
Il volume ha l'ambizione di essere uno strumento completo e versatile per chi intende prepararsi per il concorso al Tirocinio Formativo Attivo: è strutturato in maniera tale da contemplare sia i contenuti relativi alla disciplina di insegnamento sia la possibilità di valutare le proprie competenze con una serie di domande a risposta chiusa e aperta secondo le modalità di prova già svolte nei cicli precedenti.
Alla luce di queste premesse, il volume,prevede la trattazione di tutti gli argomenti oggetto delle prove preselettive e test basati sulle precedenti prove ufficiali dei precedenti cicli di specializzazione.
Risulta essere strutturato in 4 parti:
• AREA I: I Fondamenti della disciplina di insegnamento, in cui i contenuti, scelti e compendiati in ossequio all’intero programma d’esame, permettono al fruitore del testo di acquisire tutte le conoscenze per una preparazione esaustiva;
• AREA II: Competenze didattiche, breve analisi sulle teorie di insegnamento e sulle metodologie didattiche che costituiscono un valido supporto dottrinale per mezzo del quale perfezionare la propria preparazione contenutistica e modellarla in base a quanto viene richiesto dalle prove; concoscenza dei bisogni educativi speciali e delle disabilità (BES) in cui vengono trattate le più diffuse psicopatologie presenti nell'età evolutiva.
• AREA III: Per le preselezioni, batterie di domande a risposta chiusa su: linguistica, grammatica e analisi del testo, socio-pscico- pedagogia e didattica, competenze su empati e intelligenza emotiva, competenze su cratività e pensiero divergente, competenze organizzative e giuridiche correlate al regime di autonomia delle istituzioni scolastiche; test ufficiali per la prova preliminare di ammissione al TFA degli anni precedenti;
• AREA IV: Per la prova scritta, quesiti a risposta aperta relativi alle tematiche disciplinari, didattiche e metodologiche; quesiti ufficiali per la prova scritta di ammissione al TFA degli anni precedenti.
In "Thalassa" Sándor Ferenczi affronta i "problemi della sessualità" avvalendosi di una singolare opzione metodologica, la "bioanalisi": applicare alcuni modelli psicoanalitici allo studio della fisiologia degli organi, delle loro parti e dei tessuti e, viceversa, utilizzare conoscenze tratte dal campo della biologia per far luce sui fenomeni psichici. Dando prova di una grande capacità nel decifrare i problematici nessi tra corpo e psiche, lo psicoanalista ungherese traccia in quest'opera il profilo di una teoria psico-bio-analitica della genitalità, che prefigura alcune delle più recenti ipotesi sulla "complessità" della materia vivente. "Thalassa" possiede dunque tutte le caratteristiche per affermarsi quale contributo ante litteram all'attuale dibattito sugli sviluppi della biologia e delle neuroscienze, con particolare riferimento alle esigenze della "complessità" più propriamente umana.
Chi è davvero Matteo Renzi? Quali sono le idee che ne hanno ispirato fin da ragazzo l'impegno politico? Chi sono le persone di cui si fida, quelle che ha conquistato negli anni, gli avversari politici che ha sconfitto e quelli che possono ancora rappresentare un rischio per il suo futuro? E soprattutto: dove vuole arrivare con il suo progetto di cambiare il Paese? La formazione di un leader da sempre controcorrente - dai primi passi nella politica locale fino alla grande ambizione di riformare l'Italia - raccontata da un giovane giornalista che ne segue l'attività dal 2008. David Allegranti ricostruisce le tappe di un'ascesa che è sempre apparsa irresistibile, ma nella quale non mancano i tranelli tesi e subiti, i colpi di genio e quelli di fortuna: dal Dante - il prestigioso ginnasio fiorentino che forma la classe dirigente e quella dell'entertainment - alla segreteria provinciale del PPI, dal ruolo di collaboratore di Lapo Pistelli alla presidenza della Provincia, dalla "presa di Firenze" alla Stazione Leopolda e alla formazione del Giglio magico, fino ai giorni nostri, a Palazzo Chigi, capo del governo e conquistatore incontrastato della politica italiana. Un ritratto in presa diretta, nel quale la viva voce dei protagonisti si alterna a interviste e racconti inediti su una delle vicende politiche più appassionanti della storia repubblicana.
Esiste un luogo in cui le cose che amiamo e quelle che siamo bravi a fare si ritrovano insieme. Questo luogo dell'anima si chiama "l'elemento". È essenziale che ciascuno di noi nel corso della vita trovi il proprio elemento, e riesca così a esprimere appieno talento e creatività. Secondo Ken Robinson tutti nasciamo con capacità naturali straordinarie, con cui perdiamo il contatto man mano che cresciamo. Ironicamente, uno dei motivi per cui questo succede è proprio l'istruzione che riceviamo. L'attuale sistema scolastico sembra fatto apposta per soffocare la nostra creatività. Non ci viene mai data la possibilità di esplorare noi stessi, di capire le nostre reali inclinazioni. E il risultato è che la maggior parte di noi non si renderà mai conto delle proprie capacità e di ciò che potrebbe fare. E questo rappresenta non solo una fonte di sofferenza e frustrazione per ciascuno di noi, ma soprattutto un'enorme perdita per il futuro del mondo in cui viviamo... "Dobbiamo imparare ad apprezzare e a coltivare il talento e i modi diversi in cui si esprime individualmente. Dobbiamo creare ambienti - nelle scuole, nei luoghi di lavoro, negli uffici pubblici - in cui ogni persona sia spinta a sviluppare la propria creatività. Dobbiamo assicurarci che tutti abbiano la possibilità di fare ciò che vorrebbero, di scoprire il proprio elemento e di scoprirlo a modo loro." "The element" è un inno alla varietà delle passioni e dei talenti umani, e al nostro potenziale di crescita ed evoluzione.
"Ebola era comparso in quelle stanze, aveva sventolato i suoi stendardi, si era nutrito e quindi si era nuovamente ritirato nella foresta. Tornerà." Così Richard Preston concludeva, venti anni fa, agli inizi degli anni Novanta, la sua opera più importante, "The Hot Zone - Area di contagio". Non un romanzo, ma una storia vera, come lo sono i personaggi descritti. Dal profondo delle foreste tropicali, dove fino al 1980 è vissuto e si è moltiplicato senza che la medicina ne rilevasse l'esistenza, un virus letale si manifesta all'improvviso: attacca le scimmie, ma anche l'uomo, e gli effetti sono rapidissimi e devastanti. La difficoltà di riconoscerne i sintomi, l'inefficacia delle terapie, la facilità con cui il virus si propaga e uccide: attraverso la ricostruzione storica dei primi casi e dei progressi della ricerca condotta nel tempo, Preston consegnò un'opera che oggi appare ancora più attuale. Un testo a metà fra indagine scientifica e narrazione, che grazie alla preparazione del suo autore ci racconta cos'è Ebola, un fenomeno che dopo una lunga fase silente è tornato, più violento che mai. E per il quale non esiste ancora un vaccino, ma solo la consapevolezza di dover fare molto in fretta.
Alcune parole delle Sacre Scritture sono state lette e rilette per più di duemila anni, eppure sono state quasi sempre fraintese, male interpretate o non comprese fino in fondo. Nella storia solo pochi eletti hanno saputo svelare il mistero di quelle parole. E comprendere che costituiscono in realtà un enigma, risolto il quale si apre davanti ai tuoi occhi un nuovo mondo. In "The magic", Rhonda Byrne intende svelare questo sapere, spiegando come trasformare la propria quotidianità grazie a queste conoscenze.
Nella notte fra il 1º e il 2 maggio 2011, mentre nella situation room della Casa Bianca il presidente Barack Obama seguiva in un silenzio carico di tensione una delle operazioni militari più segrete della storia, a dodicimila chilometri di distanza, in un compound di Abbottabad, nel Pakistan occidentale, un raid dei Navy SEAL, le forze speciali della marina degli Stati Uniti, metteva fine alla vita di Osama bin Laden, il terrorista più ricercato al mondo. La tragedia dell'11 settembre - una ferita ancora aperta nella carne viva di un'intera nazione - sembrava finalmente avere trovato giustizia. Fin dal giorno dopo, però, le circostanze della morte del capo di al-Qaeda suscitarono innumerevoli interrogativi e contribuirono ad alimentare le tante teorie del complotto. Chi erano gli uomini che avevano portato a termine la missione? Chi l'aveva pianificata? Se bin Laden era davvero morto, chi, materialmente, aveva premuto il grilletto? In The Operator Robert O'Neill, il Navy SEAL dal cui fucile partirono i colpi letali, risponde a queste domande ripercorrendo le varie fasi dell'operazione e ricostruendo, quasi in presa diretta, gli ultimi istanti di vita dello «sceicco del terrore». Il racconto di O'Neill, però, muove da lontano, dall'infanzia trascorsa a caccia di cervi nei boschi del Montana alla decisione di arruolarsi e di sottoporsi all'addestramento più duro, spietato e selettivo del mondo per essere ammesso nel corpo d'élite per eccellenza della marina militare americana. Quindi il dispiegamento in Iraq, alla ricerca dei terroristi, poi in Afghanistan, nella guerra contro i talebani. Quasi diciassette anni di carriera, quattrocento missioni, un succedersi ininterrotto di operazioni condotte sempre nella massima segretezza. Ma O'Neill non racconta solo la guerra. Anzi. Il suo sguardo si sofferma piuttosto su tutto ciò che «precede» il combattimento vero e proprio: la meticolosa, quasi maniacale pianificazione, l'addestramento continuo ed estenuante, lo stress emotivo dell'attesa. E poi l'angoscia, che si ripresenta, puntuale, al momento di lasciare la famiglia. Come pure le tante ore di noia trascorse nelle basi militari di mezzo mondo, tra eccessi, spacconate, bevute colossali ed epiche sfide alla playstation. Per arrivare, infine, a quel compound di Abbottabad, quando, nel visore notturno a infrarossi, compare l'ombra dell'uomo che da dieci anni rappresenta il peggiore incubo dell'America.
Avere diciott'anni ai margini di Roma, il cemento di Corviale a fare da sfondo a tutti i sogni possibili, può essere una condanna. Ma non se hai un'Idea in testa e sei disposto a qualunque cosa per realizzarla. È quello che succede a Matteo, sguardo di ghiaccio e una determinazione capace di superare ogni ostacolo: un padre che resta senza lavoro e deve reinventarsi proprio quando lui sta per iscriversi all'università, un allenatore che lo esclude dalle nazionali di nuoto Juniores perché porta il cognome sbagliato e il grande amore, Emma, che non ne può più di essere sempre al secondo posto nel suo cuore. Perché il primo è occupato da lei, l'Idea. È il 2011, Facebook è entrato di prepotenza nelle vite della gente, e Matteo ha capito che quello che serve per far parlare chi cerca con chi offre lavoro è proprio un social network: eccola, la chiave per accendere il futuro. È così che il ragazzo dalla massa ribelle di capelli castani lascia la periferia estrema della Capitale - e lo scantinato dove con un amico ha iniziato a progettare il suo sito - per dare forma concreta alla sua intuizione. A Milano lo accoglie un coinquilino che parla solo per indovinelli e citazioni di film e poi la Bocconi, il tempio della finanza e il luogo dove, con tanta sfrontatezza e i contatti giusti, una startup può diventare una delle più importanti realtà nel mercato delle risorse umane. Perché quando sogni in grande, i confini non esistono.
La creazione artistica, e più in generale ogni impegno estetico del linguaggio e dell'immaginazione umana, è per Tolkien un dono e un compito (divino) per recuperare un atteggiamento di meraviglia di fronte al "dato" della creazione. Al cuore dell'opera di Tolkien c'è la scoperta che ogni uomo è chiamato a collaborare, con i propri particolari desideri e pensieri, a un disegno più grande, a contribuire con il proprio "io" alla grande polifonia della creazione, e così innestare la propria storia nel grande, unico "Tree of tales".

