continuo e appassionato procedere dalla Storia alla storia personale, viene finalmente alla luce in questi diari il Terzani uomo, padre, marito. Scopriamo così che l'espulsione dalla Cina per "crimini controrivoluzionari", l'esperienza deludente della società giapponese, i viaggi in Thailandia, URSS, Indocina, Asia centrale, India, Pakistan non furono soltanto all'origine delle grandi opere che tutti ricordiamo. Furono anche anni fatti di dubbi, di nostalgie, di una perseverante ricerca della gioia, anni in cui dovette talvolta domare "la belva oscura" della depressione. E proprio attraverso questo continuo interrogarsi, Terzani maturava una nuova consapevolezza di sé, affidata a pagine più intime, meditazioni, lettere alla moglie e ai figli, appunti, tutti accuratamente raccolti e ordinati dall'autore stesso, fino al suo ultimo commovente scritto: il discorso letto in occasione del matrimonio della figlia Saskia, intriso di nostalgia per la bambina che non c'è più e di amore per la vita, quella vita che inesorabilmente cambia e ci trasforma.
Conosciuto in tutto il mondo per i suoi reportage di viaggio, Tiziano Terzani, nei brevi saggi che compongono il volume, riflette sul mondo che cambia, sulla deriva soprattutto spirituale che ha colpito l'Occidente e sulla sua particolare e unica esperienza di vita, spaziando dagli anni trascorsi in Olivetti al suo grande amore per la poesia, rimasto sempre costante negli anni. Tre scritti personali e sentiti, capaci di illuminare ancora il nostro presente.
Ti piacciono gli abbracci? Sei disponibile a darli, riceverli, a coltivare un gruppo di persone che via via si possa ampliare per garantirci una dose costante di contatti umani nutrienti ed energizzanti? Ti piace fare le coccole agli animali? E a tua volta fruire delle loro attenzioni, del loro affetto incondizionato anche se ti sembra di non poter dialogare con loro mediante le parole come faresti con gli umani? Ti piace essere di buonumore? E vorresti diventare un diffusore naturale di gioia, gentilezza e gratitudine? Tutti, prima o poi, avremo goduto del piacere di averlo provato, gustato e inserito nella memoria cellulare, magari nel cassetto dedicato al piacere, alle emozioni e alla carica energetica di tipo affettivo. In questo libro si trovano testimonianze, notizie e curiosità, compreso il contributo delle neuroscienze che hanno finalmente certificato con evidenze scientifiche intuizioni e saggezze millenarie. Storicamente si spazia, con la macchina del tempo, dagli Amanti di Valdaro, scoperti ancora abbracciati da ben 6000 anni, fino alle più recenti manifestazioni di "Abbracci gratis" che ormai hanno raggiunto anche l'Italia in modo epidemico, giungendo dall'Australia, continente lontano, ma allo stesso tempo vicino grazie a Google e YouTube e alla velocità delle news nel terzo millennio. Se almeno la tua curiosità è stimolata da queste domande, ti stai immergendo in una realtà nuova, da condividere con tutti coloro che si vorranno mettere in gioco...
In una società in cui gli adulti sono dominati dalla paura, contaminati dall’ansia e ossessionati dalla sicurezza, occuparsi del ridere!!! Via, siamo seri!!! La formula chimica della risata porta scompiglio in tutti i luoghi formativi, soprattutto quelli ricoperti di una patina più o meno spessa di presunta serietà. Con questo libro si lancia un marchio di qualità che potrà essere certificato dai giovani e che dovrà verificare la costante presenza di una metodologia umoristica nelle istituzioni educative. “Qui la risata è ammessa e ben accolta” potrebbe essere lo slogan della vetrofania da applicare sulle porte delle istituzioni più serie, a partire da quelle che si definiscono educative. Non è più il tempo dei giullari che avevano il compito di distrarre il popolo, al contrario l’umorismo è un generatore di consapevolezza per difendersi dalle manipolazioni. Per mettere in crisi il potere. Ridere è anche un bisogno sociale che produce benefici alla salute, facilita le relazioni, la socializzazione, il ridimensionamento dei conflitti inutili. Immaginate di proporre un nuovo indicatore di benessere e sviluppo: il PIR (Prodotto Interno di Risate), dove una convivenza serena e un approccio ottimistico generino creatività e futuro. Queste pagine offrono esperienze e metodologie per sdoganare il ridere e promuoverlo dalla categoria del frivolo all’olimpo della serietà. In un’epoca in cui a qualcuno può sembrare che ci sia poco da ridere, la decisione più seria da prendere è: investire sui giovani e sul ridere.
Chi sono gli eroi quotidiani? Quelli che non si arrendono, quelli che ce l'hanno fatta, quelli che hanno speso la propria vita per gli altri. E questo libro raccoglie le loro storie di "testimonianza e riscatto". Giovanni Terzi racconta un'Italia diversa da quella che di solito campeggia sulle prime pagine dei giornali. Un'Italia lontana dal malaffare, dalla faciloneria e dagli intrallazzi; un'Italia che non si identifica negli scandali e nella corruzione e che ha nel proprio Dna la generosità e l'altruismo. Un Paese che, oltre a santi, poeti e navigatori vanta molti eroi, appunto. Spesso invisibili. Come Jenni, bellissima ragazza di trent'anni che da otto convive con una terribile malattia degenerativa che non le ha tolto il sorriso. O Stefania, vittima della nube tossica di Seveso, che dopo ben cinque operazioni al volto è tornata a coltivare sogni e progetti. O Felice che, a causa di un'atrofia al nervo ottico, ha perso la vista a soli quattordici anni ma nonostante tutto è diventato un bravissimo scultore. O don Renato, prete piemontese che da quarant'anni si prende cura dei meninos, i bambini di strada che vivono nelle favelas di Rio de Janeiro dediti all'accattonaggio e alla criminalità... Uomini e donne che hanno saputo reagire con forza alle piccole e grandi tragedie della vita e che hanno affrontato con coraggio e caparbietà ogni sorta di sfida che il destino ha posto sul loro cammino. Persone umili e silenziose, sempre consapevoli che nulla avrebbe impedito loro di risalire la china e di tornare a essere una parte viva della comunità. Storie a lieto fine che l'autore ha voluto raccontare, andando oltre la cronaca, come monito di speranza ed esempio della grandezza dell'uomo. Perché, come diceva Giovanni Paolo II, tutti dobbiamo prendere in mano la nostra vita e farne un capolavoro.
Il 13 ottobre 1998 Giovanni Terzi venne arrestato con l'accusa di corruzione, per fatti risalenti al 1994-1997 quand'era assessore all'Urbanistica al Comune di Bresso. Il 1° febbraio 2006, a oltre sette anni dall'arresto, la Cassazione ha definitivamente confermato l'assoluzione «perché il fatto non sussiste».
In queste pagine, scritte con immediatezza diaristica, rivivono i 75 giorni di carcerazione preventiva patiti da un innocente, vittima della malagiustizia. «Terzi», afferma Vittorio Feltri nella Prefazione, «non descrive le sue prigioni, ma le mie e le tue. Questo libro è una finestra aperta sulla vita di un uomo vero. I sentimenti sono a volte fragranti come il pane, altre amari come le lacrime, ma sono tutti veri. Questo libro ci migliora. Giovanni Terzi ci aiuta a tirar fuori il meglio di noi».
E Massimo Ferlini, nella Postfazione, aggiunge: «A me non basta che, alla fine, Giovanni abbia trovato una sentenza che lo assolve. C'è un'ingiustizia pagata da lui, da suo figlio, dalla sua famiglia che aspetta una risposta. Cittadino in attesa di giudizio. Quanti diritti ha già perso per questo?».
In sette conversazioni con il giornalista e storico Luciano Garibaldi, Giovanni Terzi, 46 anni, attualmente assessore del Comune di Milano, rivela il rapporto di intensa stima e di amore nei confronti del padre, il grande giornalista e narratore Antonio Terzi, scomparso l’8 settembre 2001.
Il libro riavvolge il colorato gomitolo della vita di Giovanni dalla prima infanzia, all’ingresso in politica, alla maturità ora raggiunta, nell’abbraccio sereno di papà Giovanni e di mamma Luisa e nella complicità forte con il fratello maggiore Pietro.
Ma rivivono nelle pagine, nello stile avvincente di un esperto giornalista, anche quarant’anni di storia e di vicende non soltanto milanesi, ma italiane, ricostruite attraverso il tessuto di relazioni e i fatti salienti della parabola umana e professionale di Antonio Terzi, oltre che attraverso i ricordi e le esperienze dei due autori-biografi: dagli «anni di piombo» ai protagonisti delle vicende di storia e di cronaca (solo per fare un nome, Enzo Tortora) che hanno segnato la seconda parte del Novecento, per irrompere nell’attualità, seguendo il cammino politico e culturale di Giovanni Terzi, professionista nella Milano di oggi, dove ha promosso una serie di iniziative volte al futuro della metropoli (tra le tante: i grandi concerti in piazza Duomo, il «sindaco d’agosto», la maratona, la fondazione di «Sìamo Milano», l’associazione che riunisce tutti gli «immigrati» di successo, i milanesi d’adozione che – come ha scritto il Corriere della Sera – «vogliono pagare il debito di riconoscenza con la città che li ha ospitati e ha permesso loro di fare strada nella vita»)...
Questo volume è, in definitiva, la storia di una famiglia affiatata, nel respiro di una famiglia più grande, altrettanto accogliente e unita, quale resta, nonostante tutto Milano.
Il 20 marzo 1963 Palmiro Togliatti tiene a Bergamo un discorso che ha come titolo "Il destino dell'uomo". È in corso la campagna elettorale, ma il segretario del Pci si tiene lontano dalle schermaglie tattiche del momento, e si impegna in una operazione politica di altissimo livello, cercando di costruire il terreno per una collaborazione tra il movimento operaio e il mondo cattolico sui grandi temi del nostro tempo, a partire dalla necessità di salvare l'umanità dalla minaccia della guerra nucleare. Bergamo è una città di fortissima tradizione cattolica, ed è anche la terra d'origine di papa Giovanni XXIII. È dunque chiaro l'intento di costruire un ponte con tutto il movimento riformatore che sta cambiando in profondità gli orizzonti culturali della Chiesa cattolica, con l'impulso decisivo del pontefice, che segna davvero una "svolta" nella storia della Chiesa. Dopo pochi giorni, l'11 aprile, viene promulgata l'enciclica "Pacem in terris", nella quale giungono a piena maturazione i nuovi orientamenti dottrinali della Chiesa cattolica, con un impatto fortissimo sulla società italiana e sull'intera comunità internazionale. A cinquant'anni da questi due eventi il volume propone una riflessione storica sull'attualità di Togliatti e di Giovanni XXIII e sulla loro convergenza di metodo e di approccio. Il libro pone l'accento non tanto sulle ideologie, quanto sulle forze reali e sulle possibilità di un incontro che avvenne sul terreno della comune condizione umana...
Corredato da una preziosa testimonianza introduttiva di Rita Borsellino, il volume contiene una raccolta di scritti di Luca Tescaroli, pubblicati dall'edizione palermitana di "Repubblica" che consente di far rivivere una pagina di storia del nostro Paese attraverso la rievocazione di una serie di stragi, attentati ed omicidi. Delitti che hanno consentito a Cosa nostra di eliminare in Sicilia, nell'indifferenza della comunità nazionale, alti esponenti delle istituzioni regionali, vertici della Procura della Repubblica e dell'Ufficio Istruzione di Palermo, giudici d'appello, attivi esponenti delle forze dell'ordine, prestigiosi esponenti dei partiti politici, imprenditori, familiari di collaboratori di giustizia, vittime innocenti, donne, bambini, servitori dello Stato. Scritti che danno voce al ricordo di uomini e donne trucidati. Un tributo alla memoria di una mattanza che l'autore ha saputo attualizzare, con attente analisi dell'attuale fase di calo nella lotta al crimine organizzato ed inviti accorati a non dimenticare. Storie di mafia, di collusioni e di delegittimazioni bisognose di verità si intrecciano con vicende giudiziarie ed esperienze professionali del narratore, che consentono di riflettere sulla situazione odierna.
Un volume che fa il punto su Primo Levi e la Shoah lasciando parlare lo scrittore grazie a una serie di interviste raccolte da Giovanni Tesio e a documenti d'archivio, tra cui autografi e fotografie. Un ritorno a Levi per appassionati lettori ma anche per insegnanti che vogliono approfondire con i propri studenti la figura di uno scrittore centrale per comprendere gli orrori della guerra e il Novecento, senza dimenticare che «Auschwitz è fuori di noi, ma è intorno a noi, è nell'aria. La peste si è spenta, ma l'infezione serpeggia: sarebbe sciocco negarlo».