
Questo libro è un itinerario. Un itinerario fatto in compagnia di“amici”autorevoli – teologi e filosofi – che hanno dato all’Autore l’onore di condividere il loro pensiero, permettendogli di estrarre dal loro tesoro cose antiche e cose nuove. Con il loro aiuto, con la loro fatica e con le loro intuizioni è stato possibile prendere atto della dinamicità della fede cristiana. Questo libro vuole ripercorrere l’avventura della fede e lo vuole fare sotto il patrocinio dell’intellectus, con il preciso obiettivo di comprendere, nella misura consentita, le motivazioni, i presupposti, la ragionevolezza, i compiti del credere.
I temi centrali del pensiero del teologo Carlo Molari in un'unica opera. Le dinamiche della vita spirituale e di fede e le motivazioni di carattere concettuale e teorico Il nuovo libro del teologo Carlo Molari (1928) è prevalentemente tratto dalle centinaia di pagine trascritte, e riviste dall'Autore, dalle registrazioni dei corsi da lui tenuti a Camaldoli nel periodo 2012-2019, ogni anno su un tema specifico, e che sempre includono le considerazioni fondamentali e ricorrenti dei temi centrali del suo insegnamento: le dinamiche della vita spirituale e di fede - un'illustrazione di carattere pratico e di guida all'esercizio personale - e le relative motivazioni di carattere concettuale e teorico. Il cuore e lo scopo dell'insegnamento di don Carlo è il come vivere la vita spirituale. Per i cristiani questo passa attraverso l'esperienza della fede in Dio secondo il modello tracciato dal Gesù della storia; per tutti gli uomini attraverso la consapevolezza della dipendenza da una forza più grande e la volontà di adeguare a essa la propria esistenza Il pensiero dell'Autore si colloca nella prospettiva evolutiva da tempo tracciata dal pensiero scientifico e ormai fatta propria dalla Chiesa nei suoi documenti ufficiali; la sua teologia si sviluppa all'interno di questa visione del mondo che getta una luce nuova, e straordinariamente efficace, sul vivere dell'uomo e sulla creazione, sulle sue meraviglie e i suoi abissi; e dunque, per chi crede, sul nostro rapporto con il divino. È una teologia che non intimorisce né scoraggia i non addetti perché non è disquisizione accademica e dottrinale, ma offerta di vita profondamente vissuta e meditata. Oltre a ciò, questo libro è ricco di riferimenti ai dati che la scienza oggi ci offre: dagli studi sul cervello a quelli sul tempo, dalla fisica del cosmo alla fisiologia, dall'antropologia agli studi storico-linguistici.
Il quarto volume è antologico; esso raccoglie i testi sacramentali, che hanno avuto maggiore incidenza nella storia della Chiesa. Data la particolare interdipendenza che, soprattutto nella teologia sacramentaria viene rilevata tra lex orandi, credendi et intelligendi (tra celebrare, credere e comprendere), per ogni epoca storica vengono presentati i testi liturgici più rilevanti, gli interventi magisteriali più significativi, le riflessioni più originali degli autori.
Un corso di teologia morale fondamentale composto nel tempo e ora ripensato per studenti di teologia, ma anche per altri, persone e gruppi desiderosi di capire e vivere l'onestà nelle relazioni complesse della propria storia. La riflessione procede dall'esperienza di coscienza di cui ogni uomo è capace, si esprime in funzione del suo maturare, mette in luce l'unità tra vita di fede e vita morale nella costitutiva relazionalità dell'esperienza. Si cerca di capire cosa succede nel divenire onesti e nel divenire discepoli del Signore in questa storia, come l'esperienza morale sia comunicabile oltre i confini di appartenenza culturali, politiche, religiose. Nella prima parte del percorso, l'esperienza di moralità viene letta nel suo carattere autonomo cositutivamente relazionale e storico, la sequela viene letta nel rimando alla storia di parte l'attenzione è posta sui criteri di discernimento dell'oggettività del bene, di fronte alla complessità delle circostanze, alla conflittualità oggettiva di valori, all'inzieme di limiti e possibilità della storia. Nella terza parte la fiducia nella coscienza e il compito di formazione che personalmente e reciprocamente ci è affidato porta in primo piano l'esigenza di comprendere e vivere il discernimento come cammino di necessaria conversione. Il male morale, con la sua efficacia storica, ma anche la realtà della conversione storicamente efficace vengono letti nel loro carattere personale e strutturale intimamente connessi. L'etica e la teologia sono per vivere: come vivere oggi, nel nostro mondo, volendo essere persone umane? come costruire nell'umana reciprocità comunione con il Signore?
"È senz'altro sintomatico, e decisamente promettente, il fatto che oggi la teologia cattolica, alla ricerca di un nuovo equilibrio e di un nuovo slancio che le permetta d'interpretare con pertinenza e impatto performativo le molteplici sfide proposte dal cambiamento d'epoca che stiamo attraversando, faccia ricorso al classico assioma gratia supponit naturam. In effetti, nella sua icastica sinteticità, esso esprime il cuore dinamico dell'intelligenza evangelica della realtà. Ma che cosa significa e comporta, in verità, questo assioma e quali ne sono l'origine e la storia? Il grande merito del magistrale e per molti versi teologicamente strategico saggio di Simone Billeci è quello di rispondere con oculata documentazione e competente cognizione di causa a queste domande assumendo come ideale chiave interpretativa la teologia di un maestro come Joseph Ratzinger, evidenziandone così ancora una volta - se ve ne fosse bisogno - lo spessore e la lungimiranza." (dalla «Prefazione» di Piero Coda)
Il lavoro vuole proporre una riflessione tra la fede cristiana, i giovani adulti e gli ambiti che caratterizzano la vita dell'uomo a livello politico, sociale e culturale, modificando e migliorando la realtà collettiva. La politica è "azione umana" consapevole ed organizzata, che cura gli interessi collettivi della società, la creazione degli organi necessari e la determinazione delle leggi adeguate al loro funzionamento, contribuendo a superare le situazioni di alienazione e di oppressione. La catechesi non può essere ridotta a trasmissione di sapere o di nozioni di frasi da imparare a memoria. In forza di questi principi, si fa chiaro nella coscienza del giovane cristiano impegnato in politica che la vita di fede, con le sue leggi e i suoi mezzi, va vissuta nelle realtà temporali, incluse quelle politiche, che hanno un valore proprio, perché create da Dio. È necessario perciò fondare una prassi formativo-catechistica, capace di abilitare i giovani ad una pratica politica responsabile, cosciente e condivisa.
Un’opera di sintesi, che raccoglie contributi di diversi studiosi qualificati italiani, cresciuti alla scuola di padre Bruno Secondin (1940-2019), che quest’opera ha fortemente voluto. Opera che si propone come riferimento essenziale per chi volesse avvicinarsi allo studio della spiritualità come “sapienza orientatrice” per l’avventura della fede in un mondo in rapido e profondo cambiamento. Dopo una prima parte fondativa, tesa a mostrare i tratti costitutivi della vita secondo lo Spirito di Cristo, nella seconda parte il volume ne mette in luce le tensioni dinamiche fondamentali: corpo-interiorità, persona-comunità, storia-eschaton. La terza parte passa in rassegna alcuni temi particolari: l’istanza mistagogica (Mistagogia, Itinerario, Discernimento), i sacramenti della Presenza (Parola, Liturgia, Poveri) e la rivisitazione di frontiere nuove e antiche (Comunicazione digitale, Martirio, Virtù, Sensi spirituali). Il volume si conclude con una bibliografia ragionata di p. Bruno Secondin.
Questo saggio in latino, con traduzione italiana a fronte, è opera del Servo di Dio Fra Tomas Tyn, OP (1950-1990), scritta appena ventenne quand'era ancora studente presso lo Studio Teologico Domenicano di Walberberg. Si tratta della confutazione condotta con rigorose argomentazioni scolastiche della tesi rahneriana dell'"etica esistenziale formale", un tentativo del teologo tedesco di superare l'individualismo esistenzialista mediante una formalizzazione dell'etica esistenzialista. Sennonché il giovane teologo Fra Tomas, dando prova di uno straordinario acume critico, senza inutili timori reverenziali per un pensatore già allora molto affermato, mostra apoditticamente come il tentativo rahneriano non regge, presentandosi come un contraddittorio compromesso tra il soggettivismo esistenzialista e l'oggettività dell'etica realistica cristiana. Entrando nel merito, possiamo dire che Rahner giudica insufficiente ai fini dell'azione concreta la semplice applicazione della legge, legge da lui vista come un semplice ideale astratto incapace di mordere sulla realtà. Viceversa il giovane Tomas mostra che il fine proposto dalla legge morale tocca profondamente la realtà e anzi la realtà concreta, per cui la pretesa rahneriana di aggiungere al comando della legge un'ulteriore "legge concreta", che sarebbe stabilita dal soggetto, nasconde in realtà non una perfezione dell'agire morale, ma al contrario una sua corruzione, con una caduta nel relativismo soggettivista.
Il volume, che raccoglie i contributi presentati in occasione del 'Convegno di Ontologia Trinitaria' tenutosi presso l'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano nei giorni 28-30 aprile 2015, intende in primo luogo ricostruire il concetto di Dio-Trinità quale si è formato ed è evoluto nell'àmbito della storia del pensiero europeo, in particolare nell'antichità cristiana, con uno sguardo anche alle riflessioni medievale e moderna. Si cerca anche di prendere in esame i diversi linguaggi e le diverse logiche con cui, di volta in volta nelle diverse epoche della cristianità, il mistero trinitario è stato detto e concepito. Il saggio propone un ampio percorso in cui vengono alla luce e sono confrontati i tentativi dei più grandi teologi e filosofi europei di pensare la Trinità, nelle letture di autorevoli interpreti italiani.
Il pensiero di Sergej N. Bulgakov è stato ampiamente studiato in differenti direzioni, ma questo volume presenta alcuni importanti elementi di novità. Nella riflessione di questo pensatore russo, l'io dell'uomo deve morire per perdersi del noi ecclesiale: ecco l'io-noità sulla quale si sofferma Andrea Bozzi in questo studio. L'io-noità è donata per grazia quando l'uomo si inserisce in maniera totale nella vita del Figlio di Dio. Questa relazione tra io e noi, tra ecclesiologia ed antropologia teologica, e la sobornost', cioè la collegialità, trovano il loro "luogo" privilegiato nella liturgia, che al contempo realizza ed illumina di significato la realtà cattolica delle ipostasi umane.
Il volume parte da una ricostruzione storica del culto a san Giuseppe come patrono dei morenti, riprendendo tutta la tematica teologica legata all'evento della morte dell'uomo dal punto di vista cristiano (la cosiddetta escatologia o, nel linguaggio teologico-catechistico, i Novissimi). Vengono poi approfonditi i quattro temi classici dei Novissimi ossia: morte, giudizio, inferno e paradiso, letti sotto la lente del rapporto tra escatologia e santità. Nella società occidentale del Novecento si è determinata una dimenticanza della prospettiva della vita «per sempre» o della «vita eterna». Fenomeno che è coinciso con la strategia (consapevole o meno) della censura civile dell'evento della morte. Cosa succede poi nel cosiddetto «tempo intermedio», cioè tra la morte e la risurrezione? Anche questo tema viene approfondito nel volume insieme all'esame biblico dei due possibili esiti della libertà umana: il fallimento o la beatitudine, l'inferno o il paradiso, la dannazione o la salvezza.
Trascendentale è un termine che gode di un raro privilegio: nonostante la sua ovvia polisemia, esso è comune ad aree vastissime della filosofia teoretica. L'ambizione di un convegno della Facoltà di Filosofia e della cattedra Marco Arosio, celebratosi all'Ateneo Pontificio Regina Apostolorum nel 2012, era di fare il punto su questo lemma sopravvissuto a tutte le svolte del pensiero occidentale. Già per gli antichi, ma soprattutto per i medievali, a partire da Filippo il Cancelliere, il trascendentale si presenta come proprietà, al plurale, dell'ente. Con Kant, esso viene trasformato in condizione di possibilità della conoscenza "a priori" e si teorizza al singolare, poi viene successivamente storicizzato. In questo volume, il lettore troverà studi originali e approfonditi sull'una e l'altra tradizione, nati in occasione di quell'incontro. L'attenzione degli autori si concentra in particolare sulle implicazioni teoretiche del trascendentale classico nell'elaborazione di Tommaso d'Aquino nonché sugli sviluppi del trascendentale moderno da Kant a Gadamer.