
Nella vita di tutti i giorni non siamo quei razionali, fulminei e infallibili calcolatori di "utilità" che popolano i modelli economici. Grazie a un campionario di esempi, test, paradossi e a un linguaggio semplice e accessibile il testo insegnerà a riconoscere (e a correggere) i comportamenti irrazionali; e allo stesso tempo a non contare troppo sulla razionalità e a diffidare dei modelli troppo astratti degli economisti.
L'aggressività fa parte della natura umana, ma la violenza può essere tenuta sotto controllo fin dall'infanzia. E' questa la tesi da cui parte Anna Oliverio Ferraris, psicologa e psicoterapeuta, per affrontare il tema del bullismo giovanile, un fenomeno tornato con prepotenza alla ribalta per la sua crescente diffusione. Che si tratti di ragazzini cresciuti in quartieri degradati, o in famiglie problematiche, o con difficoltà di apprendimento, la società intera non può ignorarli perché dietro la loro violenza c'è sempre un messaggio da decifrare. Agli adulti il compito di leggere e tradurre questi segnali "in codice". E, missione ancora più ardua, di trovare risposte e soluzioni. "Piccoli bulli crescono" offre ai genitori e agli insegnanti uno strumento in più per comprendere e intervenire. Una guida pratica che valorizza lo sport, la musica, l'arte, come risorse per stimolare nei bambini l'amore di sé, il piacere della sfida, il rispetto degli altri. Ma suggerisce anche un metodo per farsi ascoltare: punendo, quando è indispensabile, con autorevolezza, accettando la scommessa più importante che gli adulti sono chiamati ad affrontare. Dimostrare alle giovani generazioni che il mondo non appartiene ai violenti. È il solo modo per aiutare tutti quanti, vittime e bulli, a diventare cittadini del futuro, e per dare a questi bambini il regalo più prezioso che ci sia: un ideale di bellezza, di armonia e di giustizia in cui credere.
Da oltre un secolo la disciplina creata da Freud ha elaborato un modo di pensare la psiche umana che ha plasmato la nostra soggettività, diventando un sistema interpretativo generale alla cui luce l'uomo contemporaneo ha pensato se stesso, decifrato i propri desideri e comportamenti, illustrato i propri moventi e ragioni. Essa ha inoltre penetrato in profondità il sistema culturale e sociale, diventando parte integrante delle forme di vita dell'uomo contemporaneo. La psicoanalisi costituisce, insomma, l'orizzonte generale entro il quale tutti gli individui sono situati. Ciò, però, è probabilmente avvenuto innanzitutto perché la creazione di Freud aveva da subito assunto una posizione critica all'interno del contesto politico e culturale di un mondo avviato verso la catastrofe, funzionando da perpetuo principio d'inquietudine e problematizzazione, critica e contestazione rispetto alla società e alle forme di sapere dominanti. Ma che ne è stato di questa sua originaria vocazione sovversiva? In cosa si sono trasformati i suoi concetti, il suo discorso, il movimento cui aveva dato origine? Per rispondere a questi interrogativi Major e Talagrand ripercorrono le grandi tappe della scoperta freudiana, ricollocandole nelle fasi fondamentali dell'esperienza personale di Freud e nei momenti decisivi della storia del mondo che ha attraversato, offrendo un'introduzione d'insieme efficace e radicale.
Bisogna dire ai bambini tutta la verità sulla loro origine? In che cosa consiste la rivalità tra fratelli? Come si costruisce l'identità sessuale? A che cosa servono i sintomi, e bisogna proprio guarirli a ogni costo? A queste e ad altre domande, Marcel Rufo dà delle risposte concrete, frutto di trentacinque anni di pratica di psichiatria infantile. Ben lontano dal riferirsi a teorie astratte, l'autore dimostra, attraverso una serie di casi particolari, come i bambini e gli adolescenti esprimano, con il loro corpo e il loro comportamento, tutti i tormenti e gli smarrimenti che non riescono a verbalizzare.
Decano degli junghiani italiani, Mario Trevi è uno psicoanalista che non ha mai smesso di interrogarsi sulla natura del suo sapere e del suo lavoro, né di collocare questo lavoro su uno sfondo culturale ampio, libero da rigide appartenenze di scuola o da tentazioni dogmatiche. In questo libro, rispondendo alle sollecitazioni e alle curiosità di un giovane aspirante analista, accetta per la prima volta di spiegare con linguaggio accessibile e del tutto privo di tecnicismi che cos'è per lui la psicoterapia, quali sono i suoi metodi, i suoi obiettivi e le sue difficoltà, quali i criteri per valutare il successo o l'insuccesso di un intervento terapeutico.
Secondo Peter Fonagy l'opera di Schore ha "radicalmente trasformato la nostra comprensione psicoanalitica dei disturbi psicologici". La questione di come e perché le prime relazioni della vita abbiano un'influenza così straordinaria su tutto ciò che avverrà in seguito va molto oltre ogni previsione della psicoanalisi degli inizi e costituisce un problema fondamentale non solo per la disciplina di Freud ma per tutte le scienze umane. Come fanno le esperienze precoci, specialmente le esperienze affettive vissute con chi si prende cura dell'infante nei primi momenti di vita, a organizzare i modelli di crescita strutturale che hanno come esito l'espansione delle capacità funzionali dell'individuo in via di sviluppo? Per Schore, la possibilità dell'infante di sintonizzarsi con la mente di altre persone si rivela fondamentale per la maturazione dei circuiti cerebrali che mediano le sue capacità di autoregolazione: la relazione madre-bambino produce dunque veri e propri cambiamenti cerebrali. Questo studio, che fa parte di una trilogia sul rapporto tra regolazione affettiva e organizzazione del Sé, affronta i temi cruciali dello sviluppo della mente, analizzando e illustrando con approccio interdistiplinare i possibili apporti delle neuroscienze alla psicoanalisi e alla psicoterapia.
Il binge drinking è il termine inglese con cui si descrive il comportamento di "bere fino ad ubriacarsi". Fenomeno sempre più frequente, viene affrontato nel volume in una prospettiva di psicologia evolutiva e di interpretazione del concetto di rischio. Le tematiche vengono esposte in modo chiaro e comprensibile anche per i non addetti ai lavori fornendo statistiche e raffronti tra la situazione italiana e quella di altri Paesi. Ampio spazio è dato agli ambiti di rischio e a possibili interventi mirati in relazione alla gravita o meno della situazione giovanile.
Per quanto la si studi, la follia resta una delle esperienze più tragiche e irrisolte della condizione umana. Ma la follia è stata nel corso del tempo anche una delle più potenti suggestioni delle quali gli scrittori si sono impadroniti per mettere in scena l'umano nelle sue forme più estreme e misteriose. Da Svevo a Pirandello, da Stocker a James, da Gadda a Buzzati, passando per Tobino, Berto, Dostoevskij e tanti altri, la letteratura ha costruito un dialogo fertile e continuo con la sofferenza psichica, contribuendo alla sua conoscenza.
Questo libro si rivolge a chiunque desideri imparare a coinvolgere l'inconscio per migliorare la propria capacità di stare bene, per espandere rilassamento e consapevolezza. L'opera è allo stesso tempo manuale di autoipnosi e di meditazione e compendio di tutti gli approcci ipnotici che hanno mostrato di essere più efficaci per una migliore gestione del malessere. Nel desiderio di raggiungere il pubblico più eterogeneo, il libro si articola in nove capitoli che inquadrano il fenomeno ipnotico e insegnano concretamente a utilizzarlo. La terminologia e il linguaggio sono stati semplificati per essere comprensibili anche a un pubblico profano dell'argomento; molto materiale è predisposto per un utilizzo creativo da parte del lettore.
Descrizione dell'opera
Il testo vuole essere un invito a soffermarsi sull’importanza di vivere il più possibile in armonia con se stessi e con gli altri. A partire dall’esperienza sul campo di carattere psico-pedagogico, l’autore riprende il meglio delle scuole psicologiche più diffuse per proporre una propria lettura dell’essere e del relazionarsi della persona.
Attraverso testimonianze personali arricchite da vicende di pazienti in terapia, offre al lettore piccoli spaccati di realtà quotidiana, perché diventino spunti e occasioni di riflessione. Le esperienze descritte sono autentiche e lo stesso lettore può certamente ritrovarcisi.
Sommario
Premessa (H. Bucar). Introduzione. Parte prima. 1. La famiglia. 2. Due storie emblematiche. 3. La quotidianità. Parte seconda. 4. L’angelo dei sogni. 5. Comprendere per vivere meglio. 6. Vivere in modo concreto. 7. Messaggi. Conclusione.
Note sull'autore
Antonio Ventre, psicologo psicoterapeuta, lavora nel servizio psichiatrico dell’ospedale Molinette di Torino. Docente presso alcune scuole, da molti anni collabora con i gruppi di volontari vincenziani del comprensorio di Torino. Presso le EDB ha pubblicato Il segreto della felicità. Per una psicoterapia del quotidiano (22004) e La relazione d’aiuto. Alla ricerca della propria umanità (22005).
Il titolo del presente volume, Paradossi della mente giovanile: oscillazioni tra noia, angoscia e creatività, riprende quello della giornata di studio tenutasi il 7 novembre 2007 presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Roma “Tor Vergata”. Il tema della "noia” nel mondo giovanile viene proposto, attraverso le ricerche presentate, nelle sue complesse sfaccettature, accomunate, pur nella loro variegata specificità, da un dato comune: la difficoltà dei giovani a gestire la propria vita mentale ed emotiva. Vengono analizzate le dinamiche in cui frequentemente, oggi, gli adolescenti si ritrovano intrappolati, a causa della loro incapacità di confrontarsi con i limiti e le frustrazioni, elementi necessari sulla via della realizzazione di progetti significativi, per il loro vivere il futuro, specularmente al mondo adulto, sotto il segno di una crescente incertezza, o ancora per il loro esperire con disagio le situazioni di intimità, pur foriere di possibili situazioni appaganti.
In tale contesto, è difficile pensare che possa crearsi lo spazio interno necessario per l'attivarsi del desiderio, inteso come espressione di qualcosa di cui si percepisce la mancanza. Lo stato di noia viene così a proporsi, in alternativa, come una soluzione più accessibile e rassicurante, per quanto, inevitabilmente, collegata ad una penosa sensazione di vuoto. Per uscire da quest'impasse, i giovani hanno bisogno dì un costante confronto con il mondo adulto, per imparare a guardarsi dentro con coraggio, a saper valorizzare la propria vita mentale ed emotiva, a progettarsi nel futuro con speranza.
Un testo sul trauma, da Freud alla Shoah. Dopo la formulazione, verso la fine dell'Ottocento, della teoria freudiana della seduzione, subito ritrattata dallo stesso Freud, e dopo i famosi scontri fra quest'ultimo e Ferenczi, che del trauma come realta' rimarra' convinto, e' necessario aspettare piu' di un secolo per arrivare ad una ridefinizione del trauma nei suoi elementi di realta' effettiva oltre che fantasmatica, di breccia aperta nella struttura psichica dell'individuo, di superamento irreparabile di una soglia, provocato appunto da eventi reali. In mezzo, c'e' la tragedia della Shoah, insieme agli altri genocidi e alle tante atrocita' di cui il secolo appena trascorso si e' macchiato...