
Psicologia, neuroscienze, aneddoti, letteratura e filosofia; sono alcuni degli ingredienti che compongono questo libro che scandaglia, in sintesi e con chiarezza, il cuore delle domande che la vita quotidiana ispira a ciascuno di noi. In che modo il cervello cresce e cambia con l'avanzare del tempo? Perché ci ricordiamo eventi accaduti decenni fa come se fossero successi poche ore prima, ma non cosa abbiamo fatto l'altro ieri? Perché la nostra memoria a volte sembra lavorare bene e a volte no (e cosa succede quando funziona male)? Può la memoria, per mezzo di tecniche psicologiche e impianti cerebrali, essere migliorata, potenziata o addirittura manipolata? Una cosa è certa: senza memoria non potremmo guidare la macchina, parlare con chi ci sta intorno, leggere, lavorare, giocare. Non potremmo, in una parola, vivere.
La terapia dinamica interpersonale è una psicoterapia psicodinamica per il trattamento dei disturbi dell'umore. Più specificamente, la terapia è dinamica perché si preoccupa di aiutare il paziente a comprendere l'interscambio tra la realtà interna e quella esterna rispetto a un pattern relazionale disturbato; è interpersonale perché si concentra non già sulle variabili intrapsichiche, ma sulle relazioni del paziente nella misura in cui si connettono con le sue problematiche attuali, dando origine a sintomi depressivi o d'ansia. Ed è breve perché si propone di raggiungere l'obiettivo entro un limite temporale definito, in linea con le necessità imposte dall'offerta di una terapia psicodinamica nei servizi pubblici e, sempre più, anche nel settore privato, dove aumenta la richiesta di interventi brevi. Il volume definisce in maniera chiara ed essenziale il contesto teorico di riferimento della terapia, accompagnato da dettagliate esemplificazioni cliniche utili per guidare l'intervento del terapeuta. Una preziosa risorsa per i clinici specializzati in psicoterapia psicodinamica che desiderino lavorare entro una cornice a tempo limitato.
In molti ambiti della vita quotidiana (la scuola, il lavoro, la politica, lo sport, lo spettacolo) vengono esaltati il desiderio di imporsi, la spinta a primeggiare e perfino la "sana" aggressività. Chi è più sgarbato e arrogante, più si fa notare e meglio si fa largo. A tale malinconica degradazione dei rapporti umani si oppone con forza questo piccolo libro, che rivendica alla cortesia e alla gentilezza il loro pieno spessore culturale. Manifestazione di rispetto, attenzione e sollecitudine per i propri simili, la cortesia è infatti un potente strumento di composizione dei conflitti e di promozione della convivenza, una dimostrazione di intelligenza nel difficile tentativo di comprendere e valorizzare le ragioni altrui.
"Un dvd, una lampada al quarzo, una sedia da giardino; ma anche un taglio di capelli, una stanza singola, un biglietto di un treno: un qualsiasi bene ha varie caratteristiche che ci servono per definirlo. E il prezzo è probabilmente una delle più utili, o perlomeno è una di quelle che non trascuriamo quasi mai. Una volta che l'abbiamo fissato, insieme alle altre peculiarità che ci permettono di riconoscere quel bene, il prezzo tende a restarvi appiccicato. Tutto andrebbe bene, basterebbe che i prezzi restassero immutati, come avviene di solito per il peso e le dimensioni degli oggetti. Tuttavia è evidente che i prezzi salgono e talvolta, assai raramente, scendono. Ma come faccio a capire se sono i prezzi che sono saliti oppure sono io di cattivo umore? E soprattutto quanti pacchi di fusilli mi costa una stanza singola?" Paolo Legrenzi spiega cosa succede quando la nostra mente ha a che fare con i soldi, i risparmi, gli investimenti, gli alti e i bassi della vita, le perdite e i guadagni, partendo da una considerazione più generale: a chi rivolgerci per capire cosa è meglio fare? Verrebbe da dire ai consulenti finanziari. Invece, come argomenta in queste pagine Legrenzi, è alla psicologia che bisogna pensare, a quella disciplina che si occupa di tutti i comportamenti umani, e quindi anche del nostro agire economico, dalle scelte più spicciole e quotidiane fino alle decisioni più complesse. Per capire il valore delle cose, come spendere e risparmiare, fare prestiti per i consumi...
Questo libro, essenziale come un vero manuale e accessibile come una preziosa guida, si offre a quanti, operatori sociali o anche solo persone in ricerca, vogliono continuare a indagare il senso delle domande profonde della vita e della sua felicità nell'inestricabile trama della relazione con l'altro.
Nel corso dell'esistenza, oltre alle bellissime esperienze di vita, ci si imbatte inevitabilmente in difficoltà da superare, soprattutto quando si ha a che fare con il dolore e la perdita di persone care. Questo volume, attraverso la scoperta (o la riscoperta) dei valori profondi, ci indica come sia possibile superare la grave malattia e il lutto. Ci vuole del tempo, ma è un percorso che, nel momento in cui si compie e si realizza, conduce ad una conoscenza migliore della propria identità. La speranza di ritrovare "il senso della vita" dentro se stessi, nei ricordi e negli insegnamenti di una persona cara che ci lascia diventa un'indicazione necessaria per non perdere la via e continuare ad amare la bellezza della vita.
Il rapporto tra fratelli e sorelle è straordinariamente intenso: si amano e si odiano, giocano e litigano, si stuzzicano e si prendono in giro senza ombra di inibizioni. Judy Dunn descrive il rapporto tra fratelli e sorelle nella sua complessità e ricchezza. Secondo la Dunn, il comportamento che i fratelli manifestano l'uno verso l'altro riflette una profondità di emozioni, rendendo il loro rapporto significativo e rivelatore. Il libro si basa sulle acquisizioni della ricerca più recente ed offre una percezione rinnovata di un rapporto che colma più di qualsiasi altro nella vita.
Il volume descrive aspetti e ricerche di psicologia e di psicodinamica che hanno condotto l'autore, dal 1988 ad oggi, a ideare, fondare e sviluppare le basi teoriche e metodologiche della psicoevoluzione e dell'orientamento psicodinamico psicoevoluzionista. Il testo scorrevole ed essenziale può suscitare nei lettori emozioni, riflessioni, confronti e coinvolgimenti talora sorprendenti per la propria visione ed esperienza, sia della salute e del benessere psicologico, sia dell'esistenza e della relazione con gli altri e con il mondo.
"Questo libro è per tutti: per i donatori d'amore e per i cercatori d'amore. È per chi in è dentro una coppia o per chi ne è fuori, perché si può anche vivere senza partner ma non senza amore: tutti hanno un cuore. L'autrice illustra un nuovo modo di pensare il viaggio amoroso che è quello di vedere la coppia come se fosse una creatura sempre in crescita, e propone un nuovo modo di conversare con le persone invitandole a disegnare i propri simboli per dare spazio, luce e colore ai propri amori. Il volume è strutturato in tre "tappe": la nascita, la crescita e la cura della coppia."
A partire dagli anni '30 del secolo scorso, larga parte della grafologia ha attinto alla psicanalisi. Ma cosa ne pensava Freud? Egli elabora una sua concezione del linguaggio scritto, di cui coglie le analogie con il linguaggio onirico; questo non comporta però per lui una grafologia, verso la quale anzi restò sospettoso. Questo libro esamina il suo percorso tenendo conto del rapporto che ebbe con alcuni celebri grafologi, della sua cultura medica, della sua conoscenza della scrittura geroglifica. Sullo sfondo si muovono i suoi contemporanei (Jung, Ferenczi, e molti altri) i quali affrontano in maniera diversamente articolata la questione grafologica, che riveste un particolare interesse perché pone il problema del rapporto tra mente e corpo: e per questo, filosofi come Carnap o Wittgenstein se ne occuperanno anche loro. Il filo conduttore del libro si può sintetizzare in un'osservazione del caposcuola della grafologia italiana Girolamo Moretti: che l'oggetto della grafologia è uno dei linguaggi umani.
La predisposizione innata a percepire gli stimoli in modo più differenziato e intenso rispetto alla media è spesso un vantaggio, ma di frequente è vissuto con disagio. Anche perché non sempre questo dono viene apprezzato dagli altri e, nonostante l'ipersensibile tenda a rinunciare a se stesso adeguandosi alle esigenze degli altri, non mancano i rimproveri: "Devi sempre essere così emotivo?" Molti, così, soffrono per questo loro aspetto caratteriale: sono più vulnerabili, più soggetti allo stress e spesso insicuri. L'autore affronta qui questo problema, ancora ampiamente ignorato e poco trattato, aiutando gli ipersensibili a capire il motivo del loro "sentirsi diversi". Invita e guida i lettori verso l'adozione di un nuovo atteggiamento che permetta loro di contenere gli effetti più negativi dell'ipersensibilità, insegna a smettere di acconsentire a richieste eccessive o di risentire dei troppi stimoli esterni, imparando a porre confini più netti tra sé e il mondo. Permette di valorizzare la capacità di empatia, senza esserne sopraffatti. Gli spunti di riflessione, i numerosi suggerimenti sono utili a chi vuole imparare a gestire da solo e in modo costruttivo la propria sensibilità, sia nella vita privata sia professionale, e a proteggersi in modo più efficace a livello mentale ed energetico, così che l'ipersensibilità possa tornare a essere quello che realmente è: un'incomparabile risorsa interiore.
Basandosi su materiale inedito tratto da interviste e documenti d'archivio, "John Bowlby. Dalla psicoanalisi all'etologia" racconta la vita e il percorso di ricerca del grande studioso, analizzando il processo di influenza reciproca fra la teoria dell'attaccamento e le scoperte in campo etologico, approfondendo in particolare il rapporto che legò Bowlby e l'etologo inglese Robert Hinde. Vengono inoltre documentati i numerosi scambi personali fra Bowlby e alcuni celebri colleghi (tra i quali lo psicoanalista James Robertson e l'esperto di psicologia animale Harry Harlow) e la collaborazione con Mary Ainsworth. Esplorando il significato di questi sodalizi, van der Horst getta luce sul graduale passaggio dalla psicoanalisi all'etologia, che avrà importanti ripercussioni non solo sul lavoro di Bowlby ma anche sull'intero campo della psicologia dello sviluppo.