
Ultimo libro di A. De Mello, voluto proprio dall'autore senza titoli né indici. Un minuto è il tempo sufficiente per leggere ognuna delle storie raccolte e sentirsi coinvolti dal linguaggio sconcertante del maestro che dialoga con i discepoli. Nascosta tra le righe, una saggezza che non intende istruire, ma risvegliare a una realtà inesprimibile, che va oltre le parole.
“Le perle malate sono una gemma della poesia ebraica moderna erompente dall’ antica poesia d’amore” (Cesare Angelini). “È un racconto obbligatorio per chi ha perso la testa dietro ai versi della Shulammita nel Cantico dei Cantici. Chi nella Bibbia ha inseguito quei versi non deve mancare questo racconto di Alter Kacyzne” (Erri De Luca). “La novella palpita di accenti maestosi e appassionati, si accende di colori sontuosi, si inebria di una sgargiante sensualità presto convertita in pianto e in dolore” (Claudio Magris). “Kacyzne è un autentico scrittore, martire della lingua yiddish, ma il suo nome onorerebbe qualsiasi letteratura” (Giancarlo Vigorelli).
L'autore riflette e medita su una dimensione spesso dimenticata della realta del Natale. La mangiatoia, la croce e il messaggio di Cristo sono un tutt'uno.
L'intento di questa antologia di testi cristologici teresiani è quello di mettere in luce la dimensione fondamentale dell'esperienza di Cristo negli scritti di Teresa, che si fanno eco della sua preoccupazione principale: l'incontro con Gesù Cristo, Verbo incarnato, Parola vivente e presente fra noi nel mistero della sua umanità.