
La cronogenetica è stata elaborata nel 2001 dai coniugi Mario e Domenica Grilli. Si tratta di una disciplina che aiuta a risolvere i conflitti familiari e gerarchici, con ricadute positive su ogni aspetto della vita: emozionale, lavorativo, di studio e soprattutto aziendale. Molte delle paure e degli errori che sperimentiamo nascono dal fatto che non viviamo una vita nostra, ma siamo costretti a ripetere esperienze che si sono già verificate nel nostro albero generazionale, sebbene poi siano state dimenticate. Se il Vecchio Testamento imposta la legge generazionale sul concetto di colpa: "I padri hanno mangiato l'uva acerba e i figli sono nati con i denti allegati", la cronogenetica ci assicura: "Sei destinato a ripetere solo quello che hai dimenticato!". L'inconscio non può permettere di perdere il valore dell'esperienza, per questo non accetterà mai l'omertà come soluzione. Il percorso cronogenetico è l'occasione per far pace con i genitori, ma soprattutto per liberare i figli dalle conseguenze pesanti di ciò che è stato taciuto per vergogna, per paura o per eccessiva protezione.
Nel 1950 Bowlby venne nominato Consulente dell'Organizzazione Mondiale della Sanità con il compito di preparare un rapporto sulla salute mentale dei bambini abbandonati e orfani di guerra. Su questo rapporto, redatto nel 1951, si basa l'edizione italiana. Bowlby metteva in luce le carenze degli Istituti di assistenza nel favorire un equilibrato sviluppo dei bambini abbandonati e il fatto che l'abbandono rappresentava purtroppo un'esperienza le cui conseguenze segnavano inevitabilmente, nella grande maggioranza dei casi, anche l'età adulta. Le indagini di Bolwlby furono, e sono tuttora, di incalcolabile interesse non solo per i genitori, ma anche per tutti coloro che, a vario livello, si prendono cura dei bambini: insegnanti, pediatri e psichiatri, assistenti sociali..
Si può contrastare l'invecchiamento cerebrale per migliorare la qualità di vita delle persone anziane? Lawrence Whalley, un ricercatore specializzato nello studio dell'Alzheimer, riferisce che il cervello è in grado di compensare il proprio invecchiamento in quanto la perdita delle cellule cerebrali con l'avanzare dell'età non è così ampia come si credeva una volta e che la presenza di alcune cellule superstiti, che conservano la capacità di riprodursi, consente di ridurre gli effetti più deleteri dell'invecchiamento cerebrale. Il libro offre risposta alle domande più frequenti sul tema e alcuni consigli pratici per invecchiare bene. Introduzione di Alberto Oliveiro.
Come agisce la mindfulness? Migliaia di terapeuti utilizzano trattamenti basati su di essa e sono stati direttamente testimoni dell'efficacia di questi interventi su pazienti affetti da ansia, depressione e altri comuni problemi di salute mentale. Ma, per molti clinici, i processi psicologici e le funzioni cerebrali che spiegano questi cambiamenti rimangono un mistero e le metodologie in grado di misurare i progressi dei pazienti sono poco definite. Il volume presenta una raccolta di contributi scritti da alcuni dei più autorevoli ricercatori e terapeuti del settore. Ogni autore esamina le variabili che rappresentano i potenziali processi di cambiamento mindfulness, accettazione, compassione di sé, spiritualità e attenzione ai valori - e individua l'importanza di ognuno di questi processi nel migliorare il funzionamento psicologico e la qualità della vita. I clinici apprenderanno a misurare accuratamente ogni processo nei loro pazienti, un'inestimabile capacità per ogni terapeuta. Oltre che un fondamentale contributo alla letteratura specialistica sui trattamenti basati sulla mindfulness, questo libro è anche un importante strumento per tutti quei professionisti della salute mentale che cercano di far chiarezza sui processi che operano all'interno di qualsiasi terapia basata su mindfulness e accettazione.
Durante lo sviluppo, ogni essere umano è esposto all'impatto del trauma relazionale - la disconferma della legittimità di esistere nel mondo degli altri - sulla capacità di instaurare relazioni umane spontanee e autentiche. Quando l'onda di affetti disregolati colpisce la mente immatura senza che vi sia la possibilità di condividere ed elaborare tali affetti all'interno della relazione primaria, l'individuo rimane solo, con la necessità di controllare l'ombra di questo "tsunami" che gli impedisce di regolare gli affetti nel contesto interpersonale e limita la sua fiducia nell'autenticità dei rapporti umani. Ampliando la prospettiva inaugurata nei due precedenti volumi già tradotti in questa collana, Philip Bromberg approfondisce qui la sua indagine sulla natura della relazione terapeutica: un processo curativo che, poco alla volta, favorisce la crescita della mente relazionale, prosciuga la vulnerabilità del paziente dall'ombra della destabilizzazione affettiva che lo insegue, e libera la capacità di avere fiducia negli altri.
Il testo parla della Consulenza psico-sociale. E spiega che essa si basa sull’ascolto approfondito delle persone nella prestazione professionale di un consulente, cioè di colui/colei che consiglia o dà pareri.
Il termine psico-sociale dà l’idea dei due Autori (che sono ambedue consulenti) nel considerare la persona come unità psichica e sociale (oltre che fisica e spirituale). Infatti, gli incontri quotidiani con le persone rivelano delle ferite, spesso profonde, che quasi sempre sono di tipo affettivo e relazionale.
Il testo riporta anche delle storie vissute di persone in difficoltà e del lavoro su se stessi dei due consulenti.
Di particolare interesse l’analisi che essi fanno delle varie fasi della consulenza con la persona che ha dei problemi da risolvere. E viene puntualizzata la necessità della la collaborazione della persona all’aiuto del consulente per arrivare a un risultato che si realizza in varie tappe. Queste tappe vengono spiegate nel corso della lettura.
Alla fine del libro ci si rende conto che la nostra vita non é altro che un esercizio quotidiano di educazione e rieducazione di noi stessi, e non soltanto degli altri. Anzi, il contatto con gli altri apre sempre nuovi orizzonti.
Punti forti
• L’opportunità della consulenza psico-sociale per la persona.
• La conoscenza della consulenza nelle sue dinamiche applicative.
• La conoscenza di sé, delle proprie emozioni.
• La conoscenza delle ferite del passato e
come guarirle.
Destinatari
• Educatori, operatori e volontari nel sociale. • Persone alla ricerca di una fede, di un obiettivo.
• Persone che cercano una libertà interiore da
antiche ferite.
• A un pubblico intellettuale che non sottovaluta l’importanza della praxis.
Autori
Seli Adam Laurea in filosofia. Diploma in musica presso il Conservatorio di Pesaro e laurea al Conservatorio MussorgskyEkaterinburg (Russia). Ha svolto attività pedagogiche e da alcuni anni svolge attività di counseling. Ha condotto corsi di formazione e da cinque anni guida gruppi di auto-mutuo aiuto. In oltre, svolge attività pubblicistica su alcuni quotidiani.
Martelanc Kristina Laurea in consulenza psico-sociale all’università Lubiana (Slovenia). Ha lavorato con tossicodipendenti nel programma terapeutico di «Progetto uomo». Ha tenuto varie conferenze, corsi di formazione, programmi radiofonici alla Rai su problematiche psico-sociali. Svolge da vent’anni attività di consulenza psico-sociale.
Da più di un secolo gli scienziati si occupano del ricordo e dell'oblio, ma è solo negli ultimi vent'anni che si sono verificati cambiamenti sensazionali, il più importante dei quali consiste nell'aver demolito la leggenda che la memoria sia una facoltà unitaria della mente e aver affermato l'idea che essa sia una costellazione di processi e di sistemi separati. Il libro spiega la natura di questi processi e sistemi alla luce dei recenti progressi scientifici nell'ambito della psicologia cognitiva e delle neuroscienze.
In che modo la formazione può rispondere all'esigenza di sviluppare le competenze nelle organizzazioni pubbliche e private? Oltre a trasferire conoscenze attraverso i corsi tradizionali, come può contribuire a creare e rafforzare la cultura dell'organizzazione? E ancora, come si può creare sinergia tra la formazione e le altre pratiche di gestione delle risorse umane? Il libro risponde a queste domande offrendo spunti di riflessione su alcuni temi-chiave della formazione aziendale: l'analisi dei bisogni formativi, la formazione dei dirigenti, i metodi e le tecniche per affrontare i problemi del cambiamento.
L'amicizia verso se stessi è egoismo? Le etiche moderne, unicamente rivolte al rapporto con gli altri, hanno rinunciato alla considerazione del rapporto con se stessi. Eppure proprio la sfrenata diffusione dell'egoismo mostra l'urgenza di una riflessione su un corretto rapporto con sé. Conoscere se stessi non è mai stato facile: Schmid parte dall'esperienza della paura, primo stimolo alla conoscenza di sé, per poi inoltrarsi nei molti paradossi dell'individuo moderno. In una sorta di rieducazione ai sentimenti, l'autore ci mostra che qualunque azione sul corpo agisce sull'anima. Recuperando la tradizione dell'ars vivendi, questo libro suggerisce un percorso tra le abitudini, le debolezze e i sentimenti degli esseri umani per giungere a una "ricerca del senso", oggi più che mai essenziale. Avete tra le mani un manuale della vita saggia scritto con leggerezza e agilità da un moderno Montaigne, un filosofo che non ha perso il desiderio di un'arte di vivere nell'epoca della tecnica. In queste pagine la riflessione viene ancorata al quotidiano, per una filosofia come "consulenza" sui temi più urgenti e concreti: la paura, la cura dell'anima e del corpo, il rapporto con la morte, la gioia della vita e l'amicizia quale sua più alta creazione.
Psicologia, neuroscienze, aneddoti, letteratura e filosofia; sono alcuni degli ingredienti che compongono questo libro che scandaglia, in sintesi e con chiarezza, il cuore delle domande che la vita quotidiana ispira a ciascuno di noi. In che modo il cervello cresce e cambia con l'avanzare del tempo? Perché ci ricordiamo eventi accaduti decenni fa come se fossero successi poche ore prima, ma non cosa abbiamo fatto l'altro ieri? Perché la nostra memoria a volte sembra lavorare bene e a volte no (e cosa succede quando funziona male)? Può la memoria, per mezzo di tecniche psicologiche e impianti cerebrali, essere migliorata, potenziata o addirittura manipolata? Una cosa è certa: senza memoria non potremmo guidare la macchina, parlare con chi ci sta intorno, leggere, lavorare, giocare. Non potremmo, in una parola, vivere.
La terapia dinamica interpersonale è una psicoterapia psicodinamica per il trattamento dei disturbi dell'umore. Più specificamente, la terapia è dinamica perché si preoccupa di aiutare il paziente a comprendere l'interscambio tra la realtà interna e quella esterna rispetto a un pattern relazionale disturbato; è interpersonale perché si concentra non già sulle variabili intrapsichiche, ma sulle relazioni del paziente nella misura in cui si connettono con le sue problematiche attuali, dando origine a sintomi depressivi o d'ansia. Ed è breve perché si propone di raggiungere l'obiettivo entro un limite temporale definito, in linea con le necessità imposte dall'offerta di una terapia psicodinamica nei servizi pubblici e, sempre più, anche nel settore privato, dove aumenta la richiesta di interventi brevi. Il volume definisce in maniera chiara ed essenziale il contesto teorico di riferimento della terapia, accompagnato da dettagliate esemplificazioni cliniche utili per guidare l'intervento del terapeuta. Una preziosa risorsa per i clinici specializzati in psicoterapia psicodinamica che desiderino lavorare entro una cornice a tempo limitato.
In molti ambiti della vita quotidiana (la scuola, il lavoro, la politica, lo sport, lo spettacolo) vengono esaltati il desiderio di imporsi, la spinta a primeggiare e perfino la "sana" aggressività. Chi è più sgarbato e arrogante, più si fa notare e meglio si fa largo. A tale malinconica degradazione dei rapporti umani si oppone con forza questo piccolo libro, che rivendica alla cortesia e alla gentilezza il loro pieno spessore culturale. Manifestazione di rispetto, attenzione e sollecitudine per i propri simili, la cortesia è infatti un potente strumento di composizione dei conflitti e di promozione della convivenza, una dimostrazione di intelligenza nel difficile tentativo di comprendere e valorizzare le ragioni altrui.