
"In questo mondo è il denaro che vince le guerre, è il denaro che piega la politica: ma per trasmettere all'umanità la parola e la salvezza di Dio altri mezzi ha scelto il Signore; e la Chiesa, continuando l'opera del suo Fondatore e Sposo, porterà frutto solo se agirà in sintonia con Lui". Le parole del gesuita padre Adolfo Bachelet, economo della Compagnia di Gesù e poi presidente onorario del Centro nazionale economi di comunità, suonano come un invito forte per tutti i cristiani di oggi impegnati nel mondo e nell'amministrazione economica, nella Chiesa ma non solo. Il libro raccoglie gli articoli che padre Bachelet scrisse per il Bollettino del Cnec tra il 1974 e il 1980. Episodi della Bibbia, l'esempio dei santi, eventi di attualità sono l'occasione per affrontare in chiave spirituale temi di economia e amministrazione economica. Le riflessioni offerte, a tanti anni dalla stesura, risultano particolarmente - e sorprendentemente - attuali. Non manca una riflessione sull'esempio civile e cristiano di Vittorio Bachelet, fratello di padre Adolfo e storico presidente nazionale dell'Azione cattolica italiana, ucciso dalle Brigate Rosse nel 1980. Questa nuova edizione riprende il testo originale di "Economia e fede", edito dall'Ave nel 1980, con nuovi contributi e una nuova veste grafica.
Dopo il Concilio Vaticano II alcuni amici di Hélder Câmara raccolsero scritti, discorsi, conferenze, prediche che l'autore accettò di organizzare nel presente volume, uscito nel 1968, dandogli il titolo "Rivoluzione nella pace". L'opera è un "classico" di una delle grandi figure della Chiesa del secolo scorso, la cui silenziosa presenza lasciò nel Concilio un segno indelebile, così come indelebile fu il suo straordinario operato in America Latina. Questo volume ripropone in sintesi il pensiero e l'azione del vescovo brasiliano cinquant'anni dopo: evangelizzazione e umanizzazione, Chiesa e mondo, cristianesimo e democrazia, sviluppo e sottosviluppo trovano nella prospettiva di Câmara una proposta con cui confrontarsi. Il presente volume è ben sintetizzato dallo storico Juan Maria Laboa: "Câmara è un uomo del Vangelo, libero da paure e pregiudizi, disposto anzitutto a incarnare la Chiesa in mezzo alle angustie, alle necessità, ai dolori e alle gioie degli esseri umani". Prefazione di Silvia Scatena. Con uno scritto su Hèlder Câmara di Almeri Bezerra De Melo.
Gli elementi essenziali del credere cristiano - che per l'autore è un "mistero di semplicità" - proposti alla luce delle grandi sfide del nostro tempo, in particolare la visione evoluzionistica dell'universo. "Leonardo Boff ha scritto un libro denso con la levità di una prosa luminescente, minimalista e breve. Boff dà ancora una volta prova inconfutabile della portata del suo fare teologia, nel solco di una cultura di pace e di emancipazione". (O Globo di São Paulo)
Sperare la salvezza di Dio, sperare nell’uomo,
non è forse questa la testimonianza
che i cristiani sono chiamati a dare?
È qui proposto un itinerario che vorrebbe condurre il lettore a una piena consapevolezza della responsabilità cristiana verso la creazione; e al tempo stesso introdurlo, nel solco della spiritualità dell’oriente cristiano, a ritrovare la profondità e la bellezza del rapporto con le cose e gli esseri viventi, contemplati nella loro destinazione alla salvezza, che è connessa a quella dell’uomo.
Il presente volume raccoglie gli Atti del XX Convegno ecumenico di spiritualità ortodossa, che ha approfondito il tema della salvaguardia della creazione nei suoi fondamenti biblici e teologici, e nei suoi risvolti etici e sociali nel contesto dell’attuale crisi ecologica.
Con l’elezione a vescovo di Roma di Jorge Mario Bergoglio il vento latinoamericano è tornato a soffiare prepotentemente nelle vele della chiesa. Antichi sogni e antiche parole sembrano riprendere nuova vita dopo un periodo di latenza: chiesa povera e dei poveri, popolo, misericordia, servizio, tenerezza, custodia. Questo volume è pensato come uno strumento agile e documentato per conoscere il cammino recente della chiesa e della teologia latinoamericane e tentare, da questa prospettiva, uno sguardo sul futuro della chiesa cattolica. All’introduzione di Armido Rizzi, saggista e teologo, seguono tre contributi: il primo, firmato da Silvia Scatena, ricostruisce il messaggio delle cinque Conferenze generali dell’episcopato latinoamericano (1955-2007); il secondo, di Luiz Carlos Susin, tratteggia il dibattito attuale sulla teologia della liberazione; l’ultimo, di Sandro Gallazzi, biblista impegnato nella pastorale della terra in Brasile, descrive schematicamente il metodo popolare di lettura della Bibbia tipico delle comunità cristiane latinoamericane.
Autore
Sandro Gallazzi vive in Brasile, nella diocesi di Macapà. Membro del Centro ecumenico di studi biblici e della Commissione pastorale della terra, è autore di numerosi libri tra cui: "Piccola guida alla Bibbia. Attraverso la storia del popolo d’Israele, del suo libro e della sua fede" (EMI, Bologna 2009). Silvia Scatena lavora come ricercatrice in storia contemporanea presso l’Università di Modena e Reggio Emilia ed è membro della direzione internazionale di «Concilium». È autrice di numerosi articoli e volumi, tra cui "La teologia della liberazione in America latina" (Carocci, Roma 2008). Luiz Carlos Susin, frate cappuccino, è docente di teologia sistematica presso la Facoltà di teologia dell’Università cattolica del Rio Grande do Sul e presso la Scuola superiore di teologia e spiritualità francescana, entrambe a Porto Alegre (Brasile). Segretario generale del Forum mondiale di teologia e liberazione, è membro della direzione internazionale di «Concilium».
La teologia della liberazione, che ha preso forma in America latina nel corso degli anni Settanta, ha attirato l'attenzione mondiale sui fenomeni della povertà e dell'oppressione. Ha anche stimolato la chiesa sulla via dell'attenzione agli ultimi, orientandola verso un'«opzione preferenziale per i poveri» che ora vive un rinnovato slancio grazie alle parole e ai gesti di Papa Francesco, primo pontefice sudamericano che fin dai suoi primi interventi ha dichiarato di sognare «una chiesa povera per i poveri».
Gutiérrez, padre della teologia della liberazione, e Müller, già arcivescovo di Ratisbona e ora prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, sono legati da amicizia pluriennale ma anche dalla preoccupazione per lo sviluppo dell'economia mondiale e della teologia europea.
In questo libro, l'arcivescovo tedesco e il parroco peruviano dei quartieri popolari dialogano sull'attualità della teologia della liberazione, convenendo sul grande impulso che da questa può giungere alla teologia europea e alla sua esperienza di fede, in particolare il risveglio della solidarietà globale dell'unica chiesa.
Cosa è l’Europa? Dieci anni dopo la fine delle II guerra mondiale il teologo gesuita E. Przywara cerca di ricostruire una Idea di Europa attraverso una prospettiva unitaria con la quale interpreta una molteplicità di dati filosofici, storici e teologici. Una rilettura che propone uno studio della dimensione 'cristiana' dell’Europa, nella quale, partendo da una comprensione del cristianesimo basata sul Vangelo, da una analisi attenta del rapporto con il popolo ebraico e dallo svelamento di alcune radicate ambiguità teologico politiche, egli pone ogni progetto politico che si vuole cristiano in una salutare 'crisi' di ripensamento e di rinnovamento politico e – soprattutto – ecclesiale. Un libro ancora di drammatica attualità che offre al lettore non specialista una bussola per comprendere fenomeni di lunga durata che vanno ben oltre il nostro stesso presente.
Alla fine di un dibattito che ha attraversato l'intero Novecento, il significato ultimo della nozione di "teologia politica" continua a sfuggirci. Nonostante i tentativi di venirne a capo, parliamo ancora il suo linguaggio, restiamo ancora nel suo orizzonte. Il motivo, per Roberto Esposito, sta nel fatto che la teologia politica non è né un concetto né un evento ma il perno intorno al quale ruota, da più di duemila anni, la macchina della civiltà occidentale. Al suo centro vi è l'articolazione tra universalismo ed esclusione, unità e separazione. La tendenza del Due a farsi Uno attraverso la subordinazione di una parte al dominio dell'altra. Tutte le categorie filosofiche e politiche che adoperiamo, a partire da quella, romana e cristiana, di persona, riproducono ancora questo dispositivo escludente. Perciò il congedo dalla teologia politica - in cui risiede il compito della filosofia contemporanea - passa per una radicale conversione del nostro lessico concettuale. Solo quando avremo restituito al pensiero il suo "posto" - relativo non al singolo individuo ma all'intera specie umana - potremo sfuggire alla macchina che da troppo tempo imprigiona le nostre vite.
Dopo il crollo delle "Twin Towers" a New York, l'11 settembre 2001, il "ritorno della religione" sulla scena mondiale ha coinciso con un conflitto teologico-politico che non si è ancora spento. Dall'avanzata dei settori radicali dell'Islam, alla reazione teocon, ai settori ultraortodossi in Israele, all'induismo nazionalista, il vento del "Dio degli eserciti" è chiamato ad alimentare il fuoco di identità antagoniste. Lo "scontro di civiltà" diviene uno scontro "teologico-politico". La critica all'integralismo trova il suo modello originario nel cristianesimo il quale, con il Concilio Vaticano II, riattualizza l'antico paradigma paleocristiano culminante nella "Città di Dio" di Agostino.
Descrizione dell'opera
I conflitti globali presentati dai mezzi di informazione come scontri religiosi, il peso crescente delle posizioni confessionali nella formazione delle opinioni politiche, l'irruzione di nuovi culti legati ai processi migratori.
Le società occidentali moderne devono fare i conti con la persistente vitalità delle religioni, per quanto secolarizzate, ma anche con la progressiva disintegrazione della pietà popolare tradizionale, che da un lato produce istanze fondamentaliste e dall'altro espressioni di fede ancorate ai principi del dialogo e dell'accettazione dei diritti umani.
In questo contesto, Habermas crea le premesse per una filosofia capace di «tradurre» il contenuto delle espressioni religiose in un linguaggio accessibile e in grado di influire in modo concreto nei processi decisionali delle società contemporanee in termini inclusivi e solidali.
Sommario
Le religioni e la politica. Note.
Note sugli autori
JÜRGEN HABERMAS (Gummersbach,1929), filosofo e sociologo tedesco, è tra i principali continuatori della Scuola di Francoforte. Assistente di Theodor W. Adorno, ha insegnato a Heidelberg e a Francoforte e ha diretto l'istituto Max Planck di Starnberg, che promuove la ricerca sulle condizioni di vita nelle società scientifico-industriali.
EDUARDO MENDIETA è professore di Filosofia alla State University di New York, Stony Brook.
"Il titolo che, dopo molte esitazioni, ho scelto per questo saggio, 'Nella città. Riflessioni di un credente', ne indica al tempo stesso il proposito e la natura. Non ho voluto scrivere un trattato sistematico e completo di teologia politica. Non ne ho né la vocazione né i mezzi. Eppure, in questi ultimi anni, per ragioni diverse, sono stato spinto a riflettere in veste di responsabile ecclesiastico, teologo e credente su questioni legate alla società, a parlarne e discuterne con amici o in gruppi di lavoro. Le riflessioni, molto spesso occasionali, sempre modeste, che qui propongo, sono all'origine di queste pagine". (André Gounelle)
Nella "Seconda lettera ai Tessalonicesi", che la tradizione attribuiva a san Paolo, compare l'enigmatica figura di una potenza: il katechon, qualcosa o qualcuno che trattiene e contiene, arrestando o frenando l'assalto dell'Anticristo, ma che dovrà togliersi o esser tolto di mezzo - affinché l'Anticristo si disveli - prima del giorno del Signore. E l'interpretazione di quella figura è qui lo sfondo su cui si dipana una riflessione generale - in costante 'divergente accordo' con la posizione di Carl Schmitt - sulla 'teologia politica', e cioè sulle forme in cui idee e simboli escatologico-apocalittici si sono venuti secolarizzando nella storia politica dell'Occidente, fino all'attuale oblio della loro origine. Con quale sistema politico può trovare un compromesso il paradossale monoteismo cristiano, la fede nel Deus-Trinitas? Con la forma dell'immuro o, invece, con quella di un potere che frena, contiene, amministra e distribuisce soltanto? Oppure occorre cercare una contaminazione tra le due? Non poche delle decisioni politiche che hanno segnato la nostra civiltà ruotano intorno a queste domande, e nell'opera di alcuni dei suoi più grandi interpreti, da Agostino a Dante a Dostoevskij, trovano una drammatica rappresentazione. Il volume è corredato da un'antologia dei passi più significativi della tradizione teologica, dalla prima patristica a Calvino, dedicati all'esegesi della "Seconda lettera ai Tessalonicesi", 2, 6-7.

