
Penetrando nella complessità della vita di coppia, l'autrice delinea in modo coerente e articolato uno scenario relazionale in cui momenti di tenera intimità e di scambi affettuosi si alternano ad accese discussioni e litigi con il partner, rivelando così l'intricato nesso esistente tra amore, potere e dipendenza. Un importante contributo di psicologia sociale che va dritto al cuore di uno dei problemi più delicati del nostro tempo: la relazione di coppia e la sua intrinseca fragilità.
Nella nostra società iperconnessa è importante interrogarsi sulla relazionalità della persona. Il pensiero di Viktor E. Frankl, fondatore della logoterapia, offre una prospettiva molto efficace per riflettere sul ruolo delle relazioni e dei legami nell'esistenza umana proprio nel contesto odierno, segnato dall'influsso dell'individualismo e della mentalità consumistica. Questo volume, che nasce dal convegno interdisciplinare promosso dalla Facoltà di Filosofia della Pontificia Università della Santa Croce e dall'Associazione di Logoterapia e Analisi Esistenziale Frankliana (A.L.Æ.F.), raccoglie i contributi di studiosi ed esperti che uniscono le analisi teoretiche alle proposte operative. In effetti, i dinamismi relazionali sono esaminati dai punti di vista dell'antropologia filosofica e della pedagogia, efficacemente integrati dalle testimonianze di chi è impegnato nel settore dei disagi psicologici, delle dinamiche familiari, dei minori costretti a vivere al di fuori della propria famiglia e della tossicodipendenza. Scritti di: A.M. Favorini, A. Malo, F. Russo, W. Vial Mena, A. Gismondi, A. Iannini, A.M. Ruggerini, A. Urso.
Si dice "relazione" e si pensa al coniuge, al compagno, ai figli, agli altri parenti. Forse anche alle altre persone con le quali si vive e si è più intimamente legati. E, invece, spesso non consideriamo che, accanto alle persone più direttamente influenti per la nostra vita, ci sono molte altre che, magari esterne alla ristretta cerchia familiare, ci condizionano. E parecchio pure. Siamo in relazione anche con loro. Anzi, da un certo punto di vista, hanno ragione i mistici e i poeti e i filosofi: tutti siamo connessi con tutti. Questo volume rappresenta un autorevole e maturo contributo della pedagogia democratica affinché sulla costruzione di relazioni sane possa radicarsi la speranza della pace, della convivialità, del rispetto.
Numerosi sono i modi per prendersi cura delle ferite dell'intersoggettività. Incrociando la psicoterapia umanistica rogersiana con una lettura fenomenologica della teoria dell'attaccamento, questo volume delinea un inedito approccio integrato per la cura dei disturbi della personalità. Secondo questa visione, per affrontare le crisi della vita è necessario che qualcuno (e non qualcosa) ci "riconosca", ci "accolga", ci "alleni", ci permetta di apprendere, di costruire in noi la capacità di dare un senso alle nostre ferite e diventare "resilienti".
Quali sono i significati collegabili ad una relazione d'amore che si conclude? Che dinamiche di relazione e di comunicazione sono implicate? Da quali cause dipendono e che effetti educativi generano? E inevitabile che un amore finisca, a un certo punto? Cosa pongono in rilievo i racconti emergenti da diverse situazioni di terapia di coppia c familiare in ambito consultoriale? Questi e molti altri interrogativi sui significati della separazione e del divorzio sono alla base di una ricerca che rappresenta lo sforzo comune di pensare la fine di una relazione d'amore da angolature disciplinari diverse: l'antropologia culturale, la filosofia, la psicologia, la pedagogia. Un'indagine che, lungi dall'offrire considerazioni definitive ed ultimative sulla tematica, suggerisce possibili vie per interpretare la multiforme, problematica realtà delle relazioni in-finite. 11 volume, oltre che per il lettore interessato ai problemi affrontati, è pensato in particolar modo per la formazione degli studenti delle Facoltà di Psicologia e Scienze della Formazione, degli operatori dei consultori c dei terapeuti di coppia e familiari.
Dall'inizio dell'età industriale sindacati e associazioni imprenditoriali si fronteggiano per la regolazione del lavoro e delle sue condizioni. I sindacati non sono solo organizzazioni di rappresentanza, nate e cresciute per dare voce e identità ai lavoratori dipendenti, bensì anche un soggetto collettivo che intrattiene relazioni con altri attori, in particolare le imprese, spesso in chiave competitiva, altre volte in chiave conflittuale. Nelle esperienze industriali moderne, in cui il conflitto viene gestito, normalizzato, istituzionalizzato, tali relazioni sono soprattutto di tipo contrattuale. Il volume offre un quadro completo e aggiornato delle vicende della contrattazione collettiva, in una fase di significative trasformazioni.
Il mondo in cui viviamo è in una fase di trasformazioni eccezionalmente rapide e profonde. Dopo la fine del bipolarismo che vedeva la contrapposizione dei due blocchi di potenza rappresentati dagli Stati Uniti e dall'URSS, la natura del potere e la sua distribuzione geografica stanno cambiando. In tale mutevole contesto i confronti geostrategici tra le grandi potenze sono un ricordo del passato o sono destinati a ripresentarsi con forme e finalità diverse, per esempio per rivalità energetiche o per contrasti interreligiosi? Che futuro avrà lo stato come istituzione, eroso dall'alto dalla tendenza all'integrazione imposta dalla globalizzazione, e dal basso da lealtà subnazionali localistiche? Oggi sul palcoscenico mondiale si affacciano nuovi attori che non sono né stati né nazioni (ONG, grandi imprese multinazionali, ma anche mafie e gruppi terroristici...), mentre le tecnologie allargano lo spazio della partecipazione. Stimolando il lettore a riflettere su questi temi, Mazzei costruisce un appassionante percorso di avvicinamento alle relazioni internazionali come disciplina-chiave per comprendere la contemporaneità.
Questo volume propone un panorama delle diverse scuole di pensiero che hanno improntato lo studio delle relazioni internazionali, dai classici fino alle proposte teoriche più recenti (Huntington, Rosenau, Fukuyama), di cui sono evidenziati punti di forza, sviluppi, contrapposizioni. Ne emergono due tendenze complementari ma concorrenti: da un lato l'approccio stato-centrico, per il quale gli stati sono comunque i protagonisti principali sulla scena politica internazionale; dall'altro l'approccio transnazionalista, i cui sostenitori ragionano in termini di politica mondiale.
Relazioni internazionali è un testo agile, ma denso sul piano analitico, che espone sinteticamente le caratteristiche del contesto internazionale del XXI secolo. L’autore, uno dei più importanti teorici di relazioni internazionali, presenta in un’ottica multicentrica gli attori che collaborano o collidono con gli stati-nazione nel panorama planetario attuale, analizzando quei processi che, a causa delle dinamiche di globalizzazione, presentano ricadute sostanziali sulla vita di sistemi sociali in apparenza non direttamente colpiti da eventi come conflitti, azioni terroristiche, flussi commerciali, rispetto dei diritti umani.
Il tema centrale di quest'opera sono i fenomeni regressivi che si verificano all'interno dei gruppi e la possibilità di contrastarne le pericolose conseguenze grazie a una leadership e a una struttura organizzativa razionali. La natura della leadership, il gioco degli impulsi aggressivi nelle interazioni gruppali, la dinamica del potere, sono presentati in un modello integrato il cui potenziale esplicativo viene illustrato in contesti diversi, dalle psicoterapie di gruppo alle comunità terapeutiche, fino alle medie e grandi organizzazioni.

