
Nella storia dei concili la ricezione del loro magistero è una fase oggi considerata attentamente. Essa trova nei libri liturgici una delle sue espressioni più significative. Anche l’insegnamento del Vaticano II sul ministero ordinato vive, nella riforma dei riti di ordinazioni, un importante momento della sua ricezione. Per individuarne i criteri ispiratori e quindi la teologia, questo saggio analizza, in modo diacronico e sincronico, l’iter di revisione dei riti di ordinazioni, iniziato negli ultimi mesi del Concilio, e conclusosi (editio typica) nell’agosto 1968. Il rapporto esistente tra lex orandi e lex credendi trova qui un interessante equilibrio tra la liturgia come fonte e la liturgia come frutto dell’insegnamento della Chiesa. Le scelte operate dal gruppo di lavoro sui riti di ordinazione (Coetus XX), in sinergia con il Consilium ad exsequendam Constitutionem de Sacra Liturgia e nel costante dialogo con la Sede Apostolica, sono un importante contributo per la teologia del ministero: esso è interpretato come servizio alla Chiesa, nella comunione tra vescovo, presbiteri e diaconi. Questo affinché la Chiesa possa essere apostolica anche grazie al carisma della successione, trasmesso sacramentalmente al vescovo unito al presbiterio e con i diaconi. Sarà così possibile, anche alla luce della editio altera (1989), trovare indicazioni preziose per interpretare il ministero oggi.
In appendice vengono riportati gli Schemi, curati dal Coetus XX, che precedono i nuovi riti di ordinazione e costituiscono una importante testimonianza della riflessione teologica postconciliare.
Per tanto tempo, sia da parte cattolica che da parte evangelica, si è ritenuto che Martin Lutero avesse eliminato i sacramenti come mezzi efficaci di salvezza. Da circa cinquant'anni, però, il dialogo luterano-cattolico ha evidenziato che il «solo per grazia, nella fede nell'azione salvifica di Gesù Cristo» non va compreso come esclusione dei sacramenti della chiesa, ma come una totalità, fondata sulla Scrittura, costituita da giustificazione, fede, sacramenti e ministero. Cattolici e luterani hanno così imparato, insieme, a superare i pregiudizi tramandati e le controversie che ne sono derivate. Oggi, insieme, possono imparare a comprendere - in una rilettura ecumenica - le richieste della teologia di Lutero. I contributi qui raccolti si basano sulle relazioni tenute durante un convegno internazionale svoltosi a Roma e organizzato dalla Pontificia Università Gregoriana, dal Pontificio Consiglio per la promozione dell'unità dei cristiani e dal Johann-Adam-Möhler-Institut, in occasione della commemorazione dei cinquecento anni dall'inizio della Riforma.
La prospettiva trinitaria ha guidato I'autore nell'approfondire il servizio del diacono quale figura istituzionale e carismatica all'interno dell'unico sacramento dell'ordine. Il diacono manifesta la sua identità in un'azione densa, spirituale e nel contempo concreta, che si esprime nel custodire le forme di servizio presenti nella Chiesa locale e animarle; nel servire la fraternità, non solo all'interno del ministero ordinato, ma anche nello spazio allargato della Chiesa e dell'umanità intera; nel vivere a favore dei poveri e dei sofferenti attraverso il servizio ordinato dell'amore del prossimo esercitato nella comunità.
Dalla Presentazione di Tiziana Longhitano
Luciano Bertelli è religioso presbitero della Pia Società 5an Gaetano, formata da religiosi presbiteri e diaconi. Ha conseguito il dottorato in teologia dogmatica presso la Pontificia Università Gregoriana studiando il"percorso di riconoscimento del diaconato permanente nel Concilio Vaticano II. Ha insegnato in varie università e seminari argentini, durante gli anni del servizio missionario a Buenos Aires. Attualmente vive a Vicenza nella Casa Madre della Congregazione e si dedica a una vivace animazione dei percorsi formativi, teologici e pastorali, collaborando con diverse realtà ecclesiali sensibili ai temi della diaconia e dell'unità.
Tiziana Longhitano appartiene alla Congregazione delle Suore Francescane dei poveri. È Docente di Antropologia Teologica e Teologia Trinitaria e Preside dell'Istituto Superiore di Catechesi e Spiritualità Missionaria della Pontificia Università Urbaniana di Roma. Dirige il Corso "Svegliate il mondo" per formatori e animatori di comunità (Centro Evangelii gaudium, Istituto Universitario Sophia, Loppiano). Ha al suo attivo numerosi libri e articoli dedicati all'antropologia teologica, tra cui il volume "Vito trinitaria e kenosi".
Di tutti i sacramenti della Chiesa cattolica quello della penitenza, della Riconciliazione o come si dice comunemente, della confessione, è decisamente quello più in crisi.
La possibilità di rinascere, di ripartire, di ricominciare è un dono straordinario che segna la vita!
Malattia, sofferenza e morte sono patrimonio di ogni essere umano. La fede e il vangelo ci aiutano a viverle in una logica di speranza e di luce, di fiducia e di risurrezione
Partendo dal presupposto che il matrimonio è un sacramento e che costituisce una parte integrante del disegno di Dio per avvicinare l’uomo a Lui, quest’opera riporta la legge naturale dentro una realtà che si esplicita nel dettaglio dei fatti, anche di quelli che compongono gli impedimenti matrimoniali che sciolgono il vincolo nuziale per ragioni terrene. L’Autore prende in esame il tessuto connettivo delle regole che governano il mondo sensibile, cioè l’insieme di principi retrostanti che determinano l’agire dentro l’Essere, dove ogni ente per necessità materiale opera nel movimento, nel rapporto tra legge naturale e contingenza, tra spirito e corpo. Questo senza mai dimenticare i fondamenti del matrimonio: la donazione e il consenso.
Una semplice lettura sinottica tra la legislazione canonica precedente e quella vigente permette di percepire con una certa immediatezza le novità sistematiche e contenutistiche del diritto matrimoniale.
Esso consta di leggi che, di volta in volta, affondano le proprie radici ora direttamente nella divina volontà rivelata, ora nella natura stessa del matrimonio, ora infine nella volontà prudenziale del legislatore ecclesiastico, così che il sistema matrimoniale canonico è retto sia dallo ius divinum positivum, sia dallo ius divinum naturale e sia, infine, dallo ius positivum ecclesiasticum.
Il volume si colloca in una collana di testi rigorosi e agili a un tempo, rivolti soprattutto al pubblico di università, facoltà teologiche, istituti di scienze religiose e seminari.
«Una nuova generazione di cristiani è chiamata a contribuire all’edificazione di un mondo in cui l’amore non sia avido ed egoista, ma puro, fedele, e sinceramente libero, aperto agli altri, rispettoso della loro dignità, un amore che promuova il loro bene e irradi gioia e bellezza. Il mondo ha bisogno di questo rinnovamento!» Joseph Ratzinger/Benedetto XVI
La breve antologia sui sacramenti che qui viene presentata è guida preziosa alla vita cristiana. Evidenzia da una parte il centro della riflessione teologica di Benedetto XVI. Dall’altra manifesta la sua sensibilità pastorale che invita e accompagna i cristiani ai sacramenti, la fonte che sola può nutrire e rendere feconda la loro vita di fede.
Il concetto di segno sotteso alla visione dei sacramenti del teologo e pastore Joseph Ratzinger/Benedetto XVI poggia su uno dei cardini del suo pensiero: l’equilibrato rapporto tra natura e grazia, tra fede e ragione nel pensiero e nella vita del credente.
Un ottimo strumento per accostarsi ai singoli sacramenti, per comprendere e vivere la contemporaneità con Gesù, il legame d’amore con Gesù e la sua Chiesa.
«La malattia, soprattutto quella grave, mette sempre in crisi l'esistenza umana e porta con sé interrogativi che scavano in profondità. Il primo momento può essere a volte di ribellione: perché è capitato proprio a me? Ci si potrebbe sentire disperati, pensare che tutto è perduto, che ormai niente ha più senso... In queste situazioni, la fede in Dio è, da una parte, messa alla prova, ma nello stesso tempo rivela tutta la sua potenzialità positiva. Non perché la fede faccia sparire la malattia, il dolore o le domande che ne derivano, ma perché offre una chiave con cui possiamo scoprire il senso più profondo di ciò che stiamo vivendo; una chiave che ci aiuta a vedere come la malattia può essere la via per arrivare ad una più stretta vicinanza con Gesù, che cammina al nostro fianco, caricato della Croce.» (Papa Francesco)
Nella relazione l'uomo ritrova sé stesso e allo stesso tempo è proteso all'accoglienza dell'altro. Se ciò è vero in ogni ambito sociale, lo è ancor più nel matrimonio, vera fucina di relazioni. È tuttavia necessario apprendere le modalità operative proprie della relazione. Porre al centro la relazione apre ad una comprensione del bene dei coniugi anche in termini perfettivi, come un work in progress. Con riguardo al bonum prolis, distinguendo tra generazione ed educazione della prole, la prospettiva relazionale, acquisendo come dato giuridico assolutamente non negoziabile il "diritto del figlio", pone l'accento su una genitorialità partecipativa al mistero creatore di Dio e mira alla scoperta della figura formativa non più ravvisabile nel singolo genitore ma nella coppia genitoriale.